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Revision as of 11:53, 29 August 2010

La Biblioteca Anarchica
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La Biblioteca Anarchica

La Biblioteca Anarchica contiene articoli, libri, bibliografie, opuscoli, video, audio, multimedia e manifesti anarchici. Nella Biblioteca sono presenti i libri classici dell'Anarchismo (da downloadare) ma anche articoli ed opuscoli recenti, divisi per argomento, e pubblicazioni che hanno una relazione o un'influenza sul movimento anarchico e che possono anche essere scritte anche da chi non è formalmente anarchico. L'obiettivo della Biblioteca Anarchica è di facilitare l'accesso delle persone alla letteratura anarchica e consentire così una più profonda comprensione dell' Anarchismo e delle sue motivazioni.

Novità Categorie

Qui di seguito sono elencate le opere recentemente inserite in Biblioteca:

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Un testo consigliato Un autore consigliato


Anarchismo e Diritto

Alexei Borovoi ¤ ¤ ¤ ¤

Alexey Borovoy.gif


Nella letteratura critica sull'anarchismo, esiste un'opinione, largamente diffusa, secondo la quale l'anarchismo - che è la categorica negazione della società attuale e del diritto attuale - ha altresì una posizione negativa sul diritto in generale, anche nella futura società libertaria. È un'opinione assolutamente errata.

L'anarchismo s'è posto questo compito, di trovare cioè questo ordine sociale: "In cui non vi sarà alcun governo, alcun difensore della morale, né carcere, né carnefice, né ricco, né povero, in cui tutti saranno uguali nei diritti; fratelli che abbiano ciascuno la loro porzione quotidiana di fatica, che vivano d'accordo e d'amore non per la forza d'una legge obbligatoria che punisca severamente coloro che non ubbidiscano ad essa, ma per la forza dei rapporti reciproci, degli interessi dell'uno e dell'altro, per la forza dell'inevitabile legge della natura." (Reclus).

(Alexei Borovoi, "L'Anarchismo")

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Stig Dagerman ca 1950.jpg


Non tutti i detrattori dell'anarchismo hanno la stessa idea del pericolo ideologico che esso rappresenta e questa idea varia in funzione del loro grado di armamento e delle possibilità legali che hanno di farne uso. Mentre in Spagna, tra il 1936 e il 1939, l'anarchico era considerato così pericoloso per la società che conveniva sparargli addosso dai due lati (in effetti, non era esposto solo di fronte ai fucili tedeschi e italiani ma anche, alle spalle, alle pallottole degli «alleati» comunisti), l'anarchico svedese è considerato in certi ambienti radicali, ed in particolare marxisti, un romantico impenitente, una specie di idealista della politica con complessi liberali profondamente radicati. In modo più o meno cosciente, si chiudono gli occhi sul fatto, pertanto capitale, che l'ideologia anarchica, accoppiata a una teoria economica (il sindacalismo) è sfociata in Catalogna durante la guerra civile, in un sistema di produzione perfettamente funzionante, basato sull'eguaglianza economica e non sul livellamento mentale, sulla cooperazione pratica senza violenza ideologica e sulla coordinazione razionale senza eliminazione della libertà individuale: concetti contraddittori che sfortunatamente sembrano essere sempre più diffusi sotto forma di sintesi. (Io e l'anarchismo, 1946) Vai al testo

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