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User:Lupo rosso/sandbox/caso Tresca2

From Anarchopedia
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indagine sul caso dell' anarchico Tresca e sviluppi relativi[modifica]

Una frase di Piero Calamandrei [1]noto antifascista ma ben lontano dall'anarchiataglia corto sull'assassinio di Carlo Tresca

"Tra i quali, del tutto nuovo, ci pare quello dell'assassinio negli Stati Uniti del giornalista antifascista Carlo Tresca: assassinio operato dalla mafia..."[2]


Negli USA Ezio Taddei oltre che di Arthur Miller , [3], che anni dopo sarà ospitato da Ezio in Italia durante un suo viaggio di vacanza nella penisola , era amico soprattutto di Carlo Tresca , anarchico, editore e direttore del giornale anarchico "Il Martello" e dirigente della Mazzini Society[4] , Ezio Taddei sara' il primo che pubblicamente denuncerà gli assassini di Tresca.

Carlo Tresca, un omaccione robusto e disponile al dialogo a detta di Ezio durante uno dei primi incotri gli prospetta un futuro non roseo poiché aveva compreso il carattere poco incline al compresso di Taddei e perché questo genere di persone, in primis gli anarchici, negli USA erano fortemente osteggiati specie dopo il caso Sacco e Vanzetti , quindi disse ad Ezio: "Te qui passerai un sacco di guai. Perché non te ne torni indietro?"

Ovviamente Taddei non prese sul serio quell'affermazione e anzi, in seguito, alla morte di Carlo Tresca, egli dà vita ad un'inchiesta parallela[5] in cui accusa senza peli sulla lingua i mafiosi Carmine Galante[6] ,in seguito da " picciotto " a " capobastone "di Joseph Bonanno [7] e complice di Galante fu Frank Garofolo (che avrebbero agito su mandato di Vito Genovese[8] [9]), che nel seguito fece una "onoratissima" carriera di mafioso al ritorno in Italia nel dopoguerra[10], per non parlare di Frank Costello[11], amico e padrino dei figli di Generoso Pope[12][13], il mafioso che Tresca denuncia come falso e ipocrita antifascista.

Pope vero fascista falso antifascista[modifica]

Occorre spendere qualche parola per parlare di Generoso pope personaggio potente ed a dir poco ambiguo nell'ambiente degli italiani emigrati in america , secondo la documentazione di Mauro Canali[14] l'avversita' di Carlo Tresca nei confronti di Generoso Pope aveva ben fondate ragioni: si trova negli archivi fascisti uno scritto datato 26 novembre 1934 nel quale il console italiano scrive che il suddetto Pope si illude se pensa di poter provocare frizioni all'interno della dirigenza dell'International Ladies Garment Workers' Union (ILGWU)[15] pubblicando sui suoi giornali articoli di Luigi Antonini[16][17] , Arturo Giovannitti , Serafino Romualdi e di militanti dell'organizzazione Stampa Libera [Generoso Pope ha gestisce o e' pure il padrone di giornali diffusi far gli emigrati in America] e propprio Pope aveva indetto una sottoscrizione per sostenere il conflitto imperialista dei fascisti in Etiopia indicando il cosdetto " duce " come il più " grande uomo al mondo " quando fu celebrata la vittoria fascista al Madison Square Garden.Questo comportamenti porta la Mazzini Society, nel 1941, a chiedere al Dipartimento di Giustizia statunitense un'indagine sul pope stesso . Pope nel settembre del 1941 prende pubblicamente distanza dal regime fascista e l'indagine perde consistenza .Il giornale anarchico Il Martello è in prima linea nella campagna contro il Pope che corre il rischio di un sequestro di beni e di qui il suo " sentito " allontanamento dai fascisti. Generoso Pope tenta un avvicinamento alla Mazzini Society , anche perche' questa puo' esser per lui un " fiore all'occhiello " in riferimento ad eventuali inchieste delle autorita' americani inoltre Generoso Pope e' appoggiato da Vanni Montana[18] e Luigi Antonini , sindacalisti dell'International Ladies Garment Workers' Union [tali personaggi son in contatto con l'ambiente mafioso ma in quel periodo e' cosa " normale " NdR] ed il loro discorso fu che se nei comitati unitari antifascisti (Comitati della Vittoria) ne possono far parte i comunisti ci possono stare anche gli ex sostenitori dei fascisti e qui lo scontro con Carlo Tresca e' rovente . La battaglia che Trsca porta contro Pope non e' di quel periodo perche' i suoi inizi sono nel 1934 e son articoli in cui l'anarchico denuncia le " pressioni " esercitate da Pope contro Girolamo Valenti per il lavoro svolto su Stampa Libera e qui arrriviamo a Frank Garofalo che e' il " messaggero " di Pope. Carlo Tresca nelle sue accuse non si risparmia nell'indicare quanto fosse pericoloso un criminale mafioso come Frank Garofalo ed inoltre gia' a quel tempo l'anarchico estendeva le sue accuse ad altri mafiosi come Frank Costello , Lucky Luciano e Vito Genovese tutti "amici" di Pope.I rapporti denunciati dal Tresca tra Pope e la mafia furono poi accertati agli inizi degli anni '50 da una commissione senatoriale statunitense, presieduta da Kefauver, costituita col compito di indagine sul crimine organizzato.[19]

Deduzioni di Taddei[modifica]

Quindi secondo Taddei, Carlo Tresca era stato ucciso perché non voleva che i fascisti e amici dei mafiosi, ricilatisi in chiave antifascista, dopo che avevano compreso la caduta prossima del Duce, potessero entrare a far parte della Mazzini Society (di natura antifascista), a loro utile per deviare il corso antifascista che andava prendendo la storia. Tresca invece non era contrario all'entrata nella Mazzini society di dei comunisti, anche stalinisti come Vittorio Vidali, che si conoscevano dal tempo delle lotte antifasciste degli anni '20. Non a caso si tenterà di attribuire propio a Vidali l'omicidio di Tresca al fine di spezzare l'unità antifascista.

Taddei si espone dichiarando di essere pronto a testimoniare contro quelli che riteneva fossero gli assassini del suo amico, ma la magistratura non gli dà credito. "Qualcun altro" (mafiosi?) invece lo ritiene pericoloso, infatti Taddei subisce l'ostracismo e l'isolamento di molte persone e inoltre è costretto a subire molte minacce e vari danneggiamenti al suo appartamento. A questo punto capisce che gli USA non sono più un paese sicuro per lui e decide di rifare le valigie verso l'Italia.

  • Nota a margine:

In seguito Ezio Taddei scriverà un libro ancora oggi di interesse rilevante, soprattutto dopo gli approfonditi studi di Mauro Canali (esperto studioso di fatti storici oscuri) che danno corpo alle accuse di Ezio Taddei[20].

"Questo zoliano j'accuse venne definito da Domenico Javarone[21], il primo biografo di Ezio, la "rivelazione sul modo come l'assassinio di un noto dirigente anarchico ad opera della malavita newyorkese doveva essere utilizzato per la campagna anticomunista" [22].

Sintesi del fatto[modifica]

Carlo Tresca[23] venne ucciso la notte dell'11 settembre del '43, mentre era con Giuseppe Calabi , membro della Mazzini Society [24] Avevano atteso all'uscita della redazione del Martello alcuni collaboratori che pero' non erano venuti,costoro erano militanti del comitato di agitazione antifascista appartenente alla Mazzini Society di New York, il gruppo doveva lavorare a strutturare i "comitati della vittoria" che nascevano fra le comunità italiane in USA ed in tali comitati le forze antifasciste ipotizzavano un governo provvisorio in esilio confidando anche in una rapida soluzione del conflitto dopo l'8 settembre del 1943, infatti si prevedeva a breve scadenza uno sbarco alleato in Italia, tenendo conto che lo sviluppo del conflitto in nord Africa era ormai nettamente sfavorevole ai nazifascisti.

sospetti di un tradimento[modifica]

Alcuni dettagli che gettano sospetti su altri appartenenti alla Mazzini Society , Tresca e Calabi stanno aspettando , avendo fissato appuntamento per incontro , importanti dirigenti sindacali: Vanni Montana, segretario di Luigi Antonini, il presidente dell'Italian-American Labor Council, e Giovanni Sala, dell'Amalgamated Clothing Workers of America.Vedremo che Luigi Antonini e' uno dei propugantori dell'ingresso di Pope e di antifascisti da burletta riciclati nella Mazzini Society in contrasto irriducibile con la linea Tresca , e non solo sua , all?interno della Mazzini Society ed inoltre sia Luigi Antonini che Vanni Montana hanno fra i conoscenti noti capibastone mafiosi : quindi si prospetta il sospetto di un tranello questo appuntamento e poi il fatto che Vanni Montana al'appuntamento non vada.

cosa ne scrisse il boss Josheph Bonanno[modifica]

Prendiamo uno spezzone delle " memorie " di Joseph Bonanno

"E qualche volta deve morire anche l'innocente.E da quando ci preoccupiamo della gente al di fuori del nostro mondo" Joseph Bonanno " infierisce " su chi sta progettando l'omicidio di Carlo

"Vuoi che questa famiglia permetta che si agisca come comuni criminali"[SIC] ma il coraggioso militante antifascista anrchico vien comunque ucciso viene ucciso.

"Fu il momento più difficile della mia vita di padrino" (tradotto) [25] e ritornando a Genovese

i reali responsabili del'omicidio[modifica]

Lo storico Mauro Canali le cui ricerche contribuirono a sollevare il caso Silone,[26] , potendo aver a disposizione la documentazione desecretata dell'OSS e' pervenuto alla conclusione che gli investigatori americani avessero subito individuato la giusta pista per individuare gli assassini di Tresca, ovvero Carmine Galante e Frank Garofalo che agirono su ordine di Vito Genovese, in quel momento in Italia e con ottimi rapporti sia con Musssolini sia con altri personaggi di spicco del fascismo. "Recentemente, nel 2001, Mauro Canali - lo storico divenuto famoso per la sconvolgente rivisitazione dei rapporti fra Ignazio Silone e il fascismo – che ha avuto accesso alla "desecretata" documentazione americana è arrivato alla conclusione che la polizia aveva visto giusto. L’ordine di assassinare Tresca partì da Roma, dai gerarchi fascisti, braccio esecutore fu la mafia del boss Vito Genovese e del suo picciotto Carmine Galante[27]Che poi sarà capobastone della famiglia di Joseph Bonanno"[28]

[come mandante dell'assassinio Mauro Canali e le indagini indicano Vito Genovese mentre Tirrena , sorella di Ezio , afferma che il fratello parlava di Pope , le due affermazioni non son per nulla contradditorie visto i legami del gruppo mafioso:Pope il " galantuomo " ed i vari Frank Costello,Lucky Luciano,Vito Genovese i criminali conosciuti ma pressocche' intoccabili anche per certi favori che facevano e che faranno all'" ordine costituito" quindi l'assassinio fuoriusci' da acordi fra Pope e Genovese anche se il mandante riconosciuto secondo la documetazione di Mauro Canali , e non solo lui , e' Vito Genovese in quanto e'banale che fosse lui a poter impartire ordini a figuri come Carmine Galante e Frank Garofalo e non Pope ed inoltre il Genovese aveva un vecchio debito di riconoscenza verso il " duce " che aveva gia' parzialmente pagato elargendo i fondi per tirar su la casa del fascio di Nola e Tresca era proprio un " pericoloso " antifascista..... e quindi secondo Mauro Canali ed i documenti da lui trovati i reali responsabili furono importanti gerarchi fascisti italiani NdR]

Vito Genovese ed il fascismo[modifica]

Da wikipedia inglese che e' ben piu' esplicita di quella italiana dei rapporti fra vito genovese ed il fascismo leggiamo

While in Italy, Vito had become a good friend of Benito Mussolini and was awarded the highest civilian medal the dictator could confer. As a favor for Mussolini, Genovese arranged the slaying of newspaper editor Carlo Tresca, Mussolini's most effective critic in the U.S. After emigrating from Naples, Genovese started his Mafia career serving New York boss Giuseppe "Joe the Boss" Masseria during the early 1920s. Involved in bootlegging and extortion, Genovese's main asset to Masseria was his propensity for violence. Charles "Lucky" Luciano was an early associate and benefactor of Genovese. Their relationship that that lasted 40 years., till Luciano's death. They started together as kids in the slums of New York City.ovvero :

Finché era in Italia, Vito era divenuto buon amico di Benito Mussolini ed aveva ricevuto la più alta medaglia al valor civile che il dittatore potesse conferirgli. Come favore a Mussolini, Genovese organizzò l'assassinio dell'editore di giornali Carlo Tresca, il più efficace critico di Mussolini negli USA. Dopo essere emigrato da Napoli, Genovese iniziò negli '20 la sua carriera mafiosa al servizio del boss di New York Giuseppe "Joe the Boss" Masseria. Coinvolto in traffici illeciti ed estorsioni, il principale modo in cui Genovese era utile a Masseria risiedeva nella sua attitudine alla violenza. Charles " Lucky " Luciano fu di Genovese un socio della prima ora ed un benefattore. La loro relazione durò 40 anni, fino alla morte di Luciano. Avevano iniziato assieme da ragazzi negli slums di New York[29] [Questo per sottolineare che certe cose son meglio conosciute all'estero che in Italia ma forse e' cosi' in ogni nazione NdR] Tornando al vilento boss che poi ritroveremo nell'immediato dopoguerra come amico degli americani tanto da comparire fotografato asieme al " bandito " Giliano in divisa da ufficiale dell'esercito anericano "Quando Tresca venne ucciso, Vito Genovese era in Italia. Vi si era rifugiato alla fine del 1935 perché ricercato negli Usa per l'uccisione di un mafioso suo avversario. Il fatto singolare è che Genovese, sebbene ricercato oltreoceano, avesse trovato generosa ospitalità nel nostro Paese"[30] Immediatamente gli investigatori statunitensi puntarono sul braccio che commise l'assassinio ovvero Carmine Galante , in quanto molto semplicemente era stato visto da testimoni alllontanarsi in auto dal luogo dell'omicidio e quindi visti i precedenti fra mafiosi e Tresca ci misero poco a trar le conclusioni ma come lo stile mfioso insegna in quel momento del'omicidio dell'anarchico Carmine era con altri compari in " altro luogo " ovvero alibi falso e inattaccabile . Sempre da wikipedia inglese empre per ribadire che si parla di fatti noti all'estero Galante is widely believed to have murdered the left-wing, anti-Mafia Italian journalist Carlo Tresca in 1943 on orders from Genovese. Galante went from being chauffeur to the boss of the Bonanno Family, Joseph Bonanno, to caporegime, and then underboss.[31]ovvero Si ritiene ampiamente che Galante fosse responsabile dell'assassinio del giornalista di sinistra Carlo Tresca , che attaccava i mafiosi, l'assassinio avvenne nel '43 su ordine di Vito Genovese. Galante fece la sua carriera da autista di Joseph Bonanno (boss dell'omonima famiglia), divenendo poi caporegime e infine capobastone.

Ma come abbiamo già accennato subito dopo lo sbarco alleato Vito Genovese,secondo il piu' genuino metodo mafioso dell'adeguamento al potere dominante lavorando per i propri interessi al suo interno quando cio' e' possibile si schiera con gli alleati: "con un Esercito che aveva disertato in massa e una struttura pubblica del tutto fascista. La soluzione personale al problema, presentata da Charles Poletti, il capo americano delle Forze alleate a Napoli, fu quella di designare Vito Genovese suo vice, affidandosi alle sue profonde conoscenze locali per nominare tutti i sindaci della zona"[32]

Il finanziamento alla casa del fascio di Nola da confrontare ed integrare con quello sottostante[modifica]

Vito Genovese [33] era in Italia quando l'anarchico Carlo Tresca viene assassinato. Vi giunse dagli USA nel 1935 con il beneplacito del regime fascista, che lo salvò così da un arresto per omicidio. In seguito l'Oss (ex CIA), investigando su questi avvenimenti prese atto che la Casa del fascio di Nola era stata costruita con un finanziamento proprio di Vito Genovese, che in questo modo intendeva ringraziare il "Duce" per la protezione ricevuta. Il Genovese, durante l'armistizio, "trafficava" droga sempre nel Nolano, insieme al suo "segretario" Mike Miranda e in combutta col suo socio d'affari Lucky Luciano. Già prima di questo periodo i fascisti non lo ostacolarono per nulla nello sviluppo dei suoi affari. Nel proseguo la moglie di Genovese descriverà i propri viaggi negli USA (commissione Kefauver, 1952), necessari per prelevare e rifornire di denaro il consorte, di cui qualche "briciola" fu anche utilizzata per la costruzione della casa del fascio di Nola.

Il Genovese era entrato in "affari" con molti imprenditori del posto e aveva stabilito solidi rapporti con il probabile proprietario e/o comproprietario della industria Ferrarelle, il cui rappresentante di New York era, non a caso, proprio Mike Miranda. Tutti questi legami saranno utili al Genovese nel momento dello sbarco alleato, in cui ovviamente si riciclerà come antifascista. Occorre evidenziare anche un'altra "amicizia" importante del Genovese, cioè quella con Renato Carmine Senise, nipote del capo della polizia fascista Carmine Senise.

Secondo alcune testimonianze, Genovese sarebbe stato addirittura l'organizzatore dell'omicidio dell'anarchico Carlo Tresca[34] che prese a denunciare senza timore gli antifascisti dell'ultima ora, ricevendo, secondo alcuni, una ricompensa di 500.000 dollari. "Napoli vive i giorni della liberazione. Miseria e fame, speranze e disperazione sono le componenti della vita quotidiana. Alla testa del "Governo Militare Alleato" che amministra la Campania e la Puglia é l'italo-americano Charles Poletti; al suo fianco, come uomo di fiducia, un napoletano dal passato turbinaso, Vito Genovese. Ricercato dalla polizia americana per omicidio, Genovese era rientrato in Italia nel 1939 e si era stabilito a Napoli. I suoi rapporti col fascismo erano stati molto stretti (nel 1935, ad esempio, aveva inviato dall'America 250 mila dollari per la costruzione della Casa del Fascio di Noia). Secondo alcune testimonianze, Genovese sarebbe stato addirittura l'organizzatore dell'omicidio dell'antifascista Carlo Tresca, che su un giornale americano scriveva articoli infuocati contro Mussolini. Secondo altri, Genovese sarebbe stato compensato con la somma di 500.000 dollari. Una cosa è certa: una volta riparato in Italia, il fascismo lo protesse contro il rischio di un'estradizione negli Stati Uniti."[35] Il colonello Poletti, fra l'altro, incaricò Genovese di condurre un'inchiesta amministrativa nei confronti di un sindaco sospettato di contrabbando. Proprio in quei giorni, un agente della Criminal Investigation Division giunse a Napoli per indagare su certe connivenze tra malavita locale e militari americani. Il 17 maggio 1945, con uno stratagemma, e vincendo le resistenze dei protettori dei gangster, l'agente portò Genovese a New York in stato d'arresto. Ma l'unico teste d'accusa morì in carcere[36], avvelenato. Di nuovo libero Genovese ebbe la definitiva consacrazione negli alti gradi della mala americana. L'antica camorra si trasformò, i suoi collegamenti con la mafia e col potere politico-economico divennero internazionali, e ciò portò gli "investimenti" verso il mondo della droga, di cui ancora oggi si pagano le conseguenze sociali[37].

il finanziamento alla casa del fascio di Nola ed il " clan Senise "[modifica]

Genovese si era rifugiato in Italia , gia' dal 1935, con il beneplacito del fascismo sfuggendo ad un arresto per omicidio negli USA dove era ricercato per l'uccisione di un mafioso suo avversario:l'Oss investigando sulla protezione avuta dal Genovese prenderà atto che la Casa del fascio di Nola fu costruita con un finanziamento di Vito Genovese.Nel proseguo la moglie di Genovese descrivera' i suoi viaggi negli USA,(commissione Kefauver 1952), per prelevare e rifornire di danaro il consorte che si stava organizzando:qualche "briciola" era servita per la casa del fascio di Nola. Il Genovese era entrato in "affari" con molti imprenditori del posto e aveva stabilito solidi rapporti con Renato Carmine Senise, fascista, e probabilmente proprietario e/o comproprietario della industria [Ferrarelle , non per niente Mike Miranda era il rappresentante della Ferrarelle per New York. Il Genovese aveva quindi costruito nel napoletano un insieme di legami che poi gli saranno utile allo sbarco alleato.In simil situazione cambierà casacca ovvero da amico dei fascisti ad antifascista, formalmente,ovviamente,Genovese non era ne' fascista ne' antifascista ma semplicemente un capo mafioso. Occorre tene conto di un'altra "amicizia" importante del Genovese nel periodo considerato ovvero quella con Renato Carmine Senise, nipote del capo della polizia fascista Carmine Senise.Sin dal 1928, Renato Carmine Senise era uno fiduciari di Artiro Bocchini capo dell'OVRA e nel 1933 si era stabilito a New York mettendosi al servizio di Caradossi, piliziotto di alto grado che presso il consolato italiano gestiva il gruppo degli spioni che si infiltravano fra i " fuoriusciti " antifascisti.Renato Carmine Senise provo' aa entrare nelle simpatie della Fbi , che fingendo di accettarlo come confidente al contrario lo teneva sott'occhio.Renato Carmine Senise era uomo di rara intellgenza e mediante il lungo periodo trascorso negli USA fu in grado di riferire con acume la situazione socioeconimica americana non per niente alcuni suoi rapporti furono inviati direttamente al cosidetto " duce " dal capo dell' OVRA.Il " nostro uomo " rientro' initalia nel 1942 ma lascio' la moglie negli USA:non e' semplice schematizzare gli sporchi compiti che il Senise svolse in USA ma accanto al suo mestiere " istituzionale " di spione che non gli rendeva molti quattrini mise su altri " mestieri " molto piu' remunerativi infatti mentre nel 1937 lo zio vice capo della polizia fascista gli deve inviare un consistente aiuto finanziario nel 1942 Renato Carmine torna nel " bel paese " con 175 mila dollari.Immediatamente viene inviato in Albania pe svolgere compiti analoghi a quelli svolti fino a quel momento [quel che combinarono i fascisti in Albania , Jugoslavia e Nord est italiano su cosi' infame che furono bloccati in diversio casi dai nazisti , SIC , NdR].Ma il " buon Carmine " resta poco in Albania e ritorna a Roma dove spende e spande a piene mani e passa il tempo con una attricetta svedese ovvero Betty Bjurstrom da lui sposata in seguito da cui si evince che sempre il nostro " ottimo amico " divenne pure bigamo.Inquadrato quanto basta lo sporco individuo arriviamo al nocciolo di nostro interesse ovvero Senise rappresentò il trait d'union tra Genovese e i gerarchii fascisti. E' molto facile che i due loschi , per usare un eufemismo , figuri avessero fatto " amicizia " a New York , ma di certo la loro " amicizia " divenne solidisima durante gli anni della guerra in quanto Genovese si era piazzato a Napoli ed aveva stretto rapporti col mondo malavitoso dell'affarismo locale in cui gran peso aveva il cosideto " clan dei Senise ".L'Oss aveva cominciato ad interessarsi dei rapporti Genovese Senise , l'abitazione newyorkese delmafioso era tenuta costantemente sotto controllo , in quanto aveva intercettato nel giugno del 1943 dei telegrammi da Stoccolma alla moglie di Genovese e fatto che aveva portato gli investigatori a volerne sapere di piu' era che i telegrammi erano inviati da Genovese me il mittente risiedeva presso Betty Bjurstrom , la nuova moglie di Senise.Infatti nel marzo del 1943, Senise e la Bjurstrom si erano trasferiti a Stoccolma quindi gli investigatori decisero che era Senise mandare i telegrammi al posto di Genovese per confondere i movmenti del boss.Il contenuto dei telegrammi per l'Oss era interessante ed alquanto insolito in quanto " Vito Genovese " invitava la propria moglie ad essere assai gentile verso la moglie " statunitense "di Senise, Paola Ippolito, e rimarcava sempre " Vito Genovese " che lui e Senise erano ormai " culo e camicia ".Tutti questi discorsi altro non volevano che concludere che fra i due sporchi figuri vi era in comune un giro di affari molto sporco ma altrettanto redditizio e qui torniamo all'omicidio di Tresca in quanto la polizia di New York invitò l'OSS a fare indagini a tutto campo su Genovese e Senise in quanto gli investigatori newyorkesi erano convinti che il connubio Gnovese Senise fosse collegato all'assassinio di Tresca.


Deve essere ben chiaro che agenti onesti dell'OSS come Peter Tompkins[38] [che nel proseguio ebbe a dire che per contrastare il " pericolo rosso " l'unico sistema in Italia era un massiccio aumento della giustizia sociale e l'eliminazione della miseria e non gli intrighi antriproletari che utilizzava l'OSSNdR] nulla potevano fare all'interno di un OSS infarcito di personaggi come Max Corvo [ e questo proveniva da una famiglia di antifascisti siciliani che aveva riparato in USA al'avvento del fsascismo , SIC , NdR] o Vincent Scamporino [39]che furono implicati nei piu' sporchi intrecci fra mafia fascismo e srvizi segreti nell'immediato dopoguerra in tera di Sicilia. Peter Tompkins aveva collaborato in Italia con le Bande Partigiane e con personaggi genuinamente antifascisti ed i suoi libri nel proseguio saranno un atto d'accusa contro l'OSS del periodo [ovviamente Peter Tompkins fu presto emarginato subito dopo il conflitto dall'OSS [e fu tentato da parte dei dirigenti dell' OSS di negargli persini i riconoscimenti militari di cui aveva diritto per le sue coraggiose azioni in terra d' Italia in supporto ed aiuto alla Bande Partigiane NdR]. Da cio' si puo' banalmente evincere che l'OSS si guardo' bene dal dare aiuto agli investigatori newyorkesi che avevano immediatamente individuato la pista che portava a Vito Genovese per quanto riguardava il caso Tresca

Leonardo Sciascia scrive su Vito Genovese[modifica]

Anche Leonardo Sciascia si occupa specificatamente inerente di " don Vito " e della Sicilia sotto " controllo " americano nell'immediato dopogierra "Per dare un'idea di come uno Stato possa divenire inefficiente di fronte al­la mafia vale la pena riportare un episodio che riguarda Vito Genovese, mafioso siciliano d'America. Vito Ge­novese, in America ricercato per omi­cidio, si trovava in Sicilia nel 1943­-44, sistemato come interprete presso il Governo Militare Alleato. Un poli­ziotto di nome Dickey, che gli dava la caccia, riesce finalmente a trovarlo. Facendosi aiutare da due soldati in­glesi (inglesi, si badi, non americani) lo arresta; gli trova addosso lettere credenziali, firmate da ufficiali ameri­cani, che dicevano il Genovese " pro­fondamente onesto, degno di fiducia, leale e di sicuro affidamento per il servizio " Una volta arrestato, cominciano i guai: non per il Genovese, ma per il Dickey"[40]. Ne' piloziotti italiani ne' amweericani vogliono aiutare il disgraziato poliziotto che si trasci­na dietro per circa sei mesi il boss e quando finalmente arriva a New York con il grande boss ammannettato il principale accusatore di Genovese e' " stranamente " morto avvelenato in una prigione americanacosi' come nello stesso modo morira' in carcere il luogotenente del " bandi­to " Salvatore Giuliano , Gaspare Pisciotta , nel car­cere di Palermo , ovvero secondo Sciascia al coraggioso Di­ckey viene permesso di portare negli usa il Genovese soltanto quando i suoi " protettori " son sicuri che venga assolto.


[41]

Vito Genovese finisce la sua carriera[modifica]

Nel seguente pezzo che ben sintetizza il " fine corsa " di Vito Genovese compaiono ancora una volta i tranquilli viaggi in Italia del boss sotto il fascismo "Anni prima Vito Genovese, ex capo della mafia di New York - nella citta' americana era in attesa di essere processato - con un volo rientrò in Italia a Nola e divenne fin dal 1938, interprete dei servizi d'informazione dell'esercito degli Stati Uniti. Fece poi ritorno a New York a sbarco avvenuto, e stranamente in America caddero tutte le accuse di assassinio fattigli in precedenza, ritorno' libero, riprese il dominio incontrastato di re della droga, elimino' il suo piu' temibile rivale il boss Anastasia e tutti coloro che ostacolavano la sua ascesa, ma si fece incastrare da un altro boss, Frank Costello, che trovo' il modo negli anni '60 per eliminarlo e mandarlo con le sue accuse in prigione per quindici anni."[42]

Bibliografia[modifica]

  • Taddei Ezio,Il "caso" Tresca, 2006 ISBN 888820798-8
  • Italia Gualtieri Carlo Tresca: vita e morte di un anarchico italiano in America 1999, 71 pagine

"Regione Abruzzo, Centro servizi culturali di Sulmona, Circolo cultura & societa. Giornata della memoria, 20 maggio 1994"

  • Carlo Tresca L'attentato a Mussolini: ovvero, Il segreto di PulcinellaNew York,4 edizioni,l'ultimo per tempo,editore Alexandria, Va. , Chadwyck-Healey Inc, 1987.
  • Gabriella Facondo, Socialismo italiano esule negli USA (1930-1942),Federazione italiana delle associazioni partigiane, Federazione italiana delle associazioni partigiane 1993 Bastogi
  • Piero Calamandrei Il Ponte 1945 La Nuova Italia

collegamenti esterni[modifica]

Note[modifica]

  1. biografia Piero Calamandrei
  2. da Piero Calamandrei Il Ponte 1945 La Nuova Italia [1]
  3. Cenni biografici su Arthur Miller
  4. Informazioni di base sulla Mazzini Society
  5. Il caso Tresca su wikipedia
  6. Carmine Galante mafioso abbastanza completo
  7. Bonanno, detto Bananas per un iniziale errore di trascrizione anagrafica, il quale nelle sue memorie fara' notare quqnto lui fosse contrario all'omicidio di quella brava persona che fu Carlo Tresca, ma " interventi ed interessi " superiori lo costrinsero a non poter porre veto su tale crimine
  8. Brevi cenni biografici su Vito Genovese
  9. Vito Genovese e altri mafiosi come lui, che li ritroviamo ad agire impunemente nel primo secondo dopo guerra in Sicila in stretta collaborazione con angloamericani, fascisti, poliziotti ed ex torturatori al servizio del fascismo nel nord est italiano e nella zona di confine. Mai condannati, agirono in chiave antioproletaria e proprio la Mazziny society, di cui Carlo Tresca era uno degli esponenti più ascoltati, sarebbe stata per loro un buon trampolino di lancio per gli intrecci eversivi antiproletari di cui la Sicilia fu epicentro in quel periodo
  10. "... Frank Garofalo scrive a Vincenti Martinez di preparare buone accoglienze al sindaco di Palermo, Salvo Lima"articolo di GIUSEPPE D' AVANZO la Repubblica - Sabato, 28 settembre 1991 - pagina 5
  11. Iter mafioso di Frank Costello
  12. accenni biografici da Wikipedia inglese in cui son ben sottolineati i rapporti fra Pope ed i boss mafiosi
  13. il " galantuomo " Pope falso storico
  14. Opere
    • Crime and Repression, in Oxford Handbook of Fascism a.c. Richard J.B. Bosworth - Oxford University Press - 2009
    • Repressione e consenso nell'esperimento fascista, in Modernità totalitaria. Il fascismo italiano a.c. di Emilio Gentile - Editori Laterza - 2008
    • Mussolini e il petrolio iracheno. L'Italia, gli interessi petroliferi e le grandi potenze Einaudi - 2007
    • Il delitto Matteotti - Il Mulino - 2004
    • Il caso Silone. Le prove del doppio gioco i libri della fondazione liberal - 2000
    • Le spie del regime Il Mulino - 2004
    • con Biocca Dario L' informatore: Silone, i comunisti e la polizia Luni - 2000
    • Il dissidentismo fascista. Pisa e il caso Santini 1923-1925 Bonacci - 1983
    • Il delitto Matteotti. Affarismo e politica nel primo governo Mussolini Il Mulino - 1997
    • Cesare Rossi
  15. notizie relative all'Ilgwu
  16. documenti su Luigi Antonini su cui comppare il lavoro Tutta la verità sul caso Tresca di Mauro Canali
  17. Antonini ed i bosso mafiosi
  18. Montana ed i boss mafiosi
  19. commissione antimafia sul crimine organizzato di stampo mafioso con riferimenti agli USA,commissione senatoriale Kefauver
  20. Vedere Tutta la verità sul caso Tresca di Mauro Canali L'autore é fra quelli accreduitati dal SISDE per i suoi lavori che spesso ne riportano stralci sul loro sito, esclus e le parti che ovviamente non possono danneggiare lo stesso SISDE stesso
  21. Vita di scrittore ,Ezio Taddei
  22. il grappolo editoria
  23. * a Sulmona vi e' un piazzale dedicato a Carlo Tresca
  24. Fondata da Gaetano Salvemini "Nel 1939 fonda la Mazzini Society , insieme a un gruppo di miliziani di Giustizia e Liberà , di repubblicani e di antifascisti democratici, tra cui Lionello Venturi , Randolfo Pacciardi , Michele Cantarella , Aldo Garosci, Carlo Sforza , Alberto Tarchiani e Max Ascoli"da bografia Salvemini sito ANPI , della Mazzini Society Carlo Tresca era uno dei leader piu' rispettati.
  25. da libro di Joseph Bonanno
  26. ovvero l'ipotesi che Ignazio Silone avesse contatti con i servizi segreti fascisti
  27. wikipedia inglese Carmine Galante
  28. Tresca, un grande abruzzese dimenticato di Ezio Pelino[2]
  29. Vito Genovese en.wikipedia
  30. Tutta la verità sul caso Tresca di Mauro Canali
  31. wikipedia inglese Carmine Galante
  32. di Newbury Richard
  33. Foto di Vito Genovese con Salvatore Giuliano Genovese è fotografato con la divisa dell'esercito americano,insieme a Salvatore Giuliano, responsabile dei fatti di Portella della Ginestra, ciò dimostra che i due si conoscevano, anzi Giuliano godeva della protezione di Genovese quando passò con i "liberatori"
  34. Ipotesi sulla morte di Tresca
  35. SUD E MALAVITA di Tonino Caputo, Gianfranco Langatta
  36. Morì in carcere anche Gaspare Pisciotta, "compagno" del bandito Giuliano, il 9 febbraio 1954. La causa del decesso, secondo gli esiti dell'autopsia, fu dovuta all'ingestione di 20 mg di stricnina. Pisciotta si accusò anche dell'uccisione di Giuliano, ma recenti indagini lo escludono. E' più probabile che il bandito Giuliano sia stato invece assassinato perché al corrente di troppi lati oscuri della storia italiana.
  37. Sud e malavita di Tonino Caputo, Gianfranco Langatta
  38. opere di Tompkins
    • L'altra Resistenza. Servizi segreti, partigiani e guerra di liberazione nel racconto di un protagonista Il Saggiatore - 2005
    • Dalle carte segrete del Duce- Net - 2004
    • LaCIA in Guatemala. Orrori di un genocidio con Forenza M. Luisa - Odradek Edizioni 2000
    • Una spia a Roma Il Saggiatore
    • L' altra Resistenza. La liberazione raccontata da un protagonista dietro le linee- Rizzoli - 1995
    • Mussolini ultime ore con Forenza M. Luisa, - Il Saggiatore
    • The Murder of Admiral Darlan: A Study in Conspiracy 1965
    abbiamo citato fra le molte opere di Peter Tompkins solo quelle che correlate agli argomenti trattati nell'articolo e che possano dar un'idea di uno dei filoni strorici seguito dall'autore
  39. Lo sbarco in Sicilia: la " mafia alleata "
  40. 10 luglio 1943: che 'bella' sorpresa! Gli alleati in Sicilia
  41. (Leonardo Sciascia - Fonte: Storia Illustrata – anno XVI – n. 173 – aprile 1972 – A. Mondadori Editore) articolo di Leonardo Sciascia
  42. da GENERATIVE DESIGN LAB politecnico di Milano