Still working to recover. Please don't edit quite yet.

Talk:Antispecismo

From Anarchopedia
Jump to: navigation, search

"antispecismo"... che ha a che vedere col movimento anarchico o libertario chi sostiene teorie che tra le righe citano obbligatorieta' del vegetarismo? oltre che parlare di diritti, blah blah, come se qualcuno di noi desse qualche valore a questa parola: diritti sanciti da chi? Dagli stati? La carta dei diritti ? Come mai un "movimento" che si pone principalmente la questione animale e non esita a far leva su dubbi sentimenti con una campagna di immagini certamente raccapriccianti si e' trovato fiancheggiato pure da teste rasate / fascistoni spissi? Di fronte all'animalismo, che c'e' da dire? Sono tutti d'accordo pur avendo obiettivi molto diversi a medio e lungo termine!

Questo esempio rende lampante il difetto di ogni enciclopedia: voler oggettivizzare il sapere, renderlo disponibile in maniera compatta, in qualche modo badando piu' alla quantita' che alla qualita'... pagina dopo pagina, col triste risultato di rendere ogni pagina... uguale alla prima,

Penso che anarchopedia non abbia l'idea dell'enciclopedia o sbaglio? il rischio non si dovrebbe porsi... mi chiedo con che spirito si inseriscano le pagine: "con cuore", cioe' condividendo cio' che si inserisce, o con puro spirito enciclopedico...? Se trovo una pagina che non mi piace, come quella da cui nasce questa discussione, mi chiedo l'opinione di chi rifletta. Chi l'ha postata immagino... ma con cuore, come puo' uno scrivere di obbligatorieta' al vegetarismo? A meno che non sia un coglione, cosa che non presuppongo...

ne parliamo?

Vlad, lo scopo dell'enciclopedia è questo appunto: la discussione. Che gli articoli si inseriscano con cuore o meno non è una legge, c'è chi li posta con spirito di diffusione, chi li posta con sentimento. Ti prego di non generalizzare. Sul fatto che tu trovi assurda l'obbligatorietà del vegetarismo mi trovo d'accordo, è spontanea decisione dell'individuo.. Per quanto riguarda i riferimenti a chi supporta tale movimento, ti prego di dare notizie, mettere qualche link, costruire un articolo magari su questa stessa pagina di discussione per dar spazio a critiche costruttive, se no l'enciclopedia si trasforma in un "far west" per citare qualcuno che conosci. :)--Libertà 08:43, 29 feb 2008 (UTC)

Bene, parliamone. Ora ti dico la mia: l'antispecismo può avere rilevanza solo se trattato in un contesto anarchico, laddove cioé si metta in evidenza il carattere di anti-subordinazione che è insito nel termine stesso. Quindi, diciamo meglio che l'antispecismo è (come del resto lo sono anche le altre idee anarchiche) più che una pratica un atteggiamento, una disposizione nei confronti di una problematica, peraltro neanche tanto semplice da trattare, che rischierebbe di sfociare nel moralismo (ma anche nel fanatismo - e quindi diventa anche pane per le teste rasate) se di essa se ne considerasse solo il lato pratico. Vogliamo dire allora una buona volta che anche gli esseri vegetali sono esseri viventi, a loro modo senzienti, con tanto di genetica, di sessualità laddove anche un seme rappresenta un intero organismo e che hanno pertanto hanno pari dignità di esistere rispetto agli animali? Non è dunque questo il problema: la natura è piena zeppa di storie di "dominanze" tra esseri viventi, siano essi animali, vegetali o fungine, dove l'equilibrio è inteso in senso dinamico come il risultato della sopravvivenza del più astuto o del più forte (a seconda delle situazioni). Il problema è che anche l'uomo, in quanto facente parte della natura, prima che essere senziente, avrebbe dovuto/potuto semplicemente soddisfare i propri bisogni senza mettere "troppo" a rischio le altre popolazioni animali o vegetali che siano, e invece...l'umanesimo continua a imperare e a fare i suoi danni nel nome di una superiorità e di una giustizia che non hanno alcun fondamento. Ma anche quando si vuole giustificare il vegetarianismo col motivo della salvaguardia della salute, secondo me si continua ad essere moralisti e quindi umanisti: si dà cioé un valore proprio alla vita e alle cose che alla fine oscura totalmente una natura profonda del mondo che, a mio modesto avviso, si fonda sulla "casualità": e perché poi l'uomo dovrebbe tendere a vivere fino a 200 anni? E così facendo ci allontaniamo sempre di più dal concetto della più o meno equa distribuzione delle risorse. Spero di essermi fatto comprendere, comunque raccolgo sempre l'invito alla discussione. Ciao e benvenuto.--Altipiani azionanti 09:28, 29 feb 2008 (UTC)

A mio parere non c'è nessun principio etico superiore a quello che l'Individuo scelga da sè e per sè, purchè ne raccolga le conseguenze, che voglia o meno considerarsi animale, che voglia o meno sottostare ad altri principi al di fuori della propria coscienza. Più che di morale parlerei di etica,quindi, come l'individuo sceglie di gestire la propria Libertà, seguendo l'istinto o la logica purchè spontanea e non indotta a mo' di dittatura.--Libertà 09:50, 29 feb 2008 (UTC)

Prima di tutto invito Vlad ad essere un pochino più "rispettoso", perchè ho trovato il suo atteggiamento un pochino "aggressivo", e non mi è piaciuto. Devo dire poi che anch'io non sono d'accordo nel dire che un anarchico debba essere neccessariamente antispecista. Ci sono anarchici che non sono antispecisti e non per questo non sono anarchici sinceri. Vorrei capire poi dove sta scritto, nell'articolo, che esiste l'obbligo al vegetarismo? Dove? Poi, se un fascista dice che oggi c'è un bel sole io non dico che lui sbaglia solo perchè è un fascista..capito?Il fatto che Hitler fosse forse vegetariano non mi pone alcun problema morale e non m'impedisce di esserlo...inoltre Hitler e il nazi\fascio può essere vegetariano\vegan, ma non antispecista. Se tu avessi letto bene l'articolo avresti compreso che l'antispecismo è l'estensione del concetto di antirazzismo oltre la razza, quindi il nazista può essere animalista, ma non antispecista, perchè si pone di fronte all'animale con un atteggiamento di esclusiva empatia, cioè di specie superiore che tutela una specie inferiore (secondo il suo punto di vista). Questa è un punto di vista strettamente antropocentrico, cioè quello che l'anrchismo verde e l'antispecismo intende sconfiggere..In pratica il fascista non pone tutti gli esseri viventi allo stesso livello, visto che ritiene i suoi simili (inteso come appartenenza ad una determinata "razza" o "nazionalità") con diritti superiori agli altri..quindi non è antispecista. L’articolo è giustamente parziale e rispecchia l’atteggiamento di chi è antispecista, non mi pare che dica in alcun punto che chi non si definisce tale sia un coglione (per usare un linguaggio a te familiare). Qualcuno mi dice: Tu che sei libertario vuoi impedirmi di mangiare carne? Ebbene si!, io voglio impedirtelo! Tu non puoi avere la libertà di farlo!(questa vale come risposta anche a Libertà) Ciò non significa che non posso avere rapporti con te o che ti punterò una pistola per impedirti di mangiare carne, tuttavia il mio atteggiamento quotidiano sarà volto affinché tu un giorno possa non più mangiare carne...Riguardo quello che dice Altipiani ovvero che l’antispecismo sarebbe non una pratica bensì un atteggiamento, io non sono d’accordo, secondo me è una pratica quotidiana reale e concreta, altrimenti uno si può definire antispecista nella mente ma non nella pratica quotidiana, cioè un’antispecista che però magari mangia carne o indossa la pelliccia. E poi dire che una lattuga è senziente mi pare esagerato..non ha sistema nervoso e non è in grado di pensare e probabilmente nemmeno di concepire se stessa come essere vivente..magari mi sbaglio, ma il tuo mi è sembrato un atteggiamento giustificazionista, ovvero un tentativo di conciliare il proprio amore per gli animali con la presunta naturalità del “mangiar carne”….ciao--Nessuno 10:00, 29 feb 2008 (UTC)

Parlavo di ”morale” proprio per porre in risalto i grandi condizionamenti che derivano da certi comportamenti provenienti da una storia secolare di tradizioni, comportamenti che si insinuano anche in pratiche che noi riteremmo a prima vista “lecite”. E’ ovvio, Libertà, che anche io auspico un’etica che sia essa stessa anche una morale per l’individuo (d’altronde η̉θικός è il termine originario di morale): auspico cioé quell’etica che, originantesi nella propria individualità isolata e nel proprio pensiero, tenga conto e atto anche delle forti pretese derivanti da quel folto tessuto di rapporti ai quali ci costringe in genere, ora più che mai, la società. Quell’etica che ci affranchi in buona parte dalle necessità altrui e ci permetta di essere nelle nostre convinzioni senza l’ingrato compito di dover persuadere o dissuadere chicchessia…Così (e rispondo a Nessuno) che possa essere lecito per un uomo vivere nutrendosi anche di animali, purché questo vivere si limiti al proprio modus vivendi e non debba pertanto diventare un modello da imitare o da denigrare (per intendersi, una cosa è nutrirsi anche di animali quando lo si fa per sé e una cosa è allevare animali per nutrire gli altri). In quanto alle piante, come si fa a sostenere che non siano esseri senzienti? Il fatto che non posseggano un sistema nervoso dimostra solo che, in quanto esseri viventi sono dotati di peculiarità “diverse” dalle nostre ma non per questo inferiori: ad esempio si possono clonare (vedi riproduzione vegetativa) e non muoiono in seguito ad asportazioni di parti (vedi potatura), anzi, da un certo aspetto evoluzionistico, inteso più nel senso dell’ adattamento, sarebbero da considerare anche esseri superiori (per esempio grazie alla loro “autotrofia” si nutrono dal sole e non appaiono come soli consumatori). Ma ogni genere vivente ha le sue peculiarità, che ne stanno a rappresentare la propria diversità e quindi aggiungo anche la propria dignità di viventi, come ad esempio la “eterocariosi” nei funghi (vale a dire la presenza di più nuclei nella stessa cellula) ne prospetta addirittura la sua inverosimile origine “extraterrestre”. In più, e per finire, voglio dire a Nessuno che le piante non posseggono un sistema nervoso, ma hanno una spiccata sensibilità resa possibile anche dal loro sistema linfatico/circolatorio, come per esempio riescono a capire il tipo di attacco che stanno per subire mettendo in atto tutta una complessa strategia biochimica di difesa.--Altipiani azionanti 11:27, 29 feb 2008 (UTC)

Esistono modi per nutrirsi senza arrecare danno ad alcun essere animale? Si, esistono.E' possibile. SE possiamo non arrecare sofferenza ad altri, perchè farlo? Solo perchè la nostra individualità è superiore a tutto e tutti? Ma allora in questo caso sarebbe legittima qualsiasi cosa..Io non ho niente al contrario se si vivesse come i cacciatori raccoglitori, per cui ci si mette in gioco e si è prede e predatori, se cioè si andasse a caccia per puro bisogno e solo per ricavarne nutrimento..ma noi non siamo cacciaotri raccoglitori, noi abbiamo possibilità alternative per nutrirci, quindi non ritengo legittimo che noi occidentali, o civiltà urbanizzate che dir si voglia, uccidiamo esseri viventi solo per il nostro piacere fisico e non per un reale bisogno. In realtà l'antispecismo intende estendere l'abolizione del dominio dell'uomo sull'uomo a quello dell'uomo\donna su ogni essere vivente..come possiamo eliminare la sofferenza e il dominio dell'uomo sull'uomo se intendiamo mantenere quello dell'uomo sugli altri animali?..riguardo ai vegetali, è vero non possiamo avere la pretesa di sapere tutto sui vegetali..è pure questi meritano rispetto, ma ciò non significa che non sia legittimo nutrirsene..dovremmo pur vivere, o no? non possiamo suicidarci perchè anche i vegetali sono ipoteticamente senzienti..ma animali e vegetali sai benissimo che non sono la medesima cosa..a volte equiparare i due aspetti e solo un modo per giustificarsi....(cosa che facevo anch'io sino a quando ho messo fine a certi atteggiamenti specisti che giustificavano arrampicandomi sugli specchi con una serie di elucubrazioni mentali che mi raccontavo...)..ciao--Nessuno 11:44, 29 feb 2008 (UTC)

Ciao, vedo che e' nata una bella discussione : posso deporre l'ascia di guerra e il tono incazzato, scusatemi per l'intemperanza ma mi bolle il sangue sentendo certi discorsi (affrontati gia' infinite volte con chi li porta avanti, da questo la stizza!). Cerchero' di essere meno intemperante, che so essere un mio "piccolo" problema...

Per quello che mi riguarda, ho visto la nascita della discussione sull'antispecismo e la propagandazione di riviste cosiddette antispeciste senza che mai riuscire a condividere il discorso, e sentendomi generalmente insultare per il fatto che mangio carne, che allevo ed ammazzo animali. E' da anni che la questione del veganesimo e' diventata al centro di noiosissime e (condivido con Altopiani il riferimento) moralistiche discussioni sui principi. Arrivando al paradosso di chi sostiene che una giacca di pile e' meglio di un giaccone di lana, perche' "evita lo sfruttamento animale". La questione che si potrebbe vivere senza sfruttamento degli animali proviene generalmente dal contesto urbano, di quelli cioe' che vivono in un ambiente che primo contribuisce a distruggere la natura. Coloro che si rivolgono dallo spacciatore di soia di turno e che vivono di cereali e legumi non si sono mai posti il problema di superare il loro status di consumatori etici, evidentemente gli va bene che esiste un'industria agroalimentare etica che produce legumi senza avvalersi dello sfruttamento animale: hanno probabilmente robot che coltivano i campi, non usano sicuramente buoi per ararli ma trattori all'ultimo grido. Il paradosso sta qua: quando le proprie vedute sono cosi' ristrette da concentrarsi su un unico aspetto (lo sfruttamento animale prima di ogni altra cosa) si perde il contatto con la realta'. Il rapporto tra uomo e animale costoro sono capaci di vederlo soltanto come sfruttamento: ma perche' vivendo in citta' e non avendo nessun rapporto con la natura chissa' cosa si immaginano! Li inviterei a vedere che vuol dire tenere delle pecore! Li inviterei a capire che l'agricoltura di cui si nutrono si e' sempre avvalsa del rapporto uomo-animale, e che una campagna senza animali e uomini come sta rapidamente diventando oggi e' una campagna morta. Certo, la merce e' prodotta in quantita', non gli mancheranno mai legumi e cereali di cui sono cosi' ghiotti. Ma sono prodotti di una merdosa agricoltura industriale! Vallo a dire a chi sta in campagna e oggi lavora la terra che le pecore che lo aiutano a tenere puliti i prati e gli oliveti sono sfruttate! Aspetto evoluzioni, per ora mi fermo qui altrimenti parlo troppo!

Ciao vlad

Mi dimenticavo la frase incriminata che mi ha stizzito Per questo motivo Regan condanna l’uccisione, la caccia, la sperimentazione, e sostiene l’obbligo del vegetarismo. Sulla base della filosofia di Peter Singer e Tom Regan, nasce il movimento animalista moderno.

che potete trovare cercando nella ricerca "antispecismo" sotto il capitoletto "morale del valore"


Un'altra riflessione che mi viene da fare e' che il dilagare improvviso di teorie che c'e' stato in questi anni e' sproporzionato rispetto alle pratiche messe in atto. Voglio dire, c'e' gente che parla di qualsiasi cosa... ma poi nel concreto quello che accade e' che la dipendenza sempre piu' totale dal sistema non viene minata con una pratica antagonista. Come e' possibile per dei libertari separare la teoria dalla pratica? A mio modo di vedere, la cosa che piu' di ogni altra da forza al pensiero libertario e' la coerenza tra quello che si dice e cio' che si fa.

Anni fa venne Zerzan in italia a fare un ciclo di chiacchierate, e c'e' chi lo accompagno' facendi il traduttore ai dibattiti pubblici. Desolante fu l'approccio di coloro che lo denigravano in quanto non coerente: come se ragionare su popolazioni nomadi, stanziali, introduzione dell'agricoltura, il linguaggio come forma di dominio presupponesse tornare a vivere di caccia e raccolta in armonia con l'ambiente! Quando abbiamo mollato la citta' perche' stufi di sentirci non in grado di muovere nulla stando li' e ci siamo trasferiti in campagna, per anni i commenti maligni avevano come sfondo proprio la scelta della campagna: come la scelta di chi, per intenderci, si tira fuori dal "conflitto sociale" per starsene tranquillo al sole dei campi. Questione di incrostazioni mentali? Va che siamo mal messi, tra tutti! Se discuto con un antispecista che a meta' della discussione vede che sto mangiando una pizza con il salame e mi insulta, suggerendomi di andare al mcdonalds - che sto a fare a parlare con te mi dice, non con queste parole ma usandone altre - le evito visto che il "coglione" di prima ha gia' scatenato un po' di preoccupazioni per il linguaggio - ma ricordiamoci che la moderazione non e' sempre una qualita'!- se una manifestazione contro l'industria della pelliccia non e' in grado di distinguere tra allevamento industriale e luoghi in campagna che ANCORA esistono (pochi, purtroppo) dove vivono e muoiono animali ponendosi la questione di boicottare (non allo stesso modo) entrambe perche' perpetrano lo STESSO crimine - allora, siamo proprio alla frutta. Che i vegani si diano una scrollata, e comincino a ragionare su cio' che propongono con lucidita' senza dogmatismi e fanatismi che sono propri dei religiosi, che cercando di ampliare dei concetti ne stanno invece restringendo altri: l'uomo e le sue relazioni con l'ambiente. Non ha senso ragionare in maniera virtuale sulle cose, bisogna dare forza a cio' in cui si crede trasformando in una pratica il proprio pensiero... pure mazzini c'era arrivato (era lui?).



Ma se il proprio pensiero non prende in considerazione la societa' industriale, l'abbandono del territorio, la dipendenza dalle macchine, e neanche il rapporto con gli animali rimane un pensiero da cittadinisti: categoria molto pericolosa che si sta affermando in tutte le chiese della sinistra. Il Consumo oggi e' diventato etico e solidale. Altro che produci consuma crepa! Il cancro che ha avvelenato il pianeta proviene dalla mentalita' della citta', dall'urbanizzazione. Tutto il resto si sta piegando ai dettami di miliardi di consumatori. Altro che multinazionali! Le multinazionali agroalimentari, agrochimiche ecc. sono la risposta del capitale alla richiesta di CONSUMO di milioni di urbanizzati. Le multinazionali sono orripilanti concentrazioni di capitali. Non che le industrie siano tanto meglio. Ma il sistema si regge sui milioni di consumatori che si ritengono obbligati a vivere 24 ore su 24 all'interno del sistema in una spirale senza fine, sottostando a sempre piu' infime condizioni di vita. Alzare la testa? Sottrarsi dal meccanismo? Le nostre campagne sono abbandonate. Spopolate. C'e' spazio per esplorazioni immense. Per costruire e riallacciare rapporti. Far decollare vecchi e nuovi progetti. Mancano le anime a popolare questa ricchezza... dov'e' finito il movimento anarchico? Dietro i banchi del supermercato? Diamoci dentro ragazzi - cosi' e' la corsa all'autodistruzione. Saluti

Nessuno, purtroppo non sono d'accordo con te, nè con gli antispecisti in genere:

  • primo, il rispetto per la vita non può essere solo opera di convincimento, dev'essere spontaneo
  • secondo, c'è il fattore affettivo che ci lega ai nostri simili che non può essere trascurato; con ciò non intendo dire che le altre forme di vita siano inferiori o non provino dolore, solo che il sentimento che ci può legare a un figlio per esempio risulterà più forte del sentimento che lega a qualsiasi altro essere, e sfido chiunque a contraddirmi.
  • terzo una piccola precisazione: il fascismo non parla di razzismo che nella sua fase "nazista" di Evola; infatti i sansepolcristi erano ebrei, i primi fascisti. Nazionalisti e violenti sì ma non originariamente più razzisti degli Sciovinisti francesi...

A parte questo, un abbraccio a tutto tondo con la A nel mezzo a tutti... :)

Nessuno, è da un po' che ti vedo più irascibile, ma anche distratto: in altri tempi avresti subito colto che la mia dichiarazione sui diritti dei "vegetali senzienti" altro non è se non una provocazione, un paradosso per dire che l'uomo, con la sua coerenza dei pensieri, le sue presunzioni di solidarietà, la sua intelligenza, si è tagliato fuori dalla natura, della quale ha pur bisogno per sopravvivere, ma ciò lo dico senza nulla togliere ai vegetali che reputo esseri estremamente superiori agli animali in quanto super-ecologici. Detesto la coerenza di cui il nostro mondo va tanto fiero (soprattutto la sinistra!) e che altro non è se non la dimostrazione che l'uomo è un animale da branco pronto a seguire i maestri di turno, ma essa ci pone però di fronte alla realtà naturale dell'uomo-animale senziente che non riesce a spostare neanche una virgola nel suo paranoico universo pur sapendo che finirà nel baratro. Ecco perché l'anarchismo, a mio modesto avviso, è innanzitutto un atteggiamento e una disposizione nei confronti della vita ed è ovvio che a ciò ne consegue una pratica, ma è una pratica che non si può prevedere, che non deve essere condivisa da tutti perché riguarda solo te ed il tuo rapporto con quelli che posseggono una parte di te: io infatti ritengo che il nostro io sia distribuito in quei pochi che ci conoscono più o meno approfonditamente e che costituiscono il nostro intimo mondo, mentre il resto dell'universo ci sfiora appena. Senza di queste persone il nostro io sarebbe poca cosa (come giustamente ci ha fatto anche notare Libertà). Sono stato sempre affascinato dagli anarchici che provvedevano da soli al proprio sostentamento ed anche io mi sono votato a questa pratica: ma oggi l'autarchia è una pura illusione e rischia solo di riportarci indietro nel tempo, non è più proponibile (forse non lo è mai stato), però se provassero tutti a fare da soli almeno una volta nella vita, allora avremmo persone un po' più povere fuori ma dentro più umane e consapevoli e chissà forse anche più anarchiche e solidali. Come vedi Vlad è la solita storia: il simile riconosce il simile e tutto il resto...è solo fiato sprecato.--Altipiani azionanti 09:36, 1 mar 2008 (UTC)
Mi spiace ma i vostri discorsi non reggono..voi dite che i vegetariani\vegan vivono delle incongruenze o comunque ne hanno..è ovvio! Proprio Regan pone l'esempio della ragnatela (metafora della società in cui viviamo), cioè non è possibile uscire al di fuori della ragnatela (cioè in qualche modo ognuno di noi contribuisce ad avvelenare l'ambiente), è possibile però spostarsi verso l'esterno, ognuno di noi deve spostarsi quanto più possibile verso l'esterno (cioè cercare di contribuire il meno possibile allo sfruttamento della terra). Vlad, e anche libertà e altipiani mi pare, non capisce che il problema non è allevare dignitosamente un animale..il problema è insito nel fatto che tu ti ritieni nel diritto di allevarli (cambia poco se lo fai lasciando pascolare beatamente le pecore..o se le rinchiudi in una posta fissa per tutta la loro vita).

<< Mi inserisco qui: "il problema e' insito nel fatto che tu ti ritieni nel diritto di allevarli". Preferirei evitassimo di usare certi concetti, quali "diritto". Non ha senso parlare di diritti. Non ha senso parlare di "stato di natura selvaggia" come fanno molti vegani / primitivisti ortodossi. Vogliamo una volta tanto fare i conti col presente? Viviamo oggi, in una societa' fortemente urbanizzata e dominata dalla proprieta' privata. I topi, creature selvagge che riescono a adattarsi a quella schifezza creata dall'uomo che e' la citta', sono trattati con veleni e ratticidi. Le poche piante superstiti vengono distrutte dall'azione di erbicidi. A Milano spruzzano veleni antizanzare nelle strade. Questa e' la vita che abbiamo di fronte. I pochi animali rimasti vivono all'ammasso in sconfinati capannoni. Quale rapporto pensi di avere con gli animali se non ipotizzi neanche di poterli fare vivere insieme a te? Vivere, e morire. Come i gatti, i cani, i topi, le galline, gli asini, i cavalli, i maiali.

Che senso ha liberare animali dalle gabbie se non ti attrezzi per la loro sopravvivenza? Pensa a delle pecore: che fine fanno delle pecore nell'ambiente civilizzato moderno? Che fine farebbero in una citta'? E nella campagna? Il vegetariano che si coltiva l'orto cosa fa quando ha delle bestie selvagge in giro? Si difende da loro? Recinta tutto con invalicabili reti metalliche, in cui sicuramente nessun animale avra' accesso? E poi che fa? Gli dara' o no qualcosa da mangiare, le caccera' via? le lascia al proprio destino? Sempre lo stesso irreale vegetariano, se vive nella campagna, dovra' affrontare tanti problemi che la vita ha posto all'uomo. Cerchera' dunque delle soluzioni. Sarei curioso di osservarlo mentre sgomita dietro i rovi che avanzano - mi piacerebbe vederlo all'opera a zappare la terra a mano, coerente primitivista che rifiuta l'addomesticamento al punto tale da non concepire di vivere con bestie come le capre per non sentirsi un aguzzino...

Le oche selvatiche che se gli dai un tozzo di pane fanno la nidiata nello stagno vicino a casa tua, e tornano tutti gli anni... cos'e' questo tozzo di pane se non lo scambio che riesci ad avere per ingraziarti questi nuovi compagni? E il sale per le pecore non e' la stessa cosa?

Prima della scomparsa dei pastori in italia non esistevano recinti, reti metalliche, bunker. Le bestie avevano un rapporto con una persona, che le portava dove queste non avrebbero arrecato danno a nessuno, anzi, migliorato la salute dell'agricoltura. Dimentichi il fatto che in agricoltura (esistono altre scuole, ma qui vige questa che bene o male funziona) usano il letame delle bestie per far crescere bene i pomodorini.

Le statistiche che misurano la merce carne con la merce cereali sono fatte su misura di un agricoltura meccanizzata e di un allevamento industrializzato. Se vivi in campagna sai benissimo quante pecore puoi tenere per l'estensione di terreni e pascoli che hai. L'uomo ha sempre fatto cosi' con le bestie.

Non puoi buttare nella pattumiera con ste teorie moderne tutta la storia della popolazione mondiale. Vallo a dire ai berberi che sfruttano i cammelli per traversare il deserto. Quello che mi fa un po girare le balle e' il fatto che ste teorie provengano guardacaso dai paesi che hanno esportato schiavitu', sfruttamento, colonialismo, guerre... ora pure la morale! non e' un caso direi.

Non sono d'accordo nel trattare rispettosamente gli animali, dopodiché possiamo mangiarceli...che diritto abbiamo di dominarli? 

Dominarli??? Ma sei te che sei ossessionato dalla dominazione al punto da non riuscire a comprendere l'interazione tra l'uomo e un essere vivente diverso da lui! Riesci a concepire la possibilita' di un rapporto con una bestia? Mi pare di no!

da dove nasce questo diritto? dall'antropocentrismo rispondo io, dalla nascita del patriarcato! il patriarcato ha fatto arrogare il diritto all'uomo di dominare sui figli, sulle donne, sui poveri e sugli animali..è evidenti che la lotta contro il dominio e dello sfruttamento va nno di pari passo....lottare per i diritti dell'uomo\donna e non per quelli degli animali non umani è una lotta monca..

stai attento a non fare il polpettone "figli, donne, poveri e animali" quello si che e' veramente squalificante


sono d'accordo con Murray Bookchin, dobbiamo estirpare il pensiero stesso del dominio! A me pare che equiparare animali e vegetali sia solo un modo per giustificarsi, ovvero voi vi dite ( e me lo domandavo pure io): mangiare carne è sbagliato? e le verdure? e i vegetali? non sono vite?..allora voi asserite e giungete alla conclusione che siccome si può mangiare verdura allora si può mangiare anche la carne....

No, non hai capito; Non ho mai pensato che mangiare carne fosse sbagliato. Sei tu che lo pensi. Io penso 1) che mi piace mangiare carne 2) mi piace di piu' se non proviene da un allevamento industriale "siccome si puo' mangiare verdura allora si puo' mangiare carne"... ma guarda che mangiare la verdura del supermercato e' tanto meschino quanto mangiar carne! Il che vuol dire tutto, o nulla. Per me ad esempio che la sopravvivenza sia garantita da un supermercato nella propria vita non e' proprio cosa che nobilita l'uomo... Altrimenti che stiamo a contrastare la civilta' industriale a fare?

Queste teorie che difendi a spada tratta fanno leva su atti di fede - assomigliano a una religione, con i suoi dogmi che non vuole mettere in discussione. >>>>

Voglio rispondere poi a chi invita alla moderazione (Libertà mi pare) e dice che certe scelte devono essere spontanee e non forzate.."diresti la medesima cosa anche se si trattasse di pedofilia o di razzismo o di schiavismo? contro il razzismo sei moderata o estremista? contro la pedofilia sei moderata?.....quindi, ora, la domanda che vi pongo è: perchè è legittimo schiavizzare un animale ma non un uomo\donna?

Tiri in ballo un altro argomento che mi sta a cuore: hai parlato di pedofilia... che cosa intendi con pedofilia, che significa "amare i bambini"? Chi commette violenza sui bambini? Cos'e', il solito mostro sociologico "lo stupratore" ? E tu che faresti se conosci uno definito dal giudice/psicologo/giornalista "pedofilo" ? Guarda che le categorie dello stato dovremmo evitare di farle nostre... se i giornali ti parlano di terroristi, tu ci credi? Se non ci credi, come mai credi ai pedofili? La sopraffazione si esprime in milioni di modi - sta poi ai giornali calcare la mano su quelli che fanno piu' audience - ultimamente, maniaci, pedofili e terroristi si inseguono in un loop perpetuo...


p.s Vlad, tu hai criticato tutti gli articoli dicendo che sono uguali..dove? Altipiani, non sono arrabiato...--Nessuno 10:09, 1 mar 2008 (UTC)

>Questo esempio rende lampante il difetto di ogni enciclopedia: voler oggettivizzare il sapere, renderlo disponibile in maniera >compatta, in qualche modo badando piu' alla quantita' che alla qualita'... pagina dopo pagina, col triste risultato di rendere >ogni pagina... uguale alla prima,

Mi intristisco quando, con il fantastico ipertesto, posso balzare a pie' pari nel mondo dell'informazione digitale. Perche' una tale mole di dati (migliaia, milioni, miliardi sono le pagine su internet: ti fa strano se ad un certo livello di ragionamento ti paiano tutte uguali? A me no - la tristezza mi balza quando non colgo il perche' di questo flusso di informazioni. Il computer che macina bit non e' in grado di distinguere tra azione rivoluzionaria e l'antispecismo, per fare un esempio. Per lui sono semplicemente due pagine. Se tra le due pagine percepisco la stessa intensita' mi intristisco. Mi piace vedere che le cose fatte seguono una logica, un senso, un gusto, riflettono l'opinione dell'autore con cui posso pure essere in disaccordo. Non mi piace se non mi trasmettono questa sensibilita' - tutto li'. Il mio modo di consultare in questi primi giorni che la bazzico anarchopedia e' guardare "Ultime modifiche" per capire voi che ci state dietro che avete in mente... Se leggo sul processo g8 a genova che marina e vincenzo sono leader no-global mi viene un coccolone infatti l'ho corretto subito - quello e' l'opinione di repubblica! che ci sta a fare qui? spero di averti risposto


Mi spiace essere stata fraintesa: il mio non era un'invito alla moderazione, ma a un criterio individuale di scelta; flessibile, senza dogmi, che rifletta i nostri sentimenti e non discorsi sterili di retorica; perchè se ne può parlare all'ifinito, si possono usare logica e dialettica ma i sentimenti sono un'altra cosa. Per questo non esiste un "canone assoluto", nero o bianco. Siamo noi a deciderne i colori... Personalmente ritengo di reagire diversamente da situazione a situazione, e non per incoerenza, ma perchè non riconosco la bigottagine degli imperativi categorici... Tutto qui. Sulla questione della donna non trovo molto da dire, perchè da antisessista mi semba ormai normale la parità di diritti e doveri, anche se riconosco casi adattabili sempre al buon senso quali l'aborto che interessa la donna nella sua salute diretta e non indirettamente come interessa l'uomo; La pedofilia intesa nel suo significato moderno poi, è inutile far polemica sul termine, cioè violenza sessuale ai danni di un bambino di certo non pùò essere paragonata dal mio punto di vista all'allevamento! (ma stiamo scherzando???) Che le forme di vita tutte vadano protette è una cosa; che io rinneghi la caccia e la pesca come sport è insindacabile dal mio punto di vista ma esistono scale di priorità e il simile richiama il simile; Un animale domestico tenuto in appartamento è tenuto prigioniero: non puoi pretendere di disporre dello spazio di un altro essere vivente, a meno che questo non decida spontaneamente di dividere con te quello spazio. Il rapporto che può crearsi tra le varie fome di vita è SOGGETTIVO, e ci tengo a sottolinearlo. Io stessa parlo alle mie piante e non mi ritengo psicotica: malgrado questo preferisco a volte l'abbraccio di un "umano", a volte il silenzio delle mie piante, che non ritengo di aver schiavizzato, proprio perchè io ho istaurato un rapporto di cura e in un certo senso di fiducia con loro.--Libertà 02:03, 2 mar 2008 (UTC)

Precedentemente Vlad ha descritto gli antispecisti come una massa di incoscenti e inconsapevoli della realtà agricola. Io non credo sia così. Basta girare per i siti antispecisti per capire il livello di conoscenza e il desiderio di approfondimento della questione (anche il nostro articolo sull'alimentazione affronta la questione della sovrapproduzione necessaria per la conversione delle proteine vegetali in proteine animali, questione che è stata sollevata recentemente pure dalla FAO)...Io per esempio abito in un paese relativamente piccolo, so benissimo quant'è bello vedere crescere una pianta e poi coglierne i frutti, so anche, per eseprienza diretta, quant'è faticoso fare certi lavori, inoltre alcune cose cerco di autoprodurle (per esempio il seitan o il detersivo per i piatti,,ricavato dalla cenere). Non credo di essere un caso isolato...Cara Libertà, il tuo discorso fa acqua da tutte le parti ed è intriso di antropocentrismo. Il problema è che tu non metti sullo stesso piano la sofferenza animale con quella umana..è legittimo schiavizzare un animale ma non un uomo\donna.Perchè mai? Questo è lo stesso ragionamento che fanno i razzisti, quando antepongono gli interessi dalla loro "razza" o nazionalità a quella delle altre razze o nazionalità. Il razzista limita i diritti alla sua razza di appartenenza, tu lo estendi alla specie umana (per gli altri animali proproni una specie di pietismo..) mentre l'antispecismo lo estende a tutti gli animali...Scrivi:Il rapporto che può crearsi tra le varie fome di vita è SOGGETTIVO....ti rendi conto? allora io posso anche stabilire soggettivamente che è legittimo violentare una donna!!! Ancora:Per questo non esiste un "canone assoluto", nero o bianco..allora anche per giudicare il razzismo non esiste un canone assoluto? Ancora:Che le forme di vita tutte vadano protette è una cosa.... se vanno protette perchè alcune specie te le mangi (dopo che sono state anche schiavizzate e ridotte a puro oggetto di consumo)..contunui: che io rinneghi la caccia e la pesca come sport è insindacabile dal mio punto di vista ma esistono scale di priorità e il simile richiama il simile; Chi sei tu per stabilire che è illegittimo uccidere per divertimento? non è una questione soggettiva? il simile chiama simile? stesso discorso che fanno i fascisti (difendi il tuo simile)...scale di priorità? ma questa è gerarchia!!!!...scusa Libertà per i toni che sto usando ma è giusto per invitarti alla riflessione, sia chiaro che non metto in alcun dubbio la tua sincerità...ritorno a Vlad per la questione degli articoli simili..è un tuo parere legittimo la presunta similitudine, ma secondo me è un tuo pregiudizio o una tua sensazione, visto che comunque non riesci nemmeno a spiegare in cosa sono simili...gli articoli mantengono, in linea di massima, un punto di vista anarchico, senza tuttavia scadere nel personalismo (in nessun articolo sta scritto: i comunisti sono meglio degli individualisti o i pacifisti sono meglio degli insurrezionalisti....E' poi normale che si possano scrivere cose errate o cialtronerie, ma l'enciclopedia si basa sul fatto che ognuno può intervenire a corregere (come tu hai fatto con quell'articolo...che comunque essendo postato in attualità è stato probabilmente copiato e incollato da un qualche giornale, quindi andava solo citata la fonte...comunque tu l'hai corretto e hai fato bene). Caro Vlad io ti invito quindi a corregere o a sugegrire correzioni delle parti che ritieni inopportune....ciao a tutti--Nessuno 08:24, 2 mar 2008 (UTC)

Bon - suggerirei di finirla li', perche' continuare a ripetersi le stesse cose non porta a molto: chi ha orecchie per intendere quello di cui si e' parlato, sa quello che e' riuscito a dire / sa quello che ha sentito dagli altri, e questo gli basta. Nessuno deve convincere nessuno (non mi riferisco a te nessuno (!)) di nulla. Si discute fino a che si ritiene abbia senso farlo, personalmente ritengo che il primo limite lo riscontriamo nei mezzi che utilizziamo: tastiere e schermi mal mettono in condizione di comprendersi,pure animati dalle migliori intenzioni! Per cui, faro' come nessuno suggerisce, cioe' modificare quelle pagine che non rispettano la mia sensibilita': operazione SOGGETTIVA, dunque, perche' e' solo dal soggettivo che possiamo partire: per andare verso gli altri, per andare da qualsiasi parte. Quando uno e' soggetto, e' soggetto in tutto recitava un portacenere che avevamo in casa quando ero bambina.

Nessuno capisco il tuo punto di vista ma sono ancora convinta che stai sbagliando chiave di lettura nelle mie righe.. Quanto poi al fascismo mi pare lo sia di più obbligare gli altri a non mangiar carne.. Comunque sia il mio individualismo resta metro del mio mondo, perciò potrò sicurmente sbagliare. A parte questo, ti saluto. --Libertà 19:21, 2 mar 2008 (UTC)

Il penultimo messaggio (ip 80104..) chi è??? è Vlad? (conviene sempre firmarsi, altrimenti non si capisce chi scrive..). Caro 80104 ti invito però a non esprimere pareri personali negli articoli (es. gli antespecisti sbagliano!, gli anarcopacifisti non capiscono niente! ecc..)..cioè, secondo me, dobbiamo dire e raccontare i vaRI aspetti dell'anarchismo senza scadere nel personalismo o nel soggettivismo, raccontando i fatti da un punto di vista anarchico.....poi sarà il lettore a trarre le sue conclusioni purAmente SOGGETTIVE. Se poi uno si scontra con gli altri e non accetta la direzione che prende il "lavoro" svolto, può benissimo spostarsi da un'altra parte e seguire le proprie inclinazioni individuali....Libertà, ribadisco solo che gli animali non umani non sono oggetti al servizio dell'uomo. Sono individui e come tali sono intoccabili, sacri direi (Stirner mi perdonerà per l'uso del "sacro").--Nessuno 10:17, 3 mar 2008 (UTC)Tra un pò probabilmente dovrebbe registrarsi, e iniziare a collaborare con noi, un altro utente antispecista, con cui ho avuto contatti in un altro sito antispecista.....giuro comnque che non ho chiamato rinforzi!!!! :):):)..è stato tutto casuale...--Nessuno 10:17, 3 mar 2008 (UTC)
Cerchiamo di non esagerare, chiunque sia l'IP 81..che ha modificato l'articolo...per me quello è vandalismo perchè ha radicalmente stravolto l'articolo. Se proprio si vuol esprimere il proprio parere suggerisco la scrittura di un articolo dal titolo critiche anarchiche all'antispecismo o qualcosa del genere...l'antispecismo è oggettivamente quello ripostato inizialmente..le considerazioni dell'Ip 81 sono considerazioni soggettive, legittime, ma non c'entra con l'antispecismo. Può piacere o no ma l'antispecismo è quello della versione iniziale, l'altro è solo un pare, legittimo ribadisco, ma comunque un parere personale (a parte il fatto che è pieno di errotri..l'antispecisto non è a-politco..perchè l'anarchico lo è? l'anarchia è la sublimazione della politica, ossia del governo della città)...altrimenti ognuno interviene e comincia a criticare gli aspetti dell'anarchismo che non gli piacciono..arriva il pacifista che comincia a denigrare gli insurrezionalisti o viceversa...così il progetto anarchopedia se ne va in malora...se uno critica l'antispecismo o il pacifismo o l'insurrezionalismo, scriva un articolo di critiche o considerazioni....spero che almeno tra noi evitiamo di farci i dispettucci come bambini delle elementari, invitando alla scrittura di un articolo di critica all'antispecismo...ciao

Modifica articolo sull'antispecismo[modifica]

Ciao a tutte/i,

chiedo scusa per la modifica dell'articolo che è opera mia anche se eseguita maldestramente (IP 81 etc...). mi è stato chiesto di intervenire sull'argomento e vi ho apportato delle modifiche dopo essermi regitrato, purtroppo non essendo competente per quanto riguarda le pubblicazioni su siti wiki devo aver fatto degli errori di ordine tecnico. Con ciò non ho voluto assolutamente creare tensioni e tantomeno fare torti a nessuno. I testi proposti li si possono trovare al sito indicato e sono propositivi dato che ad oggi non mi risulta che sia stata coniata una definizione condivisa e definitiva di antispecismo, pertanto il lavoro proposto è tanto soggettivo quanto il testo che era pubblicato prima. quoto: "le considerazioni dell'Ip 81 sono considerazioni soggettive, legittime, ma non c'entra con l'antispecismo. Può piacere o no ma l'antispecismo è quello della versione iniziale, l'altro è solo un pare, legittimo ribadisco, ma comunque un parere personale (a parte il fatto che è pieno di errotri..l'antispecisto non è a-politco..perchè l'anarchico lo è? l'anarchia è la sublimazione della politica, ossia del governo della città)..."

Non mi sono certo arrogato il diritto di dare una definizione granitica dell'antispecismo, infatto è una proposta di testo che tende più che altro a spiegare a chi non sa molto sull'argomento di cosa si sta parlando. Dire che l'antispexcismo è quello della versione iniziale significa chiudere ogni possibilità di dialogo, se è questo che si intende fare, allora ringrazio chi mi ha invitato e non procedo oltre. Errori: è invece un errore considerare aprioristicamente che tutti sappiano che l'antispecismo sia politico. Credo che l'enciclopedia libera abbia una funziona informativa, dando per scontato tutto si viene meno a tale funzione. Ultima precisazione: il testo proposto riguarda esclusivamente l'antispecismo e non il versante anarchico, la cui elaborazione lascio ad altri. Anche in questo caso non c'è alcuna volontà di sovrapposizione o imposizone.

Concludo con la speranza di aver chiarito le motivazioni del mio intervento, Qualora il testo fosse ritenuto interessante vi prego di ripubblicarlo. Per eventuali discussioni e confronti (per quanto mi sarà possibile) ero e rimango disponibile.

Ciao Antispecista..ho riportato la tua definizione, che mi sembra oggettivamente giusta(ho sbagliata ad averla tagliata immediatamente)....però le considerazioni mi sono sembrate addiritture scritte da uno specista (per questo ho pensato male e ritenevo si trattasse di qualcuno con cui avevo discusso...)..secondo me l'articolo inziale spiegava abbastanza bene cosa fosse l'antispecismo, poi con l'inserimento della tuua definizione (che ho riportato nuovamente) è diventata ancora più esaudiente....però, non capisco perchè, per esempio, hai tagliato la citazione di Bentham...poi, secondo me non esiste un versante antispecista anarchico e uno non anarchico..forse esistono dei mezzi diversi ma il fine è identico..secondo me più che stravolgere totalmente un articolo, al limite dovresti inserirne uno nuovo con altro titolo..in questa maniera avremo due articoli anzichè uno e l'enciclopedia sarà più ricca...--Nessuno 10:30, 4 mar 2008 (UTC)

Ciao Nessuno,

ti ringrazio molto per aver rimesso l’articolo. Ti prego di dirmi dove ti pare che il testo sia specista in modo che io possa spiegare a tutti le ragioni di quanto scritto. Ho tolto l’articolo iniziale perché semplicemente è concettualmente sbagliato:

“L’antispecismo è una filosofia che nega la superiorità di alcune specie animali su altre e, conseguentemente, anche il dominio di alcune su altre.”

Questo passo sta a significare che l’antispecismo interverrebbe nella regolamentazione dei rapporti tra specie animali diverse (tra un lombrico ed un toro ad esempio). In realtà quindi sembrerebbe che l’antispecismo volesse riscrivere i rapporti naturali tra specie animali. Così non è, esso si limita a riscrivere i rapporti tra specie umana ed altre specie, in quanto la prima è ormai assurta a padrona incontrastata del pianeta con tutti i disastri, le ingiustizie, le stragi e le sofferenze che ben conosciamo.

Citazione di Bentham: è la più suggestiva e conosciuta, la si può certamente lasciare, ma pensavo di farlo in una sezione dedicata alla storia dell’antispecismo e non inserendola nella definizione, perché la sofferenza è un criterio assolutamente da seguire nell’ottica antispecista, ma non è il solo. Nella pagina ora è presente una breve storia dell’animalismo che però sarebbe da spostare sotto la voce Animalismo e non Antispecismo.

L’antispecismo indubbiamente ha grande spazio in ambito anarchico, ma vi sono altri versanti antispecisti che fanno capo ad altri soggetti. Come la galassia animalista, anche quella antispecista (purtroppo) sta vedendo un fiorire di versioni e ottiche diverse, è necessario pertanto specificare e rendere il tutto omogeneo, perché in teoria gli scopi ed i modi dovrebbero essere gli stessi, nella realtà vi sono molti distinguo anche importanti, questo perché, come detto prima, l’antispecismo è una filosofia in divenire. Mi spiace di aver causato questo problema, magari è possibile una sintesi, però due definizioni, a mio avviso, creerebbero solo confusione.

Devo ammettere che la discussione dei giorni precedenti mi ha condizionato, per cui quando ho visto le modifiche all'articolo ho pensato che si trattasse di una provocazione di qualcuno(qui devo nuovamente chiedere scusa per "aver pensato male"..che abbia ragione Altipiani nel dire che sono un pò irascibile?..mmmmhh, può essere...). Effettivamente rileggendo bene non mi è parso di trovare tracce di provocazioni speciste.....questo forse dimostra che se si hanno dei pregiudizi si legge ciò che non c'è scritto.....Ciò che comunque critico è lo stravolgimento dell'articolo. Secondo me gli articoli vanno modificati, corretti e\0 integrati..ma non completamente stravolto....tu l'hai stravolto completamente.....La premessa, probabilmente scritta da me (???non ricordo a dire il vero) starebbe a significare che l'antispecismo nega il fatto che alcuni animali possano vantare diritti superiori ad altri, cioè che il maiale si possa mangiare..mentre il cane e il gatto. Effettivamente però, per come è scritto, può essere mal interpretato....per cui si potrebbe correggere oppure cancellare visto che il primo capitolo è intitolato comunque "definizione"... Sciramente sei più competente di me in materia, però io direi di lasciarlo così com'è l'articolo e poi approfondire gli aspetti che più ritieni opportuno...per es. se leggi l'articolo sull'alimentazione vedrai che il capitolo intitolato "alimentazione vegetariana" porta sotto un riferimento ad un capitolo principale:vegetarismo....cioè, quel capitolo affronta in maniera generale la questione del vegetarismo...poi rimanda agli approfondimenti nel relativo capitolo...

Altri articoli sono strutturati in questa maniera: simbolismo anarchico, Paul Feyerabend ecc. Secondo me leggendo quell'articolo si riesce ad avere un'idea generale dell'antispecismo, poi i vari aspetti possono essere approfonditi in relativi articoli: Storia dell'antispecismo, correnti dell'antispecismo, animalismo ecc...(provo a modificarlo come ti ho suggerito, così potrai direttamente vederlo e dirmi cosa ne pensi..) p.s La citazione di Bentham può anche essere sostituita, l'importante è che sia d'impatto sul lettore che non sa cos'è l'antispecismo...(spero di essere stato comprensibile perchè quando scrivo veloce e non mi rileggo con attenzione tendo ad essere un pò pasticcione)--Nessuno 13:26, 4 mar 2008 (UTC)

Ciao Nessuno,

Come già detto purtroppo si è trattato di un fraintendimento dato che ritenevo fosse possibile cambiare radicalmente l’articolo che poteva comunque sempre essere recuperato. Ti ho pertanto mandato dei documenti in privato così potrai valitarli e vedere come inserirli. La premessa all’antispecismo così com’era scritta dava adito a diverse interpretazioni, e siccome so che in questo campo purtroppo le polemiche sono all’ordine del giorno, ho preferito toglierla. Per la strutturazione della pagina mi affido ovviamente a te ed agli altri, avete molta più esperienza di me, e comunque credo che si debba sempre seguire un criterio espositivo uguale per tutti, come giustamente tu dici. Pertanto per me va bene. Il capitolo “storia dell’antispecismo” in realtà non lo è, ma si limita ad esmporre le principali correnti di pensiero che hanno contribuito alla nascita ed all’evoluzione dell’antispecismo. Siti antispecisti: nella versione da me modificata ce n’erano di nuovi ed altri li avevo cancellati dato che si tratta di siti aniamlisti e non antispecisti (è diverso). Voci correlate: la salute a mio avviso non c’entra nulla con l’antispecismo che è una visione del problema puramente morale e non legata ad opportunismo quali l’interesse al mantenimento della salute umana (visione che ricade chiaramente nell’antropocentrismo).

Chiarimenti[modifica]

Mi è sembrato opportuno riportare la definizione di antispecismo, che Lorenzao aveva spostato nella premessa, proprio nel capitolo intitolato "Definizione", altrimenti quest'ultimo e il successivo (considerazioni sulla definizione) perdono di significato. Nella premessa ho riportato una breve introduzione sul significato di antispecismo.....--Nessuno 08:17, 9 mag 2008 (UTC)