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User:Lupo rosso/bozze articoli Gobetti e Gramsci

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Appunti per Piero Gobetti

Bandiera di Giustizia e Libertà, movimento antifascista costituitosi a Parigi nel 1930
<<Io seguo con simpatia gli sforzi degli operai che realmente costruiscono un ordine nuovo. Non sento in me la forza di seguirli nell'opera loro, almeno per ora. Ma mi par di vedere che a poco a poco si chiarisca e si imposti la più grande battaglia del secolo. Allora il mio posto sarebbe dalla parte che ha più religiosità e spirito di sacrificio>>, lettera ad Ada Prospero, 1920

Piero Gobetti nato a Torino il 19 giugno 1901 morto a seguito di ripetuti pestaggi di squadristi fascisti a Parigi il 15 febbraio 1926


Fondò e diresse le riviste Energie Nove , La Rivoluzione Liberale e Il Baretti.


Piero Gobetti nel 1922 , già pubblicava <<La Rivoluzione Liberale>>. Riportiamo due citazioni di Gobetti che in modo superficiale e molto approssimativo illustrano il suo pensiero su cui si fonderà l'azione in gran parte di Carlo Rosselli e di buona parte del pensiero liberal-socialista che grande importanza ebbe nello sviluppo del movimento rivoluzionario antifascista Giustizia e Libertà:

<<La borghesia ha perso ogni funzione propositiva, è una classe parassita che si è adagiata e aspetta tutto dallo Stato; si blocca così ogni istanza di rinnovamento: la funzione liberale e libertaria è assunta dal proletariato>>
<<O accettare la lotta di classe e chiamare gli operai al mito libertario od accontentarsi del fascismo , palingenesi collaborazionista e morale socialdemocratica>>.

La Gioventù

Finite le elementari frequenta il liceo "Gioberti" dove conosce Ada Prospero sua futura sua moglie. Stdente precocissimo a soli 17 anni pubblica la sua prima rivista, Energie Nove , e' ancora influenzato dai dettami ideologici di Prezzolini, Gentile, Croce , Einaudi. Durabnte la Rivoluzione di Ottobre viene attirato dal bolscevismo e si mette a studiare il russo asssiema alla futura moglie . Immediatamente definisce il fascismo <<movimento plebeo e liberticida>> , l'antifascismo <<nobilità dello spirito>> , Gobetti legge la rivoluzione di Lenin e Trotzky come rivoluzione liberale in quanto azione e movimento e secondo il suo pensiero tutto ciò che e' dinamico va verso il liberalismo . Vede di buon occhio nei bolscevichi come una élite in grado di portr innanzi istanze innovative , è un esponente della sinistra liberale progressista , legata allo storico meridionalista Gaetano Salvemini . Conosce e ammira Antonio Gramsci e segue con gran interesse il giornale prima socialista e poi comunista Ordine Nuovo , per cui Gobetti sempre più risulta vicino al proletariato torinese , e di logica conseguenza diviene un irrudicibile antifascista.











Bibliografia

Rivista storica dell'anarchismo. Socialisti liberali e anarchici nella lotta contro il fascismo. Quali rapporti?BFS Edizioni 2003 ISBN: 9788886389907

da studiare

<<Giornata di studi organizzata da «il manifesto» (Roma), dal Centro studi libertari (Milano) e dalla «Rivista storica dell’anarchismo» (Pisa), in collaborazione con la Libreria Anomalia di Roma>>

<<Camillo Berneri (1898-1937) è stato tra gli intellettuali italiani più creativi e im- portanti del periodo tra le due guerre mondiali. Dalle fila socialiste passò an- cora diciottenne all’anarchismo, cui por- tò grande passione per l’approfondimen- to storico e filosofico. Nei primi anni Venti accompagnò costantemente all’im- pegno militante lo sforzo di conferire al- l’anarchismo dimensioni teoriche e politiche che ne valorizzassero le potenzialità politiche immediate.Allievo di Gaetano Salvemini tra i suoi punti di riferimento privilegiati troviamo il socialismo libretario ed il radicalismo liberale , collaborò alle riviste di Piero Gobetti per l'appunto e intrecciò un dialogo/confronto con Carlo Rosselli proseguito sino alla morte.>>


<<conosciute per lo studio dei rapporti fra Berneri e Gobetti (piuttosto scarne e che in realtà nulla ci dicono sulle relazioni per- sonali eventualmente esistite fra i due: co- noscenza diretta, frequentazioni, eccetera), la relazione affronterà il tema principalmen-te alla luce delle assonanze (veramente im- pressionanti) fra le loro posizioni politico- culturali. Pur muovendosi l’uno nel campo liberale e l’altro in campo anarchico (come maestri: Croce per uno, Malatesta per l’al- tro!), Gobetti e Berneri parlano linguaggi per molti versi simili (è noto, d’altra parte,che Berneri nel 1923 definì su «La Rivolu- zione Liberale» gli anarchici come «i libe- rali del socialismo»...). Su molti aspetti della battaglia politica e culturale del primo dopoguerra, i due lascia- no trasparire assonanze comuni: un comune debito verso la lezione salveminiana, un at- teggiamento in larga parte simile verso la Russia sovietica, una sorprendente apertura tattica in occasione della crisi aventiniana, ma soprattutto una ricerca per molti aspetti analoga di una coniugazione politica fra i principi del liberismo individualista e le ra- gioni della moderna lotta di classe e del mo- vimento dei lavoratori. È su quest’ultimo terreno, in particolare, che si sviluppa la parte più feconda della ricerca e della rifles- sione dei due; ed è su questo terreno che ambedue sembrano in effetti degli «eretici» nei rispettivi campi di appartenenza: Gobetti, liberale, che esalta il movimento operaio come base di una nuova classe dirigente, e Berneri, anarchico, che riprende(sempre su «Rivoluzione liberale») proposte schiettamente laburiste di organizzazione del movimento dei lavoratori (e non a caso, quindi, finirà anni dopo, quando Gobetti sarà già morto, per aderire alla formazione di Giustizia e Libertà, discutendo criticamente con l’ideologo del socialismo liberale, Carlo Rosselli). Attraverso questa chiave di lettura specifica è possibile pertanto definire Berneri e Gobetti come due figure che, nei rispettivi campi politici, intuirono alcune linee di fon- do dello sviluppo in atto nella società capi- talistica, (ambedue, per esempio, furono molto attenti alle tematiche fordiste) e ne colsero le profonde implicazioni rivoluzio- narie sul terreno delle culture politiche: in altre parole, due intelligenze che (pur senza liberarsi completamente – sia chiaro – da scorie ideologiche ed elitarie) si resero con- to di come lo sviluppo capitalistico in senso industrialista fosse destinato a sconvolgere non solo gli assetti delle classi e dei gruppi sociali, ma anche le tradizionali definizioni della scienza politica. Da qui la loro «ere- sia», che è dunque proprio l’elemento che ne fa ancora oggi due personaggi tanto affa- scinanti e stimolanti.>>da Camillo Berneri un anarchico tra Antonio Gramsci e Piero Gobetti

Voci Correlate

collegamenti esterni

<<[ Camillo Berneri NdR ]Di seguito pubblico una sua lettera a Piero Gobetti, che dimostra quanto labili siano in realtà le barriere tra i pochi che, nel nome della libertà, si oppongono al potere oppressivo dello stato.>>

  • Camillo Berneri: Un Gran Libertario.di Domenico Letizia
  • Camillo Berneri un anarchico tra Antonio Gramsci e Piero Gobetti
  • La rivoluzione liberale. Saggio sulla lotta politica in Italia, di P. Gobetti, Einaudi, 1994
  • La rivoluzione liberale. Saggio sulla lotta politica in Italia, di P. Gobetti, Newton & Compton, 1998
  • L'intellettuale come eroe. Gobetti e le culture del Novecento, di M. Gervasoni, La Nuova Italia, 1998
  • Gobetti, un'idea dell'Italia, di G. Spadolini, Longanesi, 1993
  • Piero Gobetti. Biografia per immagini, di C. Pianciola, Gribaudo, 2001

Da fare indubbiamente

Antonio Gramsci Vita e opere di Antonio Gramsci



<<Anche per questo, ai primi del maggio 1937, da Radio Barcellona Berneri rendeva omaggio alla figura, intellettuale e militante, di Antonio Gramsci, da poco scomparso>> da Camillo Berneri un anarchico tra Antonio Gramsci e Piero Gobetti



<<Con questi articoli, apparsi nel n. 145 del 30 maggio 1937, Prometeo accomuna e unisce Antonio Gramsci e Camillo Berneri (morti tra l'aprile e il maggio di quell'anno) nella commemorazione. Il primo articolo, nella prima pagina del giornale, è di presentazione dei due caduti; a pagina 2 invece, sotto il titolo comune di «il martirilogio proletario» [senza essere pignoli la dizione esatta dovrebbe essere «martirologio»:l'ortografia non era il forte dei compagni della Frazione] , c'è un articolo su Antonio Gramsci e uno su Camillo Berneri; qui abbiamo riprodotto solo il primo ( ci promettiamo di ritornare su Berneri in altra occasione).>>Archivio sulla sinistra Antonio Gramsci - Camillo Berneri (Prometeo n. 145, maggio 1937) Prometeo, giornale della Frazione Italiana della Sinistra Comunista


Camillo Bernerie e Antonio Gramsci

I due rivoluzionari furono assassinati a poche settimane di distanza.

Gramsci e' morto in un ospedale dove il regime fascista l'aveva messo dopo aver rovinato la gia' fragile costotuzione con molti anni di carcere mentre Berneri e' stato assassinato a Barcellona con un metodo degno del piu' sporco squadriamo fascista mentre la famiglia era stata indotta in inganno dicendole che sarebbe stato rilasciato.