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(Il diritto d'autore senza diritto e senza autore.)
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:::Ho messo a posto i tag. Spero che questo non ti turbi, ma anzi ti facia capire che non ho nulla contro il PDA e chi vuole manifestare le proprie opinioni attraverso i template. L'ultima cosa che ci sarebbe da fare, come ti dicevo, è modificare la forma del template { { PDAcontributi } }, perché così è identico al template { { PDA } } e, più in generale, ai template delle licenze e del PD e la gente può confondersi e pensare che la voce sia rilasciata sotto PDA. Se ti serve una mano, chiedi pure. Io non ci ho messo le mani perché ognuno ha i suoi gusti estetici ed è giusto che li esprima liberamente. Va bene? D'accordo? Pacina fatta? Speriamo.--[[Utente:K2|K2]] 14:10, 14 dic 2009 (UTC)
 
:::Ho messo a posto i tag. Spero che questo non ti turbi, ma anzi ti facia capire che non ho nulla contro il PDA e chi vuole manifestare le proprie opinioni attraverso i template. L'ultima cosa che ci sarebbe da fare, come ti dicevo, è modificare la forma del template { { PDAcontributi } }, perché così è identico al template { { PDA } } e, più in generale, ai template delle licenze e del PD e la gente può confondersi e pensare che la voce sia rilasciata sotto PDA. Se ti serve una mano, chiedi pure. Io non ci ho messo le mani perché ognuno ha i suoi gusti estetici ed è giusto che li esprima liberamente. Va bene? D'accordo? Pacina fatta? Speriamo.--[[Utente:K2|K2]] 14:10, 14 dic 2009 (UTC)
 
Modificalo tu come meglio ritieni. Sono dispiaciuto perché non abbiamo fatto nulla per rendere la discussione chiara e comprensiva da potervici far partecipare anche gli altri costruttivamente. Ora poi che mi dici che non hai nulla contro il PDA, sarà meglio che non mi incroci mai per la strada (visto che, a quanto sembra, potrebbe anche verificarsi) perché altrimenti sarai costretto a offrirmi pranzo e cena per farti perdonare!-:)--[[Utente:Altipiani azionanti|Altipiani azionanti]] 14:29, 14 dic 2009 (UTC)
 
Modificalo tu come meglio ritieni. Sono dispiaciuto perché non abbiamo fatto nulla per rendere la discussione chiara e comprensiva da potervici far partecipare anche gli altri costruttivamente. Ora poi che mi dici che non hai nulla contro il PDA, sarà meglio che non mi incroci mai per la strada (visto che, a quanto sembra, potrebbe anche verificarsi) perché altrimenti sarai costretto a offrirmi pranzo e cena per farti perdonare!-:)--[[Utente:Altipiani azionanti|Altipiani azionanti]] 14:29, 14 dic 2009 (UTC)
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</div>'''Intorno al diritto d'autore'''<div style="text-align: center;">
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Sono perfettamente d'accordo con chi sostiene l'insostenibilità del diritto d'autore, anche -anzi, in primo luogo- al di là della questione del compenso. Da un punto di vista filosofico è ininfluente che l'autore sia retribuito a seguito di ciò che produce o crea, anche perché nella storia della cultura semplicemente non si è mai dato un prezzo alla creazione, ma semmai un valore all'impegno dell'autore. Ma non è questo il punto. Il punto è che dovrebbe essere ormai chiaro a chiunque che il ''diritto d'autore'' non può essere fatto valere per il fatto che non esiste, che non ha alcun fondamento e che ormai dovrebbe essere privo di ogni considerazione. In altre parole: non ha più senso, ormai, parlare né di ''diritto'' né di ''autore''. C'è diritto solo se ci illudiamo che esista qualcosa come l'Uomo in sé, a cui una cultura deve tendere, riconosciuto come l'essenza autentica dell'uomo; ma non si dà niente di tutto ciò. Da questo punto di vista le rivendicazione di ogni genere di diritti sono ridicole. Inoltre non esiste più, ma in realtà non è mai esistito, nemmeno qualcosa come l'autore: è un'invenzione della modernità pensare che di un qualcosa, di un oggetto, di un'opera d'arte o di un prodotto esista un ''padre'', un'origine, una causa prima. Questo è solo fare metafisica. Inoltre, anche se dimostrassimo la ''paternità'' di un'opera, non avremmo risolto niente, perché il soggetto che si arroga la paternità e dunque la proprietà della sua opera è ancora solo un'invenzione, un'illusione della modernità: l'Io. Non c'è un soggetto unitario dietro alle opere, non c'è un padre che domina la prole, non c'è alcun diritto da far valere.

Revision as of 06:28, 12 February 2010

Per come lo intendo io, rinunciare ai diritti d'autore significa impedire che altri possano per esempio fotocopiare il mio testo o che possano utilizzarne delle parti (fatta salva la citazione) per i più svariati motivi, ma non signiifca che io non possa vendere la mia opera. Uno scrive un libro e poi se trova qualcuno che glielo compra lo vende..non ci trovo nulla di male personalmente. Il problema sta nel voler impedire la libera diffusione dell'opera...cioé nel voler porre dei vincoli che mi permettano di ottenere quanti più profitti possibili, a discapito dell'arte stessa--Nessuno 09:12, 13 ott 2009 (UTC)

Scusami ma proprio non ho capito quello che hai detto: semmai mi sembra il contrario di quello che sostieni. Rinunciare al diritto d'autore, nell'ottica della nostra società, significherebbe solo dare la possibilità a chiunque di impadronirsi dell'opera e ripubblicarla o identica senza dover corrispondere compenso alcuno all'autore (cosa alquanto improbabile) o meglio ancora, cosa più probabile, poter distribuire commercialmente una "personale" versione dell'opera vincolandola questa volta ai propri diritti d'autore. Ora come ora il Pubblico Dominio è destinato ad essere solo una sorta di "soffitta" della cultura nel raccogliere tutto ciò che ormai è vecchiume, obsoleto e inattuale, con materiali che di fatto non vengono neanche messi gratuitamente a disposizione dei cittadini nei luoghi che sarebbero deputati a ciò come le biblioteche, i centri di documentazione, ecc. Quindi, vista così la faccenda, l'esercizio di “rinuncia ai diritti d’autore” non genera nessun cambiamento conformemente all'aspetto socio-economico del bene ed è peggiorativo solo per chi la sottoscrive. Ma noi anarchici, non ragioniamo secondo i dettami della nostra società e professiamo la nascita di una nuova società dove non ci sia più spazio per una proprietà intellettuale legata al potere politico o al profitto e alle speculazioni economiche: un intellettuale dovrebbe provare piena soddisfazione dall'esercizio stesso della sua libera creatività indipendentemente dal resto e dal ritorno economico. Così quando vedo addirittura un libro scritto da un anarchico sull'anarchia che si vende come una qualunque merce protetta da copyright, allora mi girano veramente le palle! Almeno nel nostro piccolo ambito, visto che l’unico vero modo per favorire la libera circolazione delle opere di ingegno sarebbe quello di ritagliarsi una legittimità slegata dalla opprimente e reprimente legalità, dovremmo essere ormai tutti consapevoli che la rinuncia al diritto d’autore sia quella pratica anarchica tendente a generare un Pubblico Dominio di liberi pensatori e che sia pertanto attivo, aggiornato, attuale e fruibile.--Altipiani azionanti 08:21, 14 ott 2009 (UTC)
Come al solito sono io che non capisco quello che leggo (vabbé leggo veloce e magari prendo fischi per fiaschi..), io avevo compreso che tu volessi dire che per rinucniare veramente ai diritti d'autore bisognerebeb rinunciare al diritto di guadagnare sulla propria opera... L'assurdo del diritto d'autore sta nel voler vincolare l'opera, cioé nel volerne impedire la circolazione al di là dei canali che stabilisco io. L'opera deve essere libera di circolare, ovviamente senza che ciò scada nel plagio..cioé se qualcuno prende tutto il materiale di anarchopedia e lo utilizza come fonte per la stesura di un libro, io sono molto contento. Non lo sono più se facesse un generale copia e incolla appropriandosi dei nostri articoli e soprattutto se questo plagio significasse un profitot per lui...Quindi, esisteranno degli struemnti che permettono di rinucniare ai diritti d'autore senza che ciò significhi esporre la propria opera al plagio?--Nessuno 08:57, 14 ott 2009 (UTC)

Si, esiste appunto il "copyleft" che permette di diffondere gratuitamente l'opera (aggiungo in internet) nel riservarsi, in genere, solo il diritto di commercializzare l'opera e ciò non mi sembra affatto anarchico, anche perché la difesa di un diritto violato andrebbe sostenuta legalmente nelle aule dei tribunali affidandosi alla decisione dei rappresentanti del potere giudiziario. Ecco perché ho sollevato la questione della "rinuncia dei diritti d'autore" che ritengo personalmente essenziale per uscire da questo circolo vizioso e al solo scopo di favorire la diffusione di una libera cultura. Mi piacerebbe che nel mondo anarchico ci si cominciasse a confrontare su quest'argomento, visto anche la "apparente veste libertaria" di cui si pregia il copyleft in ambiente informatico e il quale ambiente rappresenta solo una parte del mondo reale. Il plagio, come tutti gli altri reati, avviene nella nostra società anche se c'é una legge che lo vieta ed è favorito proprio dall'interesse economico che c'è alla base della pubblicazione di un'opera; comunque suppongo che continuerebbe ad esistere, pur senza questa spinta commerciale e che purtroppo sia inevitabile.--Altipiani azionanti 09:20, 14 ott 2009 (UTC)

Usa i tag, per favore, non copiare i sorgenti dei template.--K2 13:29, 14 dic 2009 (UTC)
Ho messo a posto i tag. Spero che questo non ti turbi, ma anzi ti facia capire che non ho nulla contro il PDA e chi vuole manifestare le proprie opinioni attraverso i template. L'ultima cosa che ci sarebbe da fare, come ti dicevo, è modificare la forma del template { { PDAcontributi } }, perché così è identico al template { { PDA } } e, più in generale, ai template delle licenze e del PD e la gente può confondersi e pensare che la voce sia rilasciata sotto PDA. Se ti serve una mano, chiedi pure. Io non ci ho messo le mani perché ognuno ha i suoi gusti estetici ed è giusto che li esprima liberamente. Va bene? D'accordo? Pacina fatta? Speriamo.--K2 14:10, 14 dic 2009 (UTC)

Modificalo tu come meglio ritieni. Sono dispiaciuto perché non abbiamo fatto nulla per rendere la discussione chiara e comprensiva da potervici far partecipare anche gli altri costruttivamente. Ora poi che mi dici che non hai nulla contro il PDA, sarà meglio che non mi incroci mai per la strada (visto che, a quanto sembra, potrebbe anche verificarsi) perché altrimenti sarai costretto a offrirmi pranzo e cena per farti perdonare!-:)--Altipiani azionanti 14:29, 14 dic 2009 (UTC)


Centred text

Intorno al diritto d'autore

Centred text

Sono perfettamente d'accordo con chi sostiene l'insostenibilità del diritto d'autore, anche -anzi, in primo luogo- al di là della questione del compenso. Da un punto di vista filosofico è ininfluente che l'autore sia retribuito a seguito di ciò che produce o crea, anche perché nella storia della cultura semplicemente non si è mai dato un prezzo alla creazione, ma semmai un valore all'impegno dell'autore. Ma non è questo il punto. Il punto è che dovrebbe essere ormai chiaro a chiunque che il diritto d'autore non può essere fatto valere per il fatto che non esiste, che non ha alcun fondamento e che ormai dovrebbe essere privo di ogni considerazione. In altre parole: non ha più senso, ormai, parlare né di diritto né di autore. C'è diritto solo se ci illudiamo che esista qualcosa come l'Uomo in sé, a cui una cultura deve tendere, riconosciuto come l'essenza autentica dell'uomo; ma non si dà niente di tutto ciò. Da questo punto di vista le rivendicazione di ogni genere di diritti sono ridicole. Inoltre non esiste più, ma in realtà non è mai esistito, nemmeno qualcosa come l'autore: è un'invenzione della modernità pensare che di un qualcosa, di un oggetto, di un'opera d'arte o di un prodotto esista un padre, un'origine, una causa prima. Questo è solo fare metafisica. Inoltre, anche se dimostrassimo la paternità di un'opera, non avremmo risolto niente, perché il soggetto che si arroga la paternità e dunque la proprietà della sua opera è ancora solo un'invenzione, un'illusione della modernità: l'Io. Non c'è un soggetto unitario dietro alle opere, non c'è un padre che domina la prole, non c'è alcun diritto da far valere.