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Talk:H.1 Gli anarchici si sono sempre opposti al socialismo di stato?

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Gli anarchici si sono sempre opposti al socialismo di stato?

Si. Gli anarchici hanno sempre affermato che il vero socialismo non può essere creato utilizzando uno Stato. Il nucleo di base dell'argomento é semplice. Il socialismo implica l'uguaglianza, eppure lo Stato significa disuguaglianza - disuguaglianza in termini di potere. Come abbiamo illustrato nella sezione B.2 gli anarchici considerano che uno degli aspetti fondanti lo Stato sia la sua natura gerarchica. In altre parole, la delegazione del potere nelle mani di qualcuno. In quanto tale é in contraddizione con l'idea di base del socialismo, vale a dire l'uguaglianza sociale. Quelli che fanno parte del corpo dirigente in uno Stato hanno più potere di quelli che li hanno eletti. Questo é il ragionamento che seguono Malatesta e Hamon:

"Ci sono molte più ragioni che ci rendono i socialisti più logici e i più completi, poiché esigiamo per ogni persona non solamente la sua parte di ricchezza della società, ma anche la sua parte di potere." [1]

È con questa perspettiva che gli anarchici hanno combattuto l'idea del socialismo e del marxismo di Stato (anche se dovremmo sottolineare che le forme libertarie del marxismo, quali il comunismo dei consigli, hanno delle forti similitudini con l'anarchismo). Questa opposizione al socialismo autoritario é un aspetto centrale dell'anarchismo, un'opposizione che é stata forte e consistente. Benchè a volte qualcuno della destra sostenga che i socialisti libertari e gli anarchici hanno iniziato ad esprimere la loro opposizione al marxismo e al leninismo solamente dopo la caduta dell'Unione Sovietica, la verità è completamente diversa. Gli anarchici, dobbiamo sottolineare, si sono opposti a tutte le forme di socialismo di stato fin dall'inizio (nel caso della rivoluzione russa, gli anarchici sono stati tra i primi di sinistra ad essere vittima dei bolscevichi). In effetti la storia del marxismo è, in parte, la storia delle sue lotte contro gli anarchici, così come la storia dell'anarchismo è anche, in parte, la storia delle sue lotte contro le varie forme di marxismo e le sue ramificazioni. Sostenere, o insinuare, che gli anarchici si sono opposti solo recentemente al marxismo è falso - ci siamo opposti al marxismo sin dall'inizio.

Mentre sia Stirner che Proudhon hanno scritto diverse pagine contro i mali e le contraddizioni del socialismo di Stato, gli anarchici hanno cominciato a lottare davvero contro la forma marxista del socialismo di Stato a cominciare da Bakunin. Questo perché, fino alla Prima Internazionale, Marx ed Engels erano dei teorici socialisti relativamente sconosciuti. Proudhon conosceva Marx (si erano incontrati intorno al 1840 in Francia ed avevano avuto una corrispondenza) ma il marxismo era sconosciuto in Francia quando Proudhon era in vita, per cui egli non ha potuto criticare direttamente il marxismo (nonostante ciò, ha criticato Louis Blanc e altri socialisti di Stato francesi). Allo stesso modo, quando Stirner scrive L'unico e la sua proprietà il marxismo non esisteva, a parte qualche lavoro di Marx ed Engels. In effetti si potrebbe dire che il marxismo assunse la sua forma definitiva dopo che Marx ebbe letto l'opera di Stirner e scrisse contro di lui la sua diatriba, notoriamente sbagliata, L'ideologia tedesca. Comunque, come Proudhon, Stirner ha attaccato gli avversari socialisti di Stato e comunisti.

Prima di discutere dell'opposizione e della critica del marxismo di Bakunin nella prossima sezione, dovremmo prendere in considerazione il pensiero di Stirner e di Proudhon sul socialismo di Stato. Queste critiche contengono molte idee importanti e quindi vale la pena di ricapitolarle. Tuttavia, vale la pena notare che all'epoca in cui sia Stirner che Proudhon scrivevano, le idee comuniste avevano tutte carattere autoritario. Il comunismo libertario si sviluppò solo dopo la morte di Bakunin nel 1876.

Ciò significa che quando Proudhon e Stirner criticavano il "comunismo" che criticavano una specifica forma di comunismo, la forma che subordinava l'individuo alla comunità. Anche i comunisti anarchici come Kropotkin e Malatesta si opposero a tale tipo di "comunismo" (come diceva Kropotkin , "nel 1848 il "comunismo" è stato presentato in una forma che teneva pienamente conto della sfiducia di Proudhon a causa dei suoi effetti sulla libertà. La vecchia idea del comunismo era l'idea di comunità monastiche... le ultime vestigia della libertà e dell'energia individuale sarebbero state distrutte, se l'umanità avesse mai dovuto passare attraverso un tale comunismo."[2]). Naturalmente, può essere probabile che Stirner e Proudhon avrebbero rifiutato anche il comunismo libertario, ma tenete presente che non tutte le forme di "comunismo" sono identiche.

Per Stirner, il problema principale è che il socialismo (o comunismo), come il liberalismo, guardava all'"umano" e non all'unico. "Essere considerato come una semplice parte, una parte della società", ha dichiarato Stirner, "non può essere sopportato dall'individuo -- perché egli è di più; la sua unicità si oppone a questa concezione limitata". [3] In quanto tale, la sua protesta contro il comunismo era simile alla sua protesta contro il liberalismo (anzi, egli richiama l'attenzione per la loro somiglianza chiamando il socialismo e il comunismo "liberalismo sociale").

Stirner era consapevole che il capitalismo non era il grande difensore della libertà come affermavano i suoi sostenitori. "L'acquisto frenetico", diceva, "non ci permette di prendere fiato, ottenere il piacere cercato: non riceviamo conforto dai nostri beni". Il comunismo, con la "organizzazione del lavoro", può "portare i suoi frutti", così che "arriviamo ad un accordo sui lavori "umani", che non possono, come in regime di concorrenza, richiedere tutto il nostro tempo e la nostra fatica." Tuttavia, il comunismo "è muto" su coloro "per i quali è giunto il momento di essere raggiunto." Egli, al contrario, sottolinea che è per l'individuo, "per trarre conforto in se stesso come unico". [4] Così il socialismo di stato non riconosce che l'obiettivo dell'associazione è quello di liberare l'individuo e invece assoggetta l'individuo a una nuova tirannia:



Note

  1. Né Dio né padrone. Antologia del pensiero anarchico, vol. 2, p. 20
  2. Act for Yourselves, p. 98
  3. L'unico e la sua proprietà, p. 265
  4. Op. Cit., Pp. 268-9