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Non rappresentatività della democrazia

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Mentre in teoria, la democrazia è il migliore sistema politico, nella sua attuazione pratica e nel suo sviluppo (e degenerazione) nel tempo possiamo evidenziare il progressivo instaurarsi di una non rappresentatività della democrazia. Per mancanza di rappresentatività in democrazia si intende il fatto che la maggioranza dei politici eletti al parlamento, oppure la presidenza della repubblica oppure il l'organismo supremo che regola la magistratura non si pongano obiettivi che siano in sintonia con i desideri ed aspirazioni della maggioranza della popolazione (Anche se la magistratura deve accordarsi di alla Costituzione ed alle Legggi dello Satto, piuttosto che al cangiante sentimento pubblico).

Difetti di rappresentatività nel voto attivo

Anche nei sistemi democratici più "puri", cioé quelli a suffragio universale, nei quali il voto attivo è concesso a quasi tutti i cittadini maggiorenni, di entrambi i sessi ed indipendentemente dal reddito, si osservano gruppi di persone che costantemente non votano, o perché attivamente gli viene impedito di partecipare al voto, o perché non vengono adeguatamente informati, oppure perché il votare diventa un fatto alquanto complicato oppure sono soggetti a minacce velate o palesi di ogni genere.

In Italia i cittadini stranieri non hanno diritto al voto alle elezioni politiche, anche se presenti nel paese da molti anni, ed attivamente partecipanti al sistema produttivo, con tutti i vantaggi a breve termine nel trovare lavoro, e gli svantaggi a lungo termine a questo connessi (come il basso salario, il non avere assistenza sanitaria o pensonistica, oppure il subire ostilità perché fanno una sorta di concorrenza sleale ai lavoratori locali, visto che accettano di lavorare con bassi stipendi e senza contributi sanitari nè pensionistici), non hanno la possibilità di ottenere, tramite la tutela politica, migliori diritti e garanzie.

In paesi come gli Stati Uniti i carcerati (più di un milione di persone) non hanno diritto al voto. In un paese del genere, molto spesso la condanna penale è rapportata alla possibilità di essere difesi o meno da un buon avvocato, e dunque le classi più povere della popolazione (che spesso commettono reati in stato di necessità), dopo aver commesso lo stesso reato, vengono private oltre che della Libertà anche del diritto ad una qualsisi tutela politica.

Mancanza di rappresentatività tra i candidati

Nelle elezioni americane, molto spesso si presentano candidati che sono entrambi miliardari, di sesso maschile e di pelle bianca. Uno magari enfatizza l'importante della "difesa", intesa come In necessità di invadere con le proprie forze un paese, bombardare le popolazioni ed impadronirsi delle risorse naturali ivi presenti. L'altro enfatizza la necessità della "salute", intesa come la necessità di garantire accesso a cure e farmaci che molto spesso sono causate dalla diffusione di prodotti nocivi (come coloranti, carburanti, ormoni o pesticidi), che non si è provveduto ad eliminare. Fino a che punto queste posizioni politiche sono il frutto segreto dell'azione di lobbie contrapposte, fino a che punto, per qualche ragione, i due finirebbero per fare quasi le stesse cose ?

Perché un afro-americano in un quartiere povero, dovrebbe sentirsi rappresentato da uno qualsiasi dei due sfidanti ?

Intermediazione partitica

Uno dei cardini della partitocrazia, è che il candidato viene scelto dall'apparato di partito, in base alla sua fedeltà ai vertici, al disporre di determinate "amicizie nei posti giusti", e dunque non dal cittadino in libere primarie locali, regionali e nazionali. Spesso la partitocrazia ha molto a che fare con l'oligarchia (il "centralismo democratico" dei comunisti) e fà che spesso persone di scarso spessore culturale, intellettuale e/o morale vengano candidati a posti anche importanti, dove creeranno danni incalcolabili.

In Italia, durante la prima repubblica, era notorio il "girotondo dei soliti politici" nelle più disparate poltrone, passavano dallo sport all'agricoltura, e poi agli esteri o al economia, dove crearono danni incalcolabli, producendo uno dei più grossi deficit pubblici di tutto l'occidente.

Berlusconi e l'autocrazia partitica

Alle elezioni del 2006, con la modifica della legge lettorale voluta da Silvio Berlusconi (Elezioni da Lui perse o pareggiate), si và a votare con un sistema, che il politico Calderoli, della Lega Nord, ben definisce "una porcata".

Il sistema ha il pregio di permettere una adeguata identificazione dell'elettore (anche percentuale) con l'esatto movimento politico che preferisce. Non si hanno più collegi elettorali dove, ad esempio, militanti di Rifondazione Comunista sono obbligati a votare per Antonio Di Pietro, oppure i militani di Alleanza Nazionale sono costretti a votare per l'avvocato di Berlusconi Previti.

Alcuni tra i difetti più eclatanti dello stesso sistema sono:

  • La totale perdita di contatto dell'elettore con il suo rappresentante provinciale (viene spesso eletto un personaggio ai più sconosciuto);
  • La selezione "a dito", da parte di Berlusconi, dei candidati di Forza Italia, come se fosse una autocrazia intra-partitica, in base a simpatie, fedeltà e rispetto delle realtà locali;
  • La frammentazione dell'arcobaleno politico della sinistra, che dà un portere decisivo a piccole formazioni che spesso sono in disaccordo totale con altre formazioni dello stesso schieramento.

Il sistema elettorale del 2006 ha permesso l'elezione in parlamento di 26 personaggi condannati dalla magistratura, con imputazioni che vanno da fatti molto gravi come l'associazione a delinquere di stampo mafioso, fino ad accuse lievi come frode fiscale o mancato pagamento dei contributi. Ad ogni modo gli elettori non hanno avuto modo di pronunciarsi sul singolo eletto, ma hanno dovuto accettare "in blocco" ogni pacchetto di rappresentanti scelti dai vertici dei partiti.

Difetti di rappresentatività nel passivo

Nei sistemi democratici vigenti da lungo termine, il servizio del governare la società diventa un lavoro a tempo pieno, e mentre una certa esperienza può sicuramente portare benefici alla collettività in campi come le relazioni estere, la gestione dei contributi provenienti da strutture sovranazionali come la Comunità Europea, ed in altri campi che richiedono conoscenze specialistiche, alla fine il giusto compenso del lavoro dei politici finisce per connotarsi di una serie di privilegi che si cumulano neglia anni.

Di questi privilegi alcuni sono totalmente assurdi, e costituiscono una chiara disparità di trattamento tra i cittadini, che di fatto finiscono per essere divisi in varie categorie. Ad esempio possiamo citare alcuni degli incredibili privilegi di cui i parlamentari godono.

Alcuni dei privilegi dei parlamentari:

  • Possibilità di andare in pensione dopo aver completato la metà di due legislature.
  • Possibilità di cumulare molteplici stipendi (anche stipendi di decine di migliaia di euro al mese)
  • Possibilità di non essere giudicati anche per reati gravi che si sono commessi sia prima che durante il periodo in cui si è rappresentanti.
  • Diritto a godere di innumerevoli benefici collaterali (fringe benefits), di ogni tipo, da abitazioni a prezzi irrisori, a mense quasi gratuite, barbieri, trasporti ferroviari, ecc.

Non rappresentatività di partenza dei senatori a vita

Ad esempio in Italia, nel caso del Senato, è perfettamente contemplata ed auspicata la modalità di elezione dei senatori a vita, che è quasi totalmente svincolata dal meccanismo elettorale (in alcuni casi vengono nominati senatori a vita delle persone che lo sono già).

In altri paesi (come gli USA) diventano senatori a vita, alla fine del loro mandato, i presidenti eletti della nazione, e dunque (con tutti i suoi difetti) esiste un processo che sancisce che queste persone siano rappresentanti di una buona fetta della collettività.

In Italia, constantemente, dal passato più remoto a quello recente questo processo ha visto l'elezione di persone che sono rappresentanti del potere economico, dello stablishment scientifico (indipendentemente dal fatto che le loro scoperte siano state utili oppure no), o che sono i "campioni culturali" della (finta) opposizione prestabilita.

Dal momento che nel mondo, e in Italia, esistono gruppi occulti di potere, società segrete, e che non vi è alcuna trasparenza nell'elezione di queste persone (i senatori a vita), nessuno può garantire che queste persone non siano in realtà nient'altro che dei campioni nascosti, degli alfieri di queste società segrete, pronte ad anteporre gli interessi di queste associazioni a quelli del popolo, che davvero non li ha eletti affatto.

Denaro, società segrete e loro rappresentanti "segreti"

Le società segrete, di vario tipo, che sicuramente esistono nel mondo ed anche in Italia, perseguono obiettivi più o meno dichiarati, più o meno coincidenti con quelli della maggioranza del popolo, oppure addirittura in palese contrasto se non addirittura nella più completa violazione della legge, della morale e delle consuetudini si son date la maggioranza delle persone che abitano la nazione.

Le società segrete manipolano le coscienze, anche di persone intelligenti, comprandole col denaro, e/o minacciandole con varie modalità, che vanno da ostacoli alla carriera, alla perdita del lavoro, a svantaggi di natura economica e sociale, all'oblio (morte pubblica), ed arrivano addirittura alla morte fisica di chi si rende particolarmente pericoloso (come nel caso di Mino Pecorelli).

Le società segrete, cercano di controllare in ogni modo i mezzi di comunicazione, la stampa, la televisione ed anche internet. Una volta che hanno piazzato i loro uomini, che come caratteristica principale debbono essere "garanti" degli interessi occulti di cui sono fedeli ed implacabili esecutori.

Ed è per questo che da 40 anni vediamo i soliti visi alla TV, triti e ritriti, e le solite "firme" giornalistiche, nei giornali e nei libbri, di persone che non hanno nulla di nuovo da dire, se non il riproporre a modo loro la storia passata, e garantire che e telespettatori ed i lettori non abbiano una scrupolosa analisi della situazione reale, della sue contraddizioni e palesi assurdità

L'altro aspetto è la costruzione "dal nulla" di personaggi senz'arte nè parte, che improvvisamente diventano l'oggetto dell'attenzione dei mass-media, cosa che è chiaramente una degenerazione di tipo narcisistico del sistema del infotainment (informazione-intrattenimento), che finirà soltanto per metterne in evidenza, in modo grossolano, i fini meccanismi che regolano, ad esempio, il chi deve apparire in una certa trasmissione parlando del suo libro, che libro deve essere stampato in 10.000 copie, ecc.

Ogni riferimento al Codice da Vinci non è casuale.

La dimostrazione di quanto suddetto, è la totale e completa sparizione di personaggi televisivi come Beppe Grillo, che benché piuttosto inoffensivi, hanno osato spingersi a loro discrezione oltre le "sacre regole" imposte dagli sponsors (e dal potere economico ed occulto a loro collegato).

Costruzione "a tavolino" dei candidati politici

Allo stesso modo di attori, cantanti e modelli, i mass-media possono "costruire" oppure modificare amplificare o censurare l'immagine di un politico (o certe sue caratteristiche).

La grossolanità di questo processo può apprezzarsi in piena evidenza, in trasmissioni televisive come il Tg-4 di Emilio Fede, che spinge questo processo all'estremo, in modo addirittura "daliniano" presentando gli avversari politici di Silvio Berlusconi con le foto più sgraziate e deformi possibili.

Ma questo processo di solito si presenta in modo molto più subdolo, con ad esempio il taglio di frasi in un intervista televisiva (o ancora più facilmente in un articolo di giornale), la creazione di notizie del tutto false e diffamatorie oppure il malevolo accostamento di personaggi e di notizie in modo di avvantaggiarsi di sottili giochi psicologiche di associazione, ben noti, che mandano un messaggio subliminale che può rimanere impresso a livello inconscio.

La forma più letale (e più praticata) di manipolazione, è l'oblio. Il non intervistare, il non menzionare. Il non apparire in televisione, il non tenere il libro dell'avversario politico nella libreria amica (oppure sotto una pila di altri libri), porta ad una censura di fatto, che anche se non è assoluta, riduce notevolmente la diffusione di un idea, la notorietà di un volto o di una firma.

Ovviamente le società segrete che hanno costruito il candidato, sperano che nel lungo termine, il candidato gli ripaghi con l'assoluta fedeltà. Per garantirsi questo, il candidato deve avere uno "scheletro nell'armadio" più o meno scandaloso (alcool, consumo di droga, costumi sessuali disinvolti, depressione, omosessualità, ecc.) che costituisca un fatto allo stesso tempo abbastanza grave (ma non gravissimo) e non noto, in modo di poter successivamente demolire l'immagine del personaggio che le stesse scoietà segrete hanno costruito. Forse questo spiega perché molti noti personaggi improvvisamente diventano schiavi di queste "passioni", perché all'improvviso spuntano donnicciole con lo sperma del candidato sui candidi vestiti accuratamente conservati. Semplicemente perché il candidato era soggetto a queste debolezze già da molti anni, ed avendo morso la mano del padrone andava bastonato.

Alcuni società segrete che governano l'Italia ed il mondo

Effetti deleteri delle lobbies, società segrete, e successiva corruzione

Personalità varie, anche elette al parlamento, si sono macchiate di crimini sostanziali nei confronti del popolo, ed anche di crimini previsti come tali dalle leggi che lo stesso Stato si è dato. Vari gruppi politici, prima al governo e successivamente all'opposizione, con accordi taciti o palesi, hanno prima ridotto la durata delle pene detentive per crimini economici, e successivamente depenalizzato del tutto questi reati, assimilandoli al furto di galline o al possesso di stupefacenti.

  • Aumento della spesa pubblica, in opere pubbliche in parte inutili, con costi non veritieri.
  • Costituzione di aree di privilegio garantite da leggi dello stato.
  • Disaffezione allo stato, incremento della corruzione a tutti i livelli.
  • Evasione fiscale.
  • Fine dell'uguaglianza di diritto dei cittadini.
  • Mancanza del sentimento pattriottico.
  • Proliferazione di sentimenti anarchici non ben canalizzati.
  • Svalutazione della moneta in seguito al deficit dei conti pubblici, ulteriore disaffezione.
  • Terrorismo (incanalamento errato del sentimento anarchico) e come reazione lo Stato di Polizia.
  • Vandalismo, diretto specialmente contro i simboli dello stato: scuola, statue, ecc.

Alla fine di questo processo lo Stato Democratico, le sue leggi, ed i principi che si propone di difendere, perdono di significato, diventano assurde parodie di se stessi, ed alla prima crisi grave (economica, militare, geologica) la nazione (intesa come aggregato di "cuori" con un sentimento, una lingua, un aspirazione ed una passione comune) si dissolve, per successivamente frammentarsi, independizzarsi, passare a formare parte di un altro stato o associazione di stati, in maniera definitiva oppure temporanea.

Rimedi alla carenza di rappresentatività

Il referendum come forma embrionale di democrazia diretta in Italia

Lo Stato Italiano, ispirandosi probabilmente alla Svizzera, si é dotata da lungo tempo dello strumento referendario. Questa modalità ha dato luogo ad alcune delle più grosse modifiche legislative in Italia, come quelle ottenute dai referendum sul divorzio, sull' aborto, sull'impiego pacifico dell'energia nucleare, sull'abolizione del sistema elettorale basato sui collegi multipli con preferenze numeriche (molto adatte a rapidi brogli).

Contro l'ultimo referendum summenzionato si sono scagliati alcuni dei più tristi figuri della Prima Repubblica. Tra questi Bettino Craxi, che con la sua consueta arroganza invitava gli elettori ad "andare al mare" il giorno del referendum, ed un vasto corteo di pennivendoli e mestatori di professione gli facevano da eco, adducendo le più improbabili ragioni in difesa del vecchio sistema.

Contro i referendum si è scatenata una campagna di discredito, disillusione ed impotenza. Referendum di largo successo, come quello per la privatizzazione della RAI oppure quello sull'abolizione del Ministero dell'Agricoltura, approvati con la necessaria maggioranza dei votanti, sono stati palesemente ignorati, rimandati alle calende greche o aggirati in vari modi.

Vi è stato sicuramente un abuso dell'istuto referendario, da parte di certi piccoli partiti politici, che si è ritorto contro i referendum e contro uno dei partiti che più arduamente ne hanno fatto uso.

Una delle conseguenze più gravi, è stato il fallimento (per mancato raggiungimento del quorum) del referendum per l'abolizione della legge sulla procreazione assistita, che ha portato l'Italia a conservare leggi sulla donazione di gameti e sulla inseminazione con donatori e fecondazione artificiale che sono più retrograde di quelle della Spagna e della Turchia. Forzando così, i cittadini non cattolici a dover subire questa imposizione (in un paese che poi, paradossalmente, consente l'aborto), che implica in certi casi il trasmettere alla prole, imperterritie, per le prossime generazioni, malattie genetiche che potevano essere aggirate con un accurato studio del ovocita, con la consequente inutile sofferenza di individui che potevano invece nascere sani. (Non è escluso che in futuro da donatori estranei alla coppia si possa prelevare anche un solo cromosoma, quello che consentirebbe una vita sana, ma la legge italiana vieta tassativamente qualsiasi studio del genere, infischiandosi delle sofferenze che dovranno patire questi individui).

In altri paesi europei, i referendum si considerano nulli, soltanto se non raggiungono quorum del 35-40% oppure non hanno affatto un quorum per essere considerati validi. La decadenza dell'istituto referendario dice molto sulla mancanza di coscienza civile degli italiani, e di come essi siano sempre pronti a "giocare sporco" pur di far fallire i progetti altrui.

Voci correlate