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− | {{Biblioteca/Titolo|nome=[[Michail Bakunin]]}} | + | {{Biblioteca/Autore|nome=[[Stig Dagerman]]}} |
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− | Bakunin MichaiÅ‚ Aleksandrowicz (urodzony 30 maja 1814 we wsi Premukino w Rosji, zmarÅ‚ 1 lipca 1876 w poÅ‚udnie w Brnie).
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− | W 1828 roku zostaje wysÅ‚any do Sant Petersburga by przygotować siÄ™ do SzkoÅ‚y Altyleryjskiej, do której dostaje siÄ™ po roku. W 1832 roku jako mÅ‚odszy oficer zostaje wysÅ‚any do MiÅ„ska i Grodna w Polsce, po trzech latach rezygnuje z bycia wojskowym. W roku 1836 przenosi siÄ™ do Moskwy, gdzie zaczyna studiować filozofiÄ™. Po czterech latach przenosi siÄ™ do Sant Petersburga, a potem do Berlina, gdzie przygotowuje siÄ™ do profesorstwa na Uniwersytecie w Moskwie. Po dwóch latach przenosi siÄ™ do Drezna, gdzie współpracuje z Arnoldem Ruge przy tworzeniu "Deutsche Jahrbüher".
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| + | ''Non tutti i detrattori dell'anarchismo hanno la stessa idea del pericolo ideologico che esso rappresenta e questa idea varia in funzione del loro grado di armamento e delle possibilità legali che hanno di farne uso. Mentre in Spagna, tra il 1936 e il 1939, l'anarchico era considerato così pericoloso per la società che conveniva sparargli addosso dai due lati (in effetti, non era esposto solo di fronte ai fucili tedeschi e italiani ma anche, alle spalle, alle pallottole degli «alleati» comunisti), l'anarchico svedese è considerato in certi ambienti radicali, ed in particolare marxisti, un romantico impenitente, una specie di idealista della politica con complessi liberali profondamente radicati. In modo più o meno cosciente, si chiudono gli occhi sul fatto, pertanto capitale, che l'ideologia anarchica, accoppiata a una teoria economica (il sindacalismo) è sfociata in Catalogna durante la guerra civile, in un sistema di produzione perfettamente funzionante, basato sull'eguaglianza economica e non sul livellamento mentale, sulla cooperazione pratica senza violenza ideologica e sulla coordinazione razionale senza eliminazione della libertà individuale: concetti contraddittori che sfortunatamente sembrano essere sempre più diffusi sotto forma di sintesi. '' (Io e l'anarchismo, 1946) [[Io e l'anarchismo (di Stig Dagerman)|Vai al testo]] |
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Non tutti i detrattori dell'anarchismo hanno la stessa idea del pericolo ideologico che esso rappresenta e questa idea varia in funzione del loro grado di armamento e delle possibilità legali che hanno di farne uso. Mentre in Spagna, tra il 1936 e il 1939, l'anarchico era considerato così pericoloso per la società che conveniva sparargli addosso dai due lati (in effetti, non era esposto solo di fronte ai fucili tedeschi e italiani ma anche, alle spalle, alle pallottole degli «alleati» comunisti), l'anarchico svedese è considerato in certi ambienti radicali, ed in particolare marxisti, un romantico impenitente, una specie di idealista della politica con complessi liberali profondamente radicati. In modo più o meno cosciente, si chiudono gli occhi sul fatto, pertanto capitale, che l'ideologia anarchica, accoppiata a una teoria economica (il sindacalismo) è sfociata in Catalogna durante la guerra civile, in un sistema di produzione perfettamente funzionante, basato sull'eguaglianza economica e non sul livellamento mentale, sulla cooperazione pratica senza violenza ideologica e sulla coordinazione razionale senza eliminazione della libertà individuale: concetti contraddittori che sfortunatamente sembrano essere sempre più diffusi sotto forma di sintesi. (Io e l'anarchismo, 1946) Vai al testo
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