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Talk:A.2.7 Perché gli anarchici sono in favore dell’autoliberazione?

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A.2.7 Perchè gli anarchici sono in favore dell'autoliberazione?[modifica]

NdT: sezione tradotta in modo parziale e modificata (da www.anarchismo.it)

La libertà, proprio per la sua natura, non può essere regalata. Un individuo non può essere liberato da un altro, ma deve liberarsi dalle sue catene attraverso le sue forze. Ovviamente, lo sforzo personale può far parte di uno sforzo collettivo, spesso ciò è necessario per ottenere la libertà desiderata. "la storia c’insegna che ogni classe (gruppo o individuo ) oppressa ottennero la liberazione vera dai loro padroni con i suoi sforzi.” (Emma Goldman - 1979, p.142) I metodi per accelerare il processo di liberazione saranno discussi dopo in questo scritto. Ma comunque, questi metodi portano la gente ad organizzarsi, fissare appuntamenti, ed agire in modo adeguato per eliminare la loro dipendenza a chi fa le cose per loro. L’anarchismo si basa sulla gente che “agisce per sé”, facendo quello che si chiama “azione diretta”. Azione diretta ha un effetto potente e liberatorio su quelli che lo fanno. L’autogestione crea le condizioni ottimali al fine di fare fiorire la creatività, iniziativa, immaginazione e pensiero critico. E’ un modo per permettere un cambiamento della società: “tra l’uomo ed il suo ambiente sociale c’è un’azione reciproca. L’uomo crea com’è la società e la società crea com’è l’uomo, e il risultato diventa una specie di circolo vizioso……fortunatamente le società esistenti non sono state create dal volere della classe dominante, che è riuscita a ridurre tutti i suoi soggetti in passivi ed inconsci strumenti…sono il risultato di mille micidiali lotte, di mille umani e naturali fattori. (Errico Malatesta - 1965, p.188) La società, creata dagli individui ne forma le loro azioni, pensieri ed idee. Contestare istituzioni che limitano la libertà è mentalmente stimolante. Questo processo ci permette di vedere come funziona la società, cambiando le nostre idee e creando nuovi ideali. Mettendo in discussione ciò che creiamo e ciò che ci crea (la società), aiutiamo il processo d’emancipazione della specie umana. Ma questo processo deve essere diretto autonomamente, siccome esiste una grossa differenza tra un uomo libero ed un uomo liberato: “l’uomo che è liberato non è altro che un uomo liberato……un cane che trascina un pezzo di catena con lui.” (Max Stirner - 1993, p.168) Buenaventura Durruti disse durante la rivoluzione spagnola, “abbiamo un nuovo mondo nel cuore.” Solo l’autoliberazione ci permetterà di vedere e credere in un nuovo mondo. Però, non credo che bisogna aspettare l’eternità per l’autoliberazione. Il nostro modo di agire, influenzerà il futuro della nostra società, per noi e per chi verrà. Anche nella società pre-anarchica, andrebbero create, come disse Bakunin, “non solo le idee, ma anche i fatti del futuro stesso.” Ciò potrebbe avvenire, creando relazioni sociali ed organizzazioni alternative, agendo da persone libere. Solo grazie alle nostre azioni ora, potremo gettare una base per la sospirata società libera. La rivoluzione è un processo, non un evento. Il processo di “creare un nuovo mondo nel guscio di quello vecchio”, creando strutture e relazioni alternative, e soltanto un componente di quello che sarà un lungo processo rivoluzionario: “incoraggiare organizzazioni popolari d’ogni tipo è la logica conseguenza della nostre idee, e dovrebbero dunque essere parte integrante del nostro programma…gli anarchici non vogliono liberare la gente; vogliamo che la gente si libera da soli…vogliamo un nuovo modo di vivere che emerge dalla massa della gente e corrisponde allo stato del loro sviluppo che avanza mentre avanzano". (Errico Malatesta - 1965, p.90)