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Talk:Rivoluzione

From Anarchopedia
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Ho inserito alcune frasi da anarchopedia francia...poi mi sembrava interessante distinguere tra rivoluzione e rivolta nel pensiero di Stirner (ho messo il titolo, poi non sò... piano piano scriveremo qualcosa.....ah, ho lasciato quasi tutto quello scritto da euroubu (a aparte il riferimento al concetto astronomico di rivoluzione)..--Nessuno 18:01, 9 mar 2008 (UTC)

Io cambierei il titolo dell'articolo in "rivoluzione anarchica" mettendo subito in evidenza la frattura storica che c'è stata tra "rivoluzione e anarchismo" e quindi la differenza tra il concetto di rivoluzione come semplice ribaltamento di una situazione di potere (con tutte le problematiche della sua gestione) e quello anarchico che prende invece le mosse da un'idea dell'uomo ed un concetto armonioso di naturalità dell'essere umano che la storia e la società avrebbero sempre oppresso, dove si auspica un modello di socialità che tenda alla realizzazione della libertà fatta nel contempo di spontaneità e solidarietà. Quindi passare in rassegna il pensiero di Bakunin, Kropotkin, Stirner, Proudhon, Malatesta, Foucault, ecc. riguardo l'argomento.--Altipiani azionanti 20:05, 9 mar 2008 (UTC)

Questa distinzione può però essere fatta anche all'interno di questo stesso articolo..così il lettore può verificare l'evoluzione stessa del concetto "rivoluzionario" e poi esiste anche l'articolo rivoluzione sociale, dove evidentemente il discorso può essere ancora differenziato e approfondito...al limite si potrebbe fare il reindirizzamento e dargli un doppio titolo. Ritornando ad Euroubu....adesso cancello le parti che ha nuovamente postato....perchè, prima di tutto, non sono parole sue e poi perchè sono troppo "complesse" (al limite poi le possiamo recuperare ed integrare in un capitolo della'rticolo). Io mi metto nelle pani di un lettore ignaro, che deve essere messo in grado di comprendere l'articolo nella maniera più semplice possibile....non dobbiamo scrivere per un élite di persone, ma per tutti...comunque, se Euroubu ripristinerà quelle parti, io lo banno...mò basta! sta provocando e disturbando (vedasi anche l'iscrizione con il nick euroubu)--Nessuno 09:00, 10 mar 2008 (UTC)

Il discorso sul tema "rivoluzione" è complesso e speriamo che nel tempo si possa sviluppare bene, però io avrei lasciato la parte messa da Euroubu perché mi piaceva proprio per il particolare linguaggio creativo, pur non essendo farina del suo sacco e avrei avuto piacere a conoscerne l'autore (ho anche appreso un nuovo termine "espunto - da espungere"). Ho apprezzato anche la citazione che ha messo in Anarchia, ma pur avendo "copiato" bei pezzi, dove tutto sommato si predica la capacità di sapersi relazionare con gli altri tra i fini dell'anarchia, di fatto poi questo Eurobubu si è dimostrato il contrario. Per quanto riguarda il discorso sull'"èlite" e la "massa" purtroppo non mi trovi d'accordo: ricordo che questo era un annoso problema che affrontammo all'inizio della mia attività artistica (parlo della fine anni 70)è già allora preferii la postavanguardia alla cosiddetta "arte popolare". L'enciclopedia, per me, dovrebbe poter contenere entrambi gli aspetti, altrimenti o la massa non progredirebbe mai o quella che si definisce comunemente "èlite" (che altro non è che l'espressione più riflessiva, consapevole e quindi autonoma, di colui che sente il bisogno di andare oltre, approfondire e a allargare un contesto) sentirebbe frustrata l'espressione di una propria esigenza. Ovviamente, sappiamo bene che il potere è gestito sempre da una élite, anche quando questa dovesse rappresentare una moltitudine, ma il tema di fondo resta pur sempre l'uomo con le proprie esigenze e le proprie prerogative e aspettative: si tratta perciò di combattere l'esercizio della strumentalizzazione che generalmente una certa élite "reazionaria" esercita nei confronti della massa. In fondo noi qui stiamo discutendo di concetti libertari, che aldilà di quanto possano essere condivisi o meno da una popolazione e possano essersi evoluti nel tempo, hanno comunque avuto origine da quei pochi filosofi che pur avendo sentito il bisogno di differenziarsi da una "massa" di altri pensatori, non per questo si sono imposti sugli altri, anzi... Per dirlo alla Malatesta - non mi ricordo le sue parole ma il sunto è questo - : ti lascio libero di fare se altrettanto sarai disposto a fare con me.--Altipiani azionanti 10:37, 10 mar 2008 (UTC)

Io non dico che l'articolo debba essere superficiale, ritengo però che soprattutto l'introduzione all'articolo debba essere chiaro e non troppo "arzigogolato" e ricercato (espungere????). Credo che uno debba leggere e comprendere, senza annoiarsi o credere di non essere in grado di poterlo fare....certe cose possono essere scritte anche in maniera comprensibile, senza che se ne perda il senso più profondo..o comuqnue possono essere rimandate ai capitoli seguenti..cioè a quelle parti a cui giunge solo chi è veramente interessato..io credo che un lettore (il lettore medio) che voglia conoscere il concetto di rivoluzione si spaventi e non vada avanti di fronte a certi linguaggi....e un pò come quando le BR, autoproclamatesi avanguardia del proletariato, scrivevano quei comunicati incomprensibili e noiosi, che di fatto li ha allontanati dalle masse.... E' chiaro che se vuoi recuperare le parti di euroubu, puoi certamente farlo...ma secondo me, al limite, andrebbero postate più avanti in un capitolo di approfondimento (dello stesso articolo)....p.s è chiaro che è solo il mio parere....--Nessuno 10:18, 10 mar 2008 (UTC)

poi, a legger bene la parte copiata e incollata da Euroubu, non c'è nemmeno continuità logica con la prima parte..credo che lui abbia estrapolato una parte e poi ce l'ha ficcata là in mezzo.....al limite, se è una citazione di qualcuno, potrebbe essere postata e virgolettata più avanti..magari spiegandone il senso.....ovvero, almeno così mi è parso di capire legegndo quelle frasi, che la rivoluzionarietà anarchica è tesa non alla sostituzione di un potere con un altro, ma a distruggere ogni idea stessa di potere e dominio, in modo da liberare l'individuo da ogni costrizione che grava su ddi lui...questo i pare il senso...--Nessuno 10:46, 10 mar 2008 (UTC)

"La rivoluzionarietà anarchica è tesa non alla sostituzione di un potere con un altro, ma a distruggere ogni idea stessa di potere e dominio, in modo da liberare l'individuo da ogni costrizione che grava su di lui..." ma questo è possibile solo se l'individuo compie una rivoluzione dentro di sè distruggendo in se stesso queste idee di potere e di dominio, dopodiché potrà agire spontaneamente, senza il bisogno della guida di un "capo carismatico" in cui riconoscersi e combattere ogni forma di dominio altrui (rivoluzione permanente): da qui il senso della "ribellione" Stirneriana, ma se vogliamo anche Malatestiana e tutto ciò lo si poteva aggiungere a quello che Euroubu aveva già inserito (aggiungo da marxista-leninista). Mi togli una curiosità Nessuno, mi dici più o meno la tua età? Se vuoi, s'intende, perché a volte ti immagino un mio coetaneo, mentre altre volte mi "appari" molto giovane...Sulle BR è giusto quello che dici ma il punto è che lì non si è capito bene se è stato il gruppo ad usare strumentalmente le parole del teorico Curcio oppure è stato quest'ultimo che usa il suo linguaggio per strumentalizzare i suoi e giustificare le azioni delittuose. Comunque in entrambi i casi, non mi sembra una forma spontanea di ribellione, ma soprattutto è chiaro il potere "condizionatore" che volevano esercitare nei confronti di una non ben identificata massa da usare: era molto meglio quando, goliardicamente, legavano i padroni ai cancelli delle loro fabbriche e magari oggi si sarebbe anche più disposti andare ad ascoltare Curcio nelle sue conferenze, avendo questi rinunciato al suo "strumentale" protagonismo --Altipiani azionanti 11:44, 10 mar 2008 (UTC)

Come si evince dal nick,sono abbastanza restio a parlare di me sul web....diciamo che sono intorno ai 30 anni, anche mi sono avvicinato all'anarchia da un tempo relativamente breve....al di là di questo, non ho la tua stessa visione dell'anarchismo e della rivoluzione...pur non abbracciando nessuna corrente in particolare mi sento più vicino all'idea dell'avanguardia comunista anarchica, ossia di un'avanguardia che guidi la rivolzuione dall'interno..che funga da punto di riferimento per le masse..cioè che in qualche modo l'aiuti ad orientarsi e ad organizzarsi. L'individuo e le masse lasciate sole a se stesse possono fare ben poco, possono solamente esporsi alla reazione...io credo che stirner utilizzi il termine rivolta, anzichè rivoluzione, per indicare che non intende sostituire un potere con un altro...tutto qui. Tutte queste considerazioni potrebbero però trovar posto nell'articolo...sottolineando anche tutte queste differenze interne al movimento....mi pare che tu abbia le idee abbastanza chiare su come strutturare l'articolo, potresti iniziare e poi vedere come evolve....p.s ritornando al linguaggio, io mi domando: Come si può creare una società egualitaria attraverso l'utilizzo di un linguaggio elitario e infarcito di intellettualismo fine a se stesso?--Nessuno 09:14, 11 mar 2008 (UTC)