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Talk:INGRESSO LIBERTARIO

From Anarchopedia
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Per come lo intendo io, rinunciare ai diritti d'autore significa impedire che altri possano per esempio fotocopiare il mio testo o che possano utilizzarne delle parti (fatta salva la citazione) per i più svariati motivi, ma non signiifca che io non possa vendere la mia opera. Uno scrive un libro e poi se trova qualcuno che glielo compra lo vende..non ci trovo nulla di male personalmente. Il problema sta nel voler impedire la libera diffusione dell'opera...cioé nel voler porre dei vincoli che mi permettano di ottenere quanti più profitti possibili, a discapito dell'arte stessa--Nessuno 09:12, 13 ott 2009 (UTC)

Scusami ma proprio non ho capito quello che hai detto: semmai mi sembra il contrario di quello che sostieni. Rinunciare al diritto d'autore, nell'ottica della nostra società, significherebbe solo dare la possibilità a chiunque di impadronirsi dell'opera e ripubblicarla o identica senza dover corrispondere compenso alcuno all'autore (cosa alquanto improbabile) o meglio ancora, cosa più probabile, poter distribuire commercialmente una "personale" versione dell'opera vincolandola questa volta ai propri diritti d'autore. Ora come ora il Pubblico Dominio è destinato ad essere solo una sorta di "soffitta" della cultura nel raccogliere tutto ciò che ormai è vecchiume, obsoleto e inattuale, con materiali che di fatto non vengono neanche messi gratuitamente a disposizione dei cittadini nei luoghi che sarebbero deputati a ciò come le biblioteche, i centri di documentazione, ecc. Quindi, vista così la faccenda, l'esercizio di “rinuncia ai diritti d’autore” non genera nessun cambiamento conformemente all'aspetto socio-economico del bene ed è peggiorativo solo per chi la sottoscrive. Ma noi anarchici, non ragioniamo secondo i dettami della nostra società e professiamo la nascita di una nuova società dove non ci sia più spazio per una proprietà intellettuale legata al potere politico o al profitto e alle speculazioni economiche: un intellettuale dovrebbe provare piena soddisfazione dall'esercizio stesso della sua libera creatività indipendentemente dal resto e dal ritorno economico. Così quando vedo addirittura un libro scritto da un anarchico sull'anarchia che si vende come una qualunque merce protetta da copyright, allora mi girano veramente le palle! Almeno nel nostro piccolo ambito, visto che l’unico vero modo per favorire la libera circolazione delle opere di ingegno sarebbe quello di ritagliarsi una legittimità slegata dalla opprimente e reprimente legalità, dovremmo essere ormai tutti consapevoli che la rinuncia al diritto d’autore sia quella pratica anarchica tendente a generare un Pubblico Dominio di liberi pensatori e che sia pertanto attivo, aggiornato, attuale e fruibile.--Altipiani azionanti 08:21, 14 ott 2009 (UTC)
Come al solito sono io che non capisco quello che leggo (vabbé leggo veloce e magari prendo fischi per fiaschi..), io avevo compreso che tu volessi dire che per rinucniare veramente ai diritti d'autore bisognerebeb rinunciare al diritto di guadagnare sulla propria opera... L'assurdo del diritto d'autore sta nel voler vincolare l'opera, cioé nel volerne impedire la circolazione al di là dei canali che stabilisco io. L'opera deve essere libera di circolare, ovviamente senza che ciò scada nel plagio..cioé se qualcuno prende tutto il materiale di anarchopedia e lo utilizza come fonte per la stesura di un libro, io sono molto contento. Non lo sono più se facesse un generale copia e incolla appropriandosi dei nostri articoli e soprattutto se questo plagio significasse un profitot per lui...Quindi, esisteranno degli struemnti che permettono di rinucniare ai diritti d'autore senza che ciò significhi esporre la propria opera al plagio?--Nessuno 08:57, 14 ott 2009 (UTC)

Si, esiste appunto il "copyleft" che permette di diffondere gratuitamente l'opera (aggiungo in internet) nel riservarsi, in genere, solo il diritto di commercializzare l'opera e ciò non mi sembra affatto anarchico, anche perché la difesa di un diritto violato andrebbe sostenuta legalmente nelle aule dei tribunali affidandosi alla decisione dei rappresentanti del potere giudiziario. Ecco perché ho sollevato la questione della "rinuncia dei diritti d'autore" che ritengo personalmente essenziale per uscire da questo circolo vizioso e al solo scopo di favorire la diffusione di una libera cultura. Mi piacerebbe che nel mondo anarchico ci si cominciasse a confrontare su quest'argomento, visto anche la "apparente veste libertaria" di cui si pregia il copyleft in ambiente informatico e il quale ambiente rappresenta solo una parte del mondo reale. Il plagio, come tutti gli altri reati, avviene nella nostra società anche se c'é una legge che lo vieta ed è favorito proprio dall'interesse economico che c'è alla base della pubblicazione di un'opera; comunque suppongo che continuerebbe ad esistere, pur senza questa spinta commerciale e che purtroppo sia inevitabile.--Altipiani azionanti 09:20, 14 ott 2009 (UTC)

Usa i tag, per favore, non copiare i sorgenti dei template.--K2 13:29, 14 dic 2009 (UTC)
Ho messo a posto i tag. Spero che questo non ti turbi, ma anzi ti facia capire che non ho nulla contro il PDA e chi vuole manifestare le proprie opinioni attraverso i template. L'ultima cosa che ci sarebbe da fare, come ti dicevo, è modificare la forma del template { { PDAcontributi } }, perché così è identico al template { { PDA } } e, più in generale, ai template delle licenze e del PD e la gente può confondersi e pensare che la voce sia rilasciata sotto PDA. Se ti serve una mano, chiedi pure. Io non ci ho messo le mani perché ognuno ha i suoi gusti estetici ed è giusto che li esprima liberamente. Va bene? D'accordo? Pacina fatta? Speriamo.--K2 14:10, 14 dic 2009 (UTC)

Modificalo tu come meglio ritieni. Sono dispiaciuto perché non abbiamo fatto nulla per rendere la discussione chiara e comprensiva da potervici far partecipare anche gli altri costruttivamente. Ora poi che mi dici che non hai nulla contro il PDA, sarà meglio che non mi incroci mai per la strada (visto che, a quanto sembra, potrebbe anche verificarsi) perché altrimenti sarai costretto a offrirmi pranzo e cena per farti perdonare!-:)--Altipiani azionanti 14:29, 14 dic 2009 (UTC)


Centred text

Intorno al diritto d'autore

Centred text

Sono perfettamente d'accordo con chi sostiene l'insostenibilità del diritto d'autore, anche -anzi, in primo luogo- al di là della questione del compenso. Da un punto di vista filosofico è ininfluente che l'autore sia retribuito a seguito di ciò che produce o crea, anche perché nella storia della cultura semplicemente non si è mai dato un prezzo alla creazione, ma semmai un valore all'impegno dell'autore. Ma non è questo il punto. Il punto è che dovrebbe essere ormai chiaro a chiunque che il diritto d'autore non può essere fatto valere per il fatto che non esiste, che non ha alcun fondamento e che ormai dovrebbe essere privo di ogni considerazione. In altre parole: non ha più senso, ormai, parlare né di diritto né di autore. C'è diritto solo se ci illudiamo che esista qualcosa come l'Uomo in sé, a cui una cultura deve tendere, riconosciuto come l'essenza autentica dell'uomo; ma non si dà niente di tutto ciò. Da questo punto di vista le rivendicazione di ogni genere di diritti sono ridicole. Inoltre non esiste più, ma in realtà non è mai esistito, nemmeno qualcosa come l'autore: è un'invenzione della modernità pensare che di un qualcosa, di un oggetto, di un'opera d'arte o di un prodotto esista un padre, un'origine, una causa prima. Questo è solo fare metafisica. Inoltre, anche se dimostrassimo la paternità di un'opera, non avremmo risolto niente, perché il soggetto che si arroga la paternità e dunque la proprietà della sua opera è ancora solo un'invenzione, un'illusione della modernità: l'Io. Non c'è un soggetto unitario dietro alle opere, non c'è un padre che domina la prole, non c'è alcun diritto da far valere.

Che ognuno di noi sia solo una "appendice" agli altri e al mondo intero e che il tutto reale sia da intendersi come un unico organismo è un dato di fatto ormai incontestabile; tuttavia esiste anche una "peculiarità distintiva", che, come una sorta di magia, consente ad ogni individuo vivente di essere simile ma al contempo diverso dai propri genitori e dagli altri: è una diversità benintesa legata al "dettaglio" ma è un principio fondante dell'ecologia ambientale e umana, che, come un frattale, si riproduce ad ogni livello micro e macro-tassonomico (individuo, specie, famiglia, ecc.) fino alla forma più generale di "biodiversità". Ognuno di noi, nell'arco della propria (per fortuna limitata) esistenza, svolge liberamente le proprie attività attingendo, sempre liberamente, da un comune serbatoio gli elementi primari come acqua, aria, cibo, conoscenze, affetti ecc., elaborandoli attraverso il proprio organismo e riconsegnandoli all'ambiente in forma modificata, pronti al riciclo e il tutto consente a sua volta di ricreare altra diversità e così via. Questo per dire che, ai minimi termini, l'artefice o l'autore, come dir si voglia, esiste comunque e non perché sia un fatto di diritto, ma semplicemente perché è legittimo (ovviamente in senso lato), quale opinione è ben condivisa anche nei principi libertari. E' vero che "non c'è un padre che domina la prole", pur tuttavia è inevitabile che ci sia qualcuno che curi la prole...il problema è solo di metodo. Ecco che io sono del parere che la questione del diritto d'autore vada semplicemente risolta nell'unico senso possibile e cioé quello della legittimità e gratuità: qualunque attività legata all'autore e alla creatività, non può essere intesa come professione e regolamentata da leggi e diritti, ma può essere solo una forma di libero esercizio di ognuno di noi.--Altipiani azionanti 10:05, 13 feb 2010 (UTC)

Spa.anarchopedia

Visto che gli spagnoli non hanno più i sysop, credo che potresti intervenire e ripristinare le modifiche che ti avevano cancellato in vari articoli.--Nessuno 08:49, 13 giu 2010 (UTC)

Sono rimasto un po' deluso dal fatto che Libre (o qualcun altro) non mi abbia sbloccato in questi 3 giorni sapendo che stavo lavorando sugli articoli... è la solita storia che molti "non anarchici" vengono a postare su Anarchopedia semplicemente per ottenere i sysop (come è successo per Carpe Diem e Anarquismo 101). Così ho proposto in spa.anarchopedia (ma ne approfitto per farlo anche qui) la nuova regola di bloccare un utente con nickname solo se si è unanimemente d'accordo con gli altri utenti attivi e di togliere i sysop a chi ne ha fatto abuso bloccando individualmente un qualsivoglia utente.--Altipiani azionanti 09:11, 13 giu 2010 (UTC)
Se si tratta di un utente attivo è giusto discuterne, ma se uno si registra e compie atti di vandalismo è giusto bloccarlo senza discutere. In ogni caso si può sempre tornare indietro da una determinata azione, cioè se tu blocchi uno io posso dire che hai sbagliato e si può aprire una discussione sull'opportunità di togliere il blocco..(p.s magari Libre si è solo dimenticato di sbloccarti..)--Nessuno 09:22, 13 giu 2010 (UTC)

apparemment, je ne t'ai pas débloqué (ni nessuno), bien que j'ai utilisé l'outil de déblocage dans ce but... j'étais convaincu que c'était fait. désolé, j'ai pas l'habitude de ce genre d'outils, j'ai du faire une erreur et mal l'utiliser. ne penses pas qu'il y eut autre chose... il faudra que je vérifie... Libre 13:48, 13 giu 2010 (UTC)

En français:
Eh bien, il n'ya pas de problèmes. Au contraire, je dois te remercier d'être venus à mon secours en enlevent le sysop des deux provocateurs Anarquisme 101 et Carpe Diem qui soupprimaient mes contributions. On ne peut nier que les sysop, à différents niveaux, ils représentent une forme de administration que, pour un anarchiste, c'est acceptable seulement comme une auto-gestion et jamais comme instrument de délégation. Moi, par exemple, j'ai volontairement choisi de y renoncer. A mon avis, toutefois, chaque utilisateur de Anarchopedia devrait avoir ses sysop tout de suite, et pas après sa question ou sa élection (comme on fait, par exemple, dans wikipedia), mais simplement parce qu'il est devenu nouveau utilisateurs: seulement dans celle maniere là ils (c'est à dire les sysop) seront l'expression du pouvoir personnel et responsable d'agir entre chacun (autogestion). Il est aussi évident que l'initiative de bloquer un nouveaux utilisateur vandale est donné à la responsabilité de chacun, alors que la décision de bloquer un utilisateur connu doit être portée à la connaissance du groupe (comme j'ai déjà suggéré). Je n'as bien compris si les utilisateurs qui ont perdu le sysop ils étaient des "trolls" dans le sens qu'ils avaient plus nickname sur le même adresse IP et s'il etait comme ça, alors il est juste qu'ils ne doivent plus avoir les sysop, au contraire je pense que nous devons redonner à les autres utilisateurs le sysop retirés et de les supprimer, en générale, seulement s'il y a une raison très grave. Anarquismo 101 et Carpe Diem, s'ils ne sont pas des troller ou des provocateurs, ils doivent comprendre et accepter que l'anarchisme n'est pas anarcocapitalismo pour la plupart des anarchistes et anarcopediani, mais s'ils se considèrent toutefois anarcocapitalistes et anarchistes au même temp, je crois que on dois l'indiquer dans une note de l'article anarcocapitalisme, mais ils ne peuvent être disposé en bel ordre sur la page d'accueil et partout. Voici ma pensée, ecrit aussi en italien: je te prie, si tu peut, de le traduire en espagnol, pour le déplacer sur la discussion en spa.anarchopedia. Merci beaucoup.
In italiano:
Bene, non ci sono problemi. Al contrario ti devo ringraziare di essermi venuto in soccorso togliendo i sysop ai due provocatori Anarquisme 101 et Carpe Diem che censuravano i miei contributi. Non si può negare che i sysop, a diversi livelli, rappresentano una forma di governo che, per un anarchico, è accettabile solo come auto-gestione e non come un atto di delega. Io, per esempio, ho deliberatamente scelto di rinunciarvi. A mio parere, però, ogni utente di Anarchopedia dovrebbe ricevere i propri sysop subito, non dopo propria richiesta o elezione (come si fa, per esempio, in wikipedia), ma semplicemente per essere diventato un nuovo utente: solo in tal modo questi (cioè i sysop) rappresenteranno l'espressione del potere personale di agire e con responsabilità (autogestione). E' anche evidente che l'iniziativa di bloccare un nuovo utente vandalo è data alla responsabilità di ciascuno, mentre la decisione di bloccare un utente conosciuto deve essere portata all'attenzione del gruppo (come ho già suggerito). Non ho ben capito se gli utenti che hanno perso il sysop erano "troll", nel senso che avevano più nickname sul medesimo indirizzo IP, in tal caso è giusto che non debbano più ricevere i sysop. Al contrario penso che invece dovremmo restituire ad altri utenti i sysop rimossi e toglierli, in generale, solo se vi è un motivo molto serio. Anarquismo 101 e Carpe Diem, se non sono troll o provocatori, devono capire e accettare che l'anarchismo non è anarcocapitalismo per la maggior parte degli anarchici e anarcopediani, ma tuttavia se essi si considerano anarchici e anarcocapitalistei nello stesso tempo, credo che lo si dovrebbe indicare in una nota all'articolo anarcocapitalisme, ma non possono far bella mostra di sè nella home page e in ogni luogo. Questo è ciò che penso e l'ho scritto anche in italiano: ti prego, se puoi, di tradurlo in spagnolo, così lo sposto nella discussione su spa.anarchopedia. Molte grazie.--Altipiani azionanti 16:45, 13 giu 2010 (UTC)
Avere più nick sul medesimo indirizzo IP non significa essere un troll. Ognuno è libero di usare i nick che vuole e poi un medesimo computer può anche essere usato da persone diverse. Non sono d'accordo nel dare i sysop immediatamente ai nuovi iscritti perchè non sappiamo chi sia il nuovo utente. Potenzialmente questo nuovo utente, avvalendosi dei sysop, potrebbe bloccarci tutti e poi vandalizzare liberamente..credo che sia giusto avere un periodo di prova. I fatti dimsotrano che chi vuol collaborare seriamente i sysop li riceve...--Nessuno 08:00, 14 giu 2010 (UTC)
Quella merda di Carpe Diem sta cancellando nuovamente tutto e ripristinando i suoi scritti...lui i sysop ce li ha...volevo bloccarli ma non trovo il modo, oppure non ci riesco perchè non ho i sysop io?--Nessuno 16:33, 14 giu 2010 (UTC)
j'ai copié la traduction ici ; traduzco aqui ; Traduco qui. Libre 12:07, 19 giu 2010 (UTC)
Merci, Libre, pour ta traduction :-)--Altipiani azionanti 14:40, 21 giu 2010 (UTC)

Proposta di messa al bando di spa.anarchopedia dalle Anarchopedie

Aver tolto i sysop agli anarcocapitalisti di spa.anarchopedia non è servito a molto; d'altra parte ci vorranno pure degli spagnoli per gestire spa.anarchopedia e non ha alcun senso che lo facciamo noi doi ita.anarchopedia o Libre di fra.anarchopedia. Non sono d'accordo a usare i sysop per bloccare utenti che in qualche modo rientrerebbero dalla "finestra". Comunque non ne capisco nulla di sysop e nemmeno ne voglio capire. Riformulo quindi la mia proposta di bandire spa.anarchopedia dalle Anarchopedie: cancelliamo i link spa.anarchopedia (per intenderci dalla prima pagina, quella delle ultime modifiche e dalle atre pagine principali) spiegando in un comunicato le nostre ragioni ed invitando le altre anarchopedie a fare la stessa cosa. Dichiariamo nel comunicato che saremo disposti a riammettere spa.anarchopedia nelle Anarchopedie solo quando sarà in mano a veri anarchici anti-anarcocapitalisti. Non vedo altre soluzioni "libertarie" al problema.--Altipiani azionanti 20:37, 14 giu 2010 (UTC)

No io non sono d'accordo, perchè in questo modo lasceremmo in mano loro uno strumento propagandistico importante. Non è che la dobbiamo gestire noi, dobbiamo semplicemente impedire che continuino nella loro opera di falsificazione..fare un pò di catalogazioni, ecc.Insomma, fare un pò di pulizia nell'attesa che arrivino veri compagni.Quello che vorrei fare è bloccare Carpe Diem e gli anarco-capitalisti, poi catalogare bene le pagine..magari mettere uno stub anche per chiedere di anarchizzare le pagine anarcocapitaliste (è pieno di saggi anarco-capitalisti)...come estremo rimedio cancelelrei quasi tutto e la farei ripartire da zero. Ovviamente c'è bisogno di compagni spagnoli..ma nell'attesa impediamo agli anarcocapitalsiti di continuare nella loro opera di falsificazione. Prima di tutto bloccarli (l'ho scritto anche a Libre) e poi vedere cosa possiamo fare..--Nessuno 08:11, 15 giu 2010 (UTC)
Mi trovo d'accordo con Nessuno, eliminare spa.anarchopedia dalla lista non risolverebbe niente; la proposta cancellare quasi tutto mi sembra un tantino eccessivo, ma considerando la quantità di materiale anarcocapitalista forse è davvero l'unica soluzione.--Roinmc89 11:58, 15 giu 2010 (UTC)
Per le discussioni che riguardano le scelte comuni ci sarebbe la pagina del collettivo... --K2 09:15, 16 giu 2010 (UTC)
Altipiani, vieni in spa.anarchopedia (gli anarcocapitalisti oramai hanno capito che il vento è cambiato). C'è bisogno di sistemare la FAQ nella Home page (io sto provando a fare la mappa delle categorie), poi speriamo che arrivino utenti di lingua spagnola--Nessuno 08:52, 21 giu 2010 (UTC)