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Difference between revisions of "Talk:Anti-Licenza Anarchica"

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:Un diritto anarchico non mi sembra sia ancora stato codificato, ma potrebbe essere di aiuto comunque.  Altrimenti si puó fare appello ad una etica individuale. [[Utente:A★G|A★G]] 22:31, 17 ago 2009 (UTC)
 
:Un diritto anarchico non mi sembra sia ancora stato codificato, ma potrebbe essere di aiuto comunque.  Altrimenti si puó fare appello ad una etica individuale. [[Utente:A★G|A★G]] 22:31, 17 ago 2009 (UTC)
 
::Leggendo la bozza mi pare che non si rifiuti la proprietà intellettuale (altrimenti non ci sarebbero i riferimenti al mantenimento della nota di copyright, agli autori e il patto finale). Mi pare che alla proprietà intellettuale fissata nelle leggi dello Stato si voglia sostituire la proprietà intellettuale fissata in leggi non scritte. Inoltre, non essendoci nella anti-licenza (che apparentemente sembra una nota di copyright come un'altra: anche il verbatim copying ["la copia letterale e la distribuzione del materiale qui raccolto nella sua integrità sono permesse con qualsiasi mezzo, a condizione che questa nota sia riprodotta"] non ha riferimenti a leggi, perché non è necessario) alcun riferimento al rifiuto della legge dello Stato, il licenziatario potrebbe ben pensare che alla anti-licenza si applichi comunque la legge dello Stato e quindi temere sanzioni da parte dello stesso. Ovviamente la mia critica è fatta in senso costruttivo: penso che per rendere la licenza oggettivamente distinguibile dalle altre sia inevitabile fare riferimento all'assenza di una legge applicabile (e dunque all'assenza di una sanzione in caso di mancato rispetto dell'anti-licenza). E' molto interessante scoprire quello che sta dietro all'anti-licenza. :-) Accade qualcosa se l'antilicenziatario non rispetta l'anti-licenza (ad esempio, non rispettando il patto finale)?--[[Utente:K2|K2]] 09:43, 18 ago 2009 (UTC)
 
::Leggendo la bozza mi pare che non si rifiuti la proprietà intellettuale (altrimenti non ci sarebbero i riferimenti al mantenimento della nota di copyright, agli autori e il patto finale). Mi pare che alla proprietà intellettuale fissata nelle leggi dello Stato si voglia sostituire la proprietà intellettuale fissata in leggi non scritte. Inoltre, non essendoci nella anti-licenza (che apparentemente sembra una nota di copyright come un'altra: anche il verbatim copying ["la copia letterale e la distribuzione del materiale qui raccolto nella sua integrità sono permesse con qualsiasi mezzo, a condizione che questa nota sia riprodotta"] non ha riferimenti a leggi, perché non è necessario) alcun riferimento al rifiuto della legge dello Stato, il licenziatario potrebbe ben pensare che alla anti-licenza si applichi comunque la legge dello Stato e quindi temere sanzioni da parte dello stesso. Ovviamente la mia critica è fatta in senso costruttivo: penso che per rendere la licenza oggettivamente distinguibile dalle altre sia inevitabile fare riferimento all'assenza di una legge applicabile (e dunque all'assenza di una sanzione in caso di mancato rispetto dell'anti-licenza). E' molto interessante scoprire quello che sta dietro all'anti-licenza. :-) Accade qualcosa se l'antilicenziatario non rispetta l'anti-licenza (ad esempio, non rispettando il patto finale)?--[[Utente:K2|K2]] 09:43, 18 ago 2009 (UTC)
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:Utili osservazioni, immagino ti riferisci alla seconda bozza.  La prima bozza a detta dello stesso [[:en:User:Vinci|autore]], é una sorta di pubblico dominio reso piú esplicito.  La seconda bozza scritta da me é di intento copyleft e quindi non nega completamente la proprietá intellettuale, ma la modera in nome di principi superiori (bene comune, libertá).  Ora peró mi rendo conto che la formulazione "a patto che" rende la nota in qualche modo prescrittiva e quindi piú facilmente interpretabile come nota di copyright, cosa che non era nelle mie intenzioni. [[Utente:A★G|A★G]] 17:48, 18 ago 2009 (UTC)

Revision as of 17:48, 18 August 2009

Se la legge non viene presa in considerazione, su cosa si basa il permesso? Se un contenuto è libero perché non riconosci la legge, allora che necessità c'è di dare un permesso? Non menzioni la legge dello Stato ma, concedendo un permesso, stai implicitamente dichiarando l'esistenza di un diritto esclusivo. Tale diritto da dove sorge? Da un nuovo copyright? Un copyright anarchico? Boh!--K2 12:01, 17 ago 2009 (UTC)

Licenza significa "permesso", ma questa essendo una anti-licenza non dovrebbe "permettere" nulla, tantomeno qualcosa che é giá implicitamente permesso se si assume l'"infosocialismo". Di conseguenza provo a correggere l'introduzione dell'articolo.
Un diritto anarchico non mi sembra sia ancora stato codificato, ma potrebbe essere di aiuto comunque. Altrimenti si puó fare appello ad una etica individuale. A★G 22:31, 17 ago 2009 (UTC)
Leggendo la bozza mi pare che non si rifiuti la proprietà intellettuale (altrimenti non ci sarebbero i riferimenti al mantenimento della nota di copyright, agli autori e il patto finale). Mi pare che alla proprietà intellettuale fissata nelle leggi dello Stato si voglia sostituire la proprietà intellettuale fissata in leggi non scritte. Inoltre, non essendoci nella anti-licenza (che apparentemente sembra una nota di copyright come un'altra: anche il verbatim copying ["la copia letterale e la distribuzione del materiale qui raccolto nella sua integrità sono permesse con qualsiasi mezzo, a condizione che questa nota sia riprodotta"] non ha riferimenti a leggi, perché non è necessario) alcun riferimento al rifiuto della legge dello Stato, il licenziatario potrebbe ben pensare che alla anti-licenza si applichi comunque la legge dello Stato e quindi temere sanzioni da parte dello stesso. Ovviamente la mia critica è fatta in senso costruttivo: penso che per rendere la licenza oggettivamente distinguibile dalle altre sia inevitabile fare riferimento all'assenza di una legge applicabile (e dunque all'assenza di una sanzione in caso di mancato rispetto dell'anti-licenza). E' molto interessante scoprire quello che sta dietro all'anti-licenza. :-) Accade qualcosa se l'antilicenziatario non rispetta l'anti-licenza (ad esempio, non rispettando il patto finale)?--K2 09:43, 18 ago 2009 (UTC)
Utili osservazioni, immagino ti riferisci alla seconda bozza. La prima bozza a detta dello stesso autore, é una sorta di pubblico dominio reso piú esplicito. La seconda bozza scritta da me é di intento copyleft e quindi non nega completamente la proprietá intellettuale, ma la modera in nome di principi superiori (bene comune, libertá). Ora peró mi rendo conto che la formulazione "a patto che" rende la nota in qualche modo prescrittiva e quindi piú facilmente interpretabile come nota di copyright, cosa che non era nelle mie intenzioni. A★G 17:48, 18 ago 2009 (UTC)