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(La solidarietà per gli anarchici)
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Per [[Kropotkin]] la solidarietà e l'[[mutualismo|aiuto reciproco]] sono state le forze che più di tutte hanno contribuito allo sviluppo del progresso umano, opponendosi in antitesi con la concezione hobbesiana allora imperante dell' «homo hominis lupus», che invece considerava assolutamente preminente la lotta del tutti contro tutti per la sopravvivenza. «Nella pratica del mutuo aiuto - dice [[Kropotkin]] - noi possiamo scorgere la concreta e sicura origine delle nostre concezioni etiche. Noi possiamo affermare che nel progresso etico dell'uomo il sostegno mutuale - non la reciproca lotta - abbia avuto un ruolo essenziale.» (G. Campione, A. Nettuno, ''[https://books.google.it/books?id=s1P8ggZ3D0MC&pg=PA291&lpg=PA291&dq=solidarietà+per+kropotkin&source=bl&ots=dDLImf_Jvz&sig=_wosRv07NKH32zABzeP0FNzVBjo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiG_Oa5i67KAhUBkw8KHVYcDRQQ6AEINjAD#v=onepage&q=solidariet%C3%A0%20per%20kropotkin&f=false Il gruppo nelle dipendenze patologiche]'', pag 292)
  
La solidarietà per gli anarchici assume un significato ben diverso da quel solidarismo pietistico o caritatevole che spesso caratterizza alcune organizzazioni (pseudo) umanitarie.
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Kropotkin è in sostanza in linea con il pensiero dello psichiatra [[Alfred Adler]], secondo cui la solidarietà è un bisogno insito in ogni essere umano che lo porta a cercare la cooperazione emotiva con i propri simili. Questo perchè ogni essere umano non potrebbe da solo affrontare tutti i problemi che gli pone di fronte la vita, quindi la scelta migliore che ogni essere umano possa fare è quello di cooperare solidaristicamente con gli altri suoi consimili.
Essa permette lo sviluppo di una rete di rapporti interpersonali che impediscono l’atomizzazione sociale, spezzando l’isolamento dei prigionieri (anarchici o meno) e\o dei perseguitati, permettendone il sostegno morale e\o economico.
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Ecco perchè la solidarietà per gli anarchici assume un significato ben diverso da quel solidarismo pietistico o caritatevole che spesso caratterizza alcune organizzazioni (pseudo) umanitarie. Essa permette lo sviluppo di una rete di rapporti interpersonali che impediscono l’atomizzazione sociale, spezzando l’isolamento dei prigionieri (anarchici o meno) e\o dei perseguitati, permettendone il sostegno morale e\o economico.
  
 
In definitiva, come abitualmente si dice, per gli anarchici «'''''La solidarietà è un’arma!'''''»
 
In definitiva, come abitualmente si dice, per gli anarchici «'''''La solidarietà è un’arma!'''''»

Revision as of 10:29, 16 gennaio 2016

Croce Nera Anarchica: organizzazione anarchica di solidarietà in favore dei carcerati
La solidarietà (dal latino « solidus » e dall'espressione « in solidum » che significa « per tutti ») in sociologia è definito quel sentimento che permette di sentirsi intimamente legati ad altre persone.

Nel senso generale

Nella sua accezione generica, il termine solidarietà caratterizza le persone che si sentono moralmente in dovere di aiutare un'altra persona e viceversa. La solidarietà si differenzia dall'altruismo poichè consiste nel fornire aiuto ad altri altri senza necessariamente aspettarsi di essere ricambiati in qualcosa.

Emile Durkheim, nel suo La divisione del lavoro sociale (1893), riprende e sviluppa il concetto di solidarietà sociale come un legame morale tra gli individui all'interno di un gruppo o di una comunità. Secondo Durkheim, una società per soppravvivere deve far sì che i suoi membri si sentano solidali gli uni verso gli altri.

La solidarietà per gli anarchici

Per Kropotkin la solidarietà e l'aiuto reciproco sono state le forze che più di tutte hanno contribuito allo sviluppo del progresso umano, opponendosi in antitesi con la concezione hobbesiana allora imperante dell' «homo hominis lupus», che invece considerava assolutamente preminente la lotta del tutti contro tutti per la sopravvivenza. «Nella pratica del mutuo aiuto - dice Kropotkin - noi possiamo scorgere la concreta e sicura origine delle nostre concezioni etiche. Noi possiamo affermare che nel progresso etico dell'uomo il sostegno mutuale - non la reciproca lotta - abbia avuto un ruolo essenziale.» (G. Campione, A. Nettuno, +per+kropotkin&source=bl&ots=dDLImf_Jvz&sig=_wosRv07NKH32zABzeP0FNzVBjo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiG_Oa5i67KAhUBkw8KHVYcDRQQ6AEINjAD#v=onepage&q=solidariet%C3%A0%20per%20kropotkin&f=false Il gruppo nelle dipendenze patologiche, pag 292)

Kropotkin è in sostanza in linea con il pensiero dello psichiatra Alfred Adler, secondo cui la solidarietà è un bisogno insito in ogni essere umano che lo porta a cercare la cooperazione emotiva con i propri simili. Questo perchè ogni essere umano non potrebbe da solo affrontare tutti i problemi che gli pone di fronte la vita, quindi la scelta migliore che ogni essere umano possa fare è quello di cooperare solidaristicamente con gli altri suoi consimili.

Ecco perchè la solidarietà per gli anarchici assume un significato ben diverso da quel solidarismo pietistico o caritatevole che spesso caratterizza alcune organizzazioni (pseudo) umanitarie. Essa permette lo sviluppo di una rete di rapporti interpersonali che impediscono l’atomizzazione sociale, spezzando l’isolamento dei prigionieri (anarchici o meno) e\o dei perseguitati, permettendone il sostegno morale e\o economico.

In definitiva, come abitualmente si dice, per gli anarchici «La solidarietà è un’arma!»

Gruppi di solidarietà

via dei Messapi 51, 04100 Latina; e-mail: agitazione@hotmail.com
c/o Kronstadt - C.P. 516 - 37100 Verona

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Collegamenti esterni

SolidarietÃ