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From Anarchopedia
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(Anarchopedia spagnola in mano agli anarco-capitalisti)
(Citati su Il Giornale)
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::Si potrebbe fare un comunicato in cui diciamo che ci sentiamo onorati di essere insultati da Il Giornale e da Wikipedia. :-)--[[Utente:K2|K2]] 10:41, 4 giu 2010 (UTC)
 
::Si potrebbe fare un comunicato in cui diciamo che ci sentiamo onorati di essere insultati da Il Giornale e da Wikipedia. :-)--[[Utente:K2|K2]] 10:41, 4 giu 2010 (UTC)
 
:Ormai siamo pratici di comunicati :D--[[Utente:Roinmc89|Roinmc89]] 12:00, 4 giu 2010 (UTC)
 
:Ormai siamo pratici di comunicati :D--[[Utente:Roinmc89|Roinmc89]] 12:00, 4 giu 2010 (UTC)
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::Secondo me Il giornale non sa nemmeno cosa sia anarchopedia e del resto non si può nemmeno dire che ci abbia insultato Wikipedia, visto che si tratta di un singolo amministratore (di cui non si ha nemmeno la certezza che si tratti veramente di un admin...conoscendo Il Giornale è possibile che l'intervista sia inventata del tutto). Secondo me è meglio lasciarli perdere. Piuttosto vorrei sapere che ne pensate della questione del comunicato sull'anarchopedia spagnola. Fiori è disponibile per l'esperanto...voi che ne pensate?--[[Utente:Nessuno|Nessuno]] 08:22, 5 giu 2010 (UTC)

Revision as of 08:22, 5 June 2010

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Il Collettivo non è la somma algebrica degli utenti registrati, bensì l'espressione di chi, volta per volta, partecipa alla discussione su questa pagina o sulle pagine di discussione delle singole voci enciclopediche. Se possibile, le decisioni vengono prese all'unanimità dei partecipanti. Altrimenti, non prevale la maggioranza, ma la sintesi. Se la divergenza è tale per cui l'operazione di sintesi non è praticabile, le decisioni vengono prese dalla maggioranza nel massimo rispetto delle minoranze e del pluralismo. Vere e proprie votazioni a maggioranza e minoranza potranno essere fatte soltanto previo consenso unanime o per questioni tecniche (esempi: scelta di un template, scelta di un tipo di catalogazione delle voci). Se non vi è urgenza, non esiste un tempo predeterminato per l'adozione della decisione finale.

Talvolta, in concomitanza di determinati eventi o accadimenti (manifestazioni, meeting, casi politici o sociali e simili) il Collettivo sente l'esigenza di uscire dall'ambito meramente enciclopedico e di manifestare la propria posizione con la pubblicazione di comunicati, redatti collettivamente attraverso la progressiva elaborazione di un unico testo. Soltanto ove la divergenza delle posizioni sia tale da non produrre un comune testo sintetico, si procederà alla redazione di testi diversi e alla loro votazione tramite sottoscrizione.

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Il liberoscambismo

Giacché ultimamente qualcuno è venuto a dirci che il liberoscambismo non sarebbe una teoria liberista, ma una teoria anarchica, mi pare opportuno pubblicare la definizione di liberoscambismo e di liberoscambista presente sul dizionario enciclopedico UTET. Se poi serve anche la definizione di liberista (che nulla ha a che fare con quella di libertario e di anarchico), non fate che dirlo.

Liberoscambismo.png
--K2 18:51, 6 gen 2010 (UTC)


== Mercato, proprietà, anarchia ==

Mercato, proprietà, anarchia di Pietro Adamo da A Rivista Anarchica

PS: per correttezza sul termine liberismo letto in chiave anarchica: C. Berneri a L. Battistelli, in Epistolario inedito, vol. I, a cura di A. Chessa e P.C. Masini, Archivio Famiglia Berneri, Pistoia 1980, p. 19. Berneri si autodefinisce "liberista" in questa stessa lettera, ma nell’edizione sopra citata il termine è stato scorrettamente trascritto come "liberalista" (se ne veda l’originale nell’Archivio Famiglia Berneri di Reggio Emilia).

== Ma la lettera dov'è?? ==
Al di là del peso che può avere la lettera al fine di dimostrare che esiste l'anarchismo liberista (pressoché nullo), che ce ne facciamo delle parole di uno che parla di un anarchico e dice che in una lettera si è definito "liberista" o "liberalista"? Si prega di mostrare la trascrizione integrale della lettera, grazie.--K2 23:26, 6 gen 2010 (UTC)

per chiarimenti la lettera integrale come è falice capire è in mano all'archivio berneri, ma viene citata nell articolo di Adamo su Rivista A! qui: http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/253/35.htm alla nota 3 3. C. Berneri a L. Battistelli, in Epistolario inedito, vol. I, a cura di A. Chessa e P.C. Masini, Archivio Famiglia Berneri, Pistoia 1980, p. 19. Berneri si autodefinisce "liberista" in questa stessa lettera, ma nell’edizione sopra citata il termine è stato scorrettamente trascritto come "liberalista" (se ne veda l’originale nell’Archivio Famiglia Berneri di Reggio Emilia). Ripeto la lettera è facilmente consultabile chiedendo all'archivio Berneri, parliamo di epistolari di una certa importanza è bisogna chiedere all'archivio hanno un sito. (PS: una curiosità, siam qui per diffodnere cultura o ogni volta non devo essere creduto, la parola di una articolo di rivista a non basta?

Tu ripeti e io ripeto: è comodo dire vai a leggere una lettera che su Internet non c'è. Fammela vedere tu la lettera, altrimenti di cosa stai parlando? Di qualcosa che non hai mai letto? Di qualcosa che un altro dice di avere letto e di cui non pubblica nemmeno uno stralcio? Ma scherziamo? Se vogliamo fare le persone serie, prima si pubblica integralmente la lettera (anche per capire il significato che una parola può avere in un contesto) e poi si valuta. Serietà, per favore. Fondare certezze sul contenuto di qualcosa che non si è mai letto non mi pare molto serio.--K2 23:46, 6 gen 2010 (UTC)

allora vi è l'articolo di pieetro adamo che è on-line e la citazione della lettera fatta da Adamo non da me, è così difficile capirlo, come faccio a farti vedere un opera storica? ma il resto del collettivo che dice, voglio capire il pensiro altrui, e pure è la pagina di Rvisita A. comunque vi è la copia di una lettera a berneri, non quella mi spiace su questo sito: http://www.claustrofobia.org/?page_id=58 la lettera è: Il Liberismo Nell’Internazionale berneri dice: Non pensi, caro Gobetti, che potrebbe essere utile, su R. L., una serie di studi sul liberalismo economico nel socialismo?

e poi:

essere stati gli anarchici, in seno all’Internazionale, i liberali del socialismo. Storicamente, cioè nella loro funzione di critica e di opposizione al comunismo autoritario e centralizzatore, lo sono tutt’ora.

e all'inizio:

L’errore in cui è caduto il Mosca è interessante, poiché dimostra come sia sfuggito a molti studiosi della storia del socialismo questa verità: che il collettivismo dell’Internazionale ebbe un valore essenzialmente critico. Fatto che è stato negato anche da alcuni anarchici, come da L. Fabbri, che sostiene essere l’anarchismo “tradizionalmente e storicamente socialista” in quanto ha per base della sua dottrina economica “la sostituzione della proprietà socializzata alla proprietà individuale” (cfr. Lettere ad un socialista; Pensiero - 1910, n. 14, p. 213).

Basta una rapida scorsa alla storia della Iª Internazionale per smentire questa affermazione. L’Internazionale nacque in Francia, nell’atmosfera ideologica del mutualismo proudhoniano, e, come dice Marx in una sua lettera relativa al Congresso di Ginevra (1866), non aveva, nel suo primo tempo, espressa alcuna idea collettivista né comunista.

tutto scritto ripeto qui: http://www.claustrofobia.org/?page_id=58 se volete vi linco anche il centro studi liberali gobetti dove ha sede la lettera in formato pdf, ma è chiaro anche dall'articolo.


Non cambiamo discorso e torniamo alla lettera. Che il testo della lettera non è stato pubblicato l'hai già detto tre volte: vuoi ripeterlo ancora? Spero di no. Se però la lettera è così importante, perché non è stata pubblicata? Non è serio questo modus operandi. Fuori la lettera e poi si discute.--K2 00:07, 7 gen 2010 (UTC)

ma quale discorso, 1) la seconda lettera dimostra quello che dico ed è chirissimo 2) ripeto la lettera è presso il centro studi archvio berneri, disponibile solo su consultazione. che ne so io se non si trova in internet. ma la questione è: pietro adamo è considerato perosna storica seria o no? se no benissimo ma sia detto chiarametne dato che le note SONO SUE e non mie e dato che è stato considerato come: che ce ne facciamo delle parole di uno che parla


Ho l'impressione che la questione del mercato sia stata a lungo trascurata nell'anarchismo, forse anche per l'influenza del pensiero marxista, e l'associato tabú verso il mercato. Per me, ben venga una discussione sul argomento, sia per conoscere le posizioni degli autori anarchici famosi, sia per formarsi una propria posizione. A★G 00:17, 7 gen 2010 (UTC)


ciao A G, come vedi dalla discussione vorrei sapere se la parola di Adamo è credibile o no, poi vorrei sapere come è possibile inseire due articoli che mi sono stati cancellati che sono della rivista di InStoria una rivista di storia seria non un blog qualsiasi. grazie. e un saluto..


Io ti dico che quando mi farai vedere la lettera potremo discutere della lettera e tu mi ripeti che non ce l'hai ma che sta in un archivio. Vogliamo andare avanti ancora per molto? Adamo non è la lettera di Berneri. A me non interessa Adamo, interessa la lettera. Quando potrò leggere la lettera potrò esprimermi. E' semplice.--K2 00:23, 7 gen 2010 (UTC)

semplice contatta l'archivio e te la danno, ma non cambiare argomento Adamo per te è credibile o non? visto che l'articolo e le note sono SUE!!! e gli articoli cancellati?

Ah, la lettera la metti in piazza tu e poi devo contattare l'archivio io? :) Hai voglia di scherzare. :-) Per me Berneri è più serio di Adamo, quindi per esprimermi su Berneri voglio leggere Berneri, non Adamo. --K2 00:46, 7 gen 2010 (UTC)

ancora io non ho inserito nessuna lettera, ho inserito quelle note e l'articolo di Adamo, e questo è chiarissimo, tu stati forzando la cosa, poi se vuoi continuare la discussione vi è la seconda lettera chiarissima! fatto sto prendo atto che Admo per te non è serio, quindi comunque stai decidendo tu chi sono i seri o non, assurdo. poi ho visto che l'alyro utente vuole la discussione quindi non censurare nulla e doamni rimetto gli articoli. se una cosa nont i piace non la leggi no che la cancelli.

PS: per quelli interessati alla discussione vi è auqesto articolo proprio su questa enciclopedia: http://ita.anarchopedia.org/La_crisi_dell'anarchismo_e_l'ethos_liberale La crisi dell'anarchismo e l'ethos liberale (di Pietro Adamo) che ne dite di una discussione? PSII: e chiedo senza cancellare nulla, se è possibile cambiare il titolo in liberscambismo e basta....

Uh, sta venendo fuori il liberale che è in te! :) Che bel tono. E pensare che volevo solo leggere una lettera. I link ai tuoi deliri sull'anarchismo liberale per me non vanno inseriti perché fanno disinformazione. --K2 01:08, 7 gen 2010 (UTC)

Ricorda K2 con tutto quello che dici sei sempre tu che hao cancellato me, e ricorda che la scusa della disinformazione è usata molto dai governi, pochi giorni fa avev la certezza che nessuno si facesse problemi qui, ora hai cambiato idea? CHIEDO A TUTTI? POSSO CAMBIARE IL TITOLO IN LIBEROSCAMBISMO E BASTA? VISTO CHE LA DISCUSSIONE E' VIVA E POI VI UNA BELLA PAGINA DI VCABOLARIO? per il resto passiamo alle cose importanti: vi segnalo questi articoli: La dipartita del socialismo di Andrea Papi e ci tengo a portare in evidenza questo punto: Fusi nel mito della rivoluzione, sempre più di là da venire, che prendendo autoritariamente o abbattendo libertariamente il potere e la sua istituzionalizzazione, lo stato, ci siamo immaginativamente estasiati nell’illusione della futura annunciata liberazione, quasi atto taumaturgico capace di eliminare d’incanto tutte le catene. Eppure ogni volta che c’è stata rivoluzione, momento finale tanto agognato, anche quando eravamo presenti, non solo non c’è stata libertà, ma si è sempre formata nuova oppressione. È ora di abbandonare la logica e l’aspirazione del momento finale perché non esiste. Il socialismo, che ha forgiato l’immaginario collettivo di miti, parole d’ordine, dottrine e illusioni annegate nel sangue di chi si è sacrificato eroicamente, è morto e non ha più nulla da dire alle masse oppresse, che non a caso lo stanno abbandonando pur essendone le depositarie. Ora spetta anche a noi anarchici scrollarcelo di dosso e liberarci del suo fardello, ormai obsoleto e incapace di offrirci chiavi di lettura e possibilità di soluzioni.

poi:

società La finanza ci regala la sua crisidi Andrea Papi.

anche qui sottolineo un passo:

La vecchia idea proudhoniana

Dato come sta andando il tutto, urge il bisogno di riprendere in mano le tensioni e le spinte di emancipazione dallo stato di cose presente. Emancipazione radicale, perché ciò che c’è e ci domina appare sempre meno riformabile. Va sovvertito, mettendo però in campo logiche e pratiche di sovvertimento che non continuino a nutrirsi dei miti della rivoluzione-insurrezionale, ormai troppo consumata in modo fallimentare sul piano storico per poter essere né aggiornata né tanto meno ripresa. Come pure è ormai del tutto insufficiente opporsi e protestare. Ogni opposizione e protesta che si limiti a rimanere tale è irrimediabilmente destinata o a essere repressa o riassorbita. È ora di azzardare a tentare costruzioni rivoluzionarie dell’alternativa. Tra le ipotesi da mettere in campo, cominciando a sperimentare, non ci può non essere il tentativo di sottrarsi alla cappa plumbea della costrizione finanziaria, perché è lì il centro del potere che ci schiavizza e ci condiziona l’esistenza. In questa prospettiva senz’altro ci può essere d’aiuto la vecchia idea proudhoniana delle banche del lavoro e di mutuo soccorso. Ovviamente aggiornata, adeguata ai tempi, in modo da risultare efficiente e propositiva. Se pensiamo che tutti ci troviamo costretti a versare i soldi dei salari e degli stipendi nelle banche della speculazione disastrante, non mi sembra nient’affatto male l’idea di rendere agibili luoghi, accessibili a tutti gli esclusi dal mercato speculativo, in cui versarli al posto delle banche, gestendoli direttamente e votandoli alla solidarietà e al finanziamento di progetti autogestiti. Sarebbe un primo passo per non regalare all’oligarchia i sudati risparmi, quando ci sono, ottenendo di sottrarli agli scopi nefandi dell’onnivoro potere finanziario e di autogestirli direttamente per scopi sovversivi di autogestione alternativa.


Aggiungo anche questo Articolo di LUCIANO LANZA, sulla rivista Cenerentola: Il mercante e il tecnocrate di luciano lanza

come vedete all'inizio dell'articolo:

Mercato o pianificazione? Sono questi i due poli che raccolgono sostenitori dell’una e dell’altra parte sia in ambito libertario sia sulle pagine di questa rivista. ( come vedete lanza inculde senza alcun problema i sostenitori del libertarismo libersoscambista ( di mercato) in ambito libertario.


poi vi è la ciliegina, leggete un pò le parole di Luciano Nicolini qui: Non concordo

al primo rigo osservate cosa dice:

Che la concezione del libero mercato e del liberoscambismo non sia estranea al movimento anarchico è vero

chiaro? Penso sia detto tutto, ora aspetto una mezza gioranta, e cambio se non sarà fatto il titolo con Il Liberoscambismo (e basta.)

Prima di tutto devi firmarti, caro Domenico (10° tasto da sinistra)...poi poichè non hai capito come si formattano gli articoli non devi spammare le cose che vuoi pensando che ci metteranno una pezza gli altri. Così facendo il tuo si configura come spam...I link si mettono in collegamenti esterni...Quindi, prima di postare chiedi. Poi ti ricordo che non è un forum e che di collaborare con noi non te l'ha ordinato il medico. Dati una calmata e chiedi prima di postare --Nessuno 09:33, 7 gen 2010 (UTC)
Sono d'accordo con Nessuno riguardo la firma, utile per seguire gli interventi, e i collegamenti esterni che vanno messi dove sono pertinenti e possibilmente senza fare autopromozioni. Non ho capito perché vuoi cambiare il titolo di non so quale articolo in Liberoscambismo. Per quanto riguarda il libero scambio, inteso come baratto o mercato, mi sembra compatibile con l'anarchia, in quanto non implica di per sé alcuna forma di gerarchia sociale. A★G 22:58, 7 gen 2010 (UTC)
Penso che come al solito dovremmo fare di vizio virtù e scrivere un articolo chiarificatore sull'uso dei termini, perché sono molto importanti (un po' quello che ci dicevamo ieri notte, A★G). In questo articolo bisognerebbe anzittutto distiguere tra:
  • liberista
  • liberale
  • libertario
  • anarchico

Sono termini che spesso vengono erroneamente utilizzati come sinonimi, ma non lo sono affatto.

Poi bisognerebbe distiguere le pratiche di libero scambio, come il baratto (che poi sarebbe una permuta) ecc. e gli -ismi, ossia le teorie legate al libero scambio, come il liberoscambismo, che è una teoria non anarchica, non libertaria, ma assolutamente liberista. Per il momento ci basti ricordare che mentre teorie economiche propriamente anarchiche come il mutualismo proudhoniano non implicano la presenza dello Stato (e proprio per questo sono anarchiche) quelle liberiste partono dal presupposto di un arretramento dello Stato in campo economico. Dunque lo Stato c'è, ma arretra. Se noi non teniamo presente questo aspetto fondamentale priviamo di significato il termine anarchia. Ecco perché non esistono teorie liberiste anarchiche (né la storia ce le ha consegnate: benché gente come Letizia venga a dirci che Berneri in una lettera che non è dato leggere si sia definito "liberista") come non esistono teorie fasciste anarchiche (benché il liberoscambista Letizia proprio stamane ci abbia regalato un bel "fascisti-libertari", che fa compagnia a tutti gli altri insulti) o monarchiche anarchiche e così via... Per cui se un articolo parla di baratto e dice che può essere praticato dagli anarchici, dice una banalità, ma dice la verità, se invece parla di ciò che non esiste, ossia di '"anarchismo liberale" (e vi prego di digitare il termine in google per vedere chi è che ne parla: guardacaso gente come Domenico Letizia e Alfredo Mazzucchelli, che guardacaso hanno dato entrambi su anarcopedia sfoggio di buone maniere) allora sconfessa quello che viene spiegato negli stessi articoli di anarcopedia e offende la dignità del pensiero anarchico. Quindi torno a quello che dicevo all'inizio: facciamo di vizio virtù e che questa sia l'ennesima l'occasione per migliorare la nostra enciclopedia.--K2 00:23, 8 gen 2010 (UTC)


il problmea per ora rimante teorico, come vedrete luciano nicolini ( lo riporto sopra) ha detto chiaramente che il liberoscambismo è all'interno della concezione anarchica, lo stesso dice luciano lanza. ricordiamo che su Proudhon vi è tutta una questione e vi è parte anarchica che vuole eliminare questo teorico perchè non anarchica, lo stesso Corvaglia descrive tutto in suo articolo recuperabile alla voce luigi corvaglia. Un manifesto anarchico di matrice liberale esiste, e su quell possiamo discutere vi invito a visionarlo: Anarchismo Liberale è stato firmato da molti individui chi proventite dal mondo anarcocapitalista e poi allontatosi e chi dal mondo anarco-sindacalista ma critico. A G quello che volevo modificare era il titolo perchè dava per scontato liberoscambismo come liberista, ( cosa poi cambiata) d'altronte stesso la pagina di vocabolario non lo dice ma è indicato come detto di croce. alla voce liberoscambismo dice semplicemnte colui per il libero scambio. il problema è che ci si ostina a pensar che la parola cane morda.

riposto anche questo articolo: Ignorate questo articolodi Luigi Corvaglia sottolineo questo pezzo: Questa classica contrapposizione fra liberisti e collettivisti, fra liberali e socialisti, si ripropone anche nell’ambito anarchico. Qui la dicotomia è fra anarchici di cultura anglosassone e liberale (J. Warren, L. Spooner, B. Tucker, P. Goodman) e anarco-comunisti (P. Kropotkin, N. Mackno, E. Goldman, E. Malatesta, ecc.). Esistono, infine, perfino i cosiddetti “anarco-capitalisti” (Rothbard, Friedman, ecc.), che della prima corrente si considerano il consequenziale approdo ma che finiscono col farsi partigiani di forme private di autorità, fino alla difesa dei monopoli economici e dello sfruttamento (di cui negano perfino il senso, quindi l’esistenza).

domenico.

Le citazioni sono più di una e tutte nella stessa direzione: basta leggere anche i dizionari on-line: http://www.dizi.it/liberoscambismo.

La cultura liberale degli anarchici e Proudhon da eliminare dal novero degli anarchici... si commenta da solo. Appena ho tempo scrivo l'articolo di cui sopra. E basta spam, per favore. --K2 11:17, 8 gen 2010 (UTC)


Sul liberoscambismo o liberismo: http://www.valsesiascuole.it/crosior/1_vercellese/cavour_liberismo.htm Si citano storici esponenti del liberoscambismo come Cavour, notissimo anarchico, vero? :-)--K2 14:22, 8 gen 2010 (UTC)

Ancora sul liberoscambismo = liberismo, da dizionari ed enciclopedie (tanto per raccogliere fonti sull'articolo da scrivere):

E via così... mai e poi mai un articolo che dica che il liberoscambismo è una pratica dell'anarchismo, se non negli articoli di Letizia e di revisionisti disinformatori come Corvaglia, che ignora o vuole ignorare che gli anarchici come Tucker si definivano socialisti, giammai liberali. Grazie Letizia per averci stimolato i debiti chiarimenti.--K2 14:40, 8 gen 2010 (UTC)

Modifiche

Che ne dite di aggiungere dei feed reader al forum di anarchaos.it e alle notizie di informa-azione.info nella colonna sinistra oppure nella Prima Pagina? --Paskao 15:12, 7 gen 2010 (UTC)

Ho visto che anarchaos ci ha linkato (come al solito avrò utilizzato un termine tecnico inappropriato.... comunque nella home page adesso c'è il simbolo di anarchopedia), potremmo anche ricambiare... --Nessuno 08:57, 9 gen 2010 (UTC)

Venendo alle cose serie...

Da Amsterdam mi hanno inviato il testo di Fedeli... (dedicato "a tutti i bambini del proletariato") proprio la copia del manoscritto (rectius: testo battuto a macchina... con tutte le cancellature e correzioni). Vi confesso una certa emozione nel leggerlo. Anche perché ho scoperto che non si tratta di un articolo bensì dell'inizio di un libro che Fedeli non ha mai portato a compimento. Oltre ad essere un precedente illustre sarà un ottimo spunto di partenza.--K2 14:49, 8 gen 2010 (UTC)

Immagine Prima pagina

Ho messo in prima pagina un'immagine dei migranti di Rosarno in lotta..va ben?Se volete potete cambiare la didascalia, ho scritto la prima cosa che mi è venuta in mente...--Nessuno 18:29, 8 gen 2010 (UTC)

Va bene sì... --K2 18:47, 8 gen 2010 (UTC)
Ottima idea--Roinmc89 21:09, 8 gen 2010 (UTC)

Potremmo di volta in volta cambaire l'immagine dell'home page per comunicare immediatamente determinate idee o messaggi. Le immagini a volte parlano più della parola scritta....--Nessuno 09:00, 9 gen 2010 (UTC)

Con una immagine la home migliora. Anche altre anarchopedie, se non ricordo male, aggiungono un'immagine commentata relativa a fatti di cronaca...--K2 11:39, 9 gen 2010 (UTC)
Mi sembra giustissimo e di sicuro, con lo schifo che succede ogni giorno, le immagini non mancheranno. Anzi, forse saranno pure troppe...--Roinmc89 13:04, 9 gen 2010 (UTC)

Inizio della Rivoluzione Cristiano-Anarchista in America !

Voi non lo sapete, ma la rivoluzione Cristiano-Anarchista negli USA è predetta dalle Profezie di Papa Giovanni XXIII (Libro pubblicato dal massone Pier Carpi, defunto marito di una figlia di Licio Gelli). Guadate questo video, la cosa sta per cominciare:

www.youtube.com/watch?v=akm3nYN8aG8

I masson-capitalisti si difenderanno anche con le armi nucleari, ma verranno combattuti da gente che non ha nulla da temere, che ha perso casa, risparmi, e che loro stessi hanno addestrato a combattere, hanno armato, ingannato, ED HANNO FATTO INCAZZARE TANTO !
Tra dieci anni l'America sarà anarchista, cristiana, federalista, referendaria, solidale, umanista (nel senso che applicherà la carta dell'ONU alla propria popolazione ed agli stati esteri.
Sarà contraria alle società segrete, all'istituzionalizzazione del potere ed alla manipolazione dell'informazione. Alla fine, l'unica "legge" che soppravviverà saranno i X Comandamenti e le dottrine di Gesù anarchico. --RED TURTLE 22:05, 9 gen 2010 (UTC)

Sono masson-liberoscambisti per caso? X-)--K2 23:20, 9 gen 2010 (UTC)
Se sarà fondata sui X comandamenti siamo nella cacca: es. anche "non desiderare la donna d'altri"?. Se sì a me danno la sedia elettrica!--Nessuno 10:21, 10 gen 2010 (UTC)
Innanzitutto se sarà "cristiana" sarà basata sul perdono. E ovviamente se la coppia si apre agli scambi vuol dire che si annoia oppure che uno dei partner è insufficiente. Comunque, se uno dei partner è sterile, e bene che permetta al/alla partner di intrattenere rapporti amorosi completi con il fratello o la sorella, oppure con il migliore amico, per garantire il mantenimento della specie e la trasmissione dei geni. --87.7.253.158 11:55, 10 gen 2010 (UTC)

Ah, finalmente ho capito

Liberoscambisti.jpg--K2 23:33, 9 gen 2010 (UTC)

con questa immagine cosa vuoi dire???? :) comq ti ho risposto nella mia pagina...

Questa è la foto che finirà nella voce sui liberoscambisti. Non la trovi appropriata? Io per liberoscambisti intendo quelli lì. Amore libero.--K2 12:52, 10 gen 2010 (UTC)

Commento da Corvaglia

Carissimi, luigi Corvaglia ha visto la discussione che si sta portando avanti e mi ha inviato un documento chiedendomi di illustrarvelo per fare chiarimenti, anche perchè, stesso come sottolineava luigi sono state dette cose su di lui che non condivide assolutamente. buona lettura:

L’errore sta nel considerare il “mercato” propagandato da Corvaglia o Nicosia simile al mercato degli anarco-capitalisti. E’ solo un nome. Corvaglia preferirebbe “autopiesi sistemica”, ma è complicato. Non si sta parlando di merci, ma di ogni aspetto della vita, dalla scelta del partner all’abbigliamento. E’ un “Meta-mercato” che può anche includere – come anche no – il mercato delle merci. Per meglio capire: Qui Corvaglia spiega “perché non sono anarco-capitalista”: 1. Non credo nei “diritti naturali”. Non è un ostacolo da poco per trovarsi in sintonia con chi crede che esista un “diritto naturale” alla proprietà di se stessi ed ai prodotti del proprio lavoro. C’è un che di mistico nel processo di transustanziazione della terra che, mescolandosi lockianamente al mio lavoro, diviene mia. Essendo naturale, questo diritto è sacro. La proprietà è, quindi, sacra. Non concordo affatto. Premesso che per gli ana-cap tutti i diritti sono diritti di proprietà, un diritto è semplicemente una sorta di salvaguardia messa in atto affinchè un valido titolo di proprietà non ci venga arbitrariamente contestato. Ma la “salvaguardia” altro non è se non il riconoscimento da parte degli altri del fatto che quel titolo è, appunto, “valido”. Altrimenti non basterebbe alcuna “salvaguardia” morale, fisica o armata. Un diritto è una aspettativa circa l’altrui comportamento nei nostri confronti che ha una alta probabilità di essere confermata dai fatti. In altri termini, non esiste diritto se non riconosciuto. Come diceva Stirner, la proprietà, più che un furto è “un dono”, perché è l’acquiescenza degli altri che ci permette di continuare a possedere. E’ allora ovvio che tutti partecipano, attivamente o passivamente, a definire i diritti vigenti in un dato momento e luogo; ma questo continuo ridisegnamento del mondo esce dall’ambito della sacralità per entrare in quello dell’utilità. La proprietà non è sacra, è, al più, utile. Le ricadute pratiche di due punti di partenza così diversi sono notevoli. Gli anarco-capitalisti, con il loro giusnaturalismo (escludendo dal novero l’ottimo Friedman) possono, sulla base di indimostrabili assiomi sulla sacralità di taluni diritti calati dal cielo, costruire dei sillogismi le cui conclusioni pretendono la stessa indiscutibile sacralità, grazie al potere mistico dell’originario tocco metafisico, e perfino la stessa carica di “libertarismo”, indipendentemente dalle ricadute illibertarie e autoritarie che ne dovessero derivare. Si tratta di una assurda “etica dei principi”, parlando weberianamente, in cui principi e procedure contano più dei risultati. Insomma, si è nella categoria di “l’operazione è perfettamente riuscita ma il paziente è deceduto”. E, infatti, il paziente decede. Fra gli esiti più grotteschi e paradossali di una logica simile c’è il fatto che, se un individuo riuscisse, con sistemi validi, a divenire proprietario di un intero paese in cui imponesse leggi liberticide e razziste e chiudesse anche le frontiere agli immigrati, essendo il diritto di proprietà anche quello di disporne a piacimento, tale situazione potrebbe dirsi libertaria, mentre l’eventuale resistenza armata contro tale situazione, andando a ledere un diritto “sacro”, sarebbe un grave crimine. Ora, una logica “anarchica” di tal fatta è ridicola. Si ha, insomma, la netta sensazione che, più che tutelare il dinamico ed autopoietico mercato, si finisca per difendere la statica proprietà, più che valutare gli aspetti aggregativi del primo, si voglia sottolineare quelli di esclusione della seconda. Io, invece, credo che gli abitanti del paese che non gradissero essere considerati pertinenze della proprietà rivedrebbero la loro acquiescenza alle aspettative del proprietario, ritirerebbero il “dono”, essendo venuto meno l’elemento di utilità sociale dello stesso o la mancanza di danno per loro stessi. Questo è mercato, cioè un continuo rivedere le proprie posizioni dando luogo, tramite le mutevoli posizioni di tutti, ad equilibri sempre nuovi. Insomma, se tutto viene dal mercato, anche la proprietà è un prodotto del mercato. Non gli preesiste e soggiace alle stesse leggi. Niente prescinde dalla volontà degli individui. 2. Credo che la difesa di diritti naturali non possa fare a meno dello stato. Ulteriore conseguenza della supposta sacralità dei diritti proprietari è che è alquanto improbabile che una tale aprioristica inviolabilità potrebbe mantenersi in barba alle volontà dei singoli facendo a meno della protezione statale. Nel nostro esempio precedente, ad esempio, il proprietario avrebbe potuto mantenere il suo ruolo di dittatore, solo facendo intervenire la soldataglia del paese a massacrare gli insorti, definiti banditi (esattamente ciò che fecero i colonizzatori piemontesi con i “briganti”). Si pensi ai “sem terra” brasiliani che espropriano i latifondi. Se eliminiamo lo stato, beh, stanno dando voce al loro diritto di voto nel mercato e il mercato ha deciso che la terra non è più del proprietario riconosciuto fino ad un attimo prima dell’esproprio. Viva il mercato. 3. Credo che lo sfruttamento esista. Secondo gli anarco-capitalisti il concetto di sfruttamento non ha senso. Infatti, secondo la logica delle “preferenze dimostrate”, un operaio che accetta una paga misera preferisce, dimostrandolo con atto concludente, tale paga a nessuna paga. Certo. La cosa non tiene conto che, oltre all’offerente ed all’accettante, esiste un terzo elemento, definito bisogno, che fa si da rendere preferibile e dimostrata la scelta accettante, ma il bisogno non è stato, a sua volta interrogato. Il più delle volte, però, i bravi “offerenti” si impegnano a mantenere ben pasciuto il comodo terzo incomodo per poterlo poi sempre ospitare quale convitato di pietra alle loro trattative. Beh, io lo chiamo sfruttamento. 4. La predominante cultura anarco-capitalista è conservatrice. Soprattutto in Italia, domina la corrente “paleo-libertarian” che unisce a questi elementi di conservatorismo economico in grado di affossare la carica progressista dell’idea del free market anarchism, una filosofia reazionaria che nulla ha a che vedere con i presupposti libertari. Non si capisce per quale motivo, quasi a voler epater les borgoises, questi autori si lanciano in, per me inammissibili, tirate filo-cattoliche preconciliari, anti-evoluzionistiche, teo-con e contrarie ad ogni forma di laicità. Il tutto basato, probabilmente, sulla balzana teoria che la Chiesa sia sempre stata un contrappeso nei confronti dello Stato, mentre io credo che questa concorrenza derivi solo dal desiderio della Chiesa, totalità altrettanto pregna di capacità di soffocamento del singolo, di farsi Stato. 5. Il secessionismo non mi basta (e, un po’, mi spaventa). E’ vero che il federalismo è da sempre uno dei cavalli di battaglia dell’anarchismo, a cominciare da Proudhon (meu amado), ma, soprattutto nella versione italiota, l’anarco-capitalismo ha preso la fissa del secessionismo. Ciò sulla base del contraddittorio (rispetto a tutta la sua produzione individualistica precedente) ultimo Rothbard, autore di un testo intitolato “Nazioni per consenso”. Cioè, ci associamo sulla base del consenso e decidiamo i confini, fisici, normativi, etici e spirituali della “nazione”. Del resto, i proprietari di un territorio non sono forse quelli che pagano le tasse? I nostri legaioli padanisti ci sono andati a nozze grazie anche, io credo, alla possibilità di nobilitare un certo razzismo a cui Cattaneo non bastava. Essere insieme beceri e anarchici è la quadratura del cerchio. Sennonché, io vorrei puntualizzare tre cose. Niente in contrario al federalismo, anzi, io arriverei fino alla federazione dei condomini. Ma attenzione. Sembra che per gli anarco-capitalisti sia più libertaria una piccola patria in cui viga la discriminazione nei confronti degli immigrati, dei gay, dei tossicodipendenti di una più larga istituzione, non privata, gestita in modo più liberale. Insomma, non sono i modi più o meno totalitari a rendere più o meno libertaria una situazione, ma il fatto se tali atti totalitari uno se li può permettere o no. Se è il proprietario valido e riconosciuto se li può permettere e la condizione è libertaria! Eppure Bruno Leoni, a cui le migliori teste d’uovo del movimento hanno dedicato un istituto di studi, ricordava che il padrone più vicino non è necessariamente meglio di quello lontano. Da http://tarantula.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1536541 Qui, criticando Odifreddi, afferma addirittura di essere “comunista”(in senso, ovviamente, libertario): A questo punto, è giunto il momento di togliermi la maschera con cinematografico gesto: io la penso come Odifreddi! Anch’io vorrei un mondo in cui tutti fossero comunisti! Cioè, mi piacerebbe che tutti fossero animati dallo stesso spirito di comunione e fratellanza e nessuno sfruttasse nessun altro, esattamente come vorrei i torrenti di latte e le fontane di LSD. Ma, come fa giustamente notare Odifreddi, “non solo il comunismo può funzionare come sistema universale, ma funziona soltanto se lo diventa”. Bisognerebbe essere tutti genuinamente comunisti. Da http://tarantula.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1414783 Egli, semplicemente, evidenzia le aporie dell’anarchismo classico: (…) Un’opera questa che comporta il far pervenire alla coscienza il fatto che l’utopia anarchica classica si scontra con molte contraddizioni, la prima delle quali è nel fatto che è una concezione della libertà che, non tollerando altro da sé, si basa su un principio anti-libertario. In altri termini, un’organizzazione comunista, se vuol dirsi davvero non autoritaria, non può non ammettere il diritto di exit e la secessione individuale, consentendo la produzione separata e autonoma di forme organizzative alternative. Tuttavia, se così è, il comunismo anarchico finisce col negare sé stesso, consentendo il riprodursi del mercato e della concorrenza.

Da http://digilander.libero.it/biblioego/CorvRothBak.htm

Come scrisse lo stesso Proudhon, non si tratta di limitare il possibile (scelta facile e pericolosa), ma ampliarlo (scelta difficile e altrettanto pericolosa): I poli opposti di una pila elettrica non si distruggono. Il problema consiste nel trovare non la loro fusione, che sarebbe la loro morte, ma il loro equilibrio incessantemente instabile, variabile a seconda dello sviluppo della società. (da Teoria della proprietà)


Ecco, grazie a luigi che riunisce in questi punti la mia visione, la sua e anche quella di Nicosia e tanti altri, penso si possa farla finita con le considerazioni inutili e continuare se si vuole un dibattito serio. tutte le voste risposte sono sopra nell'articolo di luigi fatto proprio per l'occasione. domenico.


Carissimi? Corvaglia? Ma chi sei, il portaborse di Corvaglia? :-) Il liberoscambismo è una teoria liberista. E non esiste un pensiero non socialista dell'anarchismo: http://ita.anarchopedia.org/A.1_Cos%E2%80%99%C3%A8_l%E2%80%99anarchismo%3F#A.1.4_Are_anarchists_socialists.3F E quelli che, come Tucker, tu chiami anarchici liberali, si definivano socialisti. Obiettivo degli anarchici non è soltanto lo Stato (che comunque vogliono eliminare, non limitare in campo economico come i liberoscambisti), ma anche le gerarchie. Qui tra cospirazionisti e revisionisti non ci si salva più. E se vuoi proprio che ti dica quello che penso, te lo dico:

penso che oltre ad utilizzare terminologie fuorvianti e pericolose (e a sbagliare alla grande identificando gli anarco-comunisti con i marxisti e i socialisti statalisti) la vostra unica preoccupazione sia quella di spammare là dove possibile i vostri articoli e le vostre teorie, che oltre ai paroloni e alla complicatezza espositiva non hanno nulla di originale (nella migliore delle ipotesi). Ma non avete altra possibilità di sentirvi qualcuno se non facendo del gran fumo intorno all'anarchia? Questo è quello che penso io... e, contrariamente a Corvaglia, non sono psicologo! Il vostro comportamento eccentrico e falsamente "dotto" è infatti molto simile a quello di altri "anarchici liberali" venuti qui ad insultarci e a dare ordini prima di te (tipo Alfredo Mazzucchelli). Probabilmente vi fanno con lo stampino in qualche paese comunista. :-)--K2 22:51, 9 gen 2010 (UTC)

Corvaglia? Ma chi sei, il portaborse di Corvaglia? no è un caro amico.


venuti qui ad insultarci

??? non sono io ad aver cancellato.....

.Ma sei tu a d avere detto che non siamo intelligenti e che siamo fascisti libertari. Ecc. ecc. ecc. E quello che scrivi resta, purtroppo per te.--K2 16:28, 10 gen 2010 (UTC)


e a dare ordini

mai fatto!

Altra balla. "Adesso rimetti la voce", "adesso discutiamo"... --K2 16:28, 10 gen 2010 (UTC)


con lo stampino in qualche paese comunista

sicuro è riferito a noi? dubito.. ma questo non era luogo di dibattito e non da spammare... io iserisco articoli non ca...ate..

Tu inserisci articoli che non aggiungono nulla al dibattito, con gravi sviste e che generano null'altro che confusione terminologica.--K2 16:28, 10 gen 2010 (UTC)

la censura per me è fascismo, chi ha le cople ne prenda atto, non dico nulla, le code di paglia non mi appargengono. se uno cancella un lavoro è ovvio che poi pretende, voglio vedè se te rubano i soldi se poi nn li vuoi...

Tu inserisci articoli che non aggiungono nulla al dibattito

non aver la presunzione della verità, tutti quelli che lo fanno si chiaman stalinisti. stesso io mi metto in gixco e sono aperto al dibattito.


con gravi sviste e che generano null'altro che confusione terminologica

vi leggo dubbi qui.

ma poi non avevamo detto che il dibattito doveva continuare sulla serità. io inserisco articoli e tu ribadisci cose già detto co sti temrine che noi creiamo confusione bla bla bla bla...ecc... ti ho spiegato tutto nella mia pagina, aspettavo commenti mi ritrovo scritto che non ho firmato, il che è vero, mi son scrodato, oh: capita.. ma il dibattito??? e poi parli sempre noi, noi noi, ma io vedo sempre K2 scritto? mmmmmmm... (domenico)

Sembra che in America vogliano proibire le coltivazioni biologiche

Stanno esagerando e pronto verranno ampiamente sgamati dal Popolo, che si rivolterà:
Armando Spedicato 11 gennaio alle ore 6.48 Rispondi http://www.facebook.com/?filter=app_2309869772#/note.php?note_id=244175072225&id=550889089&ref=nf Gli Stati Uniti tra meno di una settimana e mezzo voteranno un provvedimento che metterà fuori legge le coltivazioni biologiche. I sostenitori: la MONSANTO, la grande impresa chimica e di ingegneria genetica, accompagnata dalla CARGILL, dalla ADM (Archer, Daniels e Midland) e da altre 35 grandi imprese agroalimentari. “La Camera e il Senato degli Stati Uniti tra meno di una settimana e mezzo voteranno un provvedimento che metterà fuori legge le coltivazioni biologiche ( il disegno di legge HR 875). Vi è una fortissima pressione per approvare la trasformazione in legge in un tempo molto breve, prima che la popolazione si accorga di ciò che sta accadendo. Il principale sostenitore e chi ha svolto il lavoro di lobby è la MONSANTO, la grande impresa chimica e di ingegneria genetica, accompagnata dalla CARGILL, dalla ADM (Archer, Daniels e Midland) e da altre 35 grandi imprese agroalimentari. Questa normativa obbligherà le aziende a produzione biologica a usare particolari fertilizzanti e sostanze velenose contro gli insetti, in base a decisioni prese da una Agenzia di nuova costituzione “al fine di garantire che non vi siano pericoli per l’alimentazione pubblica”. Queste norme saranno obbligatorie anche per gli orti familiari che producono alimenti solo per autoconsumo e non per la vendita. Se questa legge sarà approvata non esisteranno più semi originali ma solo i semi geneticamente modificati della MONSANTO, che oggi stanno mostrando la loro capacità di generare malattie impreviste negli esseri umani”. E’ disponibile un video su questo problema:
http://www.youtube.com/watch?v=epXNJNjYBvw&feature=related

Alfredo Mazzucchelli

PS: ma l'alfredo di cui parli è il figlio di UGO? quello che costruì la statua a bresci a carrara, perchè se si, alfredo ha tutta la mia solidarietà, anzi forse non sai di chi stai parlando, una figura storica vero critica verso la fai, ma un grande personaggio...

a proposito di berneri ecco un suo articolo:

A proposito di Camillo Berneri

Ho letto con vivissimo interesse gli atti sul convegno di Reggio Emilia sulla personalità del compagno Camillo Berneri. Questa volta l’autopsia del Nostro è stata più attenta e completa, si è addentrata più compiutamente e finalmente sulla originalità del suo pensiero di anarchico. Il linguaggio mi sembra comunque assai elaborato e tale da riservarsi ad un pubblico più abituato al linguaggio filosofico (e questo soprattutto per quanto riguarda l’ottimo lavoro di Adamo!), così richiederà un ulteriore sforzo che ne faciliti finalmente una divulgazione necessaria ! Camillo Berneri era un anarchico relativista, come lui stesso preferisce inquadrare l’anarchismo, ed era anche un anarchico agnostico, ovverosia un anarchico che non si lasciava impressionare né da ideologie né tanto meno da principi. Il fatto che considerasse poi gli anarchici quali Liberali all’interno della Internazionale, già questo dovrebbe aprire gli occhi sulla sua iconoclastia. La polemica con Max Sartin lo pose di fronte ad un ateo, che col suo dogmatismo non riuscì mai a capire la differenza tra un principio ed una opinione, contribuendo in tal modo a proseguire in quell’opera di oscurantismo nei confronti dell’anarchismo e che porterà l’anarchismo stesso fuori dalla società, fuori dal confronto, nel più allarmante isolazionismo ed emarginazione. Il Sartin, come la maggior parte dei compagni, purtroppo non si rese neppure conto del fatto che lo Stato si stava sempre più connotando come una realtà amministrativa, più che politica e che quindi il principio caro all’anarchismo “ateo” dello Stato nemico a tutti i costi ed anche in quanto tale, era ormai un principio da sottoporre, anche questo al vaglio di nuove esperienze . Se questa giornata di studi sul pensiero del nostro compagno CB non avrà una ricaduta sulla individuazione di mezzi adeguati alla realtà odierna e tali da considerare le elezioni comunali come uno strumento amministrativo delle nostre vite e delle nostre necessità, significherà che questa autopsia si concluderà ancora con una nuova sepoltura, una nuova censura sul suo pensiero, relegando l’anarchismo ancora una volta nel ridotto di stantii celebrazionismi ed autoreferenzialita’, in compagnia del fuso e dell’arcolaio.

Alfredo Mazzucchelli (Carrara) http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/331/81.htm

domenico.

Dei "grandi personaggi" che si definiscono imprenditori "anarchici liberali", che si candidano con Forza Italia e che vengono qui ad insultarci gratuitamente, non sappiamo di che farcene. Pensa tu a glorificarli, ti riesce particolarmente bene. E poi ti dico un'altra cosa: il fatto che tu ti ostini a non utilizzare la firma, malgrado da molto tempo ti si preghi di farlo e ti si spieghi come farlo, la dice lunga sul tuo modo di rapportarti con le persone. Molto lunga.--K2 16:20, 10 gen 2010 (UTC)

con forza italia? non lo sapevo. la firma me la son scordata. e ti si spieghi come farlo, la dice lunga sul tuo modo di rapportarti con le persone. mi spiace ma non son cattivo come mi fai apparire domenico.

però questa cosa di forza italia non mi risluta, dove l'hai vista? io ho un articolo in cui alfredo identifica berlusconi con mussolini e la dittatura: http://www.indicius.it/Politica/vite_parallele.htm mah.... fammi capire un pò, in effetti con forza italia è assurda la cosa, dove l'hai visto? domenico.

Cerca cerca che lo trovi... non è come la lettera di Berneri! :-)--K2 18:58, 10 gen 2010 (UTC)

grazie per l'aiuto, l'umanità nova con te è davvero vicina. domenico.

ecco quello che ho trovato: Un'alchimia com­plessa: a lui non vanno proprio giù «i comunisti: questa è l'ultima Stalingrado da almeno vent'anni, ed è vero, sono impegnato per buttarli giù». Ma aggiunge che il voto a For­za Italia non lo darà. http://www.radicali.it/view.php?id=79319

domenico.

Più che vicina a me credo che Umanità Nova sia lontana da te, visto che non ti pubblicano quello che gli mandi. Chissà perché eh. Se però per umanità nova intendi l'arte di insultare gli altri, allora credo che io abbia tutto da imparare da te, umanissimo e novissimo maestro. Adesso, però, trovati qualche altro interlocutore, per favore, ché come vedi ho da scrivere e non da perder tempo con amenità. Ciao irriducibile anonimo.--K2 19:16, 10 gen 2010 (UTC)


prima ti cancellano, prima ti deridono, prima ti (non sanno cosa fare), poi si lamentano. una dedica dedicata a chi? chi sarà sarà. infine....... e che sia un (.) punto serio. speriamo nella non censura in futuro (unica richiesta dal mio umanissimo io) un saluto, domenico.

Bello, mi piace come scrivi, una via di mezzo tra le massime gandhiane e la poesia simbolista. Comunque l'energia si trasforma non si distrugge. Su anarcopedia nulla si censura tutto si anarchizza. Per cui ti invito a non avere timori... ed atteggiamenti vittimistici, che peraltro poco ti si addicono, grazie.--K2 20:44, 10 gen 2010 (UTC)


Bah!

Bah! Mi sono iscritto da pochi giorni ed ho attivato solo due pagine (Dorothy Day e Paul Goodman). Non me ne sono occupato perchè ne condivido particolarmente le idee, ma solo per coprire delle lacune. Dorothy Day era una cattolica in via di canonizzazione e io sono anticlericale, figuriamoci! Certo è che se un'enciclopedia è tale, deve essere completa e, il più possibile, avalutativa ed asettica. Scopro ora che entrambi sono finiti nella categoria "pseudoanarchici"! Allora sono andato a vedere chi altro fosse finito nella black list. Sorpresa: Kevin Carson! Insomma, mi sembra che si stia un po' esagerando. Capisco che una cosa è l'ortodossia ed un'altra l'eresia, ma qui mi sembra che l'eresia sia quella di un comitato anarchico che si attribuisce l'onore di distribuire patenti e pedigrees. Cioè, io condivido spesso quanto si dice contro alcuni di questi autori, ma un'enciclopedia anarchica non può escludere voci quali "anarchismo cristiano" - per dirne una che mi fa venire i brividi e conati di vomitp - , o "anarchismo di matrice liberale", perchè esistono! Non si può liquidare così, come falsi anarchici, una Simone Weil o, per giungere al ridicolo, perfino un Paul Goodman. Paul Goodman! Roba che esce dall'ambito del vandalismo e finisce in quello del surreale. Perchè? Perchè hanno detto cazzate? Può essere. Molte ne hanno dette altri qui inclusi fra i veri anarchici, nonostante tutto. Chomsky alla corte di Chavez è più rispettabile? Altre cazzate, magari, le possiamo leggere in questa pagina. Chi si può assumere la responsabilità di configurarsi in un MinCulPop anarchico? Il modo per esprimere una certa "diversità" può essere quella di dire che una data visione è "discussa", "criticabile sulla base di, ecc. ". Un modo di categorizzare autori fuori tradizione può essere "revisionisti". Si può immaginare delle pagine intere di presentazione di questi filoni con una lettura critica in calce, e così via. Ma così, ragazzi, si rischia di dar ragione a chi ci giudica sognatori dell'impossibile, se cominciamo a espellerci e vaffancularci già su una enciclopedia in rete! Si rischia di dar ragione a Corvaglia - che non tollero - quando dice che gli anarchici sono "talebani". So che non è così. Che ne dite? Rivediamo questa opera di imbrattamento in favore di una tolleranza libertaria?

PS: Domenico, metti qualche punto o virgola ogni tanto, che sembri un misto di Totò, Peppino, la malafemmina e James Joice sotto acido. Back Door Man Scusate, Come si fa a firmare?

Ma guarda un po' te che serie di coincidenze: non sai firmare, sei arrivato quando Letizia, la prima cosa che hai fatto è sostenere la "causa" di Letizia, non fai altro che editare le voci dei referenti culturali di Letizia (e soltanto quelli) e per scrivere gli articoli usi le stesse fonti che usa Letizia (come l'articolo di Pietro Adamo). Non è finita: guarda tu che purissima coincidenza, hai pure le stesse pretese di Letizia, ossia sdoganare "l'anarchismo liberale" ecc. Ecco: siccome però qui non siamo proprio nati ieri, vedi di non metterti a fracassare le palle pure tu. Ok? Può darsi che sia talebano ma non sono scemo. Già sappiamo qual'è il vostro modus operandi. Ciao.--K2 20:12, 11 gen 2010 (UTC)

Back Door Man ti saluto e a differenza di qualcuno, non so nemmeno chi sei, ma ti ringrazio per aver detto delle cose saggie al dì là delle considerazioni personali. Qui orami sono nella paranoia, anche Karson ripettto da gambone sono divenuti rivisionisti e perfino la rivista di Nicolini è diventata fascista. è un assurdita, non riesco a concepire questa cosa vi è profondo odio e poi sempre dallo stesso che ultimamente ha creato una marea di voci solo per cirticare la mia entrata e Corvaglia. Insomma non so più che pensare. Però ho detto questa cosa a molti e stesso nella federazione anarchica italiana c'è chi s'inizia a scandalizzare, e penso che a breve ci saranno delle dichiarazioni non tanto contente della situazione, insomma siamo alla censura più folle. mi sono stati cancellati tanti articoli e vi è una prepotenza assurda, ripeto io non sto e non cancellerò nulla, ma lo stesso corvaglia è soggetto a critiche di patenti assurde. Penso che questa cosa farà parecchio discutere, non so questi presunti compagni dove militano ma ci son parecchi che si stanno incazzando, a breve scriverò stesso ad umanità nova e all' Unione sindacale italiana, vediamo un pò che posioni prendono. e' una situazione stranissima e ho paura che si tratta di qualche provocatore o altro, non so che dire. qui ci perdiamo tutti oltre che il dibattito. domenico


E sì, nella FAI son tutti lì che si scandalizzano per anarcopedia che critica le teorie di Corvaglia. Sicuramente. E ad Umanità Nova sono scandalizzati per non aver pubblicato quello che gli hai mandato. Si sono autoscandalizzati. :D Scrivi, scrivi, che più scrivi più ti descrivi. :)--K2 20:36, 11 gen 2010 (UTC)

dai riprenditi un pò, la vita è bella, calmati io non provo odio cerca di essere un pò più felice.. domenico

Non fai altro che insultare e non provi odio? Non mi pare tanto normale. Comunque direi che sei sul filo del rasoio... mi chiedo se sia giusto che io, malgrado tutti gli insulti gratuiti che hai recato a noi e all'enciclopedia, non ti abbia ancora bannato. Forse ora è tardi? Potrebbe sembrare davvero un gesto fascista? Forse dovevo farlo subito? Consigliami... ma non dirmi cosa faresti al mio posto perché già so cosa faresti. :) Odio... che spasso.--K2 20:46, 11 gen 2010 (UTC)

dove vedi odio? io sto solo dicendo che tu censuri e tu dici anarchizzare, in urss dicevano controrivoluzionari.... e come vengono definiti i censori, lo lascio dire a te? ma tanto stai continuando e ora chi ti ferma più. e poi non dire che sto offendendo che non sto dando patenti, sto solo giudicando fatti. e ora che ci leggi in questa frase: Non mi pare tanto normale

dai per me pui dire quello che vuoi, ma lascia scrivere però, mica è solo casa tua qua?

vedi di non metterti a fracassare le palle pure tu. Ok?

il massimo della cordialità e scusami ( vedi chiedo scusa) se sto offedendo.

domenico.


Domenico, puoi dirmi che fracasso le palle, non c'è problema. Ma non puoi dirmi che censuro (perché non è vero e ti abbiamo spiegato 1000 volte perché), non puoi dirmi che sono un provocatore, non puoi dirmi che sono un fascista-libertario, non puoi dirmi che non sono intelligente. D'accordo? Lasciaci un po' vivere tu. Stiamo dietro a te (e adesso magari anche al tuo "nuovo amico") da quando sei arrivato. Ti assicuro che prima di oggi questo trattamento è stato riservato soltanto ai vandali. Il fatto è che io preferirei avere a che fare con un vandalo. Ti è chiaro il mio stato di disperazione? :-)--K2 21:14, 11 gen 2010 (UTC)

allora, faccio io il primo passo, cìè qualche modo per mettersi d'accordo? veniamo ad una conclusione pacifica? lo sto chiedendo per la stessa enciclopedia, non mi sembra che ci sia una bella aria ultimamente? allora facciamo un passo tutti e due? non mi va di dir cose che non c'entrano con il dibattito quindi ti dico che non fracassi niente. ho solo una richiesta, posso inserire i miei articoli? con tutti i commenti che vuoi, ma non cancellarli, va bene questa o no? nel modo più cordiale possibile cosa rispondi, si può trovare un accrodo? posso inseriee nella voce liberoscambismo pro-libersocambismo? posso dir la mia? a te la parola....

domenico.

Bravo Domenico, questo è l'atteggiamento giusto. Puoi inserire i tuoi link (ma non in modo ricorsivo: cioè non puoi inserire lo stesso articolo ovunque, altrimenti è spam) nelle voci catalogate come "pseudo-anarchici" o "quello che l'anarchia non è". Se ci fai caso nelle voci così catalogate li abbiamo lasciati. Come vedi la mano tesa c'è sempre stata. Ti va bene come punto di accordo oppure no? --K2 21:33, 11 gen 2010 (UTC)

non ti sembra unilaterale come accordo? perchè doveri essere inserito in pseudo-anarchismo se non mi reputo tale? ho detto che inserisci pure la tua. insomma ti sembra giusto? domenico

Sarò più chiaro: non ti è impedito, in ogni caso, di inserire link a tuoi articoli. E' impedito a te, come a me, come a chiunque altro inserire in una voce in cui si afferma una cosa link ad articoli che affermano il suo contrario. Se, ad esempio, una voce spiega perché l'"anarchismo liberale" non esiste, tu non puoi riempirlo di link ad articoli in cui si dice che l'anarchismo liberale è un fondamento dell'anarchismo. Inoltre, è impedito a te, come a me, come a chiunque altro inserire lo stesso link in più articoli. Ora hai capito?--K2 22:03, 11 gen 2010 (UTC)


Domenico, puoi inserire i tuoi articoli sulla tua pagina personale come ho fatto io oppure, se preferisci, ti invito a scrivere su INGRESSO LIBERTARIO rinunciando ai diritti d'autore.--Altipiani azionanti 21:53, 11 gen 2010 (UTC)


grazie altipiani, gentilissimo. no non mi interessano i diriti d'autore quindi pubblicherò anche lì. domenico

K2 ti chiedo, gentilemtne, se puoi eliminare da luigi corvaglia non è anarchico dalla pagina dedicata a lui. un saluto. domenico

Un anarchico liberale non è un anarchico. E' un liberale che si autoproclama anarchico. --K2 13:18, 12 gen 2010 (UTC)

Qui non ci sono schiavi

Su anarcopedia non ci sono servi, maggiordomi o addirittura schiavi. Quando si crea una voce nuova, occorre occuparsi anche della sua formattazione prima di passare alla creazione di altre voci. Non si possono inserire voci su voci (copia-incolla su copia-incolla) mettendo gli altri nella condzione di formattare quello che scriviamo. Se uno non sa come si fa, chiede, legge le guide. Va bene? Speriamo.--K2 13:46, 12 gen 2010 (UTC)

Pubblicazione articolo

Solo a titolo di informativa, è stato pubblicato l'articolo "L'anarchia fai da te - Il Pubblico dominio anarchico contro la Proprietà intellettuale" sull'ultimo numero di Amnesia Vivace nella sezione "interventi" [1].--Altipiani azionanti 12:40, 13 gen 2010 (UTC)

Non voglio fare polemica e spero di non suscitare le tue ire però la frecciata finale a Pino Bertelli secondo me te la potevi anche risparmiare perché Bertelli, come già ha avuto modo di chiarire anche a noi, da me sollecitato, non è proprietario di tutte le sue opere... ci sono i musei, i vari enti... quindi è normale che tu trovi delle foto di Bertelli sotto full-copyright. Quanto a Moglen, Stallman, Lessig, con i quali in passsato ho avuto lunghe discussioni, non hanno nulla a che fare con l'anarchia o l'anarchismo. Stallman ha studiato al MIT, come Tucker, ma non sa minimamente chi sia Tucker né ha mai subito alcuna influenza dall'anarchismo americano. Del ribelle-hippie, una figura forse un po' anacronistica di ribelle, porta solo i lunghi capelli, come Mario Merlino... ci assomiglia pure... ho detto tutto.--K2 13:44, 13 gen 2010 (UTC)

Limitazioni all'agricoltura biologica in USA... dopo in Europa ?

Carissimi, a seguito dell'invio dell'ultima mail molti ci chiedono cosa fare per arginare questa nuova legge.

Vorrei specificare che la legge è in discussione negli Stati Uniti (disegno di legge codice: HR875: la legge sulla “sicurezza alimentare”) e che quindi solo i cittadini statunitensi possono accedere al sito per comunicare con i loro rappresentanti al governo e fare qualcosa ATTIVAMENTE per bloccarla. Noi per ora possiamo e dobbiamo solo diffondere queste notizie e tenere presente che qualcosa nel mondo si sta muovendo proprio nel senso prospettato da tantissimi ormai in rete in merito alle reali intenzioni del codex alimentarius.

Sotto l'etichetta benevola di "sicurezza alimentare" ci verranno imposte le cose più assurde, ovvero delle leggi che tutelano meno il consumatore, ma che invece fanno benissimo gli interessi delle multinazionali.

Ecco qui qualche esempio attualissimo: Qui l'articolo relativo alla legge statunitense di cui sopra: http://www.laboratorioantispecista.org/hr875-la-fine-dellagricoltura-biologica e sempre nello stesso blog altri importanti riferimenti: http://www.laboratorioantispecista.org/category/ogmbiotecnologie

Intanto che succede in Europa? Siamo sicuri che a noi non deve interessare quanto accade nel "resto del mondo"? Siamo forse esenti da questo tipo di colpevoli follie ai danni del cittadino?

Direi proprio di no, infatti qui una notizia di ieri: http://www.corriere.it/salute/nutrizione/10_gennaio_12/tossine-frutta-secca-ue-alza-soglia_9e2bc63a-ff5a-11de-a791-00144f02aabe.shtml

Dunque che fare? Ogni suggerimento è benaccetto, qualcuno di voi conosce il modo per rivolgersi direttamente ai nostri rappresentanti al Parlamento europeo (organo che deve dare il via libera a questa assurdità) per far loro sapere che noi non siamo affatto felici di essere legalmente intossicati dalle aflatossine?

In attesa di vostra collaborazione vi saluto, Emanuela

RED_TURTLE, ma tu ti chiami Manuela o hai postato una lettera di una che si chiama Manuela??--K2 00:29, 15 gen 2010 (UTC)


Cara Emanuela, premesso che in quanto anarchici saremmo gli ultimi a volerci rivolgere direttamente ai nostri rappresentanti al Parlamento per ovvi motivi, ti faccio comunque notare, che probabilmente stai, come suol dirsi, prendendo una svista, e se così non fosse, comunque non stai facendo chiarezza. In tema di Agricoltura biologica non possiamo mettere sullo stesso piano l'USA che la combatte invocando motivi igienici sanitari (da qual pulpito viene la predica!) con l'Europa che, in qualche modo, (almeno per il passato), se ne è fatta paladina. Le aflatossine non sono "residui da fitofarmaci" come sembra che tu stia erroneamente confondendo, bensì sono sostanze tossiche appartenenti alla classe delle micotossine prodotte dai funghi tossigeni dei generi Aspergillus, Penicillium e Fusarium, insieme ad altre micotossine quali ocratossine, tricoteceni, zearalenone e fumonisine. Esse agiscono provocando danni a organi quali soprattutto reni e fegato a concentrazioni molto basse, e non si sa ancora se dell’ordine di ppm o di ppb (rispettivamente parti per milioni = mg/kg oppure parti per bilioni = µ/kg). Le aflatossine sono pertanto micotossine prodotte da funghi microscopici (endoparassiti e saprofiti) e si trovano in granelle di cereali e oleaginose (arachidi), ma anche in frutta secca, spezie, caffè, cacao… soprattutto quando questi prodotti vengono malconservati. Le micotossine sono sicuramente cancerogene e passano nel latte e derivati di animali alimentati con foraggio e mangimi contaminati, motivo per cui è sicuramente sbagliato porre il limite di micotossine in ppm per il bestiame e in ppb per l'alimentazione umana...così come prevede la normativa [2]. I funghi patogeni che le producono possono attaccare sia le piante vive (cereali - mais soprattutto causando vari tipi di marciumi delle cariossidi) che i prodotti agricoli conservati. Ora, per quanto riguarda le piante vive (graminacee), si cerca di evitare la produzione di micotossine limitando e controllando gli attacchi parassitari fungini con idonee pratiche agricole e con l'ausilio di presìdi sanitari sia di prodotti consentiti in agricoltura biologica (che come si sa sono di limitata efficacia) che di anticrittogamici nell’agricoltura convenzionale. Ragion per cui se l'Europa ha innalzato il limite di quantità di aflatossine relativamente a certi prodotti agricoli, significa, semmai, che essa ha agito proprio all'inverso del governo statunitense, contro gli interessi delle multinazionali e, tutto sommato, a "favore" dell’agricoltura biologica i cui prodotti sono più a "rischio fisiologico" di micotossine. Con tale misura in definitiva, si dovrebbe avere come effetto un contenimento e/o una proporzionale riduzione (ma di sicuro non un aumento) dell'uso dei presidi sanitari (fitofarmaci) per il controllo delle muffe in agricoltura sia essa convenzionale, integrata o biologica. Altra cosa rappresenta invece per i prodotti malconservati, che con questa normativa, a mio avviso, tenderanno solo a peggiorare...in fondo, come diceva mio padre, di qualcosa dovremo pur morire, ahimé!--Altipiani azionanti 22:30, 14 gen 2010 (UTC)

Proposta cancellazione

Nuova proposta cancellazione: Travaglio ed altri

Per una grande manifestazione di tutti gli anarchici nel 2010

Gruppo indirizzato a tutti gli anarchici - siano essi della corrente comunista, socialista od individualista - ed ai libertari in genere, per l'organizzazione di una grande manifestazione da farsi nel 2010. Manifestazione che possa attestare la nostra forza in questo laido sistema politico, per confermare ancora una volta che gli anarchici sono vivi, vegeti e sono pronti ad alzare la voce contro la deriva reazionaria dello Stato democristiano e squadrista. Iscrivetivi al gruppo e diffondete il verbo. In seguito, a maggioranza, si deciderà la data ed il luogo della suddetta. PS si prega a tutti gli interessati di diffondere questo gruppo sul web in tutti i modi possibili, specie linkando lo stesso a compagni, conoscenti ed in particolar modo agli altri gruppi di matrice libertaria. Solo con il passaparola si possono portare migliaia di persone in piazza, per una manifestazione unica... che possa divenire magari il preludio ad altre.''

ADERITE: http://www.facebook.com/group.php?gid=395317665330&ref=mf#/group.php?v=info&ref=mf&gid=395317665330

A parte che personalmente non sono registrato su facebook e non ho certo intenzione di farlo, ma mi domando perchè usare facebook e non i media della controinformazione tipo Indymedia oppure anarchopedia stessa? Perchè così la digos o chi per loro può fare una grande schedatura di massa? Mi sembra quasi che si voglia ripetere la furbizia di quell'infame di ricciotti garibaldi jr...--Nessuno 08:58, 21 gen 2010 (UTC)

neanche io sono registrato su F (grande fratello) ma ho ricevuto la notizia e la pubblicizzo. che dirti se anche questo è uno strumento del movimento perchè non usarlo? poi stai sicuro che internet è sotto controllo lo stesso. --Domenico Letizia 10:05, 21 gen 2010 (UTC)

Sì ma su facebook tendenzialmente ci si mette la faccia, il nome e cognome. Poi che bisogno c'è di aderire su facebook?Si discute sui Indy o altri siti del genere, si delineano i vari aspetti, ecc. e poi si vede. Su indymedia comunque la proposta non ha riscosso successo...--Nessuno 10:42, 21 gen 2010 (UTC)

si infatti sono d'accordo con te, non son registrano neanche io, ma se si tratta di publicizzarlo non vedo il problema visto che l'adesione comunque resta volontaria. Sre poi riesci a diffondere l'iniziativa anche altrove questo è molto utile e giusto, io ho ricevuto la comunicazione da A-infos e l'ho messa un pò in giro.--Domenico Letizia 10:49, 21 gen 2010 (UTC)

Non si capisce chi è che organizza l'evento. Quale gruppo? Presentata così sembra solo uno specchio per le allodole.--K2 16:36, 21 gen 2010 (UTC)
Considerato quello che hai scritto su facebook (che uno mette nome e faccia), potrebbe anche essere una trappola...Oppure, semplicemente, sono un paranoico cospirazionista :D E poi non vedo a cosa possa servire una manifestazione per fare vedere che ci siamo. Quelli lì non hanno paura o scandalizzarsi per così poco, anche perchè hanno i carruba e compagni che li difendono in ogni caso. Non ci mettono niente a sbattere dentro tutti quelli che si presentano, e insabbiando il tutto (tanto gli anarchici sono mostri, assassini, pedofili, satanisti ecc per cui...)--Roinmc89 14:12, 22 gen 2010 (UTC)
Bè, la manifestazione sarebbe autorizzata, immagino..quindi, non credo proprio che si assisterebbe a quanto prospettato da Roinmc. Più che altro se tutti aderissero su facebook le foze dell'ordine si ritroverebbero in mano uno schedario gigantesco...Mi colpisce che sia stato scelto facebook come mezzo di discussione e non i soliti organi di movimento, poi credo che per far sì che avesse un minimo di successo (MA CHI SONO GLI ORGANIZZATORI???) avrebbero dovuto provare a coinvolgere la FAItaliana, la FdCA, centri sociali, ecc...per far questo avrebebro dovuto iniziare un dibattito sugli organi di movimento...ma hanno scelto un'altra strana strada--Nessuno 10:00, 23 gen 2010 (UTC)
Quello che mi stranizza è proprio l'utilizzo di facebook. Insomma, uno si auto-scheda in questo modo(. Non si conosco gli organizzatori, le reti nazionali più importanti non sono coinvolte...Mi sembra solo un tentativo di schedarci tutti, aspettando l'occasione (o un pretesto minimo, alla fin fine) per utilizzare il 207. Magari, chi ha organizzato tutto questo, è solo un ragazzino che dell'anarchia conosce poco e niente, un po' esaltato anche. Io, in ogni modo, non particeperei mai ad una cosa così male organizzata (parliamo di facebook e della non partecipazione della FAItaliana e degli altri organi nazionali). O, ancora, è organizzata dalla FAInformale (che, ricordiamo, non è difficile sia a busta paga della questura). Questa è la mia opinione, poi...--Roinmc89 19:04, 23 gen 2010 (UTC)

Anarchopedia russa vandalizzata?

Mi pare di aver capito che l'anarchopedia russa sia stata vandalizzata in maniera molto pesante: [3]. Qualcuno sa qualcosa in più?

Adesso che ci penso qualche giorno fa erano comparsi alcuni messaggi in cirillico, che io ho cancellato perchè ho scambiato per spam, forse era una richiesta d'aiuto o ci si informava dei problemi....--Nessuno 10:30, 28 gen 2010 (UTC)

E' impossibile che quell'uomo voleva segnalare un problema per tanti motivi:

1. non lo si fa di certo cancellando per ben due volte la discussione della pagina principale;

2. non lo si fa scrivendo in russo in alfabeto cirillico...

3. ...nell'anarchopedia italiana.

Per me, colui che ha scritto quei messaggi, è lo stesso tizio che ha vandalizzato l'anarchopedia russa e sta tentando di vandalizzare anche le altre...--FiorixF1 14:19, 28 gen 2010 (UTC)

In un primo momento mi era parso di capire che aveva subito un attacco informatico molto grave, adesso frugando un pò mi sembra d'aver capito che si tratta di semplici cancellazioni di articoli..che quindi potrebbero essere ripristinati. Ma i russi non possono bannare? Fermorestando che queanto è capitato all'anarchopedia russa e solo un problema minimale rispetto a quanto succede là (basti ricordare tutti i compagni assassinati dai nazi russi...)--Nessuno 15:59, 28 gen 2010 (UTC)

Ecco la dimostrazione che afferma che quei messaggi erano spam: ho recuperato dalla cronologia i messaggi scritti dal russo e li ho fatti tradurre a google. La prima volta ha scritto:

soggetto: Chi saprebbe dirmi dove trovare bei numeri di cellulare

testo: Tutti i saluti! - Le chiedo scusa, che potrebbero non essere nel giusto posto ... - Chi sa dove acquistare i numeri di telefono d'elite? In particolare, alla ricerca di numeri di Beeline, Megafon e MTS. - Naturalmente, in alternativa, questi numeri si possono trovare presso gli uffici degli operatori cellulari stessi. Ma, sicuramente, ci sono molti altri luoghi dove si possono trovare bellissime camere. - Sarei molto grato per il consiglio.

la seconda volta invece; soggetto: new year

testo: La notte prima del nuovo anno - Aprire la porta spalancata, - Anche se una bufera di neve spazza - E la tormenta ruggisce. - La notte prima del nuovo anno - Come viene la felicità alle persone. - Che venga pure a te

insomma era veramente spam...--FiorixF1 13:35, 29 gen 2010 (UTC)

Intanto, mi scuso di essermi mostrato poco in questo periodo...Passando al motivo di questa discussione, la Russia è purtroppo sotto una dittatura vera e propria, oltre che essere caratterizzata da un forte numero di nazi;fa male, ma è la realtà, ed è ancora peggiore di quella nostra. Purtroppo, non contento, questo vandalo russo ci è venuto a fare visita, e non è da escludere che sia andato in giro per tutte le anarcopedie. Possiamo solo sperare che sia un caso isolato, e non sia un vero e proprio attacco informatico di scala maggiore, quello sarebbe un duro attacco da sopportare. Consiglio, ma non c'è poi tanto bisogno che lo dica, di tenere gli occhi aperti. Vediamo come si evolve la situazione.--Roinmc89 21:48, 29 gen 2010 (UTC)

Titoli in Maiuscolo e in minuscolo: come risolvere

Questa wiki ha un difetto che andrebbe risolto al più presto: alcune voci hanno il titolo con l’iniziale maiuscola, altri invece ce l’hanno minuscola. In questo modo succede che quando si scrive una voce e bisogna inserire un collegamento ad un’altra voce, il link è scritto in rosso, ma la voce esiste davvero (la differenza sta solo in una lettera) e questo porterebbe magari al crearsi di doppioni!

ABC però mi ha dato l’illuminazione: quando scrive le voci sulle date, le scrive prima con l’iniziale del mese in minuscolo, e poi rinomina tutte le voci con l’iniziale del mese in maiuscolo. Io propongo proprio di fare così: d’ora in poi scriviamo tutte le voci con l’iniziale in minuscolo e poi le rinominiamo con l’iniziale in maiuscolo (eccetto ovviamente le voci su anarchici o riviste: quelle le scriviamo già con l'iniziale maiuscola), così, quando inseriamo i collegamenti nelle voci, non dobbiamo preoccuparci dell’iniziale.

Propongo anche di rinominare tutte le pagine con l’iniziale minuscola già adesso, però prima vorrei il vostro consenso.--FiorixF1 13:54, 17 feb 2010 (UTC)

Alcune pagine hanno effettivamente il doppio titolo, in minuscolo e maiuscolo, altre no. Volendo si può fare, ma è un lavoro non da poco. Bisogna considerare che certi voci hanno il doppio titolo "orientato" in maniera diversa: es. martiri di Chicago ed Haymarket Square...se mettiamo in maiuscolo martiti di chicago, allora l'articolo risulterà addirittura avere 3 titoli, in questo caso forse sarebbe troppo....--Nessuno 14:16, 17 feb 2010 (UTC)

Alcune voci che avevano un solo titolo le ho rinominate con il titolo in maiuscolo. Però le pagine stampa anarchica e stampa libertaria e anche la Rivoluzione spagnola (1936-39) è meglio lasciarle così.--FiorixF1 09:02, 21 feb 2010 (UTC)

Minchia che lavoro che ho fatto!!!--FiorixF1 09:31, 21 feb 2010 (UTC)
I miei complimenti, davvero un lavoro assurdo. ;D--Roinmc89 19:59, 21 feb 2010 (UTC)

Piccola comunicazione ai compagni del Collettivo

Volevo solo informarvi che nei prossimi giorni probabilmente non ci sarò, settimana scorsa mi sono procurato una lesione al ginocchio e venerdì al 30% sarò ricoverato, dipende se rileveranno problemi ai legamenti. Se andrà tutto bene, ci risentiremo venerdì stesso, altrimenti mi farò attendere un po';D. Viva l'Anarchia, compagni, a presto.--Roinmc89 23:12, 24 feb 2010 (UTC)

In bocca al lupo.--K2 15:51, 25 feb 2010 (UTC)
Crepi--Roinmc89 17:05, 25 feb 2010 (UTC)

Tutto bene, cari compagni, nessun ricovero o intervento chirurgico in vista, almeno per ora. Il che significa che, bloccato a casa, resterò vigile su Anarchopedia, anche più del necessario--Roinmc89 21:19, 26 feb 2010 (UTC)

Prendiamo una posizione sulla manifestazione del 22 maggio?

Un breve comunicato da inserire in home, magari. Mi sono un po' informato e ho saputo che: 1. tra gli amministratori del gruppo di sedicenti anarchici su facebook c'era gente di estrema destra (ora, dicono gli organizzatori, allontanata); 2. più che di anarchici e persone che conoscono il pensiero anarchico si tratta di gente contro l'attuale governo e che si ispira a generici principi di libertà (di matrice prevalentemente borghese)... e questo annacquamento, secondo me, è molto pericoloso perché svilisce, banalizza e stempera l'ideale anarchico; 3. c'è stata una strumentalizzazione del movimento anarchico per cui sono state pubblicate dichiarazioni nelle quali si diceva che i vari gruppi e le varie organizzazioni anarchiche italiane sarebbero scese in piazza in 22 maggio (addirittura è stato manipolato ad arte un articolo di Umanità Nova, che non parlava assolutamente della manifestaione del 22 maggio, in modo tale che detto articolo invitasse gli anarchici ad andare alla manifestazione del 22 maggio); 4. anche per le ragioni di cui ai punti precedenti, veri gruppi anarchici di varie parti d'Italia hanno emesso comunicati per prendere le distanze dalla manifestazione, sottolineando con precisione i motivi di non convincimento. --K2 13:52, 7 mar 2010 (UTC)

Solo per il fatto di essere una cosa nata su facebook, abnorme bimbominchiata, sarebbe da mettere al rogo. Difficile che sia qualcosa di veramente anarchico, mentre è più facile che sia solo qualcosa nato dalla mente di qualche sedicenne che ha un'idea di anarchia maturata ascoltando i Sex Pistols o da qualcuno voglioso solo di schedare un po' di gente (su facebook si mettono il nome e la faccia, una schedatura volontaria). E, come, ha già detto K2, i fascisti sono sempre all'agguato e appena possono si infiltrano, gli emulatori di Mario Merlino. Se davvero vogliamo scendere in piazza, utilizziamo i canali anarchici veri, non facebook.--Roinmc89 14:21, 7 mar 2010 (UTC)
Sicuramente tra coloro che aderiscono alla manifestazione ci sono persone in buona fede e non possiamo condannarle per aver fatto una determinata scelta, comunque sono d'accordo nello scrivere un breve comunicato...magari senza gettare la croce addosso a tutti gli aderenti ma semplicemente evidenziando ciò che non ci piace di questa manifestazione (il fatto che sia nata su facebook, possibili infilitrazioni, svilimento dei principi anarchici, schedature di massa, ecc.). Possono bastare anche poche righe secondo me...--Nessuno 09:15, 8 mar 2010 (UTC)
A questo proposito ho trovato due link, uno di indymedia lombardia e uno di informa-azione. Da entrambi, i dubbi sono gli stessi: perchè facebook e quali sarebbero i punti su cui si basa la manifestazione. Nel link di indymedia lombardia c'è, in ogni caso un "comunicato" degli organizzatori. Io confermo la mia contrarietà, anche perchè sembra solo una manifestazione contro l'attuale governo e in cui l'anarchismo viene solo strumentalizzato, e credo, in ogni caso, che bisogni prima parlare di una eventuale manifestazione, non uscirsene dicendo "in tal luogo a tale ora, gli anarchici manifestano".--Roinmc89 15:21, 8 mar 2010 (UTC)


Lupo Rosso

i fascisti sono sempre all'agguato e appena possono si infiltrano [ed aggiungo serviziumi piu' o meno deviati] possono essere pure qui in quanto a parte il sottoscritto , e qualche altro , che dalla sua pagina utente si risale a nome cognome e quant'altro vengono usati pseudonimi e quindi se ci poniamo il problema degli infiltrati pure anarchopedia sarebbe l'ideale per chi vuol far operazioni di controllo e repressivi quindi non facciam di " tutta l'erba un fascio " pure io sono su face book [minchionata grandiosa d'accordo con NESSUNO] ma dichiaro mie idee .Su questo discorso mi dichiaro seguace di Lenin che diceva che la propaganda della propria posizione politica in qualunque posto per cui non temiamo troppo gli spioni ma stiamo ben in guardia su eventuali provocatori od idioti che mettano articoli pesantemente perseguibili --Lupo rosso 17:15, 9 mar 2010 (UTC)

Allora, lo scriviamo questo comunicato? qualcuno butta giù qualcosa?--Nessuno 10:32, 12 mar 2010 (UTC)ù
Butto giù qualcosa.--K2 11:49, 12 mar 2010 (UTC)


Bozza comunicato

Anarcopedia comunica di non supportare la sedicente manifestazione anarchica del 22 maggio 2010 a Roma. Riteniamo che nell'organizzazione di questo evento siano stati commessi alcuni gravi errori, tra cui:
  • l'utilizzo di un «mezzo di schedatura di massa» come Facebook per la promozione dell'iniziativa;
  • la banalizzazione deI termini «anarchia» ed «anarchici» per indicare una realtà ben più vasta (persone contro l'attuale governo e che, per lo più, si ispirano a generici principi di libertà ma senza avere una reale consapevolezza del pensiero anarchico e della storia dell'anarchismo);
  • la strumentalizzazione del movimento anarchico operata su due livelli: il parlare a nome di tutti gli anarchici italiani e la manipolazione di un articolo di «Umanità Nova» effettuata al solo scopo di indurre i lettori ad associare un'autorevole voce dell'anarchismo alla manifestazione romana.

Se, infine, aggiungiamo che tra gli stessi organizzatori dell'evento figuravano, almeno originariamente, i nomi di alcuni militanti di estrema destra, non desterà sorpresa se Anarcopedia non supporta la manifestazione del 22 maggio e si aggiunge a quei gruppi di anarchici, veri, che hanno ritenuto opportuno pubblicare comunicati di non adesione.--K2 12:17, 12 mar 2010 (UTC)


Buono, mi sembra completo e chiaro--Roinmc89 14:54, 12 mar 2010 (UTC)

Io scriverei Il Collettivo Anarchopedia anzichè semplicemente Anarchopedia, poi comunque aggiungerei qualcosa tipo «fatta salva la buona fede di parte degli aderenti» o qualcosa del genere..insomma un sottolineare che non tutti gli aderenti per forza di cose non sono in buona fede (per esempio anche quel "veri" anarchici in riferimento ai gruppi che non aderiscono mi sembra eccessivo)..e poi se è possibile metterei il link dell'articolo du Umanità Nova a cui si fa riferiemnto. Per il resto va benissimo, secondo me ovviamente, quando sarà pronto possiamo anche mandarlo un pò in giro (indymedia, informa-azione..sempre che lo accetti...bella ciao ecc.)--Nessuno 10:04, 13 mar 2010 (UTC)

Seconda Bozza

Il Collettivo di Anarcopedia comunica di non supportare la sedicente manifestazione anarchica del 22 maggio 2010 a Roma. Riteniamo che nell'organizzazione di questo evento siano stati commessi alcuni gravi errori, tra cui:
  • l'utilizzo di un «mezzo di schedatura di massa» come Facebook per la promozione dell'iniziativa;
  • la banalizzazione dei termini «anarchia» ed «anarchici» per indicare una realtà ben più vasta (persone contro l'attuale governo e che, per lo più, si ispirano a generici principi di libertà ma senza avere una reale consapevolezza del pensiero anarchico e della storia dell'anarchismo);
  • la strumentalizzazione del movimento anarchico operata su due livelli: il parlare a nome di tutti gli anarchici italiani e la manipolazione di un articolo di «Umanità Nova» effettuata al solo scopo di indurre i lettori ad associare un'autorevole voce dell'anarchismo alla manifestazione romana (articolo originario, in cui non si accenna minimamente alla manifestazione del 22 maggio).

Se, infine, aggiungiamo che tra gli stessi organizzatori dell'evento figuravano, almeno originariamente, i nomi di alcuni militanti di estrema destra, non desterà sorpresa se il Collettivo di Anarcopedia, pur riconoscendo la buona fede di molti partecipanti all'iniziativa, non supporta la manifestazione del 22 maggio e si aggiunge a quei gruppi di anarchici che hanno ritenuto opportuno pubblicare comunicati di non adesione.--K2 12:17, 12 mar 2010 (UTC)

L'articolo originario

E' questo: http://www.umanitanova.org/node/12682 Quando io ho letto ("articolo in parte estratto da Umanità Nova") ho pensato (e penso proprio di non essere stato il solo) che si trattasse di uno stralcio preso su UN ma che effettivamente fosse intitolato "VIOLENZA DI STATO IERI E OGGI. GLI ANARCHICI ROMPONO IL SILENZIO. IL 22 MAGGIO CORTEO A ROMA." e che effettivamente terminasse col dire "A tutto ciò noi anarchici ci ribelliamo! A tal proposito ci stiamo mobilitando sul web per organizzare il 22 maggio a Roma una grande manifestazione contro l'ennesima deriva reazionaria di questo stato infame. Inviatiamo per ciò tutti i compagni ad unirsi al gruppo di facebook "Anarchia. Per una grande manifestazione del 22 maggio a Roma" per cosi contribuire ad organizzare, appoggiare, e diffondere l'iniziativa." Invece, quest'ultima frase e il titolo sono gli unici ma significativi cambiamenti che sono stati apportati all'articolo, che avrebbe dovuto essere linkato (visto che è sul web). Invece, per trovare le importanti differenze, uno se lo deve andare a cercare. Vi assicuro che quelli di UN non amano particolarmente questo tipo di collage. E poi io dico: se hai qualcosa da dire, utilizza parole tue! E che senso ha comunicare in un post di un blog che c'è la manifestazione a Roma quando tutto il blog parla della manifestazione di Roma?? Serve solo a fare un collage e a dare l'impressione che quella chiusura faccia parte dell'articolo estratto da UN. --K2 11:29, 13 mar 2010 (UTC)

Terza bozza

La “manipolazione” m’era sfuggita e la trovo abbastanza grave. E’ possibile che sia stato un infantile tentativo di acquisire maggior prestigio, però ripeto che è abbastanza grave come cosa.

Ho apportato alcune piccolissime modifiche alla bozza: tolto la parola sedicente (non possiamo comunque escludere la buona fede, almeno sino a prova contraria..si potrebbe trovare un altro aggettivo un pò più morbido....) e modificato leggermente la parte in parentesi tonda del secondo punto, il tutto con l’intento di evitare di bollare gli aderenti come non-anarchici …Per il resto, e rispondo anche ad Altipiani, io, e penso anche gli altri, non intendo affatto porre alcun veto e nemmeno accusare gli organizzatori di essere provocatori o altro. Diciamo chiaramente che non ci piacciono le modalità organizzative ed altri aspetti. Questo siamo liberi di dirlo? Io credo di sì…Nessun veto quindi, solo una manifestazione del nostro pensiero…



Il Collettivo di Anarcopedia comunica di non supportare la manifestazione "anarchica" del 22 maggio 2010 a Roma. Riteniamo che nell'organizzazione di questo evento siano stati commessi alcuni gravi errori, tra cui:
  • l'utilizzo di un «mezzo di schedatura di massa» come Facebook per la promozione dell'iniziativa;
  • la banalizzazione dei termini «anarchia» ed «anarchici» per indicare una realtà ben più vasta (dai commenti su facebook si evince una folta rappresentanza di persone critiche contro l'attuale governo, ispirate a generici principi di libertà ma con una limitata consapevolezza del pensiero anarchico e della storia dell'anarchismo);
  • la strumentalizzazione del movimento anarchico operata su due livelli: il parlare a nome di tutti gli anarchici italiani e la grave manipolazione di un articolo di «Umanità Nova» effettuata al solo scopo di indurre i lettori ad associare un'autorevole voce dell'anarchismo alla manifestazione romana (articolo originario, in cui non si accenna minimamente alla manifestazione del 22 maggio).

Se, infine, aggiungiamo che tra gli stessi organizzatori dell'evento figuravano, almeno originariamente, i nomi di alcuni militanti di estrema destra, non desterà sorpresa se il Collettivo di Anarcopedia, pur riconoscendo la buona fede di molti partecipanti all'iniziativa, non supporta la manifestazione del 22 maggio e si aggiunge a quei gruppi di anarchici che hanno ritenuto opportuno pubblicare comunicati di non adesione.--Nessuno 10:06, 14 mar 2010 (UTC)

A questo punto mi limiterei a parlare di evento organizzato dal gruppo Facebook «Anarchia. Evento del 22 maggio a Roma.», tanto per essere il più possibile obiettivi ed evitare di esprimere un parere sul livello di "anarchia" espresso dalla maifestazione. Per quanto riguarda la prima parentesi, non è che deduciamo la folta presenza di meri antiberlusconiani soltanto dai commenti su facebook, ma anche dal blog ufficiale e - per quanto mi riguarda - da informazioni ricevute da altri compagni, per cui o indichiamo tutte le fonti o indichiamo genericamente la rete). Trovo le parole di Altipiani semplicemente offensive perché qui nessuno ha mai posto veti ad altri di manifestare e di manifestare il proprio pensiero. Boh. --K2 16:42, 14 mar 2010 (UTC)
K2, io credo che Altipiani abbia preso male il fatto che abbiamo nominato, nella bozza, il Collettivo, senza in effetti ascoltare un suo parere(anche se, da un po' di tempo, mi sembra che siamo rimasti solo te, Nessuno e me). Mi sembra eccessivo definire offensive le sue parole, ma è anche vero che non abbiamo mai posto il veto di manifestare.(Se non fossi anarchico, sarei potuto essere un grande diplomatico :D)--Roinmc89 21:10, 14 mar 2010 (UTC)

Quarta bozza

Il Collettivo di Anarcopedia comunica di non supportare la manifestazione organizzata dal gruppo Facebook «Anarchia. Evento del 22 maggio a Roma.» Riteniamo che nell'organizzazione di questo evento siano stati commessi alcuni gravi errori, tra cui:
  • l'utilizzo di un «mezzo di schedatura di massa» come Facebook per la promozione dell'iniziativa;
  • la banalizzazione dei termini «anarchia» ed «anarchici» per indicare una realtà ben più vasta (da quanto reperibile in rete, si evince una folta rappresentanza di persone critiche contro l'attuale governo, ispirate a generici principi di libertà, ma con una limitata consapevolezza del pensiero anarchico e della storia dell'anarchismo);
  • la strumentalizzazione del movimento anarchico operata su due livelli: il parlare a nome di tutti gli anarchici italiani e la grave manipolazione di un articolo di «Umanità Nova» effettuata al solo scopo di indurre i lettori ad associare un'autorevole voce dell'anarchismo alla manifestazione romana (articolo originario, in cui non si accenna minimamente alla manifestazione del 22 maggio).

Se, infine, aggiungiamo che tra gli stessi organizzatori dell'evento figuravano, almeno originariamente, i nomi di alcuni militanti di estrema destra, non desterà sorpresa se il Collettivo di Anarcopedia, pur riconoscendo la buona fede di molti partecipanti all'iniziativa, non supporta la manifestazione del 22 maggio e si aggiunge a quei gruppi di anarchici che hanno ritenuto opportuno pubblicare comunicati di non adesione.--K2 16:50, 14 mar 2010 (UTC)


  • Per me adesso va benissimo. Lo mettiamo in un articolo a sè?Poi possiamo mandarlo un pò in giro per la rete (stando attenti ai link che rimandino all'articolo di umanità nova e a quello manpolato). Comunque, Anarchopedia è aperta a tutti e non è che dobbiamo consultare le persone una per una. Altipiani ha espresso il suo legittimo parere (tra l'altro anche lui ha scritto che avrebeb fatto altro che una solita manifestazione..)e va benissimo così...--Nessuno 09:34, 15 mar 2010 (UTC)
Si potrebbe aprire una sezione "comunicati del Collettivo di Anarcopedia", inserirvi il comunicato per esteso e mettere un link alla sezione comunicati in home. Poi, a maggio, pubblicare il comunicato in home (sotto una foto).--K2 14:11, 15 mar 2010 (UTC)
Sì, possiamo fare così. Dobbiamo pensare anche ad un titolo: "Perchè siamo contro la manifestazione anarchica del 22 maggio" (primo titolo che mi è venuto in mente). Naturalmente dobbiamo cercare anche di farlo girare per la rete...--Nessuno 10:21, 16 mar 2010 (UTC)
Sarebbe più corretto dire: "Perché non supportiamo la manifestazione organizzata dal gruppo Facebook «Anarchia. Evento del 22 maggio a Roma.»".--K2 11:58, 16 mar 2010 (UTC)
Veramente sarebbe ancora più corretto dire "Perché alcuni del collettivo ritengono di non voler partecipare neanche moralmente alla manifestazione organizzata dal gruppo Facebook «Anarchia. Evento del 22 maggio a Roma" e nel caso aggiungervi anche le firme.--Altipiani azionanti 14:59, 16 mar 2010 (UTC)
Per essere precisi sarebbe corretto dire: tutti gli intervenuti sulle pagine del collettivo tranne uno, che anziché venire a discutere civilmente sulle pagine del collettivo ha preferito lanciare provocazioni dalla sua pagina utente per poi venire sulle pagine del collettivo - a discussione praticamente terminata - a lanciarne di nuove. Il collettivo serve a prendere decisioni ed il collettivo è espressione, di volta in volta, di chi partecipa alla discussione. Altrimenti sarebbe impossibile prendere qualsiasi decisione. Il tuo "muro di Berlino" dovevi scavalcarlo prima. Il collettivo ha deciso e ha deciso anche come intitolare il comunicato. --K2 20:09, 16 mar 2010 (UTC)

Mi duole ricordarti, caro compagno K2, che non siamo in parlamento coi tempi prestabiliti per ogni intervento; che il cosiddetto Collettivo non è formato da solo 3 persone (che rappresentano appena 1/6 dei 19 [utenti attivi] di Anarchopedia nonché 1/13 dei circa 40 utenti registrati dotati di pagina personale) e che anche quando gli altri anarchopediani non dovessero intervenire alla discussione questi vanno messi ugualmente in condizioni di poter scegliere quando sopraggiungono più proposte di fronte a una decisione collettiva da prendere, dal momento che da noi non vale la regola di "chi tace acconsente" (tuttalpiù chi muore...tace). E comunque, essendo già scaturite 2 proposte e quindi venuta purtroppo meno l'unanimità, è ormai doveroso pubblicare le due contrapposte soluzioni stilando 2 rispettivi comunicati (il vostro e il mio) verso i quali ogni anarchopediano sarà libero o meno di esprimere il proprio consenso apponendo liberamente la propria firma.--Altipiani azionanti 21:46, 16 mar 2010 (UTC)

Se un utente registrato (come se essere utenti registrati o avere una pagina utente significasse qualcosa: anche i vandali sono registrati e hanno la propria pagina utente... e sono pure iperattivi) non partecipa alla discussione, non si può aspettare ad libitum che partecipi. Anche perché uno è libero anche di non partecipare. Ma se non partecipa, poi non può venire a mettere in discussione quello che hanno deciso gli altri mentre lui decideva liberamente di non partecipare. Ti ripeto: hai scavalcato il muro tardi. La prossima volta, invece di provocare dalla tua oasi felice, vieni qui e partecipa. Siamo arrivati alla quarta bozza nel giro di giorni, non di minuti. --K2 22:39, 16 mar 2010 (UTC)

Bozza alternativa

In riferimento alla manifestazione organizzata dal gruppo Facebook «Anarchia - evento del 22 maggio a Roma» nonostante i dubbi e le perplessità sorti sulla autenticità della "natura anarchica" di alcuni dei promotori e che potrebbero comportare il rischio di strumentalizzazioni ed infiltrazioni di elementi reazionari e provocatori durante la manifestazione, tuttavia, da anarchici, non possiamo che esprimere la nostra piena solidarietà relativamente ai motivi ai quali i promotori si sono voluti ispirare e che sono stati tratti dall'articolo di Umanità Nova Violenza di stato ieri e oggi.--Altipiani azionanti 22:32, 16 mar 2010 (UTC)

Sai cosa ti dico, ma con totale tranquillità, che da un po' di tempo in qua il tuo unico scopo qui dentro mi pare essere quello di creare divisioni. Tu, cioè, invece di partecipare alla discussione di un comunicato condiviso preferisci aspettare la fine della discussione e tirare fuori il tuo manifesto per metterlo accanto all'altro. Così come hai fatto con la tua licenza non licenza, così come hai fatto con la tua "oasi libertaria" (come se il mare che la circonda non fosse libertario). A me pare solo un atteggiamento eccentrico, provocatorio e poco produttivo. Ah, a scanso di equivoci: nessuno ti pone il veto di avere questo comportamento. Ti ho solo detto quello che penso. --K2 22:49, 16 mar 2010 (UTC)
Si vede che di fronte ad una insana e/o innaturale unanimità preferisco una sana e/o naturale differenza.--Altipiani azionanti 22:56, 16 mar 2010 (UTC)
Come abbiamo detto tante volte, l'unanimità non esiste. Non è possibile che tutti siano perfettamente d'accordo su tutto. Esiste però la sintesi. Se ci fosse stata unanimità non saremmo arrivati alla quarta bozza, che rappresenta una sintesi. Tu a questo processo di sintesi, qui discusso, hai scelto di non partecipare. Dopodiché, a processo terminato, vieni qui a parlare di unanimità insana e/o innaturale e a presentare la tua bozza alternativa come segno di sanità. Ma è proprio questo tuo comportamento ad essere insano ed innaturale per un collettivo. In un collettivo le decisioni si prendono collettivamente (cioè tutti insieme) non ognuno per conto proprio per poi pubblicare 300 comunicati diversi! E poi? Cosa succede? Si fanno le elezioni? Si pubblicano tutti questi comunicati ognuno a nome proprio? Ti pare che questo sia normale per un collettivo? Boh. Se per te questo è normale abbiamo due concetti molto diversi di normalità e di collettivo.--K2 23:19, 16 mar 2010 (UTC)
Buonanotte e sogni d'oro e...grazie per l'attenzione.--Altipiani azionanti 23:27, 16 mar 2010 (UTC)
E buona notte alla tua bozza alternativa. :-) --K2 23:46, 16 mar 2010 (UTC)
No, caro Altipiani, questa volta non mi va proprio il tuo intervento perchè sembra davvero finalizzato a dividerci. Se è vero che la maggioranza non può imporre il suo volere alla minoranza, è anche vero, a maggior ragione, che non può farlo nemmeno la minoranza sulla maggioranza. L'idea delle firme al comunicato o dei diversi comunicati mi pare ridicola, semmai sarai tu ad intervenire nei commenti di Indy, anarchaos, ecc. evidenziando la tua differente posizione di anarchopediano ...Se tu ti trovi in disaccordo con la linea del Collettivo hai due possibilità: 1) la contesti dall'interno senza voler intralciare il lavoro degli altri 2)te ne vai e sviluppi un progetto a te più consono....--Nessuno 09:03, 17 mar 2010 (UTC)
Proseguo... come abbiamo detto altre volte, l'unanimità è un obiettivo, ma questa non è sempre raggiungibile, per cui la maturità sta nell'accettare una decisione che magari non si condivide con lo scopo di non dividere e frammentare il gruppo. Tutto questo fermo restando la libertà individuale, ovvero che questa decisione non comporti poi una limitazione della libertà di coloro che non concordano. In questo caso il comunicato non accusa niente e nessuno, semplicemente trattasi di critica alle modalità organizzative. Nessuno vieta ad Altipiani di aderire alla manifestazione o di esprieree il suo sostegno (cosa che peraltro ha legittimamente fatto), ma non sarebeb corretto parlare a nome del collettivo visto che fino adesso è semplicemente la sua posizione. Posizione che nessuno ha appoggiato. Chi deve decidere sul comunicato?Secondo me solo coloro che partecipano alla discussione (e non potrebbe essere altrimenti). In questo caso abbiamo partecipato in 4: 3 hanno espresso una posizione netta ed uno un'altra. Perchè Il collettivo dovrebbe emanare due comuncati?Non ci sono ragioni per farlo...Il collettivo ne emetterà uno ed altipiani se vorrà ne emetetrà un altro dove parlerà a titolo personale. L'aver espresso questa posizione naturalmente non preclude la prosecuzione della sua attività collaborativa con anarchopedia e nessuno può giudicarlo in senso negativo per essersi espresso in maniera differente. Ora, se non ci sono altre obiezioni, io direi che tra qualche gg lo possiamo pubblicare--Nessuno 09:51, 18 mar 2010 (UTC)
Non contrasterò oltre la decisione del Collettivo e neanche andrò in giro a screditare il comunicato ufficiale. Però reputo grave il fatto che gli altri utenti attivi anarchopediani non partecipino alle discussioni neanche per esporre il proprio consenso o dissenso e non ne capisco il motivo anche perché ciò è in netto contrasto con la coscienza critica e partecipativa che vi è alla base delle organizzazioni anarchiche. A questo punto devo mal volentieri ammettere la validità della tesi di Nessuno quando, di fronte alle mie proposte di apertura ai fatti di attualità, sosteneva che la funzione esclusiva di Anarchopedia dovesse restare quella enciclopedica, cosa che la maggior parte degli utenti, con il loro tacere, hanno dimostrato di preferire. Ora ne sono convinto anch'io e considero un fallimento anche INGRESSO LIBERTARIO per la mancanza di partecipazione. Di contro un collettivo che si riduce a decidere con sole 4 persone non è espressione dell'intero gruppo e comunque non è accettabile una cosa del genere altrimenti si non corre il rischio di scadere nelle contestate tecniche democratiche decisionali e di rappresentanza. Ho espresso il mio parere non per imporre la mia visione minoritaria agli altri, ma il mio era semplicemente un invito a riflettere sull' inopportunità di contrastare una manifestazione alla quale, nonostante tutte le critiche sulle manchevolezze, errori e improprietà (e chi più ne ha più ne metta), vi parteciperanno, tuttavia, anche anarchici cosiddetti "veri". In fondo tra gli scopi lodevoli dell'iniziativa, sembrerebbe esservi anche quello di far confluire le diverse anime dei libertari per quanto ciò sia possibile. Date le premesse, a mio avviso, non ci sarebbe stata neanche necessità di emettere un comunicato ufficiale, anche perché la DISARTICOLAZIONE DEL TESTO fatta da ARANEA [4] che ha chiesto ai compagni di diffidare di questa manifestazione (di cui badate bene conosco ben poco dei promotori), per quanto interessante, mi pare anch'essa un'operazione alquanto "forzosa" con toni che riportano a certi stili propagandistici dei marxisisti-leninisti-maoisti di una volta e che comunque creano divisione e non fanno bene al dialogo. Io penso che questa manifestazione possa diventare un'opportunità e che facebook (volendo o nolendo) è una realtà, per quanto variegata, contradditoria, infantile che sia, ma è una realtà con cui bisognerà fare i conti in futuro e non certamente nella maniera intrapresa: all'inutile e pregiudizievole contrasto, sarebbe meglio provare a creare, nel limite del possibile, dei collegamenti con questa "nuova e variegata" realtà...--Altipiani azionanti 14:29, 18 mar 2010 (UTC)
Devo darti ragione su gran parte delle cose che hai detto, Altipiani, soprattutto la scarsa partecipazione dei membri al collettivo, ma non sulla tua tesi riguardo facebook. Io sono stato iscritto a facebook per 2 o 3 anni, ora non ricordo con precisione, prima di cancellarmi, e ho visto ciò che facebook è. Un guazzabuglio di gente che scrive cose quantomeno paradossali e infantili, e la presenza anarchica "vera", chiamiamola così, la trovo piuttosto esigua. Ci sono dei gruppi di anarchici veri, in cui, però, si vanno a confondere anche persone che con l'anarchia hanno poco a che fare, un po' per ignoranza, che non trovo una cosa da condannare, in fondo si può sempre imparare, come ho fatto e faccio io ogni giorno. C'è anche gente che con l'anarchia non ha proprio niente in comune, e lì è proprio il problema vero! Sembrano i cloni, lo dico senza problemi, di Mario Merlino! A onor del vero, le infiltrazioni posso esserci anche qui, ad Anarchopedia, e nella vita reale, ma lì sono palesi, a parer mio. Organizzare una cosa simile su facebook mi pare un paradosso, e, come ho già detto prima, non c'è stata un'idea, nei mesi passati, di una manifestazione. Questi se ne sono solo usciti dicendo che il 22 maggio c'era una manifestazione anarchica, punto. Ad una cosa così, credo che difficilmente mi sarei aggregato, non rientra nella mia mentalità di organizzare qualcosa. Come quando a scuola, i primi giorni dopo l'estate, si voleva prolungare ancora un po' la vacanza e si proclamava lo "sciopero". L'organizzazione non mi pare tanto differente. La prossima volta, sarebbe meglio che tutti gli utenti attivi (e parlo di chi contribuisce ad arricchire la nostra enciclopedia) partecipassero alle discussioni nel Collettivo, in modo da evitare queste discussioni.--Roinmc89 16:13, 18 mar 2010 (UTC)
Per quanto mi riguarda la libertà di non partecipare è tanto sacra quanto quella di partecipare, per cui a me fa piacere se a partecipare sono in tanti, ma non mi dispero se sono pochi. Inoltre, se guardate le firme che appaiono su queste pagine (ultimi 3 mesi), non sono molte. Gli utenti veramente attivi (almeno a livello di collettivo) sono meno di quanto si pensa. Ci sono addirittura amministratori che partecipano raramente a qualsiasi tipo di discussione. Quindi, il molto e il poco va sempre rapportato al numero effettivo di utenti attivi, non al numero degli utenti che hanno una pagina utente. 4 utenti possono anche essere tanti. Valutare la "rappresentatività" non è mai una questione di mera quantità ma di proporzione. Per quanto riguarda Facebook, poi, anche il mio cuginetto di 3 anni sa che razza di catastrofe per la privacy sia e quanto si presti al controllo di massa. Non è che siccome tanti utilizzano Facebook bisogna utilizzarlo per forza. Non vedo questa necessità di adeguamento. E ancora: dire che non supportiamo un evento e spiegare perché non significa osteggiarlo. Mi sono anche stufato di ripeterlo. --K2 18:08, 18 mar 2010 (UTC)
Le considerazioni che feci molto tempo fa sul fatto che l'enciclopedia debba essere semplicmente un'enciclopedia e non debba esprimere opinioni sull'attualità non mi trova più d'accordo (quell'io di qualche temppo fa non è più lo stesso io di oggi...). Ovviamente la nostra prerogativa principale resta comunque l'essere un'enciclopedia, però ogni tanto, qualche volta, possiamo anche esprimerci, seppur nella diversità di ognuno di noi....Se uno collabora e non partecipa alle discussioni non è un problema tanto grave..saremo pure pochi però in numeri di articoli abbiamo superato anche i francesi (senza contare che loro hanno molti cloni wikipediani) e qualitativamente secondo me la nostra anarchopedia è la migliore (quella inglese ha molti articoli generalisti e decine e decine di biografie ridotte a poche righe, quella tedesca sembra buona però sembrano poco interessati alle immagini e al fatto che si tratta di una wiki che dovrebbe avere colelgamenti interni ecc.)..anche se così forse pecco di nazionalismo :):)...Per quanto riguarda il comunciato si potrebeb trovare anche una formula in cui evidenziamo che anarchopedia è un collettivo sui generis in cui vi sono opinioni diverse..non so come spiegare..qualcosa tipo: «fatte salve le diversità d'opinioni interne al collettivo, Anarchopedia sostine che.....bla bla...» (ho scritto la prima cosa che m'è venuta in mente..e si può scrivere qualcosa di meglio...)..Altipiani, dici che Ingresso libertario è un fallimento per la scarsa partecipazione..sarà, ma sta di fatto che tu hai 3000 visite e io ne ho nememno 2000, nonostante io sia più attivo e più visibile di te..quindi può essere che i tuoi articoli vengano comunque letti, anche se non commentati (d'altrone a me pare che anche su Indy ci sia un calo di commenti e partecipazioni varie) --Nessuno 10:11, 19 mar 2010 (UTC)
Fare un comunicato premettendo "fatte salve le diverse opinioni interne al collettivo" e poi firmarsi "collettivo" è ridicolo. Avete mai letto un comunicato con una premessa del genere da parte di una qualsiasi organizzazione (anche non libertaria)? Dà proprio il segno dello spaccamento, della rottura (anche ben più grande di quello che è realmente: cioè una persona contraria). I comunicati rappresentano una voce comune, non la voce di una parte. A quel punto meglio non pubblicare il comunicato. Diciamo pure: meglio non pubblicare mai comunicati, perché la diversa opinione ci sarà sempre (con Altipiani, poi, è garantita). Parlo di diversa opinione perché al momento, ripeto, ne vedo solo una.--K2 10:55, 19 mar 2010 (UTC)
Hai ragione ma quello che volevo dire è che forse si può trovare una formula introduttiva di ogni comunicato, al di là che le divisioni ci siano o meno, che salvi capra e cavoli, cioè una qualche frase che dica che il comunicato è espressione di coloro che lo accettano....insomma qualcosa del genere, e non è la prima volta che collettivi\gruppi si rifanno a simili formule...Comunque per adesso il comunicato va bene, lo pubblichiamo o no?--Nessuno 14:36, 19 mar 2010 (UTC)
Io sono per la pubblicazione. Per quanto riguarda la formula introduttiva, si potrebbe provare con qualcosa tipo "Il Collettivo, dopo una lunga discussione, conferma la presenza di opinioni diverse...Decide che...".--Roinmc89 15:11, 19 mar 2010 (UTC)
Secondo me la cosa più seria è scrivere nelle pagine del collettivo che il collettivo non è un'entità astratta o la somma degli utenti registrati, ma né più né meno coloro che scrivono sulle pagine del collettivo per partecipare alle singole discussioni e alle singole decisioni. Dopodiché, va da sé che avendo ogni comunicato pubblicato fuori da anarcopedia un link alle pagine del collettivo, chiunque vorrà capire chi è il collettivo ed anche come si prendono le singole decisioni, verrà a visitare queste pagine. Non c'è nulla di più onesto che mostrare la discussione per come si è evoluta. Ma per questo basta un link.--K2 15:53, 19 mar 2010 (UTC)
Allora veramente, per farla semplice, bastano le firme sotto al comunicato, come avevo proposto io all'inizio.--Altipiani azionanti 16:37, 19 mar 2010 (UTC)
Dovrei renderti la pariglia rispondendoti "buonanotte fiorellino". Ma siccome sono per il dialogo ti rispondo e ti rispondo no, le firme non spiegano come si arriva a un comunicato. Mettere le firme è ridicolo se il comunicato è frutto di una decisione di un collettivo. Le firme le metti in calce a una petizione, non a un comunicato. Te lo dico per la terza volta: hai scavalcato il muro tardi. La prossima volta, partecipa. --K2 17:27, 19 mar 2010 (UTC)
Infatti le firme si sarebbero messe sotto ai due diversi comunicati (che quindi includevano le diverse ragioni). Quello che non riesci ancora a capire è che se si ha la presunzione di voler emettere un solo comunicato per tutti allora devi per forza fare la somma algebrica delle decisioni di ognuno e far valere quella che ha ottenuto più consensi (tecnica che in democrazia si chiama "maggioranza") mettendo a tacere la minoranza. In questo caso quello che aveva proposto Nessuno era un modo alquanto corretto, rispettoso e auspicabile di avvisare, a fronte di un unico comunicato, che questo era stato ottenuto "a maggioranza" e non all' "unanimità". Guarda K2, mi rendo conto che ormai ce l'hai con me perché mi ritieni un provocatore, ma ti posso assicurare che col tuo comportamento non ci stai facendo una figura migliore della mia, anzi. E a proposito di comunicato, fatelo una buona volta e pubblicatelo senza tanti scrupoli: sarà meglio continuare a fare solo teoria anarchica, perché se andiamo sul pratico rischiamo di fare solo brutte figure (e nota bene che ho parlato anche per me se questo può farti piacere). Anzi, guarda come sono bravo: vi risolvo io il problema cancellandomi dal Collettivo cosicché l'unanimità è salva per ora e per sempre.--Altipiani azionanti 17:47, 19 mar 2010 (UTC)

Altipiani, a questo punto stai davvero esagerando! Abbiamo avuto una discussione, abbiamo preso una posizione sulla manifestazione. Tu non ti sei degnato di partecipare, poi, invece di scrivere nella pagina del Collettivo, scrivi nella tua pagina personale. Avevamo scritto solo una bozza, ancora non era ufficiale, avresti potuto inserirti e dire che non eri d'accordo non la posizione che era stata presa nel Collettivo, anzichè dire la tua nella tua pagina personale. Alla fine, avremmo discusso un po' di più, cosa che in effetti si stava cominciando a fare, per trovare una soluzione buona per tutti. Invece, hai ritenuto giusto cancellarti dalla lista degli utenti registrati. Ma scherziamo? Boh--Roinmc89 18:59, 19 mar 2010 (UTC)

No, non scherza, lui è così: non dialoga, o fai come dice lui o ti fa la guerra. Ignora quello che gli spieghi e va avanti fino alla morte. E' disposto a scenate ed autolesionismi di ogni tipo pur di stare al centro dell'attenzione. E alla fine ti fa pure la morale. A casa mia si chiama trolling. Le caratteristiche ci sono TUTTE. La mia opinione l'ho espressa e penso di non avere altro da aggiungere alla discussione. Interverrò soltanto se serve realmente al dibattito e non per alimentare i flames del troll nell'interpretazione della vittima di noi cattivoni liberticidi. --K2 20:45, 19 mar 2010 (UTC)
Dare del troll ad Altipiani mi sembra esagerato: Per lungo tempo abbiamo operato su questa wiki solo io e lui ed abbiamo a lungo provato e sperimentato e sbagliato perchè tutti e due un pò imbranati sulle questioni tecniche (io di più) e francamente spesso non sapevamo a chi chiedere aiuto...Ho notato anche io da un pò di tempo una tendenza pessimistica di Altipiani che si è riversata su di noi, come se nulla potesse aver senso in anarchopedia....e anche una volontà ad emarginarsi senza nessun motivo..tutto questo non mi è piaciuto, però proprio troll no. Poi, ancora, le discussioni non è che si chiudono ad una certa ora..per cui dire che è arrivato troppo tardi mi sembra senza senso...non è che abbiamo una scadenza, la manifestazione è il 22 maggio mica il 22 marzo. Quello che imputo ad Altipiani non è l'esser intervenuto tardi ma aver in qualche modo voluto rompere il comunicato e la discussione senza proposte alternative cocnrete (le firme e il doppio-triplo comunicato non erano minimamente da prendere in considerazione). Comunque, in ogni caso l'idea di k2 di metetre un link che rimandi alla discussione va bene, così anche le posizioni contrarie troveranno visibilità. SE discutiamo alla fine una soluzione la troviamo, in fondo dobbiamo trovare una soluzione ai conflitti. Questo è il progetto anarchopediano, al di là dell'enciclopedia..possiamo farlo mi sembra, poco importa se magari ci mandiamo affanculo, però per far questo dobbiamo provare a rimanere nel collettivo anzichè andarcene alle prime discussioni...--Nessuno 10:07, 20 mar 2010 (UTC)
Dare del troll non è esagerato se uno si comporta esattamente e sistematicamente come un troll (tu lo chiami pessimismo io lo chiamo, più semplicemente, trolling, per non dire vittimismo). E dire che è troppo tardi è dire la verità (bisogna però intenderci su cosa significa dire "sei arrivato tardi"): lui sapeva benissimo quando la discussione è cominciata ma ha preferito porsi fuori dal collettivo ed opporsi al collettivo. Non sto dicendo che uno non abbia più diritto di parola, sto dicendo che il suo comportamento non è stato quello di chi vuole partecipare alla discussione sentendosi parte del collettivo. Tuttavia, se Altipiani adesso sta decidendo insieme a noi, non vedo perché la sua proposta del comunicato multiplo sottoscritto non dovrebbe nemmeno essere presa in considerazione: chi lo stabilisce? Se lui ha questa idea e sta partecipando alla discussione, allora la sua idea è degna di rispetto quanto la nostra. E quindi, cosa facciamo? Io proprio non so come si possano conciliare queste idee se non lasciare che il Collettivo pubblichi il comunicato così come l'ha scritto e Altipiani pubblichi il suo così come l'ha scritto: la scrittura è avvenuta contemporaneamente. Noi sapevamo di lui e lui di noi. Adesso bisogna mettere insieme i cocci per quale motivo? Per me è tardi rimettere i cocci insieme adesso. Ma, ripeto, non per una questione di scadenze, ma per una questione di rispetto delle scelte individuali (cioè quelle che un individuo compie ponendosi fuori da un gruppo) e delle scelte collettive (cioè quelle che vengono prese collettivamente da individui che scelgono di maturarle all'interno di un gruppo). Comunque, come immaginavo, l'oggetto della discussione sta diventando Altipiani azionanti e questo farà piacere a lui ma per quanto mi riguarda non sono interessato a partecipare a una discussione su Altipiani azionanti. Sono disposto invece a ragionare, come ho fatto poco sopra, su quale debba essere la soluzione migliore sulla base di come si sono svolti i fatti. Anche perché questa soluzione può aiutarci anche a prendere le soluzioni future. A me non dispiace affrontare i problemi, perché la loro soluzione ti aiuta ad affrontare meglio il futuro.--K2 10:56, 20 mar 2010 (UTC)
La sua posizione è stata valutata mi pare, ma secondo me non può essere presa in considerazione perchè espressione solo di se stesso e non di una parte de Il Colletivo. Se effettivamente ci fosse una spaccatura, allora dovremmo capire che fare...ma una persona in disaccordo non può bloccare una comunità, per quanto piccola possa essere. Lui può scrivere quello che vuole (cosa che ha fatto nelle sue pagine) ma non parlare a nome di anarchopedia, semmai, al limite si presenta come anarchopediano...Il problema di anarchopedia è che anche coloro che scrivono ogni morte di papa avrebebro diritto ad esprimersi, però ovviamente noi non possiamo pretendere che tutti siano sempre presenti e collegati, quindi per me la tua proposta K2, è buona: mi riferisco a quella che dice di inserire nelle pagine de Il Collettivo una frase che dice che "Il collettivo non è un'entità astratta ecc." e poi in ogni comunicato riportare che la decisione è stata ottenuta dopo discussione (mettere il link alla discussione). Mi sembrerebbe un buon modo per non nascondere niente e mostrarci per quello che siamo...Comunque, se la discussione si trasforma in un litigio non c'è nulla di male, l'importante è che questo sia finalizzato alla risoluzione dei problemi...Per quanto mi riguarda io invito Altipiani a ritornare sui suoi passi e a continuare la sua collaborazione (anzi Altipiani, mandami una mail privata che io ho perso la tua...)--Nessuno 20:34, 20 mar 2010 (UTC)

A proposito di democrazia diretta

Salve, ho dato un'occhiata alla voce referendum di wikipedia e ho visto che i referendum propositivi in Italia sono ammessi solo a San Marino, in Val D'aosta e a Bolzano ma quelli consultivi sono ammessi in tutta Italia e speranza che si approvi una legge che consenta i referendum propositivi non ce n'è. Per cui mi chiedevo se secondo voi è sensata la possibilità di realizzare un sito dove chiunque può fare una proposta di legge che potrebbe essere migliorata da qualunque altra persona ma senza danneggiarla e poi il sito dovrebbe dare la possibilità agli utenti registrati di votarla con un si o con un no fornendo il proprio indirizzo email in modo da invitare le persone che l'hanno votata con un si ad andare a firmare fisicamente da qualche parte, soltanto nell'ipotesi che si raggiunga il quorum per presentare un referendum consultivo . Anche se il referendum consultivo non comporta alcun obbligo da parte dei politici di approvare la legge , almeno la finirebbero di parlare a nome del popolo italiano. grazie Saluti--Gian 17:49, 14 mar 2010 (UTC)

L'idea di una democrazia diretta non è sbagliata, e, grazia a Boochkin(spero di averlo scritto giusto), è stata portata anche nell'anarchismo, definita poi municipalismo libertario(io personalmente mi trovo d'accordo con questa idea). La tua proposta, invece, ha un errore di fondo(per un anarchico): ci sono ancora i politici, uno Stato e un popolo italiano asservito ai due elementi precedenti;D--Roinmc89 21:00, 14 mar 2010 (UTC)
Grazie della risposta e del benvenuto.Penso comunque che nella vita spesso bisogna scegliere il male minore, per cui anche se per un anarchico sarebbe meglio che non ci fossero Stato e politici, bisogna partire dalla situazione attuale per tentare un cambiamento e la possibilità legale dei referendum consultivi e della tecnologia potrebbe essere un punto di partenza . Comunque volevo sapere se qualcuno ha intenzione di sviluppare un sito che sia più o meno come l'ho descritto in precedenza o se esiste qualcosa di simile da personalizzare .Altrimenti bisognerebbe usare qualcosa come WordPress dove pubblicare le proposte di legge con la possibilità di votarle mediante opportune estensioni , mentre le proposte di legge si potrebbero realizzare con wiki in modo da dare a chiunque la possibilità di migliorarle .Ciao--Gian 05:31, 15 mar 2010 (UTC)
Gli ultimi veri e seri referendum italiani sono stati spesso sovvertiti dalla classe politica (si pensi a quello sul nucleare o sull'abolizione del ministero dell'agricoltura), per cui dubito che se pure si proponesse una bella legge (es. liberalizzazione droghe oppure abolizione dei CIE oppure abolizione della vivisezione oppure divieto di commercializzazione degli animali, ecc.) poi non si troverebbe un cavillo per cancellare tutto. Poi, comunque, impegnarsi per un referendum consultivo mi pare inutile, se almeno se ne potessero fare propositivi....anche se, se così fosse possibile, visto il clima italiano passerebbe un uqalche referendum per rirpistinare le leggi razziali...--Nessuno 09:34, 15 mar 2010 (UTC)

Sistema degli Avvisi

Penso che per stimolare la partecipazione alle decisioni più rilevanti si potrebbe creare un template da inserire (magari in automatico) nelle pagine degli utenti registrati attivi. --K2 18:45, 18 mar 2010 (UTC)

Non sarebbe una cattiva idea, si eviterebbero discussioni com'è appena successo. Io non sono ancora capace, quindi mi sa che dovrà essere uno di voi a occuparsene(non è uno scaricabarile, lo dico solo per mettere le cose in chiaro, sono ancora ignorante in questo campo).--Roinmc89 22:09, 18 mar 2010 (UTC)

Bozza manifesto collettivo (più utenti partecipano al suo editing meglio è)

Benvenuto sulle pagine del Collettivo di Anarcopedia. Questo è il luogo in cui si organizza il lavoro enciclopedico, si propone la cancellazione delle voci, si partecipa alla stesura dei comunicati e si prendono le decisioni inerenti Anarcopedia, un'enciclopedia sull'anarchia ma anche un'esperienza anarchica di azione diretta. E' in queste pagine che puoi avanzare le tue le proposte e discutere quelle degli altri. Il Collettivo non è la somma algebrica degli utenti registrati, bensì l'espressione di chi, volta per volta, partecipa alla discussione. Le decisioni sono prese all'unanimità. Se non vi è unanimità, non prevale la maggioranza ma la sintesi. Se la divergenza è tale per cui l'operazione di sintesi non è praticabile, le decisioni vengono prese dalla maggioranza nel massimo rispetto possibile delle minoranze. Vere e proprie votazioni a maggioranza e minoranza potranno essere fatte soltanto previo consenso unanime e (o?) per questioni tecniche (esempi: scelta di un template, scelta di un tipo di catalogazione delle voci). Se non vi è urgenza, non esiste un tempo predeterminato per l'adozione della decisione finale. La stesura dei comunicati e dei manifesti avviene attraverso la redazione collettiva e progressiva di un unico testo. Soltanto ove la divergenza delle posizioni non possa produrre un testo comune, si procederà alla contemporanea redazione di testi diversi e alla loro votazione tramite sottoscrizione. --K2 23:45, 20 mar 2010 (UTC)

Benvenuto sulle pagine del Collettivo di Anarcopedia. Questo è il luogo in cui si organizza il lavoro enciclopedico, si propone la cancellazione delle voci e si prendono le decisioni inerenti Anarcopedia, un'enciclopedia sull'anarchia ma anche un'esperienza anarchica di azione diretta. Per questo, in occasioni di eventi libertari(manifestazioni, meeting etc), si partecipa alla stesura di eventuali comunicati, circa le posizioni da prendere.

E' in queste pagine che puoi avanzare le tue le proposte e discutere quelle degli altri. Il Collettivo non è la somma algebrica degli utenti registrati, bensì l'espressione di chi, volta per volta, partecipa alla discussione. Le decisioni sono prese all'unanimità dei partecipanti. Se non vi è unanimità, non prevale la maggioranza ma la sintesi. Se la divergenza è tale per cui l'operazione di sintesi non è praticabile, le decisioni vengono prese dalla maggioranza nel massimo rispetto possibile delle minoranze. Vere e proprie votazioni a maggioranza e minoranza potranno essere fatte soltanto previo consenso unanime e/o per questioni tecniche (esempi: scelta di un template, scelta di un tipo di catalogazione delle voci). Se non vi è urgenza immediata, non esiste un tempo predeterminato per l'adozione della decisione finale. La stesura dei comunicati e dei manifesti avviene attraverso la redazione collettiva e progressiva di un unico testo. Soltanto ove la divergenza delle posizioni sia tale da non produrre un comune testo sintetico, si procederà alla contemporanea redazione di testi diversi e alla loro votazione tramite sottoscrizione. Ho modificato solo qualche cosina, ma mi pare un po' più chiaro.--Roinmc89 01:53, 21 mar 2010 (UTC)

Benvenuto sulle pagine del Collettivo di Anarcopedia. Questo è il luogo in cui si organizza il lavoro enciclopedico, si propone la cancellazione delle voci e si prendono le decisioni inerenti Anarcopedia, un'enciclopedia sull'anarchia ma anche un'esperienza anarchica di azione diretta.

E' in queste pagine che puoi avanzare le tue proposte e discutere quelle degli altri. Il Collettivo non è la somma algebrica degli utenti registrati, bensì l'espressione di chi, volta per volta, partecipa alla discussione. Le decisioni sono prese all'unanimità dei partecipanti. Se non vi è unanimità, non prevale la maggioranza ma la sintesi. Se la divergenza è tale per cui l'operazione di sintesi non è praticabile, le decisioni vengono prese dalla maggioranza nel massimo rispetto possibile delle minoranze. Vere e proprie votazioni a maggioranza e minoranza potranno essere fatte soltanto previo consenso unanime e/o per questioni tecniche (esempi: scelta di un template, scelta di un tipo di catalogazione delle voci). Se non vi è urgenza immediata, non esiste un tempo predeterminato per l'adozione della decisione finale.

Talvolta, in concomitanza di determinati eventi o accadimenti (manifestazioni, meeting, eventi politici o sociali etc), il Collettivo sente l'esigenza di uscire dall'ambito meramente enciclopedico e manifestare la propria posizione con l'elaborazione di comunicati che esplicitino il proprio punto di vista. La stesura dei comunicati e dei manifesti avviene attraverso la redazione collettiva e progressiva di un unico testo. Soltanto ove la divergenza delle posizioni sia tale da non produrre un comune testo sintetico, si procederà alla contemporanea redazione di testi diversi e alla loro votazione tramite sottoscrizione. --Nessuno 10:26, 21 mar 2010 (UTC)

Benvenuto sulle pagine del Collettivo di Anarcopedia. Questo è il luogo in cui si organizza il lavoro enciclopedico, si propone la cancellazione delle voci e si prendono le decisioni inerenti Anarcopedia, un'enciclopedia sull'anarchia ma anche un'esperienza anarchica di azione diretta. E' in queste pagine che puoi avanzare le tue proposte e discutere quelle degli altri. Il Collettivo non è la somma algebrica degli utenti registrati, bensì l'espressione di chi, volta per volta, partecipa alla discussione. Le decisioni sono prese all'unanimità dei partecipanti. Se non vi è unanimità, non prevale la maggioranza, ma la sintesi. Se la divergenza è tale per cui l'operazione di sintesi non è praticabile, le decisioni vengono prese dalla maggioranza nel massimo rispetto possibile delle minoranze. Vere e proprie votazioni a maggioranza e minoranza potranno essere fatte soltanto previo consenso unanime o per questioni tecniche (esempi: scelta di un template, scelta di un tipo di catalogazione delle voci). Se non vi è urgenza immediata, non esiste un tempo predeterminato per l'adozione della decisione finale. Talvolta, in concomitanza di determinati eventi o accadimenti (manifestazioni, meeting, casi politici o sociali e simili) il Collettivo sente l'esigenza di uscire dall'ambito meramente enciclopedico e manifestare la propria posizione con la pubblicazione di comunicati, redatti collettivamente attraverso la progressiva elaborazione di un unico testo. Soltanto ove la divergenza delle posizioni sia tale da non produrre un comune testo sintetico, si procederà alla redazione di testi diversi e alla loro votazione tramite sottoscrizione. Al fine di ricordare figure storiche dell'anarchismo o promuovere realtà anarchiche, ciascuno può inserire in homepage un breve commento accompagnato da una foto senza la necessità di una discussione collettiva.--K2 12:15, 21 mar 2010 (UTC)
Al fine di ricordare figure storiche dell'anarchismo, promuovere realtà anarchiche o ricordare osceni fatti di cronaca, ciascuno può inserire in homepage un breve commento accompagnato da una foto senza la necessità di una discussione collettiva.--Roinmc89 20:14, 21 mar 2010 (UTC)
Benvenuto sulle pagine del Collettivo di Anarcopedia. Questo è il luogo in cui si organizza il lavoro enciclopedico, si propone la cancellazione delle voci fuori progetto e si prendono le decisioni inerenti Anarcopedia, un'enciclopedia sull'anarchia ma anche un'esperienza anarchica di azione diretta. E' in queste pagine che puoi avanzare le tue proposte e discutere quelle degli altri.

Il Collettivo non è la somma algebrica degli utenti registrati, bensì l'espressione di chi, volta per volta, partecipa alla discussione. L'obiettivo è quello di prendere decisioni all'unanimità dei partecipanti. Se ciò non è possibile, non prevale la maggioranza, ma la sintesi. Se la divergenza è tale per cui l'operazione di sintesi non è praticabile, le decisioni vengono prese dalla maggioranza nel massimo rispetto possibile delle minoranze. Vere e proprie votazioni a maggioranza e minoranza potranno essere fatte soltanto previo consenso unanime o per questioni tecniche (esempi: scelta di un template, scelta di un tipo di catalogazione delle voci). Se non vi è urgenza immediata, non esiste un tempo predeterminato per l'adozione della decisione finale.

Talvolta, in concomitanza di determinati eventi o accadimenti (manifestazioni, meeting, casi politici o sociali e simili) il Collettivo sente l'esigenza di uscire dall'ambito meramente enciclopedico e manifestare la propria posizione con la pubblicazione di comunicati, redatti collettivamente attraverso la progressiva elaborazione di un unico testo. Soltanto ove la divergenza delle posizioni sia tale da non produrre un comune testo sintetico, si procederà alla redazione di testi diversi e alla loro votazione tramite sottoscrizione.

Il Collettivo utilizza anche le immagini come mezzo per ricordare la memoria di figure storiche dell'anarchismo, promuovere realtà anarchiche o denunciare determinati accadimenti. Ciascuno può liberamente farlo inserendole in Homepage con una breve didascalia, anche senza che necessariamente approntare una discussione collettiva. --Nessuno 09:51, 22 mar 2010 (UTC)


Benvenuto sulle pagine del Collettivo di Anarcopedia. Questo è il luogo in cui si organizza il lavoro enciclopedico, si propone la cancellazione delle voci fuori progetto e si prendono le decisioni inerenti Anarcopedia, un'enciclopedia sull'anarchia ma anche un'esperienza anarchica di azione diretta. E' in queste pagine che puoi avanzare le tue proposte e discutere quelle degli altri.

Il Collettivo non è la somma algebrica degli utenti registrati, bensì l'espressione di chi, volta per volta, partecipa alla discussione. Se possibile, le decisioni vengono prese all'unanimità dei partecipanti. Altrimenti, non prevale la maggioranza, ma la sintesi. Se la divergenza è tale per cui l'operazione di sintesi non è praticabile, le decisioni vengono prese dalla maggioranza nel massimo rispetto delle minoranze. Vere e proprie votazioni a maggioranza e minoranza potranno essere fatte soltanto previo consenso unanime o per questioni tecniche (esempi: scelta di un template, scelta di un tipo di catalogazione delle voci). Se non vi è urgenza immediata, non esiste un tempo predeterminato per l'adozione della decisione finale.

Talvolta, in concomitanza di determinati eventi o accadimenti (manifestazioni, meeting, casi politici o sociali e simili) il Collettivo sente l'esigenza di uscire dall'ambito meramente enciclopedico e manifestare la propria posizione con la pubblicazione di comunicati, redatti collettivamente attraverso la progressiva elaborazione di un unico testo. Soltanto ove la divergenza delle posizioni sia tale da non produrre un comune testo sintetico, si procederà alla redazione di testi diversi e alla loro votazione tramite sottoscrizione.

Il Collettivo utilizza anche le immagini come mezzo per ricordare la memoria di figure storiche dell'anarchismo, promuovere realtà anarchiche o denunciare fatti di cronaca: ciascuno può liberamente inserirle in homepage con una breve didascalia, senza la necessità di aprire una discussione collettiva.--K2 12:53, 22 mar 2010 (UTC)

Benvenuto sulle pagine del Collettivo di Anarcopedia. Questo è il luogo in cui si organizza il lavoro enciclopedico, si propone la cancellazione delle voci fuori progetto e si prendono le decisioni inerenti Anarcopedia, un'enciclopedia sull'anarchia ma anche un'esperienza anarchica di azione diretta. E' in queste pagine che puoi avanzare le tue proposte e discutere quelle degli altri.

Il Collettivo non è la somma algebrica degli utenti registrati, bensì l'espressione di chi, volta per volta, partecipa alla discussione. Se possibile, le decisioni vengono prese all'unanimità dei partecipanti. Altrimenti, non prevale la maggioranza, ma la sintesi. Se la divergenza è tale per cui l'operazione di sintesi non è praticabile, le decisioni vengono prese dalla maggioranza nel massimo rispetto delle minoranze e del pluralismo. Vere e proprie votazioni a maggioranza e minoranza potranno essere fatte soltanto previo consenso unanime o per questioni tecniche (esempi: scelta di un template, scelta di un tipo di catalogazione delle voci). Se non vi è urgenza immediata, non esiste un tempo predeterminato per l'adozione della decisione finale.

Talvolta, in concomitanza di determinati eventi o accadimenti (manifestazioni, meeting, casi politici o sociali e simili) il Collettivo sente l'esigenza di uscire dall'ambito meramente enciclopedico e manifestare la propria posizione con la pubblicazione di comunicati, redatti collettivamente attraverso la progressiva elaborazione di un unico testo. Soltanto ove la divergenza delle posizioni sia tale da non produrre un comune testo sintetico, si procederà alla redazione di testi diversi e alla loro votazione tramite sottoscrizione.

Il Collettivo utilizza anche le immagini come mezzo per ricordare la memoria di figure storiche dell'anarchismo, promuovere realtà anarchiche o denunciare fatti di cronaca: purchè siano temporalmente sensate ciascuno può liberamente inserirle in homepage con una breve didascalia, senza necessariamente dover aprire una discussione collettiva.

In ogni caso Il Collettivo si affida al buon senso, alla maturità e alla ragionevolezza degli utenti, auspicando esclusivamente interventi finalizzati alla risoluzione dei problemi e mai alla prevaricazione dell'uno sull'altro.--Nessuno 10:15, 23 mar 2010 (UTC)

In ogni caso Il Collettivo si affida al buon senso, alla maturità e alla ragionevolezza degli utenti, auspicando esclusivamente interventi finalizzati alla risoluzione dei problemi e mai alla prevaricazione dell'uno sull'altro, in virtù del rapporto orizzontale che caratterizza il pensiero anarchico. Qualcosa del genere?--93.147.142.65 15:39, 23 mar 2010 (UTC)


Benvenuto sulle pagine del Collettivo di Anarcopedia. Questo è il luogo in cui si organizza il lavoro enciclopedico, si propone la cancellazione delle voci fuori progetto e si prendono le decisioni inerenti Anarcopedia, un'enciclopedia sull'anarchia ma anche un'esperienza anarchica di azione diretta. E' in queste pagine che puoi avanzare le tue proposte e discutere quelle degli altri.

Il Collettivo non è la somma algebrica degli utenti registrati, bensì l'espressione di chi, volta per volta, partecipa alla discussione. Se possibile, le decisioni vengono prese all'unanimità dei partecipanti. Altrimenti, non prevale la maggioranza, ma la sintesi. Se la divergenza è tale per cui l'operazione di sintesi non è praticabile, le decisioni vengono prese dalla maggioranza nel massimo rispetto delle minoranze e del pluralismo. Vere e proprie votazioni a maggioranza e minoranza potranno essere fatte soltanto previo consenso unanime o per questioni tecniche (esempi: scelta di un template, scelta di un tipo di catalogazione delle voci). Se non vi è urgenza, non esiste un tempo predeterminato per l'adozione della decisione finale.

Talvolta, in concomitanza di determinati eventi o accadimenti (manifestazioni, meeting, casi politici o sociali e simili) il Collettivo sente l'esigenza di uscire dall'ambito meramente enciclopedico e manifestare la propria posizione con la pubblicazione di comunicati, redatti collettivamente attraverso la progressiva elaborazione di un unico testo. Soltanto ove la divergenza delle posizioni sia tale da non produrre un comune testo sintetico, si procederà alla redazione di testi diversi e alla loro votazione tramite sottoscrizione.

Il Collettivo utilizza anche le immagini come mezzo per ricordare la memoria di figure storiche dell'anarchismo, promuovere realtà anarchiche o denunciare fatti di cronaca: purché siano attuali, ciascuno può liberamente inserirle in homepage con una breve didascalia, senza necessariamente dover aprire una discussione collettiva.

In virtù del rapporto orizzontale che caratterizza il pensiero anarchico, il Collettivo si affida al buon senso, alla maturità e alla ragionevolezza degli utenti, auspicando interventi finalizzati alla risoluzione concertata dei problemi, senza la prevaricazione delle opinioni di una parte su quelle dell'altra.--K2 16:02, 23 mar 2010 (UTC)

mmm..mi pare che vada abbastanza bene, però si può anche aggiungere che Il Collettivo può prendere decisioni anche nelle pagine di discussione degli articoli...Ma poi questo "manifesto" dove andrebbe inserito?In un articolo apposito o all'inizio di questa pagina?--Nessuno 09:50, 24 mar 2010 (UTC)
Credo che il posto più idoneo sia all'inizio di questa pagina in un template simile a quello di benvenuto. --K2 11:24, 24 mar 2010 (UTC)


Benvenuto sulle pagine del Collettivo di Anarcopedia. Questo è il luogo in cui si organizza il lavoro enciclopedico, si propone la cancellazione delle voci fuori progetto e si prendono le decisioni inerenti Anarcopedia, un'enciclopedia sull'anarchia ma anche un'esperienza anarchica di azione diretta. E' in queste pagine che puoi avanzare le tue proposte e discutere quelle degli altri.

Il Collettivo non è la somma algebrica degli utenti registrati, bensì l'espressione di chi, volta per volta, partecipa alla discussione. Se possibile, le decisioni vengono prese all'unanimità dei partecipanti. Altrimenti, non prevale la maggioranza, ma la sintesi. Se la divergenza è tale per cui l'operazione di sintesi non è praticabile, le decisioni vengono prese dalla maggioranza nel massimo rispetto delle minoranze e del pluralismo. Vere e proprie votazioni a maggioranza e minoranza potranno essere fatte soltanto previo consenso unanime o per questioni tecniche (esempi: scelta di un template, scelta di un tipo di catalogazione delle voci). Se non vi è urgenza, non esiste un tempo predeterminato per l'adozione della decisione finale.

Talvolta, in concomitanza di determinati eventi o accadimenti (manifestazioni, meeting, casi politici o sociali e simili) il Collettivo sente l'esigenza di uscire dall'ambito meramente enciclopedico e manifestare la propria posizione con la pubblicazione di comunicati, redatti collettivamente attraverso la progressiva elaborazione di un unico testo. Soltanto ove la divergenza delle posizioni sia tale da non produrre un comune testo sintetico, si procederà alla redazione di testi diversi e alla loro votazione tramite sottoscrizione.

Il Collettivo utilizza anche le immagini come mezzo per ricordare la memoria di figure storiche dell'anarchismo, promuovere realtà anarchiche o denunciare fatti di cronaca: purché siano attuali, ciascuno può liberamente inserirle in homepage con una breve didascalia, senza necessariamente dover aprire una discussione collettiva.

In virtù del rapporto orizzontale che caratterizza il pensiero anarchico, il Collettivo si affida al buon senso, alla maturità e alla ragionevolezza degli utenti, auspicando interventi finalizzati alla risoluzione concertata dei problemi, senza la prevaricazione delle opinioni di una parte su quelle dell'altra. Pertanto, per quanto riguarda la scrittura delle singole voci enciclopediche, si auspica che gli utenti, se vi sono posizioni contrastanti, trovino un punto di accordo dialogando nella pagina discussione della singola voce, evitando così di coinvolgere il Collettivo. La cancellazione immediata di una voce da parte di un singolo utente è possibile soltanto in caso di vandalismo.--K2 11:41, 24 mar 2010 (UTC)

Non mi pare manchi altro, adesso--Roinmc89 14:31, 24 mar 2010 (UTC)
Intanto ho creato il template: http://ita.anarchopedia.org/Template:Collettivo --K2 19:04, 24 mar 2010 (UTC)

Si potrebbe centrare la scritta di benvenuto?--Roinmc89 00:30, 25 mar 2010 (UTC)


Piccole modifiche: ho spostato la frase che dice che le pagine vandalizzate possono essere cancellate senza discussione. Bisogna anche dire che nelle pagine di discussione è sempre il collettivo che discute (2 utenti che discutono rappresentano il collettivo)..quindi ho sostituito se vi sono posizioni contrastanti, trovino un punto di accordo dialogando nella pagina discussione della singola voce, evitando così di coinvolgere il Collettivo....in evitando così di intasare le pagine de Il Collettivo.

Benvenuto sulle pagine del Collettivo di Anarcopedia. Questo è il luogo in cui si organizza il lavoro enciclopedico, si propone la cancellazione delle voci fuori progetto e si prendono le decisioni inerenti Anarcopedia, un'enciclopedia sull'anarchia ma anche un'esperienza anarchica di azione diretta. E' in queste pagine che puoi avanzare le tue proposte e discutere quelle degli altri.

Il Collettivo non è la somma algebrica degli utenti registrati, bensì l'espressione di chi, volta per volta, partecipa alla discussione, sia che essa avvanga su queste pagine, sia che essa avvenga nella. Se possibile, le decisioni vengono prese all'unanimità dei partecipanti. Altrimenti, non prevale la maggioranza, ma la sintesi. Se la divergenza è tale per cui l'operazione di sintesi non è praticabile, le decisioni vengono prese dalla maggioranza nel massimo rispetto delle minoranze e del pluralismo. Vere e proprie votazioni a maggioranza e minoranza potranno essere fatte soltanto previo consenso unanime o per questioni tecniche (esempi: scelta di un template, scelta di un tipo di catalogazione delle voci). Se non vi è urgenza, non esiste un tempo predeterminato per l'adozione della decisione finale.

Talvolta, in concomitanza di determinati eventi o accadimenti (manifestazioni, meeting, casi politici o sociali e simili) il Collettivo sente l'esigenza di uscire dall'ambito meramente enciclopedico e manifestare la propria posizione con la pubblicazione di comunicati, redatti collettivamente attraverso la progressiva elaborazione di un unico testo. Soltanto ove la divergenza delle posizioni sia tale da non produrre un comune testo sintetico, si procederà alla redazione di testi diversi e alla loro votazione tramite sottoscrizione.

Il Collettivo utilizza anche le immagini come mezzo per ricordare la memoria di figure storiche dell'anarchismo, promuovere realtà anarchiche o denunciare fatti di cronaca: purché siano attuali, ciascuno può liberamente inserirle in homepage con una breve didascalia, senza necessariamente dover aprire una discussione collettiva. Allo stesso modo è possibile l'immediata cancellazione di una voce vandalizzata da parte di un singolo utente, senza coinvolgere Il Collettivo.

In virtù del rapporto orizzontale che caratterizza il pensiero anarchico, il Collettivo si affida al buon senso, alla maturità e alla ragionevolezza degli utenti, auspicando interventi finalizzati alla risoluzione concertata dei problemi, senza la prevaricazione delle opinioni di una parte su quelle dell'altra. Pertanto, per quanto riguarda la scrittura delle singole voci enciclopediche, si auspica che gli utenti, se vi sono posizioni contrastanti, trovino un punto di accordo dialogando nella pagina discussione della singola voce, evitando così di intasare le pagine de il Collettivo. --Nessuno 10:31, 25 mar 2010 (UTC)


Benvenuto sulle pagine del Collettivo di Anarcopedia. Questo è il luogo in cui si organizza il lavoro enciclopedico, si propone la cancellazione delle voci fuori progetto e si prendono le decisioni inerenti Anarcopedia, un'enciclopedia sull'anarchia ma anche un'esperienza anarchica di azione diretta. E' in queste pagine che puoi avanzare le tue proposte e discutere quelle degli altri.

Il Collettivo non è la somma algebrica degli utenti registrati, bensì l'espressione di chi, volta per volta, partecipa alla discussione su questa pagina o sulle pagine discussione delle singole voci enciclopediche. Se possibile, le decisioni vengono prese all'unanimità dei partecipanti. Altrimenti, non prevale la maggioranza, ma la sintesi. Se la divergenza è tale per cui l'operazione di sintesi non è praticabile, le decisioni vengono prese dalla maggioranza nel massimo rispetto delle minoranze e del pluralismo. Vere e proprie votazioni a maggioranza e minoranza potranno essere fatte soltanto previo consenso unanime o per questioni tecniche (esempi: scelta di un template, scelta di un tipo di catalogazione delle voci). Se non vi è urgenza, non esiste un tempo predeterminato per l'adozione della decisione finale.

Talvolta, in concomitanza di determinati eventi o accadimenti (manifestazioni, meeting, casi politici o sociali e simili) il Collettivo sente l'esigenza di uscire dall'ambito meramente enciclopedico e manifestare la propria posizione con la pubblicazione di comunicati, redatti collettivamente attraverso la progressiva elaborazione di un unico testo. Soltanto ove la divergenza delle posizioni sia tale da non produrre un comune testo sintetico, si procederà alla redazione di testi diversi e alla loro votazione tramite sottoscrizione.

Il Collettivo utilizza anche le immagini come mezzo per ricordare la memoria di figure storiche dell'anarchismo, promuovere realtà anarchiche o denunciare fatti di cronaca: purché siano attuali, ciascuno può liberamente inserirle in homepage con una breve didascalia, senza la necessità di aprire una discussione collettiva. Allo stesso modo è possibile l'immediata cancellazione di una voce vandalizzata da parte di un singolo utente, senza il coinvolgimento del Collettivo.

In virtù del rapporto orizzontale che caratterizza il pensiero anarchico, il Collettivo si affida al buon senso, alla maturità e alla ragionevolezza degli utenti, auspicando interventi finalizzati alla risoluzione concertata dei problemi, senza la prevaricazione delle opinioni di una parte su quelle dell'altra. Pertanto, per quanto riguarda la scrittura delle singole voci enciclopediche, si auspica che gli utenti, se vi sono posizioni contrastanti, trovino un punto di accordo dialogando nella pagina discussione della singola voce, evitando così di affollare questa pagina.--K2 11:26, 25 mar 2010 (UTC)

Per me va bene, forse possiamo anche inserirlo e poi eventualmente si possono comunque fare piccole modifiche. Poi possiamo pensare anche a postare quello sul 22 maggio--Nessuno 09:21, 28 mar 2010 (UTC)

Anche per me va bene--Roinmc89 21:29, 28 mar 2010 (UTC)

Comunicato della FAItaliana dopo l'attentato della fantomatica FAInformale

COMUNICATO del 28 marzo 2010

La Commissione di Corrispondenza della FAI – Federazione Anarchica Italiana esprime massima solidarietà a Pietro De Simone, impiegato delle Poste di Milano, vittima dell'ennesima provocazione antianarchica e antiproletaria.

La libertà e i diritti degli immigrati, così come la chiusura degli infami lager denominati Centri di Identificazione ed Espulsione, sono obiettivi che non si raggiungono con gesti irresponsabili che mortificano, tra l'altro, le lotte intransigenti di chi si batte apertamente contro il razzismo e la discriminazione.

Una busta esplosiva, che colpisce vigliaccamente un lavoratore, è quanto di più congeniale agli interessi e agli obiettivi delle istituzioni che vogliono costringere la società italiana in un costante clima di paura. Una società impaurita è quella che meglio permette operazioni di asservimento, di macelleria sociale e di cancellazione del dissenso: le buste esplodono, i leghisti – fautori delle più bieche politiche razziste – da carnefici diventano vittime, lo Stato ringrazia.

Le anarchiche e gli anarchici della Federazione Anarchica Italiana rilanciano l'azione diretta dispiegata pubblicamente nei conflitti reali, per una concreta e quotidiana sovversione dell'esistente.

Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana - FAI

cdc@federazioneanarchica.org www.federazioneanarchica.org

28/03/2010

La Federazione Anarchica Italiana, dopo il pacco bomba rivendicato dalla Federazione "Anarchica" Informale ha emesso questo comunicato.--Roinmc89 21:29, 28 mar 2010 (UTC)

Sul 22 maggio

Compà, che facciamo allora sul 22 maggio?--Nessuno 09:24, 13 apr 2010 (UTC)

Per quanto mi riguarda si può pubblicare. Ora pubblicherei nella pagina comunicati e poi a maggio anche in home.--K2 10:38, 13 apr 2010 (UTC)
Allora pubblichiamo sto cavolo di comunicato?Leggendo nuovamente suggerisco alcune piccole modifiche, anche se non vorrei che ciò prolungasse la discussione:

Titolo: Comunicato sulla manifestazione organizzata dal gruppo Facebook «Anarchia. Evento del 22 maggio a Roma.»

1°)"Il collettivo di anarchopedia desidera esprimersi" anziché "Il collettivo di anarchopedia comunica di non supportare"

2)«il Collettivo di Anarcopedia, pur riconoscendo la buona fede di molti partecipanti all'iniziativa, manifesta le sue perplessità riguardo al suddetto evento e si aggiunge a quei gruppi di anarchici che hanno espresso gli stessi dubbi.»....anziché.... «il Collettivo di Anarcopedia, pur riconoscendo la buona fede di molti partecipanti all'iniziativa, non supporta la manifestazione del 22 maggio e si aggiunge a quei gruppi di anarchici che hanno ritenuto opportuno pubblicare comunicati di non adesione»


Il Collettivo di Anarcopedia desidera esprimersi riguardo alla manifestazione organizzata dal gruppo Facebook «Anarchia. Evento del 22 maggio a Roma.» Riteniamo che nell'organizzazione di questo evento siano stati commessi alcuni gravi errori, tra cui:

  • l'utilizzo di un «mezzo di schedatura di massa» come Facebook per la promozione dell'iniziativa;
  • la banalizzazione dei termini «anarchia» ed «anarchici» per indicare una realtà ben più vasta (da quanto reperibile in rete, si evince una folta rappresentanza di persone critiche contro l'attuale governo, ispirate a generici principi di libertà, ma con una limitata consapevolezza del pensiero anarchico e della storia dell'anarchismo);
  • la strumentalizzazione del movimento anarchico operata su due livelli: il parlare a nome di tutti gli anarchici italiani e la grave manipolazione di un articolo di «Umanità Nova» effettuata al solo scopo di indurre i lettori ad associare un'autorevole voce dell'anarchismo alla manifestazione romana (articolo originario, in cui non si accenna minimamente alla manifestazione del 22 maggio).

Se, infine, aggiungiamo che tra gli stessi organizzatori dell'evento figuravano, almeno originariamente, i nomi di alcuni militanti di estrema destra, non desterà sorpresa se il Collettivo di Anarcopedia, pur riconoscendo la buona fede di molti partecipanti all'iniziativa, manifesta le sue perplessità riguardo al suddetto evento e si aggiunge a quei gruppi di anarchici che hanno espresso gli stessi dubbi.


Che dite?--Nessuno 08:12, 4 mag 2010 (UTC)

Per me va bene, si può pubblicare.--Roinmc89 11:57, 4 mag 2010 (UTC)
Per me è ok.--K2 13:23, 4 mag 2010 (UTC)

Spazio comunicati

Ho creato la sezione comunicati, raggiungibile sia da questa pagina che dalla home. Se intendiamo dare maggiore risalto all'ultimo comunicato, si può creare una finestra da inserire in home sotto "progetti".--K2 16:44, 5 mag 2010 (UTC)

Aggiorniamo il comunicato?

Guardate cosa ho trovato: http://aut.blog.excite.it/archive/day/20100121

Lì, il primo amministratore della manifestazione del 22 maggio a Roma (cioè colui che, probabilmente, ha creato il gruppo: non mi pare casuale il fatto che l'e-mail del gruppo e la sua e-mail personale inizino con "wild"), uno scrittore in erba che soltanto in quel comunicato si definisce implicitamente anarchico (così non fa sulla sua pagina utente fb e sul suo sito myspace), che pubblicizza i suoi libri (2) su facebook e che amabilmente saluta ("saluti battaglieri") quelli di comunismo patriottico (che vogliono una sintesi tra fascismo e comunismo), dice (udite, udite): ci stiamo mobilitando sul web, unitariamente con la F.A.I. e con tutti gli organi di stampa libertari, per organizzare (probabilmente in maggio) una grande manifestazione da svolgersi probabilmente a Roma contro l'ennesima deriva reazionaria di questo stato infame.

Siccome nel comunicato abbiamo parlato della strumentalizzazione di un articolo di UN, penso che, a maggior ragione, dovremmo aggiungere un link a questo articolo con una breve "presentazione". Io lo trovo di una sfacciataggine e di una gravità inaudita. :-) Che dite? Io, intanto, avviso la F.A.I.--K2 15:24, 7 mag 2010 (UTC)

Ci risponde la FAI (subito)

Come vi dicevo ho scritto alla FAI (a mio nome, ma indicando la mia "appartenenza" ad Anarcopedia): per sapere se corrispondesse a verità quanto scritto nel sito sopra citato.

Segue la risposta della FAI:


Salve.
No, quanto riportato su quel sito non risponde a verità. Si tratta della prima versione del "documento di indizione" dell'evento di cui si parla. All'epoca abbiamo provveduto immediatamente a chiedere una rettifica almeno per i siti che riportavano questo documento e che siamo riusciti a rintracciare. Tra l'altro, questo documento fu quasi subito abbandonato dagli stessi promotori dell'iniziativa.
La vostra segnalazione, pertanto, ci risulta tanto utile quanto gradita.
Ancora grazie.

La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana - FAI

cdc@federazioneanarchica.org
www.federazioneanarchica.org


La FAI è ben consapevole dell'evento ma ben si guarda dal collaborarvi ed anzi ci ringrazia perché in questo modo chiederà la rettifica anche di questo articolo. Ditemi voi se questo è un modo serio di comportarsi. Non ho parole. Per apportare la modifica al comunicato aspetto il vostro consenso. So che anche Nessuno aveva qualcosa da proporre e lo farà lui stesso, se vorrà.--K2 17:46, 7 mag 2010 (UTC)

Magari precisiamo la data dell'update (mi sembra più serio).--K2 18:45, 7 mag 2010 (UTC)

comunicato gruppo evento anarchico 22 maggio a roma!

Il 22 Maggio a Roma……


Il gruppo Anarchia 22 Maggio è nato su facebook a fine gennaio con una costante crescita di contatti e iscrizioni, siamo arrivati oggi a superare i 3000 iscritti. Tra i gruppi anarchici presenti in rete, non solo su i social forum come facebook o altri, siamo uno dei più numerosi non solo per quantità di adesioni ma per vitalità partecipativa degli iscritti. Perché l’utilizzo di facebook? Conosciamo bene la natura dei social forum e come e dove sono stati generati, non è infatti sconosciuta a nessuno la “proprietà” di queste pagine web e l’utilizzo commerciale che se ne fa. Da anarchici rifiutiamo tutto questo e ci riserviamo la possibilità di utilizzare lo stesso come un tipo di comunicazione nuova con la quale ci stiamo confrontando e con cui dobbiamo fare i conti ogni volta che accediamo con i nostri dati personali nel web. Si instaura così un nuovo modo di parlare e conoscersi, scambiarsi dati e informazioni riconoscersi e discutere, il superamento del freddo schermo del computer è di fondamentale importanza per tutti noi e crediamo sia il passo successivo che bisogna fare. Per questo motivo è nato e continua a crescere il gruppo (A.)22 Maggio che non si esaurirà al termine di questa giornata ma continuerà ad andare avanti con discussioni e partecipazione da parte di un numero che confidiamo possa essere sempre in crescita. Spontaneamente alcune persone si sono già organizzate da tempo e si sono fisicamente conosciute: è questo il passo successivo che vorremmo creare vederci tutti insieme e confrontarci dal vivo.

Dove e quando? Dopo qualche giorno dalla nascita, il gruppo si è subito arricchito con discussioni aperte da chi vi era iscritto, tante di queste riguardavano luogo e data di svolgimento di questo “evento anarchico” come subito è stato definito: avevamo sentito la necessità di organizzare un incontro fisico per tutti. Molte città sono state nominate per poter ospitare l’incontro, tra tutte Roma è stata la più gettonata, per facilità di raggiungimento e per quello che rappresenta socialmente e politicamente. Il 22 maggio è sabato, si dà così la possibilità a molti di venire e la stagione si spera mite, la più adatta. Al momento non abbiamo ancora una sede dove poterci incontrare, se riuscissimo a essere tutti 3000 presenti, servirebbe un posto molto ampio dove passare la giornata. Stiamo valutando la possibilità di riunirci dentro uno spazio occupato, rivolgiamo pertanto un appello a tutti coloro che possono darci una mano con conoscenze o disponibilità.

Prima del 22 Maggio? Prima del 22 Maggio il gruppo si è dato appuntamento a Carrara per il 1° Maggio: saremo presenti all’interno del corteo cittadino. Importante è essere già presenti a Carrara per fare una “prova generale” del potenziale numero di persone che potrebbero essere a Roma dopo qualche settimana. Consapevoli che molti non hanno la possibilità di muoversi tanto,per motivi economici e personali, sproniamo tutte e tuttiquanti a prendere parte a entrambi gli avvenimenti per non limitare al virtuale, ciò che non lo è affatto nella vita di tutti i giorni. Il 1°Maggio a Carrara non ha bisogno di presentazioni.Il 22 Maggio invece è un avvenimento nuovo e per divenire reale, necessita del contributo di ognuno di noi.

Cosa succederà il 22 Maggio?

Durante la giornata si organizzeranno meeting e tavole rotonde su alcuni temi che abbiamo individuato e di particolare importanza attuale.

1)Antiautoritarismo e rifiuto del comando Per combattere lo stato! Contro ogni istituzione santa e civile! 2)Autogestione della propria vita e rifiuto della delega Riappropriarsi del proprio essere e costituire nuovi rapporti sociali basati sulla libertà! 3)Libertà Libere tutte le sorelle i fratelli dai cie e dalle carceri! 4)Antifascismo e Antirazzismo Con i fasci non si dialoga i fasci si combattono! 5)Lavoro Il lavoro è sfruttamento! Per la collettivizzazione e l’anarchismo sociale 6)Nuove forme di comunicazione e di lotta

Abbiamo deciso di utilizzare la forma delle tavole rotonde per affrontare i vari argomenti. Gruppi di discussione più piccoli di un'assemblea generale dovrebbero consentire sia a più persone di esprimersi, sia una maggiore profondità di analisi. In ogni caso ci sarà anche un'assemblea di tutti all'inizio della giornata per presentare l'iniziativa e alla fine della giornata per ascoltare il riassunto delle discussioni nei vari gruppi. Invitiamo chi avesse contributi da proporre per la discussione o, eventualmente, suggerimenti di realtà o individui da invitare per arricchire il dibattito sui singoli argomenti, a farsi avanti. La giornata terminerà con concerti organizzati. E ci daremo appuntamento a un’altra volta se vorremmo portare avanti questa iniziativa e a quelle che troverebbero energia per andare avanti. Abbiamo anche immaginato degli incontri annui e/o campeggi estivi, stagionali. Già da questa estate si potrebbero organizzare dei campeggi anarchici in qualche nostra regione. Aspettiamo le vostre proposte!


Dopo il 22 Maggio? Il 22 Maggio verremmo che sia non la fine o il termine di qualcosa ma un incontro di persone che prima di riconoscersi sotto a un'identica bandiera, si riconoscano nella lotta e nell’anarchia. Queste sono le nostre proposte. Ci stiamo adoperando per far sì che ciò avvenga. Rivolgiamo un appello a tutte e tutti coloro che intendono darci una mano nell’organizzazione: c’è tanto da fare ma il senso dell’incontro ve lo abbiamo appena scritto.

Anarchiche e Anarchici Gruppo (A) 22 Maggio

salve a tutti e tutte voi

sono giuseppe cusimano del gruppo 22 maggio!!!vi ho mandato il nostro comunicato ultimo cronologicamente e vi invito a leggerlo se ancora non lo avete fatto. detto questo vi informo che ho già comunicato con la CDC della FAI in merito all'articolo da voi individuato sul blog Aut frosinone risalente a gennaio 2010 dove si diceva di una presunta collaborazione tra noi e la FAI. questa collaborazione non esiste e l'autore dell'articolo ha già provveduto ad apportare le dovute modifiche. spero che con questo mio intervento adesso le vostre idee siano piu chiare ho seguito il consiglio di qualcuno di voi su indymedia piemonte a partecipare qui sul vostro spazio a un dialogo costruttivo per entrambi. noi non vogliamo fare la guerra a nessno ma mai ci siamo permessi di criticare e tanto meno pubblicare scritti contro compani anche quando gruppi o compagni ci hanno chiuso la porta in faccia è una vostra libertà fare quello e scrivere quello che vi pare come facciamo noi del resto. il 22 maggio noi saremo a roma e ci incontreremo per qualsiasi vostra necessità adesso potete comunicare anche con me sono qua a disposizione vostra e di chiunque voglia confrontarsi con me. scrivo a titolo personale non sono rappresentantedi nessun gruppo o collettivo.

Giuseppe, il significato del tuo intervento qual'è? Ci stai dicendo che noi facciamo la guerra a quel gruppo facebook? Allora rileggiti il comunicato, perché è scritto in italiano. E basta speculazioni, per favore. Noi abbiamo espresso una posizione contro la banalizzazione e contro le strumentalizzazioni (non importa se passate, presenti o future). Se voi avete scritto in giro certe cose (dalle collaborazioni con la FAI alle espulsioni di destrorsi dal novero degli amministratori), non dovete pensare che noi vi facciamo la guerra se le leggiamo e le commentiamo. Siete voi gli unici nemici di voi stessi. Chi è causa dei propri mali pianga se stesso. Proprio oggi leggevo che addirittura avete dovuto inserire, in considerazione della natura ambigua di alcuni ex-amministratori, una sorta di clausola antifascisti. Mi vien da ridere. --K2 17:48, 8 mag 2010 (UTC)
Ciao Giuseppe, ti ringrazio per il tuo intervento. Innazittutto mi pare evidente che noi non vogliamo fare la guerra a nessuno, semplicemente abbiamo rilevato alcune incongruenze iniziali e le abbiamo riportate. Queste incongruenze le avete rilevate anche voi (comrpesa la presenza di elementi di destra che hanno provato a proporre i loro soliti cavalli di battaglia: es. signoraggio), tant'è che avete dovuto prender dei provvedimenti..e di quello noi parlavamo. Secondo noi quesi problemi sono stettamenti connessi a facebook, ma non c'è nulla contro quelli del 22 maggio, se non una distanza riguardo al mezzo che adoperate. Desiderei che prendeste le distanze da uno dei vostri che ci ha minacciato fisicamente (e probabilmente tu sai chi è). E' chiaro che la minaccia sul web è risibile (sfido il tizio ad andare in giro come polifemo a cercare Nessuno...), però quello che conta è il gesto. Spero vogliate prender le distanze..per il resto, io sono sempre pronto al confronto. Ciao--Nessuno 20:27, 8 mag 2010 (UTC)

Link morti

Si potrebbe fare un backup preventivo dei link e poi utilizzare un bot che avvisi quando un link muore. Mi informo.--K2 16:20, 11 mag 2010 (UTC)

A★G sa come fare, magari ve lo spiega lui. Comunque l'idea è quella di fare una copia di tutti gli articoli con wget, ritrovare tutti i link esterni ed archiviarli con wget --mirror --level=2 o simile. Se ne dovrebbe occupare lo stesso A★G. --K2 16:26, 11 mag 2010 (UTC)

Questo è senz'altro una buona idea: individuare un link "morto" però non risolve il problema del recupero del documento linkato che comunque può andare perso definitivamente. E' per questo che insisterei nell'attivare, contemporaneamente al sistema per l'individuazione dei link morti, anche quelle funzioni che permettano di caricare sul server i "documenti rari" (sia file di testo che audio-video) in modo da preservarne l'estinzione (sempre che questa operazione sia possibile sul server tecnicamente e "licenziariamente" parlando.--Altipiani azionanti 16:50, 11 mag 2010 (UTC)
Non hai capito. Wget scarica tutto in automatico perché tu possa avere una copia di tutto. Passa a linux se veramente hai a cuore le libertà digitali. ;-) --K2 17:30, 11 mag 2010 (UTC)
Ah bene; ma poi Wget li ripristina anche i link morti salvati? Per linux, ho provato 3 volte a caricarlo purtroppo senza mai riuscirci e così mi sono limitato a "rubare" i programmi dal mulo contribuendo, se non altro, a liberarli dalla schiavitù e immoralità del prezzo a cui purtroppo questi poveracci sono obbligati a sottostare (mi riferisco sempre ai programmi)!--Altipiani azionanti 17:49, 11 mag 2010 (UTC)
Wget fa quello che è tecnicamente possibile fare. Fa il backup. A quel punto l'articolo è salvo. Se viene meno, puoi recuperarlo e pubblicarlo su anarcopedia oppure puoi metterlo su uno spazio web gratuito a cui linkare. Quando hai provato a installare GNU/linux? Che distro era? Perché oggi come oggi è davvero molto semplice... E comunque tre tentativi mi sembrano pochi per uno davvero interessato a salutare Windows.--K2 18:32, 11 mag 2010 (UTC)

Ah, ma allora il problema di caricare dei file su anarchopedia si ripropone. Per linux mi avevano dato il dischetto di ubuntu e per installarlo avevo provato a leggere sui vari forum, ma per me era tutto come scritto in arabo... Allora ho dovuto rinunciarci e credimi è stata molto dura per me, perché io difficilmente rinuncio a qualcosa e tu stesso hai avuto modo di conoscere la mia tenacia. Poi, a dire il vero, ora sono convinto che anche utilizzare "gratuitamente" programmi a pagamento sia cosa giusta e buona da farsi.--Altipiani azionanti 18:53, 11 mag 2010 (UTC)

Perché devi caricare i file su anarchopedia e occupare spazio sul server se puoi fare il backup in locale (che è anche molto più sicuro)? Quanto a GNU/linux, i casi sono due: o sei negato col computer o non sei davvero interessato a lasciare Windows. Perché basta scaricare una delle miriadi di iso che esistono (non è necessario farsi dare il cd da qualcuno), masterizzare il cd autoinstallante e infilarlo nel pc. Non c'è altro da fare: è autoinstallante. Oltretutto c'è knoppix che non deve nemmeno essere installato e parte praticamente su tutte le macchine... No, non hai scuse. :-) --K2 21:06, 11 mag 2010 (UTC)
Delle due è la prima: sono negato al computer, ma non è neanche un mistero... Dunque correggimi se sbaglio: salvare in locale vuol dire salvare sul mio PC? Perché se così fosse occuperei spazio sul mio PC per il backup e di spazio ne ho poco e memorie esterne tutte piene. Eppoi io mi ponevo (almeno per INGRESSO LIBERTARIO) il problema di poter caricare video o file miei originali (o di chiunque altro voglia farlo) e di certo non mi va di caricarlo su un sito web esterno per poi linkarlo: non è pratico ed è troppo un ammattimento. Comunque grazie per la dritta di knoppix, ma, ora che mi ricordo, mi sono fermato con linux per via della doppia partizione che volevo preliminarmente fare per mantenere entrambi i sistemi operativi dati i problemi di incompatibilità che poi inevitabilmente insorgono con chi ha windows nell'apertura e lettura dei vari formati dei documenti scambiati--Altipiani azionanti 21:39, 11 mag 2010 (UTC)
Il backup lo faremo sul pc di A★G o sul mio o su quello di chiunque vorrà farlo. Non c'è problema di spazio (trattandosi di pagine html). I materiali audio-video importanti, rari (cioè non reperibili nemmeno sul mulo) e a rischio di estinzione è sempre meglio sarvarli in locale. Tu stesso puoi masterizzarti un dvd (se sai come si fa). Certamente non è opportuno, necessario o sicuro (né si può) caricarli sul server (hai mai visto materiale audio-video su una wiki? nemmeno wales può permetterselo). Per cui se il link a un film muore, si ricarica il film su youtube e lo si rilinka (se si vuole). Non abbiamo certo banda da spendere per il materiale multimediale. Lo stesso server di youtube talvolta collassa per le richieste. Figurati il nostro, che già cade da solo. Non so a quali formati tu ti riferisca, ma oggi come oggi i problemi di incompatibilità con i formati sono assai rari. Quali formati pensi che non sia possibile leggere su GNU/linux? --K2 22:34, 11 mag 2010 (UTC)

Buongiorno, ho preparato qui la mia ricetta per fare il backup: Utente:A★G/risorse_esterne.

Avevo pensato di utilizzare wget ma sembra non sia adatto perché scarica da Anarchopedia molti dati non necessari e non é possibile controllarlo in maniera semplice.

Una volta fatto un backup (anche parziale) si possono condividere i dati con rsync. --A★G 05:01, 12 mag 2010 (UTC)

Ottimo cuoco. ;-)--K2 10:08, 12 mag 2010 (UTC)
Minchia, non ci ho capito niente, ma è colpa della mia ignoranza--Nessuno 07:48, 13 mag 2010 (UTC)

Collegamenti esterni non attivi (istruzioni per l'uso)

Qui trovate l'elenco dei links esterni rotti. Per sapere in quale pagina si trovano potete utilizzare questo strumento. Periodicamente aggiorneremo l'elenco (che sarà altamente affidabile soltanto dopo avere fatto più verifiche). Se non trovate il link completo, provate ad accorciarlo (es. http://www.nomesito.it anziché http://www.nomesito.it/percorsopagina/pagina.html): in questo modo, se il sito "nomesito.it" è stato chiuso, troverete con una sola ricerca tutti i link a "nomesito.it". Comunque, la prima cosa da fare è verificare che i link riportati in "broken links" siano davvero morti (lo script infatti potebbe avere fatto la verifica in un momento in cui c'era un problema temporaneo di collegamento): soltanto dopo avere verificato tutti i links potremo partire con le correzioni. Quindi se trovate "links vivi", cancellateli dalla pagina. Non eliminate link morti se non avete prima verificato il loro effettivo "decesso". --K2 00:39, 14 mag 2010 (UTC)

Occhio ai "nuovi mostri"

In giro ci sono spammer di varia natura e fissati misogini di vario genere. Tolleranza sempre ma non facciamoci prendere per il culo ad oltranza, ok? ;-) --K2 13:02, 17 mag 2010 (UTC)

Per questo esistono rollback e ban ;D. Comunque, approfitto di questo momento favorevole in cui riesco a collegarmi per informarvi della mia assenza dall'enciclopedia a causa di problemi informatici che, spero, si risolvano il prima possibile. I lati negativi dello scroccare connessioni in giro :D--Roinmc89 21:37, 17 mag 2010 (UTC)
Scusa K2 ma non capisco il senso del ban all'utente con l'ip 151. Mi pare stesse lavorando bene (a parte le dimenticanze aui coll. interni) all'articolo sulla anarchismo filosofico e anche sull'androcrazia. Davvero non capisco il senso, forse è stato un equivoco...Quest'articolo mi pare assolutamente interessante perchè parla del potere androcratico e di tutto quello che ne consegue (mito della violenza e della guerra, dominio della donna, ecc.). Francamente non ho capito il ban.--Nessuno 08:10, 18 mag 2010 (UTC)
E' uno spammer già noto su wikipedia, in tutte le voci che modifica sulle wiki inserisce link a Tamagnone (voce peraltro dallo stesso creata come utente registrato). L'ho pregato di non spammare più. All'ennesimo link a Tamagnone sull'ennesima voce l'ho bloccato. Le cose utili che ha fatto le lasciamo, ma a lui servivano per mimetizzare il suo intento (perché limitarsi a mettere il link a tamagnone sarebbe stato troppo evidente). Dove ha messo mano, ha sempre linkato a Tamagnone (sulla voce ateismo ne ha inseriti 4 o 5, ma li ho lasciati perché almeno l'argomento era pertinente... anche se leggendo la bibliografia sembra che il maggiore teorico dell'ateismo di ogni epoca sia Tamagnone, che è uno che scrive libri e che evidentemente ha anche bisogno di pubblicizzarli). Essendo il ban sull'ip dinamico, trattasi di un mero gesto per richiamare la sua attenzione, non di un vero e proprio ban: quello si fa sul nome utente (che non ho bannato). Se il link a Tamagnone da te indicato, ti sembra pertinente, reinseriscilo. Lo spammer comunque è pregato di lavorare senza inserire ogni volta link a Tamagnone. Ma lavorerà a queste condizioni? Ne dubito fortemente. Stiamo a vedere. --K2 11:39, 18 mag 2010 (UTC)
Anche io ho trovato un po' esagerata la tua decisione, K2, di bannare l'utente 151... (che molto probabilmente è lo stesso Tamagnone): in fondo, si tratta di un autore che lavora, a quanto pare, per "il recupero delle radici filosofiche dell'ateismo", che è quello che interessa a noi e che è in contrasto col solito ateismo trattato dai teologi. Io non ho letto ancora molto dei suoi saggi, ma lo farò e, se le cose stanno così, allora mi sembra che gli si debba riconoscere un certo merito e che, tutto sommato, gli si possa concedere "l'inopportunità" di spammare un po' sul suo nome per farsi della pubblicità, che, come ho già detto, torna utile anche per Anarchopedia e considerato il fatto che diversi suoi libri sull'argomento sono consultabili in rete qui http://ateismo-filosofico-antico.exactpages.com/ --Altipiani azionanti 12:35, 18 mag 2010 (UTC)
L'ateismo interesserà a te. Io, ad esempio, sono agnostico e considero l'ateismo una forma di credenza. Comunque sia, ho già detto e spiegato che non l'ho bannato (il ban di Nessuno su Margiotta è stato un vero ban, tanto per capirci). E ho già detto e spiegato che un po' di spamming l'ho concesso (in "ateismo", ad esempio, ci sono 5 link). Quindi mi sembra una discussione un po' priva di senso se non allargata. E allora allarghiamola. Stabiliamo se lo spamming è ammesso oppure no. In passato (anche recente: vedi i link dei liberoscambisti) si è detto di no. Oggi è sì? Basta decidere una volta per tutte e mi regolerò di conseguenza. --K2 13:32, 18 mag 2010 (UTC)
Vabbé come ragioniamo?Ci scambiamo accuse su chi sia più cattivo o su chi sbaglia di più?Margiotta aveva voglia solo di giocare e provocare, l'ha dimostrato anche in seguito (fermo restando che ognuno poteva togliere il ban e dirmi che avevo esagerato..)...il 151. può essere che abbia un pò esagerato con gli elogi a questo Tamagnone, però alcune cose sono interessanti. Anch'io mi definisco più agnostico ma una buona parte dell'anarchismo è interessato all'ateismo, quindi è giusto riportare informazioni sull'ateismo (altrimenti io non avrei mai dovuto postare niente sul primitivismo, visto che non m'interessa). Secondo me è spamming se si esagera con i link (per esempio se si parla di tamagnone a sproposito in articoli in cui lui non c'entra niente). Se si è misurati e pertinenti non è spam, quando si "caga fuori" diventa spam (IL TESTO sull'ateismo secondo me può essere postato anche nei testi scaricabili, nella Biblioteca Anarchica). In ateismo non ci sono cinque link, bensì 5 testi di tamagnone postati in bibliografia..se i testi parlano di ateismo perchè non metterli?Ma guarda che non c'è nessuna accusa nei tuoi confronti, si può anche essere in disaccordo e provare a dirimere la questione...Non devi credere mica che si tratti di attacco personale...

p.s Importante: ma il codice ISBN dei libri dobbiamo lasciarli? e a che cosa servono? io li tolgo sempre...--Nessuno 13:55, 18 mag 2010 (UTC)


Vediamo di capirci. Non mi interessa fare accuse velate. Se le faccio, le faccio per bene, senza allusioni. E non mi sento nemmeno accusato. Ho solo spiegato che cos'è un ban vero e cos'è un semplice richiamo. Per quanto riguarda lo spammer: è uno che spamma a tutta menetta link a Tamagnone anche su wikipedia, non è uno che ogni tanto inserisce un link a Tamagnone perché gli piace. Mi sembra che ci sia una bella differenza. Qui in 4 edit ha inserito una decina di link a Tamagnone. Insomma, anche la matematica ha un suo peso, una sua oggettività. Ma non è solo una questione matematica e lo spammer non è un cretino. Tamagnone è un filosofo? Sì. Parlare di Tamagnone nella voce "filosofia" è pertinente? Sì. E' spam? Sì: perché in una voce così generica, inserire nel capitolo "cos'è la filosofia" come unico filosofo Tamagnone, è un pretesto per linkare alla voce "Tamagnone"... manco fosse Socrate. Mi spiego? E così ha fatto anche in altre voci. Si deve dare una regolata. Deve avere più rispetto per l'enciclopedia e non utilizzarla soltanto per farsi pubblicità. Se io vedo buona fede, uno che vuole collaborare davvero, ok. Ma se vedo solo furbizia ed opportunismo, allora sono critico. Quanto all'ateismo: ho detto che bisogna togliere i link? Ho detto il contrario: ho detto che li ho lasciati, benché siano stati inseriti solo per pubblicità. Poi vorrei sapere Tamagnone cosa c'entra con l'anarchismo. Perché non è detto che se uno è un ateo allora sia anche anarchico. Potrebbe anche essere un fascista. Come la pensa sto Tamagnone? Tanto per ampliare la sua voce. I codici servono a trovare i libri ed acquistarli on-line... e se fosse spam?? Mah... chissà. :-) . --K2 15:47, 18 mag 2010 (UTC)


Volevo solo risponderti K2 che l'interesse all'ateismo non è mio personale, bensì, come ha ben osservato Nessuno, l'ateismo è storicamente legato all'anarchismo per la forte valenza anticlericale che ne derivava, e quindi è un interesse per Anarchopedia. E' superfluo che aggiunga (ma lo faccio ugualmente) che gli anarchici sono atei solo perché non ammettono la sottomissione nè a un dio nè ad un uomo o organizzazione che lo dovesse rappresentare; poi ognuno può anche credere in ciò che vuole purché rimanga nella sfera della propria individualità e non si faccia del proselitismo. Chiarito questo però voglio anche esprimere il mio dissenso a questo abuso che si fa oggi del termine agnostico in riferimento alla religione, che oggi è di moda e che secondo me è solo una grande cazzata, come lo è anche il sostenere che l'ateismo è sbagliato per essere anch'esso una forma di credenza (ci sono credenze sostanziate da motivi oggettivi e plausibili e stabilire a priori che tutte le credenze sono sbagliate, questo è sbagliato; allora anche essere anarchici sarebbe sbagliato - forse tu ti riferivi al "credo" che probabilmente è un'altra cosa). Questo solo per dire che di fronte ad un argomento quale la religione ed una entità indimostrabile quale dio, un atteggiamento da "agnostico" e cioé di sospensione del giudizio è una contraddizione maggiore dell'ateismo. L'agnosticismo è un temporaneo "stato di limbo" che ti pone pertanto in una condizione di "eventuale possibilità" di esprimere un giudizio sia per il pro che per il contro e porsi in tal modo di fronte all'esistenza di dio, secondo me è solo da idioti o da ingenui. Vale dunque la pena essere agnostici solo di fronte ad argomenti e tematiche reali e che oggi non hanno molta consistenza, ma che forse un giorno, col progredire delle conoscenze umane, potrebbero rivelarsi valide tipo ad esempio (ma è solo un esempio qualunque) "l'omeopatia". Di fronte alla religione io non sono nè agnostico e nè ateo, ma semplicemente "indifferente". Per quanto riguarda l'esercizio del "ban", sempre secondo me, si dovrebbe utilizzare solo contro i vandali, mentre per lo spam basterebbe cancellare il post. Per quanto riguarda la questione dei codici ISBN dei libri, io sarei più drastico e pubblicizzerei solo libri in copyleft--Altipiani azionanti 15:30, 18 mag 2010 (UTC)
Premesso che non ho mai detto che l'ateismo non è una voce utile per anarchopedia, ribadisco che non serve essere atei per non sottomettersi a dio. Ed aggiungo che non necessariamente credere in dio significa sottomettervisi. Tant'è che ci sono anarchici che credono, benché a modo loro. La monolitica equazione anarchismo = ateismo è, per quanto riguarda la storia del pensiero anarchico, banalmente falsa. E hai a disposizone anche questa enciclopedia per rendertene conto. E già dire - come molti fanno - "il vero anarchico..." per poi aggiungervi la propria visione dell'anarchia, è segno di incomprensione dello sviluppo del pensiero anarchico. --K2 15:47, 18 mag 2010 (UTC)
Tendiamo sempre ad uscire fuori tema...il problema è lo spam. Secondo me siamo benissimo in grado di arginarlo senza fare definizioni o stabilire regole. Riguardo all'ateismo: io credo che anarchopedia non diffonda l'idea che anarchismo= ateismo, ci sono anche articoli sull'anarchismo cristiano, anarchismo religioso e anarchismo mistico. Anarchopedia deve fornire strumenti affinchè l'anarchico, e non, abbia le possibilità di avere idee proprie riguarde alle tematiche legate all'anarchismo. Dobbiamo quindi eliminare ogni luogo comune sull'anarchismo, proprio perchè gli anarchici non siano vittime dei dogmi anarchici. Non è un compito facile, ma secondo me lo stiamo facendo.--Nessuno 08:04, 19 mag 2010 (UTC)

Cosa fare quando andiamo giù

Siccome non sempre potrò esserci io a sbrogliare la cosa: quando anarchopedia non è raggiungibile per molto tempo occorre contattare millosh all'indirizzo millosh@gmail.com ed avvisare alster del collettivo tachanka (o comunque qualcuno del collettivo) entrando sul canale irc #tachanka (server irc.indymedia.org). --K2 21:21, 28 mag 2010 (UTC)

Ok, bisogna quindi che ognuno si segni questi indirizzi. La questione è se solo noi di A. italia ci preoccupiamo di segnalare i problemi oppure lo fanno anche altri. Mi fa piacere comunque che alcuni utenti sentano la mancanza di A: [5]. P.s Non tutto il male vien per nuocere, visto che in questi giorni di pausa ne ho approfitato comunque per preparare altri articoli --Nessuno 07:54, 29 mag 2010 (UTC)
Si potrebbe scrivere un messaggio anche ai compagni inglesi e francesi (poi se si conoscono altre lingue anche agli altri), invitandoli ad intervenire quando anarchopedia non funziona per lungo tempo. Io, con il mio maccheronico francese, ho scritto un messaggio ai francesi (traducendo le tre righe scritte da K2 qua sopra). Non trovando la loro pagina del Collettivo (che forse non hanno) ho scritto qui.--Nessuno 08:57, 30 mag 2010 (UTC)


Dal sito panarchia: Sono anarchico e condivido in pieno quanto scritto qui sotto.

A seguito del crollo degli stati “comunisti” dell’Europa orientale e attraverso la diffusione di Internet, la concezione anarchica ha ripreso a circolare, discretamente ma in maniera sempre più ampia. La cosa è estremamente positiva perché molti di noi non ne possono più dello stato, della sua soffocante invadenza e del suo colossale marciume. Tuttavia, è proprio quando una concezione si espande che rischia di snaturarsi perché alcuni tra i nuovi venuti vi portano tutto il loro vecchio bagaglio fatto di miti duri a morire, pregiudizi incancreniti, contrapposizioni obsolete. Molti che si avvicinano all’anarchia provengono da esperienze qualificabili, in linguaggio corrente, di sinistra, socialista o comunista. Nell’anarchia essi cercano tutto ciò che hanno sperimentato nelle esperienze precedenti (l’antifascismo, l’anticapitalismo, l’egualitarismo, l’assistenzialismo, ecc.) e se non lo trovano ve lo introducono con estrema determinazione. In questo essi hanno buon gioco perché ognuna di queste posizioni racchiude qualcosa che è anche all’interno della concezione anarchica originaria: l’antifascismo come opposizione al nazionalismo e all’autoritarismo; l’anticapitalismo come opposizione allo sfruttamento lavorativo e al parassitismo; l’egualitarismo come riconoscimento che tutti gli esseri hanno uguale diritto alla libertà; l’assistenzialismo inteso come aiuto volontario reciproco (mutual aid). Se le vecchie posizioni fossero così riformulate, allora una chiarificazione terminologica (ad es. antiautoritarismo invece di semplice antifascismo, antisfruttamento padronale invece di anticapitalismo, e così via) basterebbe a superare equivoci e malintesi riportando tutti nell’ambito del pensiero e della pratica dell’anarchia che mira alla promozione di individui liberi in condizione di effettuare libere scelte. Invece così non è. Chiariamo allora le cose punto per punto. L’antifascismo di questi nuovi venuti, che d’ora in poi qualificherò come pseudo-anarchici, è una lotta violenta senza quartiere contro i cosiddetti fascisti che non possono neanche manifestare le loro idee. In sostanza è la riproposizione del più becero autoritarismo e dei metodi repressivi più odiosi in nome dell’anarchia. Per quanto riguarda l’anticapitalismo il discorso si fa ancora più ambiguo e intollerante dal momento che esiste, soprattutto negli USA, una corrente che si qualifica come anarco-capitalista. Gli pseudo-anarchici, totalmente accecati dall’intellettualismo parolaio e dalla superficialità propria degli etichettatori di professione, non si preoccupano nemmeno di analizzare quali sono le idee di base di questa corrente. Per loro basta la presenza del termine capitalismo per porre fine al discorso. La cosa, ripeto, sarebbe forse anche comprensibile (se intesa come semplice rigetto terminologico) considerando che sotto la voce capitalismo troviamo nel corso della storia anche ogni sorta di corporatismo, monopolismo, protezionismo e favoritismo dei padroni (i cosiddetti capitalisti) in combutta con lo stato. Il fatto è però che gli pseudo-anarchici non solo rigettano il termine ma anche tutto ciò che gli anarco-capitalisti (e i fautori del free-market anticapitalism quali Kevin Carson e Roderick T. Long) sostengono e cioè il libero scambio, la libera circolazione di beni e persone dappertutto nel mondo, la libera attività e così via. In sostanza, così facendo gli pseudo-anarchici non rigettano tanto il capitalismo quanto i cardini essenziali su cui poggia l’anarchia. Gli anarchici (e in questo anche Marx) non sono mai stati anti-capitalisti nel senso di vagheggiare un ritorno a un passato pre-tecnologico (il capitale sono le macchine per chi non lo sapesse, non il gruzzolo in banca) e protezionista (contro il libero scambio) ma semmai fautori di uno sviluppo estremo del capitalismo che conducesse poi al suo superamento. In questo senso essi sono sia ultra-capitalisti che post-capitalisti in quanto, proprio sulla base dello sviluppo capitalistico e del libero scambio, a cui sono favorevoli, prevedono e auspicano un allargamento continuo della libertà, cioè delle libere scelte degli individui (passando per l'estinzione dello stato voluta non solo dagli anarchici ma anche da Marx e Engels). Il rifiuto da parte degli pseudo-anarchici della libertà di attività e di scambio (vale a dire, per parlare in termini giornalistici, contro la libera impresa e il libero mercato) deriva dal fatto che questi nuovi venuti tentano di spacciare per anarchia concetti e pratiche che sono in definitiva puro statismo. Questo trova conferma nelle altre loro parole d’ordine: egualitarismo e assistenzialismo. Per egualitarismo essi concepiscono una redistribuzione forzata del reddito (una sorta di spartizione mafiosa del bottino ottenuto attraverso l'imposizione fiscale) il che richiede chiaramente, ohibò, l’esistenza di un entità superiore redistributrice. Gli anarchici invece ritengono che con la fine dei privilegi attribuiti dallo stato alle sue cricche si assisterà alla fine della concentrazione delle ricchezze, ad una sorta di diffusione del reddito, chiaramente penalizzando i ceti parassitari burocratici e premiando soprattutto i lavoratori-imprenditori produttivi e creativi. Per quanto riguarda l’assistenzialismo gli pseudo-anarchici, come dimostrano le recenti dimostrazioni in Grecia in cui essi si sono pienamente riconosciuti, non vanno oltre lo stato assistenziale di cui difendono a spada tratta l’esistenza non rendendosi conto che così facendo lo stato che essi hanno fatto uscire a parole dalla finestra rientra trionfalmente dalla porta principale. Una delle affermazioni più note di Samuel Johnson, il lessicografo e saggista inglese, è: "Patriotism is the last refuge of a scoundrel." (Il patriottismo è l’ultimo rifugio di un farabutto.) Per come le cose si stanno sviluppando riguardo al movimento anarchico potremmo dire che l’anarchia (cioè la pseudo-anarchia) sta diventando davvero l’ultimo rifugio dei farabutti dello statismo. Attraverso ciò che presentano come anarchia, essi stanno cercando di far passare tutto il peggio del Grande Fratello. Recentemente un gruppo che si definisce anarchico ha posto all’ordine del giorno della discussione il collettivismo (di staliniana memoria) e l’anarchia sociale che non si capisce bene cosa sia se non l’ennesimo imbroglio parolaio degli pseudo-intellettuali statisti sempre intenti a vendere fumo pur di salvare lo stato (anche sotto altro nome) nei secoli a venire. Per questo, alle tre affermazioni propagandistiche del Grande Fratello War is Peace - La Guerra è Pace Ignorance is Strength - L’Ignoranza è Forza Freedom is Slavery - La Libertà è Schiavitù dovremmo forse aggiungerne una quarta, la più agghiacciante di tutte: Anarchism (pseudo-anarchy) is Statism - L’Anarchismo (ovvero la pseudo-anarchia) è lo Statismo.

A questo punto dopo aver distrutto il socialismo trasformandolo in nazional-socialismo (nazismo) e il comunismo trasformandolo in comunismo reale (stalinismo) adesso gli intellettuali dello statismo sono intenti a distruggere l’anarchia trasformandola in anarchismo sociale (collettivismo burocratico) e apprestandosi così a effettuare la più grossolana e la più schifosa delle manipolazioni. Se ci riusciranno la colpa sarà unicamente nostra (cioè di tutti gli esseri dotati di ragione e di spirito critico e amanti della libertà).


Anarchopedia spagnola in mano agli anarco-capitalisti

Chi ha in mano anarchopedia in lingua spagnola?Ho notato una miriade di articoli di anarco-capitalisti e di tutta quella roba che voleva imporci Letizia e i suo compari. Con il spagnolo basico ho scritto loro nella portada: Fuera los anarco-capitalistas. Anarquismo non es anarco-capitalismo la loro risposta è stata quella di cancellare il mio messaggio, come si può vedere dalal cronologia: [6]. Bisognerebbe sollevare il problema, perchè secondo me è proprio un problema--Nessuno 09:10, 31 mag 2010 (UTC)

@@@@@ perfettamente d'accordo con Nessuno--Lupo rosso 17:49, 31 mag 2010 (UTC)

PS Bisognerebbe sollevare il problema, perchè secondo me è proprio un problema

Io credo che sia sufficiente anarchizzare gli articoli spagnoli: ho cominciato creando la nuova categoria Pseudo-anarquiste e inserendovi all'interno l'anarco-capitalismo. Insomma un po' di internazionalismo nelle azioni.--Altipiani azionanti 20:17, 31 mag 2010 (UTC)
Ho visto che stai modificando le pagine, vediamo se s'incazzano. Poi è pieno di link anarcocapitalisti...In ogni caso ogni tanto bisognerebbe fare delle assemblee internazionali in chat oppure si dovrebbe pensare uno spazio internazionale dove discutere dei problemi internazionali di anarchopedia o di una linea comune da eseguire...insomma se vogliamo crescere ancora odbbiamo ragionare in un'ottica maggiormente internazionalista. Per esempio, il problema dell'anarchopedia russa non è stato risolto...--Nessuno 08:22, 1 giu 2010 (UTC)

@@@@@ potresti spiegare a me che non ne so niente che e' problema dell'anarchopedia russa ciao e grazie--Lupo rosso 15:49, 2 giu 2010 (UTC)

E' stata pesantemente vandalizzata e non mi pare sia stata ripristinata. IN qualche modo dovremmo discutere anche dei problemi internazionali di anarchopedia. Si potrebbe discutere in inglese o in esperanto e non sarebbe necessario che partecipassero tutti alla discussione (non tutti conoscono l'inglese o l'esperanto), basterebbe che lo facesse anche un solo rappresentante di ogni anarchopedia, il quale farebbe da portavoce di tutti gli altri.--Nessuno 16:28, 2 giu 2010 (UTC)
L'utente F.1 di sp.anarchopedia ha cancellato la mia categoria "pseudo-anarchismo" nella quale avevo catalogato l'anarcocapitalismo. E' chiaramente un atto vandalico e provocatorio nei miei/nostri confronti. Ho così denunciato questo fatto nella discussione della pagina portada, e nel ribadire che noi di ita.anarchopedia siamo per considerare l'anarcocapitalismo come pseudo-anarchismo ho chiesto agli altri amministratori di sp.anarchopedia di esprimere il loro parere a riguardo.--Altipiani azionanti 20:45, 2 giu 2010 (UTC)
Ho letto quanto le solite scuse a cui si aggrappano questi falsificatori: noi siamo per la libertà e non vogliamo imporre verità, ecc. Ma perchè la verità di F! dovrebbe essere più vera di quella nostra?Inoltre qui non si tratta di dire cosa è giusto o sbagliato, ma cosa sia anarchico e cosa non lo sia. Per assurdo le loro ragioni potrebbero essere pure valide (si fa per dire ovviamente..), ma non rientrano nell'ambito dell'anarchismo. La verità è che loro hanno in mano l'enciclopedia e ne dispongono come meglio credono...è molto grave perchè possono confondere le idee ai lettori più sprovveduti. Altipiani, visto che conosci bene lo spagnolo, spero tu voglia continuare la discussione e magari sottolineare che tutta l'anarchopedia italiana si oppone fermamente alle loro mistificazioni (credo che non ci sia bisogno di aprire una discussione per dire che siamo d'accordo su questa cosa). Potremmo anche coinvolgere nella discussione anche i francesi, gli inglesi e altri...--Nessuno 08:20, 3 giu 2010 (UTC)

Dopo la "censura" degli spagnoli, ho evitato di catalogare di nuovo anarcocapitalismo di spa.anarchopedia in "pseudo-anarquisme" che sembrava troppo provocatorio e così mi sono limitato a cominciare ad anarchizzare la pagina col capitolo <Anarcocapitalismo como "pseudo-anarquismo"> che non possono e non devono cancellare, essendo un punto di vista critico. Da qui l'utente Anarquisme 101 invece, mi ha impunemente cancellato il capitolo che io puntualmente ho ripostato! Ora, siccome ho visto che i compagni francesi hanno fatto tutto un lavoro di FAQ sull'anarcocapitalismo allora ho chiesto loro di partecipare al dibattito [7] e magari di postare le loro FAQ in spagnolo su spa.anarchopedia. Sarebbe utile se anche noi facessimo, pian pianino, questo lavoro di traduzione per la nostra ita.anarchopedia.--Altipiani azionanti 15:57, 3 giu 2010 (UTC)

Successivamente l'utente F.1 ha modificato l'articolo tenendo in parte conto della mia richiesta di mettere in evidenza con un capitolo la critica all'anarcocapitalismo e di seguito vi traduco lo scambio di opinioni che c'è stato sulla mia pagina di discussione in spa.anarcopedia:

<Mi auguro che questa edizione sarà di conciliazione ed è indicativo del soggetto nel suo complesso. Ci auguriamo tutti che i cambiamenti sono per migliorare la qualità e l'affidabilità degli articoli, di non incitare litigi inutili e generare sfiducia nelle informazioni. Un abbraccio a distanza per Altipiani. --F.1 17:16 3 jun 2010 (UTC)>

<In Home: "Anarchopedia è la prima enciclopedia anarchica libera wiki. Consiste in vari articoli, riferiti ai vari significati dell'anarchismo. L'anarchismo è l'ideologia politica che promuove l'abolizione dello Stato e l'istituzione dell'anarchia, essendo questa la organizzazione sociale basata sulla libertà individuale, in libero accordo e libera associazione di persone". Anarchopedia è, quindi, una enciclopedia anarchica con una posizione neutrale solo su questioni anarchicche. L'anarco-capitalismo non è un tema anarchico attualmente e non si può essere neutrali verso di esso, ma si può solo criticare e ciò non lo dico solo io, ma la maggior parte degli anarcopedisti delle diverse Anarchopedie. Hai scritto l'articolo in nome di una posizione neutrale, che non è veritiera e hai censurato il mio contributo: hai scritto che l'anarco-capitalismo "è una corrente liberale e anarchica e difende l'anarchia rapportata all'etica della proprietà privata" e non è vero! Abbiamo avuto anche noi problemi con anarcoindividualisti (pseudo-anarchici) in ita.anarchopedia che volevano imporci la loro visione (come Domenico Letizia). Ho invitato l'anarco-capitalista Domenico Letizia a scrivere come "liberale" su INGRESSO LIBERTARIO [8], ma non come "anarchico" in ita.anarchopedia. Ho scritto a fr.anarchopedia chiedendo di aprire un dibattito su questo tema da estendere a tutte le Anarchopedie perché si prenda una posizione generale e definitiva su questo tema. Ora, se tu non cambi l'articolo e o non ci permetti di modificarlo, io proporrò la cancellazione del link spa.anarchopedia dall'indice generale di ita.anarchopedia e di tutte le altre Anarchopedie che sono contro il falso anarchismo dell'anarco-capitalismo. --Altipiani azionanti 18:49 3 jun 2010 (UTC)>

Potrei, connessione permettendo (d'altronde, con quello che pago, cioè niente, visto che scrocco), parlare anche ad Anarchopedia inglese, visto che mi so destreggiare abbastanza con questa lingua, al contrario dell'esperanto, che sto ancora studiando.--Roinmc89 19:19, 3 giu 2010 (UTC)
La cancellazione dell’articolo di altipiani dimostra la loro assoluta malafede. Non intendono difendere la libertà d’opinione ma imporre il loro revisionismo e la loro falsificazione dell’anarchismo (Rothbard per loro è a tutti gli effetti un anarchico). Propongo di scrivere un comunicato in cui denunciamo il lavoro messo in atto dell’anarchopedia spagnola, teso a falsificare la storia e i principi dell’anarchismo (esisteranno anche anarchopediani spagnoli non in linea con gli anarcocapitalisti, ma dovrebbero farsi sentire nell’enciclopedia….). Potremmo tradurlo in inglese (K2 e Roinmc mi pare riescano a scrivere in inglese), in francese (altipiani) e in spagnolo (sempre altipiani) e poi pubblicarlo nelle varie anarchopedie. Chiederemo poi loro di approvare o meno il nostro comunicato. Nelle anarchopedie di cui non conosciamo la lingua potremmo pubblicare l’articolo in inglese e se ci riusciamo pure in esperanto (Fiori e Roinmc potrebbero tentare…). Si potrebbe anche scrivere il comunicato congiuntamente agli altri, ma forse è troppo complicato…Che dite?Per stendere il comunicato in italiano faremmo anche abbastanza in fretta visto che credo siamo tutti in perfetta sintonia….--Nessuno 08:22, 4 giu 2010 (UTC)
Per l'esperanto NON fate affidamento su di me, sono ancora a zero, a livello di conoscenze :D. Per l'inglese, invece, nessun problema. Possiamo tranquillamente cominciare a scrivere qualcosa.--Roinmc89 12:00, 4 giu 2010 (UTC)

Io sono a disposizione per quanto riguarda l'esperanto. Uso questa lingua spesso su internet, quindi sono in grado di tradurre il comunicato.--ΦιόριξΦ1 (anarchy is order)  13:36, 4 giu 2010 (UTC)

Citati su Il Giornale

Casualmente (ma casualmente veramente...) ho scoperto quest'articolo de Il Giornale in cui viene intervistato un amministratore di wikipedia che naturalmente accusa gli wikipediani di essere di sinistra e di falsificare le loro voci. Ad un certo punto l'admin dice:

«Forse è troppo dire che l’enciclopedia è schierata a sinistra: «La maggior parte degli utenti registrati è di sinistra ma per fortuna la nascita di quella porcata nota come ita.anarchopedia.org ha tolto un sacco di gente di torno.»

Troppo figo, stiamo diventando famosi!!!!!--Nessuno 09:19, 3 giu 2010 (UTC) @@@@@ mi sembra che il signor amministratore intervistato non dica nome per cui lo reputo un discorso da " giornale " atto a rompere le scatole a quelli di wikipedia non sputtanatamente di destra [che fra l'altro si dichiarano apolitici] ovvero articolo mirato allo scopo di effettuare un controllo ed una rottura di coglioni sulla parte piu' o meno di sinistra--Lupo rosso 16:14, 3 giu 2010 (UTC)

Un discorso palesemente neofascista. La qualità dell'informazione è una merda, mi ricordo quando, un paio di anni fa, prima del mio abbraccio definitivo all'anarchismo, partecipai alla raccolta firme del V2-Day proprio sull'informazione guidata dai vari partiti politici.--Roinmc89 19:19, 3 giu 2010 (UTC)

Saremmo anche finiti su Il Giornale, però siamo stati definiti come una "porcata" e tra l'altro in un giornale di estrema destra!--ΦιόριξΦ1 (anarchy is order)  19:25, 3 giu 2010 (UTC)

E' un onore essere insultati da un giornale veramente squallido come Il Giornale (basti pensare al titolo di qualche giorno fa sulla freedom flotilla, quando feltri). Comincerò a preoccupparmi il girono che giornalacci del genere applaudiranno agli anarchici e ad anarchopedia.--Nessuno 08:19, 4 giu 2010 (UTC)

@@@@@ quanto dice Nessuno [Comincerò a preoccupparmi il girno che giornalacci del genere applaudiranno agli anarchici e ad anarchopedia] e' giusto ma io comunque non vorrei esser citato dal giornalaccio in quanto quelli a parte lo scopo da me descritto prima rispetto a quelli che scrivono su wikipedia e son di sinistra non mi piace che sia troppo attirata l'attenzione su anarchopedia in quanto i discorsi che facciamo possono risultare " eversivi " e da qui rotture di coglioni avendo attirato attenzione su di noi immaginatevi da chi,certo che l'avesse scritto Repubblica il discorso suonerebbe diverso--Lupo rosso 09:49, 4 giu 2010 (UTC)

Si potrebbe fare un comunicato in cui diciamo che ci sentiamo onorati di essere insultati da Il Giornale e da Wikipedia. :-)--K2 10:41, 4 giu 2010 (UTC)
Ormai siamo pratici di comunicati :D--Roinmc89 12:00, 4 giu 2010 (UTC)
Secondo me Il giornale non sa nemmeno cosa sia anarchopedia e del resto non si può nemmeno dire che ci abbia insultato Wikipedia, visto che si tratta di un singolo amministratore (di cui non si ha nemmeno la certezza che si tratti veramente di un admin...conoscendo Il Giornale è possibile che l'intervista sia inventata del tutto). Secondo me è meglio lasciarli perdere. Piuttosto vorrei sapere che ne pensate della questione del comunicato sull'anarchopedia spagnola. Fiori è disponibile per l'esperanto...voi che ne pensate?--Nessuno 08:22, 5 giu 2010 (UTC)