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“ […] consisteva in leggi non tradotte in effetto, autorità prive di forza e disprezzate, il delitto impunito, la proprietà minacciata, la sicurezza dell’individuo violata, la moralità del popolo corrotta, nessuna costituzione, nessun governo, nessuna giustizia: queste le caratteristiche dell’anarchia†La frase sopra riportata è una citazione di Brissot rivolta agli oppositori dei Girondini, tra cui gli Enragés, accusati di essere contro ogni forma di autorità . Ma chi erano questi Enragés, chi faceva parte del movimento e quali obiettivi si proponevano di realizzare? Mio obiettivo è di fare una breve descrizione del loro pensiero politico lasciando volutamente senza risposta la domanda che da decenni gli storici si pongono: il movimento degli Enragés può essere considerato un predecessore della corrente anarchica? La tesi è stata divisa in quattro capitoli. Nel primo vi è una breve descrizione della Rivoluzione francese in quanto mi è sembrato opportuno ricordare come essa sia nata e terminata, e sottolineare le differenze presenti in essa e tra i rivoluzionari, in modo da potervi collocare più facilmente il movimento degli Enragés. Nel secondo vi è una presentazione dal punto di vista storico e del pensiero politico del movimento preso nel suo insieme, cercherò di analizzare quindi i testi degli esponenti più importanti del movimento, quali Jacques Roux, Varlet e Leclerc, senza dimenticare però che molto legata a questi fu la Società delle Repubblicane rivoluzionarie, soprattutto nelle figure di Claire Lacombe e Pauline Léon (oggetto del terzo capitolo). Nel quarto e ultimo capitolo, che ho volutamente chiamato “Conclusione†riprenderò in mano la domanda posta nell'introduzione, ossia se gli Enragés possono essere avvicinati più al movimento anarchico/libertario o a quello comunista, utilizzando pensatori che si sono già pronunciati su questo problema. |