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Difference between revisions of "Talk:Correnti anarchiche"
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:Grazie. Infatti. Io partivo dall'assunto che hai posto tu come anarchia senza aggettivi. Ovvero che qualunque fossero queste forme, finchè non si tratti di imposizione di un nucleo di potere (una delle forme di autorità irrazionale, credo) su di un altro si tratterebbe di correnti che possono coesistere, anche perchè il principio comune è che la società si organizzi e prenda delle decisioni tramite la consultazione e partecipazione della popolazione interessata e delle sue esigenze. Senza però un nucleo centrale di potere che si impone aprioristicamente dall'alto (vedi tra gli esempi la TAV il ponte sullo stretto etc.). Anto | :Grazie. Infatti. Io partivo dall'assunto che hai posto tu come anarchia senza aggettivi. Ovvero che qualunque fossero queste forme, finchè non si tratti di imposizione di un nucleo di potere (una delle forme di autorità irrazionale, credo) su di un altro si tratterebbe di correnti che possono coesistere, anche perchè il principio comune è che la società si organizzi e prenda delle decisioni tramite la consultazione e partecipazione della popolazione interessata e delle sue esigenze. Senza però un nucleo centrale di potere che si impone aprioristicamente dall'alto (vedi tra gli esempi la TAV il ponte sullo stretto etc.). Anto | ||
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Latest revision as of 13:40, 19 November 2009
Se ho ben capito il principio stesso dell'anarchia dovrebbe essere che le varie correnti possano coesistere senza di per sè scontrarsi o essere mutualmente esclusive perchè l'anarchia non impone visioni o pensieri ma rispetta ogni inclinazione individuale purchè non contraria al rispetto del prossimo o della sua libertà . Diversamente cesserebbero di essere correnti anarchiche. Anto
- Ciao, Anto. Questa visione appartiene soprattutto ad una corrente dell'anarchismo chiamata «anarchismo senza aggettivi». In realtà , gli scontri (ovviamente intellettualistici, ma comunque duri), tra individualisti e socialisti, ad esempio, si sono sempre verificati, specie durante le grandi riunioni, i congressi nazionali. Certamente c'è un rispetto delle opposte opinioni ma al tempo stesso vi è da entrambe le parti la convinzione di avere in tasca la vera formula dell'anarchia (e questo è normale, perché non si può credere fermamente in una teoria e al tempo stesso credere che la teoria "opposta" sia altrettanto giusta e necessaria). Proprio per questo è sorta la corrente dell'«anarchismo senza aggettivi», giacché le divisioni interne stavano minando l'agire comune. Stiamo comunque parlando delle correnti dell'anarchismo, ossia della strada verso l'anarchia (assolutamente impervia). Nell'anarchia vera e propria, probabilmente, le cose funzionano come dici tu.--K2 13:57, 12 ott 2009 (UTC)
- Grazie. Infatti. Io partivo dall'assunto che hai posto tu come anarchia senza aggettivi. Ovvero che qualunque fossero queste forme, finchè non si tratti di imposizione di un nucleo di potere (una delle forme di autorità irrazionale, credo) su di un altro si tratterebbe di correnti che possono coesistere, anche perchè il principio comune è che la società si organizzi e prenda delle decisioni tramite la consultazione e partecipazione della popolazione interessata e delle sue esigenze. Senza però un nucleo centrale di potere che si impone aprioristicamente dall'alto (vedi tra gli esempi la TAV il ponte sullo stretto etc.). Anto
Sono d'accordo con Anto.