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− | Ho cancellato le parti integrate perché tendono | + | Ho cancellato le parti integrate perché tendono a negare l'importanza del movimento anarco-femminista ( o comunque a sottolinearne la non necessità ) in nome dell'unità dell'anarchismo o qualcosa del genere..Quello riportato è un parere, condivisibile o meno, e non un fatto (senza contare che è stato postato a "capocchia"...le integrazioni vanno fatte con un certo criterio ed ordine e non a caso...). L'articolo spiega l'origine e la necessità dell'anarco-femminismo dal punto di vista delle anarco-femminsite..mi sembra poco corretto invece criticare l'idea anarco-femminista..'''L'articolo non è un forum di discussione''', bisogna al limite trovare il modo di integrare la parte che ho eliminato, senza trasformare l'articolo in un cumulo di opinioni personali. Le opinioni personali è meglio postarle in discussione e poi discutere la maniera opportuna in cui inserirle, l'utente potrebeb pure scrivere un altro articolo apposito in cui sviluppa le sue idee..la parte eliminata comunque è questa: |
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E' necessario ricordare che il corpus generale dell'anarchismo, l'anarchismo nella sua sostanzialità , si fonda sulla critica del rapporto di sottomissione inteso nella sua più' vasta generalità ', che include, ovviamente, anche quello maschio-femmina/uomo donna. Ciò non impedisce che all'interno di una teoria generale si formino teoremi i quali specificatamente si interessino di realtà ' particolari. Nel caso dell'anarchismo, dunque, si può' dire che in linea di principio è accettabile un discorso che rivolga la sua attenzione specifica al problema della sottomissione della donna ma esso diviene superfluo se l'analisi anarchica, rigorosa e coerente, si sviluppa, a trecentosessanta gradi, in ogni ambito della realtà '. L'uso privilegiato della mano destra, ad esempio, esercita un potere discriminatorio indirizzato alla minoranza della popolazione che utilizza quella contro laterale. Questo fatto, tuttavia, non rende necessario un movimento anarco-mancino. Ogni oppressione è fondata sul potere di coloro che sono in grado di esercitarlo su dei referenti che si trovano nella condizione (storica, politico-sociologica, psicologica) di subirlo. I primi possono essere anche femmine mancine, mentre i secondi possono essere rappresentati da maschi destrorsi. In un panorama di questo genere sarebbe difficile, se non contraddittorio, usare l'analisi anarchica abbinata all'assunto femminista o mancinista, perchè la femmina e il mancino, nelle condizioni opportune, possono esercitare un'oppressione degna di nota su maschi destrimani. Dunque la discriminante per capire cio' che avviene nelle società e tra gli esseri umani è senz'altro il grado di potere in possesso degli attori che vengono presi in considerazione. Questo è il campo specifico della teoria anarchica: individuare dislivelli di potere e cercare di appianarli (ove producano obbiettive condizioni di malessere, il che è, purtroppo, assai probabile) con gli strumenti che paiono più' opportuni a seconda delle circostanze. Tutti gli altri predicati (maschio, femmina, mancino, grande, alto, intelligente, bianco, nero ecc.) dei soggetti che si vogliono prendere in considerazione possono essere, di volta in volta, utili e magari in grado di semplificare provvisoriamente l'analisi, ma, secondo l'ottica anarchica, sono incapaci di penetrare esaurientemente le dinamiche sociali e interpersonali che li caratterizzano. | E' necessario ricordare che il corpus generale dell'anarchismo, l'anarchismo nella sua sostanzialità , si fonda sulla critica del rapporto di sottomissione inteso nella sua più' vasta generalità ', che include, ovviamente, anche quello maschio-femmina/uomo donna. Ciò non impedisce che all'interno di una teoria generale si formino teoremi i quali specificatamente si interessino di realtà ' particolari. Nel caso dell'anarchismo, dunque, si può' dire che in linea di principio è accettabile un discorso che rivolga la sua attenzione specifica al problema della sottomissione della donna ma esso diviene superfluo se l'analisi anarchica, rigorosa e coerente, si sviluppa, a trecentosessanta gradi, in ogni ambito della realtà '. L'uso privilegiato della mano destra, ad esempio, esercita un potere discriminatorio indirizzato alla minoranza della popolazione che utilizza quella contro laterale. Questo fatto, tuttavia, non rende necessario un movimento anarco-mancino. Ogni oppressione è fondata sul potere di coloro che sono in grado di esercitarlo su dei referenti che si trovano nella condizione (storica, politico-sociologica, psicologica) di subirlo. I primi possono essere anche femmine mancine, mentre i secondi possono essere rappresentati da maschi destrorsi. In un panorama di questo genere sarebbe difficile, se non contraddittorio, usare l'analisi anarchica abbinata all'assunto femminista o mancinista, perchè la femmina e il mancino, nelle condizioni opportune, possono esercitare un'oppressione degna di nota su maschi destrimani. Dunque la discriminante per capire cio' che avviene nelle società e tra gli esseri umani è senz'altro il grado di potere in possesso degli attori che vengono presi in considerazione. Questo è il campo specifico della teoria anarchica: individuare dislivelli di potere e cercare di appianarli (ove producano obbiettive condizioni di malessere, il che è, purtroppo, assai probabile) con gli strumenti che paiono più' opportuni a seconda delle circostanze. Tutti gli altri predicati (maschio, femmina, mancino, grande, alto, intelligente, bianco, nero ecc.) dei soggetti che si vogliono prendere in considerazione possono essere, di volta in volta, utili e magari in grado di semplificare provvisoriamente l'analisi, ma, secondo l'ottica anarchica, sono incapaci di penetrare esaurientemente le dinamiche sociali e interpersonali che li caratterizzano. | ||
+ | :L'anarco-femminismo nasce anche perché molti anarchici (es. proudhon) fecero affermazioni sessiste e poi comunque immagino che per le donne fosse difficile poter trovare spazio nel movimento anarchico. Quindi l'anarco-femminismo nasce con questa esigenza..D'altrone Voltairine de Cleyre, Goldman, Lucy Parsons ed altre non hanno limitato la loro lotta esclusivamente all'ambito dei rapporti uomo-donna...Le donne non sono discirminate perché numericamente minori (al contrario sono di più), come si potrebeb dedurre dal tuo esempio destrosi-mancini, ma perché storicamente relgate ai margini, spesso anche negli ambienti rivoluzionari. Tra l'altro non è che gli uomini non possano partecipare alle lotte femministe..comunque si tratta di opinioni...--[[Utente:Nessuno|Nessuno]] 08:40, 30 giu 2009 (UTC) |
Latest revision as of 08:50, 1 October 2011
Ho cancellato le parti integrate perché tendono a negare l'importanza del movimento anarco-femminista ( o comunque a sottolinearne la non necessità ) in nome dell'unità dell'anarchismo o qualcosa del genere..Quello riportato è un parere, condivisibile o meno, e non un fatto (senza contare che è stato postato a "capocchia"...le integrazioni vanno fatte con un certo criterio ed ordine e non a caso...). L'articolo spiega l'origine e la necessità dell'anarco-femminismo dal punto di vista delle anarco-femminsite..mi sembra poco corretto invece criticare l'idea anarco-femminista..L'articolo non è un forum di discussione, bisogna al limite trovare il modo di integrare la parte che ho eliminato, senza trasformare l'articolo in un cumulo di opinioni personali. Le opinioni personali è meglio postarle in discussione e poi discutere la maniera opportuna in cui inserirle, l'utente potrebeb pure scrivere un altro articolo apposito in cui sviluppa le sue idee..la parte eliminata comunque è questa:
Critiche: anarchismo e femminismo[modifica]
E' necessario ricordare che il corpus generale dell'anarchismo, l'anarchismo nella sua sostanzialità , si fonda sulla critica del rapporto di sottomissione inteso nella sua più' vasta generalità ', che include, ovviamente, anche quello maschio-femmina/uomo donna. Ciò non impedisce che all'interno di una teoria generale si formino teoremi i quali specificatamente si interessino di realtà ' particolari. Nel caso dell'anarchismo, dunque, si può' dire che in linea di principio è accettabile un discorso che rivolga la sua attenzione specifica al problema della sottomissione della donna ma esso diviene superfluo se l'analisi anarchica, rigorosa e coerente, si sviluppa, a trecentosessanta gradi, in ogni ambito della realtà '. L'uso privilegiato della mano destra, ad esempio, esercita un potere discriminatorio indirizzato alla minoranza della popolazione che utilizza quella contro laterale. Questo fatto, tuttavia, non rende necessario un movimento anarco-mancino. Ogni oppressione è fondata sul potere di coloro che sono in grado di esercitarlo su dei referenti che si trovano nella condizione (storica, politico-sociologica, psicologica) di subirlo. I primi possono essere anche femmine mancine, mentre i secondi possono essere rappresentati da maschi destrorsi. In un panorama di questo genere sarebbe difficile, se non contraddittorio, usare l'analisi anarchica abbinata all'assunto femminista o mancinista, perchè la femmina e il mancino, nelle condizioni opportune, possono esercitare un'oppressione degna di nota su maschi destrimani. Dunque la discriminante per capire cio' che avviene nelle società e tra gli esseri umani è senz'altro il grado di potere in possesso degli attori che vengono presi in considerazione. Questo è il campo specifico della teoria anarchica: individuare dislivelli di potere e cercare di appianarli (ove producano obbiettive condizioni di malessere, il che è, purtroppo, assai probabile) con gli strumenti che paiono più' opportuni a seconda delle circostanze. Tutti gli altri predicati (maschio, femmina, mancino, grande, alto, intelligente, bianco, nero ecc.) dei soggetti che si vogliono prendere in considerazione possono essere, di volta in volta, utili e magari in grado di semplificare provvisoriamente l'analisi, ma, secondo l'ottica anarchica, sono incapaci di penetrare esaurientemente le dinamiche sociali e interpersonali che li caratterizzano.
- L'anarco-femminismo nasce anche perché molti anarchici (es. proudhon) fecero affermazioni sessiste e poi comunque immagino che per le donne fosse difficile poter trovare spazio nel movimento anarchico. Quindi l'anarco-femminismo nasce con questa esigenza..D'altrone Voltairine de Cleyre, Goldman, Lucy Parsons ed altre non hanno limitato la loro lotta esclusivamente all'ambito dei rapporti uomo-donna...Le donne non sono discirminate perché numericamente minori (al contrario sono di più), come si potrebeb dedurre dal tuo esempio destrosi-mancini, ma perché storicamente relgate ai margini, spesso anche negli ambienti rivoluzionari. Tra l'altro non è che gli uomini non possano partecipare alle lotte femministe..comunque si tratta di opinioni...--Nessuno 08:40, 30 giu 2009 (UTC)