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=Pagine da ospitare: (ri)apriamo il discorso?=
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Cari tutti e tutte, di recente su Anarcopedia si è aperta una discussione sull'opportunità o meno di mantenere una pagina dedicata a tal [[Davide Carmelo Maria Ortisi]], eliminata da Wikipedia e dunque, secondo gli attuali parametri, "censurata dai fascisti di Wikipedia". In uno scambio di mail con un compagno di AP sono sorte acune questioni che credo potrebbe essere utile discutere collettivamente, e che magari riprenderò più nello specifico per commentare proprio la pagina in questione, dalla quale è partito il nostro confronto. Sia chiaro che il fatto supera la sola diatriba legata alla pagina su Ortisi, coinvolge piuttosto una serie di linee guida dell'enciclopedia libertaria - come si può evincere anche da quanto segue.
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Andiamo al sodo, dunque: non vorrei che si facesse passare per "censura fascista" (che Wikipedia certamente pratica costantemente, come si è dimostrato proprio ultimamente in riferimento alla questione delle foibe dove dati e studi vengono prontamente sovvertiti da elementi di destra con l'avallo dell'amministrazione) la semplice eliminazione della pagina di un signore che ha pubblicato un libro e già lo propone (o, se non lui, lo fa la macchina del marketing) come il nuovo "Das Kapital" del XXI secolo. Forse sarà che sono io, in fin dei conti, un po' "elitario", ma mi piacerebbe che si dedicasse più lavoro alla creazione delle tant(issim)e pagine mancanti riguardanti le figure della storia del movimento anarchico e operaio piuttosto che a persone sicuramente rispettabili e creative ma che con l'anarchismo c'entrano quanto Renzi.
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In generale, non ho una grande considerazione per quest'ansia di voler apparire sulle pagine di un'enciclopedia dopo aver pubblicato libercolo o cos'altro - mi sa molto di spettacolo diffuso. Non amo tutto ciò su WP, figurarsi su AP, lì dove la mia visione del progetto Anarcopedia vuole dare un contributo alla conoscenza della storia e delle pratiche di un movimento fatto da chi quest'ansia di apparire e avere il proprio quarto d'ora di fama non l'ha mai avuta, ma anzi l'ha combattuta. Sia chiaro, è logico che se un compagno anarchico pubblica un libro sono il primo che ne scrive un trafiletto per una pagina più generale sulla sua vita, ma solitamente, se uno è anarchico, credo voglia produrre molto di più nella vita che un pamphlet nel quale dispensa le sue massime precotte.
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Nelle nostre pagine recuperate da Wikipedia però c'è poco di libertario o anarchico. Controllando ho visto che molte pagine sono dedicate a poeti e scrittori. Io sarei molto favorevole a una wiki-enciclopedia dedicata a poeti e autori "non riconosciuti" dalla cultura ufficiale e accademica, ma ci vorrebbe una Creative-Commons-Pedia magari...poi cosa vuol dire che uno ha scritto una poesia e non è riconosciuto da Wikipedia? E se ha scritto una poesia patriottica? E se ha scritto un epinicio dedicato alle forze armate israeliane? E se ha scritto un libro di epigrammi per i due marò in India? Che cosa può mai avere a che fare con Anarcopedia? E ancora - questioni che ormai non si dibattono più, ahimé - cosa ne pensa il tal dei tali su copyleft, critica del copyright e licenze alternative? Se è un autore non-anarchico, come si pone nei confronti di queste tematiche? Possono sembrare questioni di secondo piano, ma a mio parere sono quelle di cui dobbiamo tenere conto se vogliamo continuare ad essere una enciclopedia anarchica e non un'anti-Wikipedia (lo siamo comunque, mi sembra evidente, ma è una questione di prospettiva e progettualità).
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Io non vorrei che Anarcopedia, nell'ansia di contrapporsi a Wikipedia, ne divenisse lo spechio o, peggio, la discarica. Se su Wikipedia viene cancellata la pagina di un ennesimo tal dei tali, che magari ha pubblicato un libro nel quale si dice che Hitler in fondo aveva ragione e che Mussolini era tutto sommato un grande italiano, di sicuro non ci si può appellare alla censura fascista. E di sicuro non può pensare di trovare spazio su Anarcopedia. Fino a prova contraria non siamo una liberal-democrazia, e bisogna andarci cauti con gli appelli alla "libertà d'espressione".
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Tornerò, come già detto, su questi argomenti anche nello specifico caso di partenza, ma per ora vorrei sapere un po' da coloro che bazzicano e lavorano alle pagine di AP qualche parere su queste considerazioni, e se ci sono nuove idee (o ovviamente critiche) riferite a questo argomento. Per ora è tutto; alla fine della giornata, ovviamente, ci ritroveremo nelle strade.--[[Utente:Lazar Isotakis|Lazar Isotakis]] 11:27, 12 gen 2014 (UTC)
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:1)Su Ortisi sono d'accordo, trovo molto fastidioso il suo spam nel web in favore del suo nuovo libro. E trovo fastidioso che ci abbia equiparati ad un sito come un altro dove  pubblicizzare il suo libro. Detto questo, credo che comunque vada cancellato anche perchè con il progetto anarchopediano non c'entra nulla.
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:2)Gli articoli recuperati dalla censura wikipediana non sono molti e comunque tempo fa avevamo stabilito che fossero recuperabili solo gli articoli che trattavano argomenti in qualche modo in linea con il progetto anarchopediano, che è ovviamente di matrice anarchica ma non disdegna comunque di analizzare ed approfondire anche tutti le altre voci che sono critiche del sistema capitalistico e dell'organizzazione socio-economica attuale. Massoni, che è amico di Ortisi (sembrerebbe) ci sta bene perchè analizza e studia le società matriarcali (gilaniche) e quelle patriarcali...
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:Comunque l'idea è che ogni articolo possa essere ospitato su AP, basta che abbia un'impostazione anarchica (vedi [[Romano Prodi]]..l'articolo andrebbe migliorato), visto che anarchia non è solo autogestione ma anche critica dell'esistente.
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Forse io avrei evitato l'abuso del termine fascista, che mi sembra un po' fuori luogo....
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:3) Ci sono molti articoli su scrittori, ma gran parte di questi sono anarchici o simpatizzanti dell'anarchia (vedi Kafka) o fortemente critici del sistema militarista e guerrafondaio ([[Marcella Boccia]]) o cose del genere. Comunque ogni articolo può essere costantemente riveduto e corretto--[[Utente:Nessuno|Nessuno]] 09:35, 13 gen 2014 (UTC)
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== Pagina società gilaniche ==
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«Non vi erano differenze tra le varie tipologie abitative. Dunque non è possibile stabilire quali case appartenessero a persone ricche e quali a persone povere. Le variazioni nelle dimensioni delle abitazioni potrebbero essere attribuite al numero dei membri della famiglia che vi risiedeva, o dipendere dalle tecniche di costruzione delle case. Pertanto non è possibile parlare di ineguaglianza sociale (come nelle società in cui vigeva la schiavitù), ma solo l'esistenza di una naturale gerarchia all'interno di ciascuna comunità. Come non si può sostenere che esistesse una categoria di guerrieri, in quanto la maggior parte degli abitanti era dedito all'agricoltura. Gradualmente iniziarono ad emergere gli artigiani (ceramisti, addetti alla lavorazione dei metalli, intagliatori del legno e della pietra, costruttori), così come dei personaggi con un ruolo specifico nel campo della religione. L'abbondanza di statuine antropomorfe femminili e la parallela scarsità di sculture a soggetto maschile sembra suggerire l'importanza del ruolo delle donne all'interno di queste comunità.»
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Non ho capito bene cosa si intende per "gerarchia naturale", chi mi delucida ? --[[Utente:Il Galeone|Il Galeone]] 21:49, 12 gen 2014 (UTC)
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:Ciao, premesso che questo genere di considerazioni andrebbero fatte nelle pagine di discussione dei relativi articoli, bisogna dire che le società gilaniche non erano strettamente anarchiche ed il termine gerarhcia naturale credo si riferisca appunto ad un agerarchia che si forma naturalmente sulla base delle competenze specifiche di ognuno. Per esempio, è ovvio che in un ospedale a comandare sia il medico e non il portantino. Si tratta quindi di gerarchie flessibili ed effimere che si concretizzano solo in determinati contesti e non sempre ed ovunque come accade nella società capitalistica. Questo è il mio pensiero ovviamente e non necessariamente la verità.--[[Utente:Nessuno|Nessuno]] 09:35, 13 gen 2014 (UTC)
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